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Autore: Alexi_Core    13/12/2015    1 recensioni
"Sai cosa? Non mi importa niente di quello che hai fatto in passato. Hai sbagliato, te ne sei accorto e ne hai pagato pure le conseguenze, da loro tra l'altro. Ci stai aiutando e questo è quello che conta.Tutti possiamo sbagliare, soprattutto in un momento di debolezza. Prendi me, ho fatto un giuramento ma non lo posso mantenere. Tu mi hai perdonata, anche loro lo hanno fatto. Ora sta a me, anzi noi, farlo. Qui, in questo preciso istante ci sono tanti errori commessi da tutti noi. Con essi abbiamo provocato tante morti. Abbiamo fatto la stessa cosa che ha fatto lui. Dobbiamo restare uniti, sappiamo cosa possono farci e lui è utile, sa i loro metodi meglio di noi, come agiscono. Possiamo sconfiggerli solo se restiamo uniti"
Queste è una long con un nuovi personaggi, alcuni fanno solo da sfondo. E' ambientata nella 5a(ovvio il resto non c'è ancora) e perla di una nuova ragazza che arriva a Beacon Hills. LA storia ruota anche attorno a Theo, che sinceramente adoro come personaggio(forse sono condizionata dall'attore ma shh) e sarà buono, più o meno. Spero di avervi incuriosito e niente, BUONA LETTURA
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Malia Hale, Nuovo personaggio, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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PROLOGO.



Mi chiamo Alexys Lockwood e ho sedici anni. Capelli marroni, occhi azzurri grigi e altezza media. Ora, dopo questa presentazione molto inutile passiamo alla vera parte della storia.
Sono stata adottata proprio quest'anno dalla famiglia Miller, Luke e Teresa, che erano degli amici di famiglia che non avevano potuto avere figli. E ora voi vi chiederete: "Perchè dovrebbero addottare un'adolescente coin sbalzi d'umore, ribellione all'ordine del giorno e ormoni a palla?". Beh semplice, più o meno. I miei erano stati trucidati  e loro si sentivano in colpa. Perchè? Perchè, invece di andare a cene a casa con i miei, sono dovuti andare dalla medre di Teresa. Io non li incolpo assolutamente, anzi sarò sempre grata del gesto che hanno fatto. Non avendo zii o parenti, sarei stata sbattuta in uno sporco e triste orfanotrofio di New York. Eh si, vivevo nella Grande Mela, una delle città più belle e famose del mondo, ma tra quei palazzi e quella gente c'era un dolore infinito da parte mia.
Il giorno della morte dei miei ero da una mia amica, poi, tornata a casa trovai i cadaveri di Alexandra e Charles e Lockwood. Lei era un'insegnante in un liceo e mio padre era un agente dell'FBI.
I cadaveri erano pieni di tagli causati da coltelli secondo la polizia, metre per me erano ferite causate da artigli. Ma, sfortunatamente, nessuno crede al sovrannaturale. Sembrava che un grosso cane avesse deciso di giocare un po' troppo violentemente.

Prima di chiamare la polizia,però, ricordo di essermi avvicinata a loro, per chiuderli gli occhi. Notai che c'era una specie di liquido viscoso su di loro e, accanto c'era una squama, come quelle dei serpenti, solo molto più grande.
Avevo lo spirito investigativo di mio padre. Il mio cervello era sempre attivo. Tutte le cose che non capivo alla fine ottenevano una soluzione.
Quella notte, invece di disperarmi, ho cercato indizi che mi conducessero a scoprire chi fosse il bastardo che li aveva uccisi. 
Poi afferrai il telefono e chiamai la polizia. facendo qui tre numeri crollai. Mentre chiamavo ero in lacrime, singhiozzavo senza riuscire a fermarmi. 
Andavi di nuovo vicino i corpi, feci scorrere le mani sui loro occhi, chiudendoli. Vendendo le facce sembrava che dormissero, ma se spostavi lo sguardo sui corpi capivi che se ne erano andati per sempre. 
Tagli profondi sul petto, sul collo, sulle gambe e sulle braccia. C'erano perfino delle ustioni in delle parti del copro.
Sul pavimento c'era una gigantesco pozza di liquido rosso scuro.
Poi la polizia arrivò, qualcuno di loro chiamò i Miller e quello che successe dopo era solo un ricordo confuso. 
Il rapporto della polizia diceva che un fuggitivo da uno ospedale psichiatrico, Eichen House, aveva ucciso per primo mio padre per averlo fatto internare, poi anche mia madre perchè era lì. Due giorni dopo l'accaduto si era suicidato, lasciando una lettera con scritto che non poteva vivere ancora ad Eichen House e così si buttò dal ponte di Manhattan alle tre del mattino. Tutto risolto.
Da quella notte per due settimane sognavo sempre qualcuno, tutto nero con degli artigli e un punto interrogativo sulla faccia che uccide i miei. Non credevo che fosse stato lui, non aveva neanche confessato di aver compiuto quell'omicidio. Sarà stato anche un pazzo, ma di solito confessano prima di porre fine alla loro vita. Poi la polizia non aveva trovato nessuna impronta digitale, o indizio, che potesse risalire a lui.

 Ci trasferimmo in una casa a due piani a Beacon Hills, una piccola cittadina della California. Hanno deciso di trasferirsi per lasciarsi alle spalle quello che era successo a New York. Lo avevano fatto per me, ma anche per loro. Se ne facevano una colpa. Io continuavo ad indagare e indagare.

Qualche volta tornavano i sogni e ogni volta di aggiungeva un pezzettino.Ma ancora non avevo trovato chi fosse l'assassino.





MY CORNER
HELLOOOOOOOOOOO(?) Allora, iniziamo col dire che è la terza volta che pubblico qualcosa ma, come dire, ho cancellato le storie precedeni. Forse le riscriverò.
Coooomunque, TALK ABOUT THE STORY. Ho deciso di fare questo capitolo molto triste e deprimente perchè ci stava. La scusa della morte dei genitori non sarà una scusa per farsi consolare dal ragazzo che le affibbierò, ( a molte non piacerà)ma a rendere la nostra Alexys più forte e più determinata a scoprire chi ha fatto questo scempio ai suoi genitori. D
Questa stranno, storia non seguirà molto la storyline della 5A di Teen Wolf, sarà un po' rivisitata. I personaggi non lo saranno, ma ci saranno delle new entry e modificherò un pochino i Dread Doctors.Ho in mente di finirla quando scopriremo un po' di più su Theo e i noti Dottori del Terrore.
_Fra_

PS: il titolo della fanfic è spudoratamente copiato dal titolo della canzone "IDFC" di Blackbear che dovete assolutamente ascoltare sennò'( E' italiano o solo toscano?) vi trovo e ve la canto(I cori che fanno allo stadio sono più intonati di me). La storia è stata anche ispirata dalla canzone
   
 
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