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Autore: Mariaace    14/12/2015    2 recensioni
Nella vita ci si accorge di avere qualcuno di speciale, solo nel momento del bisogno. Ma non sempre, forse quella persona noi l'aspettavamo, in trepidazione. Sappiamo solo, che quando arriva, è l'unica che deve sempre starci accanto per guarirci da ogni malattia, ed avere sempre cura di essa.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey, D., Rufy, Trafalgar, Law, Trafalgar, Law/Rufy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Che intendi dire con questo ragazzino-ya?"
"Che il giallo ti sta bene... e poi sono uno scheletro!" gli rido con la classica risata di Brook. Chiunque lo conosce, è il personaggio più gettonato di Halloween, o per come dicono molti, del mese di ottobre; alcuni narrano addirittura di aver assistito ad un suo tour speciale. Non tutti possono andare ai suoi concerti, lui si rivela solo nella notte del 31 ottobre, dove una marea di spiriti vengono ad assisterlo per poi ritornare in vita: ma questo è solo la leggenda che circola sul suo conto! Ammetto di preferire un casino questo personaggio leggendario e spero sempre di incontrarlo prima o poi, ecco perchè ho scelto proprio questo costume!
"Scheletrello-ya! Lo stesso rimane il fatto che mi hai sporcato, con questo prodotto appiccicoso!" sentenzia il ragazzo continuando a togliersi la schiuma da dietro il collo. Shishishi lo sapevo che avresti reagito cosi! "E poi ancora non è Halloween. Siamo al 6 di ottobre, mancano precisamente 25 giorni!" continua a dirmi nervoso, una volta tolto tutta la schiuma colorata e buttata per terra.
"Ma questi sono solo dei tester!" gli rispondo continuando a sorridere sotto la maschera.
"Tester?"
"Si, Tester. Sono proiettili creati e fatti a mano!"
"Va bene! E solo per sapere le cavie per questi tester, siamo noi del parco?" mi chiede dubbioso con un'espressione glaciale ed autoritaria che cerca di fissarmi fino a sotto i due fori della maschera, scrutando attentamente i miei occhi.
"Esatto!" gli rispondo mantenedo una leggere risata.
"Meglio a saperlo! Allora fino alla fine di ottobre so che non dovrò metter..."
"Cioè no!" lo interrompo immediatamente, senza dargli il tempo di finire la frase.
"Come scusa?" 
"Il parco è solo...una..una meta, ecco!" No per favore! È l'unico modo che ho per capire cosa mi succede quando sto con te, Torao!
"In poche parole, mi stai dicendo che non ho scelta?" mi chiede continuando a mantenere il suo sguardo su di me.
"Esattissimo!" gli rispondo iniziando a sorridere, cercando di non far notare di troppo il mio entusiasmo.
"Che giornata!" sentenzia sospirando, abbassandosi il cappello e ritornando di nuovo a sedersi sulla panchina del parco. 
"Allora, visto che oramai hai provato i tuoi proiettili e il tuo amico, con il vestito da carnevale, è andato. Posso stare in santa pace?" mi chiede mantenedo lo sguardo dinanzi a sè con il libro chiuso posato sulle gambe. Oh maledizione. Ha ragione! Maledetto Usopp adesso mi doveva lasciare, devo ricordarmi di ammazzarlo domani a scuola. 
"Sai, la pallina gialla era quella speciale!" inizio a parlargli senza dar peso alla sua domanda precedente, ma questa mia affermazione rende solo il ragazzo davanti a me meravigliato, che inizia a voltarsi ad un quarto in modo tale da sentire meglio le mie parole.
"Che significa?"
"Questa pallina-proiettile è stata difficile da creare, specialmente per il colore. Abbiamo, o perlomeno una nostra amica, ci ha dato i pigmenti da inserire all'interno del contenitore, però..."
"Non sarebbe stato sicuro il risultato!"
"Esatto!"
"Ho capito!" mi risponde ghignando e rimanendo immobile. Io, tuttavia, cerco di avvicinarmi man mano a lui, fino ad accomodarmi affianco a lui, sotto il suo sguardo investigativo, sulla panchina.

"Che libro è?" gli chiedo spontaneamente, dopo alcuni minuti di silenzio, osservando le mani tatuate del ragazzo che lo mantengono sulle gambe ancora chiuso.
"Un libro di sociologia. Nulla di molto interessante per uno scheletro!" sogghigna girando fra le mani l'oggetto in questione.
"Ti piace leggere?"
"Quante domande che fai per avermi trattato da cavia fino a pochi secondi fa!" 
"S-Scusami!" gli dico abbassando il volto. In effetti ha ragione! Lui non sa neanche chi sono. Forse è meglio che me ne vado, si vede che forse lui non vuole essere disturbato da uno stupido ragazzino. Osservandolo per un'ultima volta giocherellare con il libro, mi alzo da quella panchina ed inizio a guardarmi intorno cercando di intravedere Usopp, o qualche punta di naso; in modo tale da allontanarmi e lasciarlo nella sua quiete. Molto probabilmente Sogeking si sarà nascosto da qualche parte aspettandomi, tuttavia, senza preavviso, sento una risposta provenire da quelle carnose labbra, che già una sera mi tentarono.
"Si, mi piace leggere scheletrello-ya, soprattutto in santa pace! Pertanto, penso proprio che oggi dovrò fare un'eccezione!" 
"Scusami!" gli ripeto, però questa volta sorridendo leggermente. 
"Non fa nulla!" mi risponde accennando uno sguardo fugace sui miei occhi. Anche se molto probabilmente sta cercando di capire chi si rivela sotto la maschera; io spero vivamente che non lo venga mai a sapere! Ho avuto cosi poche occasioni per conoscerlo e capire bene chi sia davvero, e dopo, la mia grande idiozia non ho avuto più questa occasione. Adesso, però, il fato mi sta dando una seconda chance e non la farò di certo sfuggire! 
Mi siedo nuovamente sulla panchina; aspetterò qui il ritorno del mio amcio dal naso lungo che molto probabilmente è andato a fare scorte di munizione oppure è davvero scappato via lasciandomi qui da solo. Neanche il tempo di domandargli qualcos'altro per rompere quei minuti di silenzio, che gli arriva uno squillo sul cellulare. Noto, però, come rimane impassibile fissando l'enorme fontana davanti a sé, senza rispondere al cellulare.
"Perchè non rispondi?" allora gli chiedo perplesso.
"Non c'è bisogno!" mi risponde continuando a fissare davanti a se l'acqua scendere.
"Dovresti, potrebbe essere successo qualcosa Yo-oh-oh-oh!" rido ricordandomi che oggi è il suo compleanno e molto probabilmente gli stanno organizzando una festa a sorpresa. Anche se non posso andarci, mio fratello è stato invitato e ciò significa che in fondo ancora si ricorda di me, del suo paziente.
"Già so chi è, ecco perchè non rispondo!" chiarisce autoritariamente.
"E se non fosse qulla persona?"
"Non vedo chi mai dovrebbe essere!" mi risponde accenuando un tenue sorriso voltandosi nella mia direzione. Quel sorriso! Come mi mancava! 
Avvertendo un leggero brivido percorrermi tutta la schiena e sentendo le gote diventere caldissime, abbasso di scatto il volto controllando con la coda dell'occhio quella sua espressione. Dimenticando completamente che possiedo una maschera e che pertanto non mi avrebbe mai notato, questa mia azione fa ritornare il suo volto freddo e distaccato.
"Oggi è il mio compleanno!" inizia a dire il ragazzo di fianco. Lo ha ammesso! Allora era vero shishishi Senza notare la mia voce euforica e felice, gli grido "TANTI AUGURI" con tutta la grinta e gioia che possiedo, alzandomi di scatto dalla sedia e portando le mani verso l'alto continuando a sorridere felice. Ma, cio nonostante, lui riamane apatico senza dignaremi nè uno sguardo nè un grazie sorridente. È pur sempre un compleanno, no? Perchè non è felice?
"Grazie, ma non mi piace festeggiarlo!" mi risponde secco, facendomi rimanere immobile nella mia strana posizione di esultazione presa per dargli gli auguri. È impossibile! Tutti aspettano l'arrivo del proprio compleanno! 
"Perchè?" chiedo curioso fissando ogni suo movimento.
"Perchè non ho bisogno di festeggiarlo scheletrello-ya! È un giorno come tutti gli altri, se non proprio quello più doloroso!" mi risponde rannicchiandosi tra le sue stesse spalle e stringendo forte i denti, facendo uscire un leggero sibilo. Non l'ho mai visto cosi! 
"Stai bene?" chiedo preoccupato, poggiando la mano scheletrica sulla spalla del dottore. Buffo come sia il paziente adesso ad aiutare il dottore!
"Si. Ma non preoccuparti, sto bene!" risponde soffermandosi soprattutto sulle ultime parole ed iniziando ad allentare la presa lasciandosi sciogliere dal piccolo gesto.
"Mi dispiace qualsiasi cosa ti sia successa!" cerco di confortartlo; anche se la voce modificata, per somigliare a Brook, lascia a desiderare. Infatti, voltandosi nuovamente verso di me, mi mostra un sorriso più accentuato "Uno scheletro che ha compassione?"
"Si perchè? Non posso esistere?" chiedo sbuffando.
"No no assolutamente. Forse sono solo scheletri...ehm..miracolosi!" 
"Shihi..." Oh no, maledizione! "Yo-oh-oh-oh!" sorrido imitando nuovamente la buffa risata, anche se recitare e far finta di essere qualcun altro per me risulta estremamente difficile. Per fortuna, che questo mio piccolo errore non è stato notato dal ragazzo di fronte, che nel frattempo continua a mostrarmi un dolce e tenue sorriso stampato sulle labbra. Uno di quelli che ti riscalda il cuore, specialmente se fatto dalla persona giusta!

"Vuoi sapere perchè non festeggio il mio compleanno, scheletro-ya?" mi domanda dopo un po' di tempo.
"Si!" rispondo senza pensare un nanosecondo.
"Però prima, dimmi come ti chiami. Non credi che per parlare di qualcosa cosi confidenziale ho bisogno di conoscere bene l'altra persona?" mi chiede osservandomi bene, mostrando un leggero ghigno. Oh no! Se gli dico come mi chiamo, sono sicuro che non mi parla più poi! Meglio continuare a fingere almeno per un po'...
"Brook!" gli rispondo sorridendo, sperando che la scelta funzioni.
"...Piacere Brook-ya, mi chiamo... Trafalgar!" menziona soltanto il suo cognome e aspettando una mia risposta.
"Piacere mio!" gli dico solamente. Dannazione, il suo cognome è inpronunciabile!
"Va bene! Allora.." ghigna ultimamente per poi iniziare a parlarmi ritornando serio con il volto perso nel vuoto.
"Tanto tempo fa, bensì quando avevo 4 anni, soffrivo di una grave malattia che colpiva direttamente il cuore; in questo caso conobbi una famiglia che mi adottò e..."
"Come? Una famiglia che ti adotto?" lo interrompo curioso.
"Si, sono stato adottato da due fratelli, anche loro orfani di nascita, molto benestanti. Poichè, la mia famiglia; la mia vera famiglia, morì nell'incidente di Flevance !"
"Che incidente?" chiedo dubbiso.
"Non ne hai mai sentito parlare, Brook-ya?" inizia a chiedermi sgranando leggermente gli occhi, però io, nonostante il suo volto sorpreso, continuo a mostrare solo perplessità nelle sue parole.
"Non ci posso credere.." sorride leggermente ".. si trattò di un incidente avvenuto più di 20 anni fa a Flevance, la città bianca di Raftel. Forse tu conoscerai ciò che è diventata adesso, ovvero, l'attuale teatro di Thriller Bark!"
"No, aspetta! Vuoi dirmi che prima, quel luogo si chiamava Flevance e tu vivevi lì?" chiedo ancora più perplesso di prima, quante cose che non conosco neanche della mia città.
"Esattamente Brook-ya! Era una città florida, specialmente quel teatro che tanto conosci. Prima era un rinomato laboratorio di ricerca di medici e scienziati; ed è proprio lì che avvenne l'incidente!"
"Non ci posso credere... mi dispiace un casino!" 
"È normale che non la conoscevi, forse sei molto più piccolo!" mi dice ghignando.
"Mi sa proprio di si!" sorrido cancellando quel momento di malinconia, facendo inarcare leggermente anche le labbra del ragazzo.
"Scusa, ti ho interrotto! Continua..."
"Si! Beh..." ritorna a parlarmi del perchè odiasse il giorno del suo compleanno "Soffrendo di questa grave malattia, stavano cercando un donatore compatibile, dato che un solo piccolo errore mi avrebbe portato alla morte certa. Successe la stessa cosa anche ad una ragazzina, molto più piccola di me; per i miei genitori fallire non era cosa da nulla, ci tenevano un casino alla vita delle persone e lavoravano giorno e notte per far si che questa malattia non prendesse il sopravvento anche su altri: come per l'appunto questa fragile bambina! Tuttavia, anche con giorni e giorni passati richuisi all'interno del laboratorio, non trovarono nulla; neanche una persona adatta. E l'incidente portò via, molti e molti giorni di studio se non proprio le loro vite, e quelle degli altri abitanti della zona...." noto stringere leggermente il pugno e prendere fiato "..Venni accolto in questa famiglia, come ben ti dicevo, dove conobbi una persona..." e iniziando a guardarmi dalla testa ai piedi, mostrò un tenue e sincero sorriso "..Una persona speciale. Mi trattò come un figlio, se non proprio come un fratello minore. Tuttavia, durante quei periodi trascorsi insieme a loro, la mia ora era segnata e lui lo sapeva benissimo..."
"E cosa succede poi?" chiedo preoccupato per l'esito, ricevendo solo uno sguardo meravigliato e divertito.
"Sono vivo e vegeto, come puoi vedere e constatare Brook-ya!"
"Ah è vero, Yo-oh-oh-oh!" Che scemo che sono Shishishi.
"Tralasciando questo scheletrello-ya, il giorno del mio sesto compleanno, ovvero quando oramai era arrivata la mia fine, trovai un donatore positivo. Ero cosi talmente felice di possedere nuovamente un cuore pulsante e vivo, senza avere più alcun malessere , finalmente potevo vivere! Ma, come ben si sa un cuore che riporta in vita può portare anche alla morte. E quella vita la tolse a lui; a quella persona a me cara che mi trattò sempre come un componente della sua famiglia, anche se non di sangue..." disse tralasciando trasparire una lacrima mentre si sfiora il petto, posizionando il pugno vicino al cuore "...il suo cuore adesso è con me!"
Dopo questa storia, non riesco neanche più a trattenermi, che accasciandomi al suolo mi ritrovo circondato dalle mie stesse lacrime. Pensare a quante tragedie ha vissuto Torao prima di venire ad abitare qui; quanti malesseri deve aver provato alla morte del suo caro fratello. Non riesco neanche a fermarmi dalle troppe lacrime, che rialzandomi mi butto di peso su di lui, stringendolo forte a me continuando a piangere sulle sue spalle.
"B-Brook-ya che diamine!" mi chiede con un tono di voce completamente imbarazzato.
"Mi... Mi dispiace... per tutto quello che ti è successo... non è giusto!" biascico tra i singhiozzi cercando di asciugarmi le lacrime. Ma, il tutto si calma grazie ad una sua presa ferrea sulle mie spalle, che portandomi davanti a lui e guardandomi dritto negli occhi neri della maschera mi sussurra sorridento "Grazie mille per questo compleanno Brook-ya!" e mostrandomi un ultimo lieve sorriso, afferra il suo libro e si incammina fuori dal parco, lasciandomi con lo sguardo perso nei suoi movimenti e in quel suo grazie cosi sincero.
Grazie, di cosa, Torao?




Angolino-ya
Buonsalve a tutti ^^
OMG non pensavo sarei riuscita a scriverlo entro oggi O.O'' Ma a quanto pare per vostra sfortuna o fortuna ci sono riuscita ^^''. Il capitolo è uscito leggermente, anzi che dico, letteralemente triste T^T (e strappalacrime ?). Ma di certo non potevo complicare di più la vita al nostro caro chirurgo ^^'' Spero solo che vi sia piaciuto, pertanto se vorrete lasciarmi delle vostre opinioni a proposito mi farà piacere leggerle ^^ Soprattutto perchè sono curiosa di sapere come state trovando questa storia ^^'' 
Mi scuso in anticipo se ci fossero degli errori, ma ho davvero un'ardua giornata domani che mi aspetta e non volevo lasciarvi con il capitolo in sospeso ^^''
Grazie ancora a tutti coloro che mi seguono *si inchina* *^*
See yaa
   
 
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