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Autore: Arvati77    13/12/2015    2 recensioni
"...Tante volte mi sono chiesta quale potesse essere il mio destino...
Il mio nome è Reika Miura. Ho sedici anni appena compiuti. Sono cresciuta in una famiglia di cacciatori di vampiri, membri di rilievo dell'Associazione Hunter. Sono stata addestrata a questo, fin da bambina, eppure dentro di me ho sempre sentito che qualcosa non andava, che la mia stessa esistenza recava con sé un mistero..."
Libero rifacimento dell'anime di Vampire Knight, puntata per puntata. Ritroverete tutti i protagonisti che conoscete e con loro dei nuovi personaggi grazie ai quali la storia si diramerà in situazioni inedite ed inaspettati risvolti (e per chi ama il disegno, ci saranno anche delle fan art).
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vampire Knight - Bloody Dream'
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CAPITOLO XXX

La Bloody Rose è puntata implacabile contro Rido Kuran. Una luce abbagliante la avvolge, la stessa luce irradiata dalla lama del Black Steel, mutato in spada tra le mani di Reika. Intorno alla ragazza, un alone blu iridescente ed un invalicabile campo energetico, che si manifesta in sottili lampi, simili a scariche elettriche.
Zero spara, ma non è un semplice colpo di pistola che parte dalla sua arma, bensì dei fasci luminosi che riducono in un istante in polvere tutti i seguaci di Rido, ferendo all'addome Rido stesso. I medesimi fasci luminosi circondano poi il corpo di Zero, e quando la luce si dilegua, sul torace del giovane, ed in particolare sul braccio e sulla spalla destra, sono avviluppati dei lunghi steli verdi, simili a quelli delle rose rampicanti.
Reika crolla in ginocchio a terra e affonda con le mani nella cenere dei vampiri che sono stati annientati, senza lasciare l'impugnatura del Black Steel, ancora nella forma di una spada. Zero la raggiunge e si china accanto a lei.
"Dov'è Rido Kuran?" domanda Ruka guardandosi intorno.
Del nemico infatti non c'è traccia.
"Sento che lui non è molto lontano." confessa Yuki.
"Zero. Trovalo e uccidilo." afferma Reika, sollevando gli occhi sul compagno "Insieme ce la possiamo fare.".
Kiryu annuisce e con un agile scatto si rialza, per poi correre verso il parapetto di pietra e lanciarsi nel vuoto.
"No, Zero!" grida angosciata Yuki, e Aidoh prontamente la ferma prima che compia un gesto avventato per seguire l'amico.
Di nuovo dal Black Steel si genera una luce dai riflessi blu, di nuovo quella luce avvolge il corpo di Reika, tornata in piedi con la sua arma stretta in pugno. Ma stavolta qualcosa di diverso accade. La spada si libera dalla stretta della giovane e si posiziona in verticale davanti a lei, fluttuando sorretta dalla propria energia. Lentamente anche i piedi di Reika si sollevano di alcuni centimetri da terra, e la ragazza chiude gli occhi, per raggiungere una totale, assoluta concentrazione.
Yuki, Aidoh e gli altri la guardano esterrefatti. Non hanno mai visto nulla del genere, né percepito un simile potere. Nemmeno i Sangue Puro possono tanto. Potrà davvero una semplice ragazza, benché figlia di un potente Sangue Puro, controllare una tale forza senza rimanerne vittima?

Anche se non li vedo, sento i loro occhi su di me. E le loro voci. Stupite. Incredule.
"E' questo dunque il potere del Black Steel..." commenta Senri.
"Ma che cosa vuole fare?" si domanda Rima.
"Trasmetterà questo potere a Kiryu perché possa eliminare definitivamente Rido." intuisce giustamente Kain.
"Ma... non sarà troppo pericoloso?" si preoccupa Yuki.
Poi, in un attimo, non sento più nulla. I miei sensi si spengono. Il mio corpo pare non avere più peso. Mi sembra di essere al confine tra due mondi. A cavallo tra la vita e la morte. La mia volontà tuttavia è ancora forte, posso incanalare questo potere immenso fin dove desidero che arrivi. Devo trasmetterlo a Zero perché possa portare a termine la missione. Non sono giunta al limite estremo. Non ho perso il controllo, anche se il richiamo del Black Steel è forte, fortissimo dentro di me. Mi vuole, vuole il mio sangue e la mia vita. Ma io mi opporrò a questa maledizione con tutta me stessa...

***

Rido, ferito, si aggira per il parco, nutrendosi di tutti i vampiri ex umani che incontra. La sua fame è insaziabile. 
"Non sono ancora finito... Akemi, prima ti voglio divorare."
Poi, una voce ben nota lo colpisce alle spalle. La voce di Kaname:
"Mi dispiace disturbarti mentre stai consumando il tuo pasto. Tra poco spunterà il sole. E' arrivato il momento di far calare il sipario sulla notte dei vampiri.".
Rido gli si fa incontro, con la sua solita aria arrogante e provocatoria:
"Ma sei proprio sicuro che riuscirai a far calare il sipario?".
Kaname, usando i suoi poteri telecinetici, ferisce ad una spalla il nemico, ma questi sembra prendere la cosa come un gioco:
"Che dolore... Che sofferenza... Ma non illuderti, il tuo attacco non sarà sufficiente ad uccidermi.".
"Quanto a questo hai perfettamente ragione. Infatti non sarò io a far calare il sipario."
Alle spalle del nobile vampiro compare Zero, e Rido indietreggia spaventato.
"Ce ne hai messo di tempo." rimarca Kaname rivolgendosi a Kiryu "Avanti, togli di mezzo quest'essere.".
Il giovane punta la Bloody Rose contro il suo bersaglio. Rido scoppia a ridere.
"Non saranno certo il mio servo e il suo fedele cagnolino a farmi fuori."

...Rido Kuran... 

La voce di Reika risuona nelle orecchie del malefico vampiro come una promessa di morte, mentre l'energia che la ragazza ha tratto dal Black Steel confluisce nella Bloody Rose, ed attraverso di essa nel corpo di Zero, che la sente scorrere nelle vene come un fiume caldo ed impetuoso.
Sotto i piedi di Kaname si forma nel terreno una spaccatura che punta dritta contro il nemico. Rido spicca un alto salto ed attacca il rivale con dei filamenti di sangue coagulato, ma Kaname abilmente li schiva, con un agile balzo si eleva in aria e, passando accanto allo zio, pronuncia un impietoso "Addio".
Mentre discende verso terra Rido si scaglia contro Zero. La Bloody Rose spara ed il proiettile si dirama in accecanti raggi luminosi. Alla fine, di Rido Kuran non resta che cenere... 

***

"E' strano, non avverto più la presenza di Rido." fa notare Kain.
"Nemmeno io." afferma Ruka "Forse è tutto finito...".
"Non ancora." aggiunge Aidoh, i cui occhi, così come quelli di Yuki, sono puntati su Reika. 
Nonostante la battaglia paia giunta al termine, la ragazza è ancora in balia del potere del Black Steel. Decisamente, non è un buon segno...

Zero, ce l'hai fatta. Ce l'abbiamo fatta. Rido Kuran è stato sconfitto, annientato... Soltanto una cosa mi dispiace: che non potrò gioire con te di questa vittoria. Non potrò chiederti scusa per averti mentito. Non potrò più vederti, parlarti, abbracciarti... Il Black Steel, con la sua maledizione, ha vinto. Non sono riuscita a mantenerne il controllo ed ho varcato il limite che non avrei dovuto oltrepassare... Riapro gli occhi. Vedo Yuki e con lei Aidoh, Kain, Ruka, Seiren, Rima, Senri. Stanno tutti bene. Ne sono felice. E so che anche tu, Zero, sei sano e salvo. E come te, i miei genitori, il maestro Yagari, il Direttore Cross, Kaname, e gli allievi della Day Class. Sento ognuno di loro, di voi, dentro di me... è una bella sensazione. Sorrido, mentre una lacrima mi scende lungo il viso. Avrei tanto voluto rivederti, Zero... amore mio... perdonami se ti devo abbandonare. Ma sappi che sarò sempre con te, al tuo fianco, e veglierò su di te, insieme ad Ichiru...
La spada fluttua leggera davanti ai miei occhi. Lentamente inizia a muoversi, volgendo la sua lama contro di me. Non posso impedirlo. Non ne ho la forza. Ma se davvero devo sacrificarmi, voglio fare ancora qualcosa di buono, per ringraziarvi, tutti quanti. 
"Noooo!!" grida Yuki, correndo verso di me con Artemis stretta nel suo pugno. Ma nemmeno la sua arma può infrangere la barriera che il Black Steel mi ha eretto intorno. 
Anche Aidoh, con il ghiaccio, e Kain, con il fuoco, provano ad aiutarmi... Non possono fare niente. Nessuno può fare niente.
E' un attimo, e la spada affonda nel mio torace. Un dolore lancinante. Poi, più nulla...

***

"Ottimo lavoro." commenta compiaciuto Kaname.
Di risposta Zero gli punta contro la Bloody Rose.
"Adesso è arrivato il tuo turno, Kaname Kuran. Non ti sarai illuso che il copione che hai scritto venisse rispettato alla lettera?"
"Non mi ero illuso. Mi aspettavo questa tua mossa. Ora che disponi di questa forza eccezionale e che hai eliminato Rido, vuoi uccidere anche me. E' più che comprensibile. Ma, vedi..."
Il Sangue Puro si zittisce di colpo. Sta accadendo qualcosa, qualcosa che non doveva succedere. Anche Zero se ne rende conto e dalle sua labbra in un respiro esce il nome di Reika. Gli steli di rosa che avvolgevano il corpo del giovane si ritraggono, ritornando alla Bloody Rose.
E Zero corre via in direzione dell'edificio scolastico.

***

"Reika!" grida Yuki, piangendo disperata.
"Perché?" si chiede Hanabusa profondamente amareggiato.
Improvvisamente, dei dardi luminosi si distaccano dall'aura che circonda Reika e si diffondono tutto intorno, nel Collegio, per cancellare i segni di morte e distruzione lasciati da Rido e dai suoi seguaci. Gli alberi incendiati e sradicati rinascono a nuova vita, rigenerati da una vivifica energia. L'ingresso devastato della scuola, pietra su pietra viene ripristinato da una forza invisibile, sotto gli sguardi attoniti di Yagari, Cross, Saya e Ryobe.

...Addio... 

Mentre Reika, esalando l'ultimo alito di vita, rivolge l'estremo saluto a tutti coloro che le sono cari, l'alone luminoso che la circonda si dissolve. Il Black Steel, tornato ad essere un pugnale, finisce a terra, e Aidoh afferra il corpo della giovane prima che ricada al suolo, non più sorretto dell'energia della sua arma.
"Non è morta, vero? Non può essere morta..." ripete Yuki, singhiozzando "Se fosse morta, sarebbe diventata cenere, no? Perciò vuol dire che è viva.".
"Lei è per metà umana... non può diventare cenere..." ammette rassegnato Hanabusa, riponendo delicatamente sul pavimento di pietra l'esanime ragazza.

***

Zero corre, corre più veloce che può. Deve raggiungerla, deve raggiungere la sua Reika. Deve proteggerla, salvarla. L'ha giurato ad Ichiru, ed a se stesso. Deve arrivare prima che sia tardi. Eppure, un attimo fa, ha sentito la voce di lei disperdersi in un malinconico ...Addio... 
No, non può essere vero. Non deve essere così... Ma quando il ragazzo raggiunge il luogo in cui aveva lasciato la compagna, la scena che si trova davanti annienta definitivamente ogni sua speranza, devastando la sua anima. Yuki è seduta a terra e tiene tra le braccia Reika, sulla cui candida divisa spicca il rosso del sangue che circonda la profonda ferita sull'addome. Zero si avvicina, lasciando cadere la Bloody Rose. Dal suo volto non traspare alcuna emozione, come se non stesse provando nulla. Il giovane si inginocchia di fronte a Yuki e prende la sua Reika tra le braccia. La stringe forte, poggiando la fronte a quella di lei. Vorrebbe sentire il suo respiro accarezzargli il volto. Vorrebbe vedere i suoi occhi blu spalancarsi su di lui, illuminandosi in un radioso sorriso. E invece può soltanto abbracciare il suo corpo privo di vita. Questo gli rimane. Non sentirà più la sua voce. Non potrà più baciarla, né parlarle, né semplicemente guardarla. Non potrà chiederle perdono per le dure parole che le ha rivolto... Amare lacrime rigano il volto del ragazzo. Un pianto silenzioso, ma traboccante di dolore, al quale nessuno dei presenti può rimanere indifferente. 
Anche Kaname arriva sul posto, e subito Yuki, disperata, corre da lui, in cerca di un po' di conforto. O forse, di una speranza.
"Kaname... Puoi fare qualcosa per lei? Dimmi che puoi farlo..." 
Il nobile vampiro scuote la testa.
"Nemmeno io posso fare più nulla. Questo non sarebbe dovuto succedere..."
Per un attimo cala un agghiacciante silenzio. Poi, un grido squarcia il cielo di questa notte prossima a terminare.
"Reika!!" urla Zero con tutto il fiato che ha in corpo... e la sua voce si spegne tra le lacrime.
Anche Saya e Ryobe fanno la loro comparsa. Avevano capito che era accaduto qualcosa alla loro figlia, qualcosa di grave, e sono corsi da lei... troppo tardi, purtroppo. Saya scoppia a piangere e si rifugia tra le braccia del marito, che in ugual modo soffre, e piange, rimproverandosi di non essere arrivato in tempo, di non aver impedito che ciò succedesse.
Continuando a tenere stretta Reika, Zero si asciuga il viso con la manica della camicia, dopodiché raccoglie da terra la Bloody Rose e con occhi colmi di odio la punta contro Kaname.
"Adesso tu morirai."
"Zero, aspetta..." si intromette Yuki.
"E' solo colpa tua se lei è morta!"
Kaname non dice nulla e non accenna a muoversi. Aidoh e gli altri membri della Night Class sono pronti ad intervenire. Poi, di punto in bianco la Bloody Rose viene avvolta da un alone di luce blu intenso. E stavolta questa luce non proviene da Reika... Chi ne è l'origine allora?
Un vento gelido inizia a soffiare. Qualcuno dotato di un grande potere si sta avvicinando. Kaname volge lo sguardo in una precisa direzione e, dove i suoi occhi si posano, si materializza un alone luminoso di un colore indefinito tra il blu e il viola, che si plasma via via nella forma di un uomo. No, anzi, di un vampiro. Un Sangue Puro...
Akihiro Kyan, con maestoso portamento, si fa avanti, accompagnato ogni suo passo dall'elegante ondeggiare del lungo cappotto nero. Non degna nessuno di uno sguardo, se non Saya, per un fugace istante. 
"Akihiro..." sussurra la donna, e Zero, nell'udire quel nome, capisce subito chi ha di fronte.
Nessuno apre bocca. Akihiro raccoglie da terra il Black Steel e si provoca un profondo taglio su una mano. 
"Cosa vuoi fare?" si azzarda a domandare Kiryu.
"Lei è mia figlia." risponde il Sangue Puro, inginocchiandosi accanto al ragazzo, per poi posare il palmo sanguinate sulla ferita di Reika. E dalla mano del vampiro si sprigiona la stessa luce che aveva avvolto poc'anzi la Bloody Rose.
"In pochi possiedono un simile potere..." commenta Kaname.
"Io posso guarire il suo corpo." spiega Akihiro, guardando Zero "Ma la sua anima si è persa e io non posso ritrovarla. Dovrai farlo tu. Riportala indietro, Zero. E ricorda una cosa: le maledizioni sono fatte per essere spezzate.".
Il cuore di Reika riprende a battere, ma perché lei si risvegli è necessario che la sua anima si liberi dall'energia del Black Steel, che l'ha soggiogata. Ed Akihiro sa che l'unico a poterle mostrare la strada per tornare alla vita è Zero.
Il nobile vampiro ripone il pugnale a terra e si rialza in piedi. Sta perdendo molto sangue. Non dalla mano, che si è già rimarginata, bensì dal torace, dove si è creata la medesima ferita che c'era prima sul corpo di Reika. Come se questa si fosse trasferita su di lui per guarire lei. Ma di certo non basterà così poco per ucciderlo.
Akihiro si volta. Posa gli occhi prima su Saya, poi su Ryobe, ed in segno di saluto china appena la testa davanti a loro. Quindi sposta la sua attenzione su Yuki. La bambina in fasce che salvò in quella notte di tanti anni fa, ora è cresciuta, ed è forte, e coraggiosa, come sua madre e suo padre. Akihiro le si avvicina e le poggia una mano sulla testa, accennando un sorriso. Yuki gli sorride a sua volta, ringraziandolo così per averla salvata, e per aver salvato ora Reika.
In ultimo, il Sangue Puro indirizza il suo profondo sguardo su Kaname. I due si squadrano, con rispetto e diffidenza. Il primo a parlare è Kuran:
"A quanto pare sono stato anch'io la pedina di qualcun altro.".
Quindi Akihiro:
"Nobile Kaname, non dimenticare che ora l'antico patto è rotto.".
"Lo ricorderò, nobile Akihiro."
Kyan si allontana nella medesima direzione da cui è venuto. Lui è il Cavaliere Sangue Puro. Uno dei più forti mai esistiti nella sua casata. Il solitario vampiro che difende l'ordine e l'equilibrio nella società vampiresca, e per certi versi anche in quella degli umani. Lontani sono i suoi natali. Gli anni, i secoli passati non hanno scalfito il suo volto, ma hanno scavato profondamente il suo cuore. Ed in questo cuore di nobile Sangue Puro è impresso indelebilmente il nome di colei che, sola, vi ha fatto fiorire la rossa rosa dell'amore. A lei, per l'intera sua esistenza, Akihiro Kyan sarà fedele, a lei che gli ha donato un tesoro prezioso... sua figlia...
Ramingo Cavaliere, dove ti condurrà ora il tuo interminabile viaggio? Cosa farai? Dove andrai? E chissà se finirà mai questo tuo eterno peregrinare. Chissà se il tuo cuore avrà tregua e la tua solitudine sarà un giorno colmata...
Di nuovo un gelido vento si scatena, e nel vento Akihiro si dilegua.
Zero prende in braccio Reika e scende con lei lungo la scala che conduce all'interno dell'edificio scolastico. Saya e Ryobe lo seguono. 
E adesso che la battaglia è finita, è arrivato il momento delle decisioni definitive... chi se ne andrà... chi resterà...

***

Intorno alla grande fontana nel parco del Collegio si radunano Hanabusa, Ruka, Seiren, Kain, Senri e Rima. Gli ultimi rimasti della Night Class, che è stata  definitivamente sciolta per volere di Kaname.
"Bene. Abbiamo fatto il possibile..." commenta Aidoh.
"Hanabusa, ti sei battuto come un vero cavaliere." si complimenta con lui Ruka "Sono rimasta senza parole.".
"Ti ringrazio."
E intanto nelle menti dei giovani vampiri tornano le parole che Kaname ha rivolto loro alcune ore fa, prima della battaglia finale:
"Ho ancora una faccenda da sistemare. Quanto a voi, siete liberi di fare quello che volete. Per me siete solo delle pedine che ho usato per proteggere Yuki. Avvertite questa nuova presenza? E' nato colui che d'ora in avanti, insieme a Reika, provvederà a lei. Di voi non ho più bisogno.".
Questo disse il Sangue Puro, per poi andarsene, lasciandosi alle spalle l'amareggiato stupore di coloro che l'avevano sempre seguito e sostenuto, credendo in lui. Sorprendente fu tuttavia la reazione di Aidoh, che dopo essere scoppiato a ridere, seriamente affermò:
"Sono contento. Se per lui fossimo delle semplici pedine, si sarebbe servito di noi fino in fondo.".
"Vuoi dire che se il nobile Kaname non l'ha fatto..." intervenne allora Ruka.
"...significa che tiene alle nostre vite, e questo è segno della considerazione che ha per noi... I miei sentimenti per il nobile Kaname non sono mutati."...
Ripensando a quel momento, in tono vagamente compassionevole Senri commenta:
"Povero Aidoh. Ha davvero perso la testa.".
"A me ha fatto venire i brividi." lo asseconda Rima.
"Vi ho sentiti! Vi ho sentiti benissimo!! Cosa credete?" si ribella il diretto interessato, palesemente scocciato.
"Piuttosto, avete deciso che fare?" interviene Akatsuki "La battaglia è terminata, e Kuran ci ha congedati. Che cosa facciamo adesso?".
"Io ho intenzione di seguire comunque il mio Maestro." dichiara Seiren, per poi dileguarsi.
Hanabusa prende da una tasca della giacca la biglia verde simbolo del suo legame con Kaname. Quindi la nasconde in una mano e si rivolge al cugino:
"Molto bene, dunque. In che mano è la pallina?".
Kain non capisce. 
"Indovina in che mano è." insiste Hanabusa "Dai, forza Akatsuki. Trova la pallina e io seguirò Kuran.".
Kain, sospirando rassegnato, decide di assecondare il volere di Aidoh, che gli mette sotto il naso entrambe le mani serrate a pugno, portando però avanti quella sinistra, chiaro invito a compiere una precisa scelta.
"Scegli, sbrigati." 
"Ma perché? E' ovvio che hai già deciso."
"Fa' presto!"
Akatsuki opta per la mano sinistra, che ovviamente è quella che racchiude la biglia. Hanabusa sorride soddisfatto.
"Perché fai il bambino?" lo riprende Ruka.
"Per me è solo spontaneo." rimarca Kain.
"E piantatela!!" ribatte Aidoh.
Seduti sul bordo della grande fontana, anche Rima e Senri si interrogano su cosa fare d'ora in poi.
"Tu cosa pensi di fare?" domanda la giovane.
"Ecco... me ne vado anch'io." risponde l'altro "Voglio cercare di scongiurare la cattiva sorte... Beh, suona bene, non ti pare?".

Zero ha portato Reika in una delle stanze private del Direttore e, dopo averla  affidata alle cure dei genitori, si è seduto a terra, fuori dalla porta, in attesa. 
A lasciare la camera per primo è Ryobe, che vedendo il ragazzo rannicchiato sul pavimento, con le gambe strette al petto, la fronte sulle ginocchia, la camicia lacerata sporca di sangue, gli si china davanti e con fare paterno gli parla:
"Zero, non vorrai rimanere qui fuori?".
"Voglio restarle vicino." confessa il giovane, sollevando la testa.
"Sì, ma non seduto a terra in corridoio. Ascolta, adesso c'è Saya con lei. Dovresti toglierti quei vestiti sporchi di sangue. Vai tranquillo, e poi torna qui. Rimarrai con lei tutto il tempo che vuoi. Averti vicino la aiuterà a tornare da noi."
Il ragazzo annuisce e si alza in piedi, allontanandosi a testa bassa. Non vede nemmeno il Direttore e Yagari che gli passano accanto. Altrove sono i suoi pensieri ed il suo cuore. Lontani, lontanissimi, o forse vicini ad una sola e unica persona. 
Kaien e Toga raggiungono Ryobe.
"Come sta?" domanda il Preside.
"E' ancora incosciente, ma almeno è viva."
Kaien per un attimo si abbandona ai ricordi e viaggiando a ritroso negli anni rammenta quando vide per la prima volta Yuki e Reika. A casa di Juri e Haruka Kuran. Saya si trovava lì e teneva in braccio la sua bambina, mentre Juri accudiva amorevole la piccola Yuki. Fu in quella circostanza che Cross, che allora era ancora un temuto cacciatore, conobbe la triste storia dei genitori naturali di Yuki, e la verità riguardo alle origini di Reika. E fu sempre quel giorno che nacque in lui il desiderio di trovare una via per garantire una pacifica convivenza tra umani e vampiri. Era questo il sogno di Juri, che in cuor suo desiderava che la piccola Yuki potesse vivere un'esistenza da umana, risparmiandosi le sofferenze che comportava essere un Sangue Puro. E allo stesso modo, Saya sperava fortemente che la natura da vampiro nascosta in sua figlia non vedesse mai la luce...
"E adesso, cosa farai?" domanda ad un certo punto Yagari a Cross, distraendolo così dal suo viaggio nella memoria.
"Ho intenzione di tornare nell'ombra. E stavolta per sempre."

Dopo essersi cambiato, Zero raggiunge la cima della torre più alta dell'edificio scolastico. Il sole sta per sorgere. Yuki lo raggiunge e si ferma di fianco a lui.
"Quanta luce." dice lei.
"Già, c'era tanta luce..." le fa eco lui.
La ragazza sta per chiedere notizie di Reika, quando l'amico si lascia andare ad una sincera confessione:
"Era da qui, che ti guardavo. E quando ti vedevo posare gli occhi su Kaname Kuran... quand'eri davanti a lui, come davanti a chiunque altro, tu sorridevi. Sorridevi sempre... Poi, quando è arrivata Reika, vi osservavo, insieme. Eravate così unite... e anche lei, sorrideva, come te... Io volevo solo proteggervi... proteggerla, e farla sorridere, sempre... Lei è tutto ciò che mi rimane, ho solo lei... non posso perderla.".
"Lei tornerà da te." sussurra commossa Yuki, aggiungendo poi:
"So che un giorno le hai chiesto di ucciderti se mai avessi perso la tua umanità, se ti fossi trasformato in un vampiro. E adesso, adesso che anch'io sono diventata un vampiro...".
"...non possiamo più vivere nello stesso mondo..."
"Già..."
"Verrà il giorno in cui io deciderò di ucciderti."
"E io ti aspetterò, Zero..."
Yuki si volta e si allontana, ma poi si ferma un attimo e guarda un'ultima volta in direzione di Kiryu:
"Potresti dire una cosa a Reika da parte mia, quando si sveglierà?".
Il giovane annuisce. La ragazza continua:
"Dille che... che prima o poi io e lei ci rivedremo. E che le voglio bene...".

Reika è distesa sotto le coperte. Sua madre è con lei. L'ha cambiata, togliendole la divisa sporca di sangue, e le ha messo addosso una camicia da notte bianca, con dei pizzi intorno al collo ed alle maniche. I capelli castani, sparsi sul cuscino, incorniciano il volto pallido, dalla serena espressione. Saya accarezza amorevole le guance della figlia e si sofferma ad osservarla, desiderando fortemente di vedere i suoi occhi dischiudersi di nuovo.
La porta della camera si apre. Zero entra accompagnato da Ryobe. Marito e moglie si scambiano una complice occhiata, dopodiché lasciano la stanza.
Zero si siede sul letto e rimira la sua Reika. Chinandosi su di lei prova a chiamarla piano. Sussurra il suo nome con tutto l'amore che ha nel cuore, ma lei purtroppo non risponde.
"Resterò qui con te finché non ti sarai svegliata. Non ti lascerò mai... mai..."

Nella sua vecchia camera all'interno del Dormitorio Sole, Yuki si sta cambiando. Mentre si toglie la divisa, sfiorando la Artemis legata alla sua gamba ripensa a Yori. La sua cara, carissima amica... Poi da una tasca le cade la rosa imprigionata nella resina che le ha donato Kaname... sì, Kaname, che solo poche ore fa, in quella stessa stanza, le ha raccontato tutta la verità, chiudendo  la sua confessione con una rammaricata considerazione:
"... Alla fine, sono io colui che ti ha fatto più male. Mi chiedo perché vada tutto nella direzione opposta a ciò che desidero. Mi sto domandando perché...".
"Mi dispiace... Mi dispiace..." ripeteva Yuki. Non riusciva a dire altro, mentre dentro di sé pensava che Kaname era la persona che lei aveva fatto soffrire di più. Per undici lunghi anni era stato prigioniero della sua solitudine, e lei non se n'era resa conto... 
Alla fine Kuran le ha detto:
"Ascoltami bene, sentiti libera di fare ciò che ritieni giusto.".
...libera... di fare ciò che ritieni giusto...

Kaname si sta preparando a lasciare il Collegio. Ormai l'ora di partire è arrivata ed il nobile vampiro è rassegnato a dover affrontare questo nuovo viaggio da solo. Non vuole costringere la sua adorata Yuki a compiere una scelta che la renderebbe infelice. Se il desiderio di lei è restare al Collegio, lui non interferirà in alcun modo. Ha deciso di lasciarla libera di fare ciò che vuole. E' disposto anche a perderla, pur di saperla felice, pur di non spegnere il magnifico sorriso che illumina il suo volto.
Kuran chiude l'ultimo bottone del cappotto, dopodiché si volta verso la porta della camera e con stupore vede Yuki farsi avanti trascinando un pesante borsone, dicendo con il suo solito tono allegro e scanzonato:
"E' meglio che ci mettiamo in viaggio prima che spunti il sole.".
"Yuki..." si sorprende il nobile vampiro.
"Scusa se ho fatto così tardi. Temo di aver esagerato con il bagaglio."
"Non capisco. Perché sei venuta?"
"Ma come? Non l'hai detto tu che dovevamo partire?"
"E' vero, ma... a questo punto sei libera."
"Però è soltanto perché c'eri tu, Kaname, che io adesso sono qui e sono libera."
"Ah sì... quindi vieni per sdebitarti. Non voglio che tu ti senta obbligata a farlo."
Yuki fissa Kuran con gli occhi spalancati. Possibile che non capisca? Che non voglia capire il perché della sua scelta? Nessuno l'ha obbligata, e per quanto le costi lasciare il Collegio e tutte le persone care che in questi anni le sono state accanto, non riuscirebbe mai ad immaginare la sua vita senza di lui, senza Kaname. Lo ama così tanto... ed è per questo che vuole andare con lui, non per riconoscenza o per sdebitarsi, ma soltanto per amore...
"Se non ricordo male, c'erano delle persone che volevi proteggere." prosegue Kuran, dando le spalle alla ragazza ferma sulla soglia.
"Sì, hai ragione, ricordi bene." ammette lei "Ma fra queste persone, credimi Kaname, ci sei anche tu.".
Il nobile vampiro si volta e sorride. Sorride, con una nuova luce negli occhi. Quindi si avvicina a Yuki e le posa una mano sulla guancia.
"Mi fa piacere. Sei molto coraggiosa Yuki. Quindi tu vorresti proteggermi."
"A volte succede il contrario di ciò che si desidera. Si finisce per ferire chi si vuole proteggere. O per ridere invece di piangere."
"Tu non cambierai mai."
"Perché dici questo?"
Kaname abbraccia forte la ragazza.
"Ti ricordi?" le dice con amorevole dolcezza "Accadde prima che tu perdessi la memoria...".
E le menti di entrambi volano al passato. Ad una sera in cui la piccola Yuki trovò Kaname da solo, seduto sul divano a guardare con occhi malinconici un vecchio libro, e con la sua tenera vocina gli disse premurosa:
"Non bisogna piangere.".
"Ti sbagli, non stavo piangendo." le rispose lui, accennando un sorriso.
E lei allora lo abbracciò.
"Tu sei buono. Un bravo fratellone. Sei buono. Non devi essere triste."...
"Da quel giorno, mi hai letto dentro." confessa Kuran, tenendo stretta Yuki "Per te ero un libro aperto. Davvero. Eri tu a proteggere me...".
Il nobile vampiro si inginocchia ai piedi della giovane.
"...proprio tu, che io considero la cosa più preziosa al mondo."
"Io voglio proteggerlo... per sempre..." pensa tra sé Yuki.

Il sole si sta alzando all'orizzonte. Yuki e Kaname si dirigono all'ingresso principale del Collegio.
"Non desideri salutare il Direttore?" domanda lui.
"No." risponde lei "Lo conosci. Si metterebbe senz'altro a piangere.".
"Sì, piango infatti!" urla Kaien Cross, con le lacrime agli occhi, correndo incontro a braccia aperte alla sua amata figlioccia "Lascia che versi tutte le mie lacrime, Yuki!".
La giovane schiva l'abbraccio dell'uomo, che finisce in ginocchio a terra, ripetendo commosso:
"Che tristezza quando penso che non so quando ti rivedrò. E' un'emozione troppo forte.".
Melodrammatico ed esagerato come al solito...
"Signor Direttore..." azzarda Yuki, e Cross di slancio la abbraccia.
"Oh no, che cosa dici?! Fino a poco tempo fa mi chiamavi papà!"
Yuki sfugge alla presa di Kaien, che in un attimo muta espressione facendosi estremamente serio.
"Yuki, parti di tua spontanea volontà?"
"Certo." afferma la ragazza. 
"Molto bene. Kaname, se vengo a sapere che non è felice, non te lo perdonerò." 
La giovane, vinta dalla commozione, abbraccia forte quello che per lei è stato e sarà sempre come un vero padre.
"Grazie di tutto. Ora devo andare... papà."
Sotto lo sguardo del Direttore, Yuki e Kaname lasciano infine il Collegio, e ad attenderli fuori dal cancello ci sono Kain, Hanabusa e Ruka. Nel vederli, Kuran sembra incupirsi. 
"Abbiamo capito una cosa." spiega Ruka "Noi non siamo tue pedine, Kaname. Ti seguiremo anche se non approvi la nostra decisione. E questo è quanto.".
"Fate pure come desiderate." risponde impassibile il Sangue Puro, incamminandosi insieme a Yuki.
Ruka e Hanabusa si muovono in contemporanea per seguire il loro Maestro, e così si scontrano. Ovviamente tra loro scoppia l'ennesima discussione.
"Volevi passarmi davanti, vero?" la accusa lui.
"Figurati! Non ne avevo la benché minima intenzione." ribatte lei "Probabilmente ho le gambe più lunghe.".
"Come osi? Ripetilo!"
"Ora vedrai!"
Kain scuote la testa sconsolato.
"Non è possibile. Non ci credo."
Dall'ingresso del Collegio, Kaien Cross osserva il gruppo che si allontana. Con gioia vede Yuki sorridere davanti a Ruka e Hanabusa che litigano per portare il suo bagaglio, e ripensa alle parole che gli disse Juri, stringendo tra le braccia la bimba che il destino le aveva affidato:
"...E' mio desiderio che lei possa crescere come una bambina umana. Voglio evitarle il triste destino di vivere come un Sangue Puro. Voglio solo... che sorrida..."...
"Juri, la tua Yuki non ha potuto sfuggire al suo destino." pensa tra sé Cross "Però ti assicuro che sorride, come tutte le ragazzine della sua età...".

Rima e Senri invece hanno deciso di ritrovare il loro amico Takuma. Tra le macerie della sede del Consiglio degli Anziani, cercano tracce del compagno scomparso, augurandosi che sia ancora vivo.
"Vorrei tanto sapere cosa fanno gli altri..." si domanda Rima.
Shiki intanto scova qualcosa tra le rovine.
"La spada di Ichijo..."
"Tu dici che è riuscito a salvarsi?"
Senri impugna l'arma.
"Non è fatta per te." commenta Rima.
"Sì, lo so, ma tanto non mi interessa. Questa spada appartiene a Ichijo."
"Dove vai ora?"
"Semplice. Voglio trovarlo e restituirgli la sua spada."
"Vuoi restituirgliela?"
"Sarà contento e mi ricompenserà."
"Ah sì? Beh, vengo con te."

Kaien Cross, indossate di nuovo le sue vesti da Direttore, entra nell'aula magna annunciando il cessato allarme ai suoi studenti.
"Sono veramente dispiaciuto. Vi chiedo scusa. Finalmente il pericolo è scongiurato."
E Yori, seduta in terra in mezzo ai compagni, avverte nel cuore la triste sensazione che la sua amica Yuki non sarà fuori ad attenderla...

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Siamo arrivati all'epilogo. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Breve ma ricco, ve lo assicuro. Con tanto di tre fan art conclusive. Due dedicate ai personaggi principali della storia, e una... un po' particolare.
Un saluto a tutti
Marta

FAN ART
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