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Autore: Ofeliet    13/12/2015    2 recensioni
Kanon aveva appena consegnato la daga nelle mani di Saga, e la sua espressione stupita era ben leggibile nonostante il buio della notte. Appurando di cosa si trattasse, anche gli altri Saint – fedeli e ribelli – si lasciarono andare a silenziose esclamazioni di stupore.
« Per-perché mi stai dando questo? »
« Saga. » pronuncia, immobile e imperturbabile Saori. « Perché tu prenda la mia vita, ovviamente. »

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Genere: Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Saga, Saori Kido
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kanon aveva appena consegnato la daga nelle mani di Saga, e la sua espressione stupita era ben leggibile nonostante il buio della notte. Appurando di cosa si trattasse, anche gli altri Saint – fedeli e ribelli – si lasciarono andare a silenziose esclamazioni di stupore.
« Per-perché mi stai dando questo? »
« Saga. » pronuncia, immobile e imperturbabile Saori. « Perché tu prenda la mia vita, ovviamente. » replica, avvicinandosi e prendendo le mani che tenevano stretta la daga d’oro. « Avanti, taglia la mia gola. » ha un’aria così pacifica, mentre pronuncia parole tanto crudeli. « Con questo, la tua sofferenza finirà. » Saga sembra così sconvolto, farfugliando parole che ormai non importano a nessuno.
Il vento soffia, il tempo scorre, ma Saga proprio non sembra voler usare quella dannata arma che ha tra le mani. Ed, effettivamente, nemmeno lei ne ha voglia. Sì, insomma, Shaka le aveva mandato quei petali con le scritte insanguinate, così di cattivo gusto – e scritte proprio male, aveva proprio una pessima calligrafia – e ciò implicava che doveva raggiungerlo.
Non voleva.
Non era mai scesa negli inferi, nessuna delle sue precedenti vite l’aveva fatto. Perché lei invece doveva? Non poteva attendere che Ade risalisse in superficie, come ha fatto tutte le altre volte? Perché scomodarsi se ben presto sarebbe stato lo zio a venire a bussare – non tanto educatamente – alla porta del suo Santuario?
All’improvviso l’idea di Shaka non le sembra tanto geniale. Perché scomodarsi quando poteva semplicemente aspettare?
La daga che punta alla sua gola le sembra improvvisamente pericolosa, invece di essere un semplice mezzo, e inizia davvero a preoccuparsi della propria incolumità. Solo che non ha minimamente calcolato quanto il suo corpo possa essere traditore, nell’attesa e nell’impazienza.
Aveva incrociato le gambe, un qualcosa che raramente faceva, ma soprattutto quando si annoiava. Solo che quella volta è sbagliata, mentre cerca di indietreggiare nel tentativo di eludere il raggio d’azione di quell’attrezzo dorato. Cadere all’indietro è inevitabile, sbilanciandosi e stringendo convulsamente le mani intorno alla daga nel tentativo di reggersi. Saga, ovviamente, ha un’espressione talmente perplessa e inebetita che quasi lascia la presa. La ripercussione è inevitabile, dato che rimbalza prontamente nella sua gola senza che lei possa fare niente per fermarlo.
Un mezzo insulto le muore in gola, nel sentire Saga urlare disperato il suo nome. Bel lavoro, lasciare la presa, scommetteva che l’aveva fatto apposta, pensava mentre cadeva pesantemente sul pavimento di pietra e sentiva il sangue zampillare dalla ferita appena aperta, maledicendo quasi la daga che dopo tredici anni a quanto pare era riuscita ad adempiere al suo compito. Doveva essere un poco soddisfatta anche essa.
I suoi Saint urlano, piangono, si disperano. In verità, forse più per la perdita del loro jolly in quel conflitto ormai millenario. La dea Atena è morta, sì, ma di certo non in maniera così eroica di come verrà tramandato nel futuro.





Ok, questa è una cattiveria.
Ma è una cattiveria che mi diverte, perciò eccola qui ♥
La storia nasce durante una chiacchierata con mughetto su questa immagine, e siccome io ero ancora sotto gli effluvi del mezzo bicchiere di vino bevuto a pranzo, ho espresso la mia idea di come Saori possa essere inciampata dato le gambe incrociate. Sì, insomma, niente suicidio eroico, è successo perché lei (e l'autore) sono imbranati.
Per il resto, che dire?
Ah, buon nuovo trauma. Questo almeno un poco più divertente~


   
 
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