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Autore: 7vite    13/12/2015    2 recensioni
Dato che il manga si è bruscamente interrotto, lasciando tanti quesiti irrisolti e sollevando parecchi dubbi ho deciso di continuare la storia a modo mio.
Nella mia FF le storie di tutti i personaggi s'intrecciano in un vortice di emozioni e paure, restando quanto più possibile IC.
Hachi sarà impegnata con la ricerca di Nana, fuggita subito la morte di Ren.
I Blast si scioglieranno ed i membri del gruppo intraprenderanno strade diverse, ma non per questo metteranno un punto alla loro amicizia.
Dall'altro lato i Trapnest subiranno lo stesso destino: Reira sarà tormentata da un segreto inconfessabile che le cambierà la vita e Takumi per proteggerla farà diverse rinunce, esternando finalmente il suo lato migliore.
La storia si susseguirà alternando presente e futuro (4 anni dopo) e ogni capitolo verrà raccontato attraverso il punto di vista di qualcuno.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hachi
"Capita, a volte, di sentirci così coinvolti in qualcosa, da dimenticarci come guardare il mondo dalla giusta prospettiva."

 
 ***

George aveva seguito tutto da lontano. Non aveva capito una sola parola, ma gli era bastato osservare la scena per riuscire a farsi un’idea dell’accaduto. Anna, cioè Nana, era scoppiata in lacrime di fronte ai suoi amici, e loro l’avevano abbracciata con tenerezza. Pregò, in cuor suo, che non stesse avvenendo ciò che temeva.
Quel giorno stesso era riuscito a contattare un ex collega giapponese conosciuto all’università, che aveva accettato di tradurre un paio di articoli per conto suo. Non era riuscito a scoprire granché comunque.
Nana era la vocalist di una band nipponica chiamata Black Stones, che aveva debuttato circa quattro anni prima senza ottenere successo, e aveva sposato un certo Ren, che a sua volta faceva parte di un’altra band musicale (che però, a differenza della prima, aveva riscosso parecchio successo anche fuori dall’isola). Quel pomeriggio, dopo la conversazione col suo ex collega aveva fatto un giro in un negozio di dischi, cercando un album dei Blast (che non era riuscito a trovare) e uno dei Trapnest (che invece, con sua grande sorpresa, aveva trovato.) Tornato a casa ascoltò l’album e si soffermò a guardare per bene la copertina del cd. Tra i quattro membri, ne conosceva solamente uno: il Sid Vicious giapponese. Non poteva non riconoscerlo, l’aveva persino preso in giro a casa di Nana la prima volta che c’era stato. No, un volto come quello non si dimentica. Ripensando a quel giorno più dettagliatamente, George si ricordò di un particolare a cui allora non aveva dato peso: la foto di quel ragazzo era stata disposta proprio al centro della cassettiera, ed era adornata di fiori. In quel momento un brivido lo pervase, tutto divenne finalmente chiaro. Quel ragazzo era morto.
La guardò ancora, mentre si lasciava consolare, e si stupì di quanto fosse docile. Finalmente riusciva a spiegarsi molti perché del suo comportamento, tuttavia non gli bastava.
Adesso che i suoi amici erano venuti, forse per riportarla con loro, capì che doveva darsi una mossa, convincerla a restare. Si maledisse per quanta pena si desse per lei, ma adesso sapeva molte più cose sul suo conto, forse avrebbe avuto una chance. Sentiva di amarla.
Quando il cerchio che le si era formato attorno si dischiuse, la vide montare in auto insieme a quelle persone che lui non conosceva e, lentamente si allontanò.
 
 
***
 
I ragazzi si erano riuniti tutti quanti in camera di Nobu, raccontandosi le novità.
-Sì, Shin, ho già avuto occasione di vederti sul grande schermo. In realtà è stato un caso, pensa che quando sei sbucato dal nulla, quasi non mi veniva un colpo! “E quello che diavolo ci fa in un film?” Mi sono detta, e davvero ancora non me lo spiego!-
-Quando ci siamo sciolti non avevo idea di ciò che avrei fatto, Misato mi ha suggerito di partecipare a un provino per un film. All’inizio si trattava di una comparsa, ma poi il regista decise di aumentare il numero di scene in cui comparivo. Il film ha vantato un discreto successo, ma le mie vecchie fan erano tornate alla carica, e a quel punto sono partite delle nuove proposte. Sai come funzionano queste cose.-
-A-ha, chi l’avrebbe detto? Misato, eh? Quella ragazza è un fenomeno. A proposito, come sta? Vi incontrate ancora?-
-Sì… Beh, in effetti oltre ad essere il mio agente, è la mia ragazza.-
-Che cosa?-
Nana per poco non cascava dalla sedia.
-Tu e Misato? Non può essere vero, ma com’è successo?-
-Abbiamo iniziato a collaborare praticamente sin da subito, ci incontravamo spesso, stavamo a stretto contatto e... cosa tira cosa, alla fine ci siamo messi insieme.-
Nana aveva spalancato la bocca, esibendo un’espressione sciocca.
-Shin e Misato, incredibile questa!-
 
Flashback di Shin:
-Grande! Un’altra proposta, e stavolta per un ruolo come protagonista!-
-Te l’avevo detto d’avere fede, sapevo che ce l’avresti fatta. Bisogna sempre credere in sé stessi e rimanere positivi, perché quando ci si impegna a dovere, si viene sempre ripagati.-
Misato sorrideva ad occhi chiusi, ma Shin fece un’espressione cupa.
-Questo non è vero. Non si tratta di impegnarsi fino in fondo, si tratta soprattutto di te.-
Lei aprì gli occhi, confusa.
-Io? Che c’entro io?-
-C’entri eccome! Sai Misato, prima d’ora nessuno aveva mai avuto fiducia in me. In realtà, avevo smesso di credere in me stesso persino io. Voglio ringraziarti, perché tu hai creduto in me sin dall’inizio, mi hai spinto a fare delle cose che, altrimenti, non avrei neanche mai osato pensare. E ti dirò di più, se non fossi rimasta al mio fianco, incoraggiandomi ad andare fino in fondo, non so quanto avrei resistito. Perché sono fatto così, sai? Per tutti questi anni me la sono sempre cavata da solo, e non ho fatto altro che cacciarmi in un guaio dopo l’altro. Da quando collaboro con te invece, ho trovato stabilità. Ti devo molto, Misato.-
Gli occhi della ragazza si piegarono verso il basso, le sue parole l’avevano toccata.
-Tu hai sempre avuto queste capacità Shin, ed io lo sapevo. Forse ti ho dato una spinta,sì, ma tutto ciò che hai realizzato fino ad oggi lo devi solamente a te stesso.-
-No, non è vero. Sarei uno stupido a crederlo.-
-Shin… Io…-
-Grazie, per essere stata al mio fianco quando nessun altro c’era.-
Dopo averle sussurrato queste parole, le afferrò il mento e avvicinò il viso di lei al suo, ma la ragazza s’irrigidì. Lui se ne accorse e si fermò in tempo.
-Che succede?-
-Io… Ehm… I-io…-
Balbettò, incapace di continuare.
-Non vorrai dirmi che questo è il tuo primo bacio!-
Commentò sorridendo. Le sue guance arrossirono violentemente, e non ci fu bisogno di alcuna risposta. Shin si maledisse per essere stato così insensibile.
-Beh, non devi vergognartene.-
-Non è che me ne vergogni.-
Gli rispose lei, ritrovando il coraggio, ma senza allontanarsi dalla sua presa.
-Però l’ho conservato a lungo e non voglio sprecarlo, mi capisci? Aspetto da molto tempo il ragazzo giusto a cui poterlo finalmente donare, e per me è importante. So che suona strano e persino antiquato, ma io voglio vivere un unico amore. E vorrei donare questo bacio al mio primo vero amore. So che questo genere di cose non rientra nel tuo stile, Shin, e non ti colpevolizzo certamente per questo, ma volevo che sapessi la verità.-
Shin si allontanò per un attimo dalla ragazza, pensando che quella avrebbe potuto essere una bellissima dichiarazione d’amore.
Sapeva che, se le avesse sfiorato le labbra in quel momento, sarebbe stato per sempre legato a Misato, a quella ragazza dal cuore puro, che l’aveva sempre sostenuto, senza mai desiderare nulla in cambio.
-E se ti promettessi che non lo sprecherai? Allora mi baceresti?-
Misato si morse impercettibilmente le labbra.
-Devi giurarlo.-
Shin avvicinò la sua fronte a quella di Misato e i due si guardarono sorridendosi reciprocamente. Le accarezzò lo zigomo sotto all’occhio, poi scese verso la guancia e infine afferrò di nuovo il suo mento. Questa volta lei non oppose alcuna resistenza e si lasciò trascinare verso le labbra del ragazzo che da tanto tempo le piaceva.
Schiuse lentamente le labbra e si fece condurre da Shin, assaporando per la prima volta il suo sapore e trovandolo irresistibile.
 
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-Cerca di trattarla bene, se la farai soffrire te la vedrai con me!-
Nana gli agirò il pugno sotto il naso, sfoderando dei guantoni da boxe apparsi dal nulla. Shin sorrise. Quando aveva deciso di rubarle quel bacio, due anni prima, aveva deciso di prendersi cura di quella ragazza per sempre.
-E invece tu che mi racconti, pelatino? Come va insieme a Miyu?-
-Bene, abbiamo deciso di convivere.-
Quella dichiarazione la spiazzò. In realtà era cera che tra quei due non avesse funzionato e che si fossero lasciati. Non si aspettava nulla del genere, e ne rimase un po’ stordita.
-Beh… Mi fa piacere.-
Si limitò a dire, incapace di trovare qualcosa di più interessante da dire.
-Per il resto, ho aperto il mio studio legale, e gli affari vanno piuttosto bene.-
-Questo lo immaginavo. Anche se davvero mi chiedo che razza di persone si rivolgano a uno skinhead, chissà… E tu, Nobu? Come procedono le cose alla pensione Terashima?-
-Bene, l’anno scorso abbiamo ristrutturato tutte le camere, rendendolo molto più moderno, aggiungendo i televisori in camera  e fidelizzandoci così la clientela più giovane. L’anno prossimo provvederemo a ristrutturare la facciata invece. I miei genitori continuano a darmi una mano, per il tempo che passerò qui saranno loro a occuparsene.-
-Yawn, che storia noiosa, ma perché te l’ho chiesto?-
*Gocciolina sulla testa di Nobu*
-Beh, se ti sembra tanto noioso, parlaci di te piuttosto!-
*Disse urlando, con la lingua biforcuta e gli occhi così >-<*
Nana raccontò la sua storia, a partire dal suo arrivo a Londra, la difficile ricerca di un lavoro, il periodo passato a fare la cameriera all’Agorad e la richiesta di George di collaborare insieme.
-George sarebbe il pianista?-
Notò Shin.
-Sì, perché?-
-Ieri sera ci ha fermato chiedendoci informazioni sul tuo conto.-
-Gli avete forse detto qualcosa?-
Nana era allarmata.
-No, affatto.-
-Pheew.-
-Sai Nana, credo che quel tipo abbia una cotta per te!-
-E’ vero, l’ho notato subito anche io, ti guarda con gli occhioni languidi, sai?-
Aggiunse Hachi, facendo innervosire Nana.
-Ah! Non m’importa un accidente se sia abbia o meno una cotta per me! Peggio per lui.-
-Se è così, Nana-
Proseguì infine Nobu.
-Farai meglio a dirgli come stanno le cose. Sai? Non c’è cosa peggiore dell’essere ingannati dalla persona che amiamo.-
Hachi si voltò di scatto e incontrò il suo sguardo. Un’ombra scura gravava sugli occhi dolci di Nobu, da cui partiva un’accusa chiaramente indirizzata a lei.
 
Quando, un paio d’ore dopo, tutti lasciarono la stanza per andare a dormire, Hachi si trattenne un po’ più a lungo, attendendo che tutti gli altri uscissero.
-Che cosa volevi dire poco fa? Cosa significano quelle parole, Nobu?-
Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto.
-Davvero non lo sai, Nana? O fai soltanto finta?
-No, non lo so. Me lo spiegheresti?-
Gli occhi di Nobu tremavano, non perché prossimo alle lacrime, no. Tremavano di rabbia.
-Spiegami tu, piuttosto… Quando avvierai le pratiche di divorzio?-
Hachi spalancò gli occhi, portandosi le mani alla bocca.
-E tu…. Tu come lo sai?-
Le parole uscirono in un sibilo.
-Ieri sera mi sono capitati per caso i documenti sotto al naso.-
-Nobu, non è come credi, io posso spiegarti tutto…-
Gli disse, cercando di avvicinarsi, ma lui tese le braccia, pronto a respingerla.
-Non mi devi alcuna spiegazione, perché oramai m’interessa più nulla. Non voglio più saperne di te, Nana. Questa è l’ultima volta che ti prendi gioco di me.-
Le parole di Nobu le arrivarono dritte al cuore come una coltellata.
-Ma Nobu, cosa dici?-
-Dico che sono stanco di farmi prendere in giro, Nana, hai capito?-
Aveva di nuovo alzato la voce, facendola trasalire.
-E adesso vattene, per favore.-
 


       

 
 
  
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