Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: heykurt    14/12/2015    1 recensioni
Quando Blaine si rifiuta di tornare assieme a lui, Kurt si sente crollare il mondo addosso. Blaine, sentendosi in colpa, chiede dunque al suo migliore amico Sebastian di stare vicino a Kurt ed assicurarsi che stia bene. A malincuore, Sebastian accetta, ma non può immaginare che quel conforto permetterà ad entrambi di conoscersi meglio e rivalutarsi in modi che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 4


 


 

 

SOUNDTRACK
"Don't be so hard on yourself" - 
Jess Glynne ( 
https://www.youtube.com/watch?v=THeLVhU53ow )

 




 

Kurt il martedì mattina si sveglia con il cuore a mille. Sa che la professoressa di storia avrà da ridire sulla sua assenza e non ha bisogno di ulteriori preoccupazioni visto che la testa gli scoppia ancora per la ramanzina di suo padre la sera precedente. Non aveva potuto mentirgli e gli aveva confessato quello che aveva fatto e soprattutto con chi lo aveva fatto. Al nome di Sebastian Smythe i suoi nervi erano saltati ed aveva passato la mezz'ora successiva a chiedergli perché avesse deciso di marinare la scuola con lui. Kurt, un po' a malincuore, gli mente su quel particolare perché non può dirgli di Blaine, non si sente ancora pronto.

A colazione non parlano molto e Kurt percepisce che ce l'ha ancora con lui. Mangia il più in fretta possibile ed esce di casa -ricordando le chiavi per evitare di dover passare un'altra giornata in compagnia di Sebastian. Fuori è più freddo del giorno precedente e Kurt è felice di non vedere il pick-up di Sebastian appostato di fronte a casa sua, vista la brutta esperienza al West Side. Con quel clima morirebbe sicuramente assiderato se dovesse capitare un'altra cosa simile (è un po' catastrofista, se ne rende conto da solo). Ha uno strano mal di testa e il naso gli prude appena e prega di non essersi preso un raffreddore a causa della caduta nella baia.

Arriva a scuola largamente in anticipo ed è preparato psicologicamente a vedere Blaine. Si chiede se ha pensato a lui e al loro incontro dell'altra sera; si chiede se si sia pentito, se si sia reso conto che possono farcela assieme e non c'è alcun motivo per aver paura. È fermo al suo armadietto e lancia occhiate sfuggevoli lungo il corridoio, il cuore che gli batte all'impazzata per il nervosismo. Si ripromette di stare calmo e di non mostrare alcun segno di cedimento alla sua vista; non vuole farsi vedere debole. Gli è già bastato scoppiare in lacrime tra le braccia di Sebastian e non vuole toccare il fondo più di così.

Sta riponendo i libri nella cartella quando qualcuno posa una mano sulla sua spalla facendolo sussultare e chiudere di scatto l'armadietto.

“Cristo Smythe! Potevo fare un infarto!” urla attirando l'attenzione di diverse persone.

“Buongiorno anche a te.” lo saluta Sebastian sorridente e Kurt sa che quello è solo l'inizio della sua personale vendetta per averlo preso in giro per le sue foto da piccolo. Doveva aspettarselo. “Come stai?”

“Seriamente Sebastian? È diventata una cosa ufficiale adesso?” gli chiede con aspettativa, confuso ma interessato allo stesso tempo.

“Una cosa ufficiale?” ripete a pappagallo con un'espressione confusa.

“Questa. Di parlare e passare il tempo assieme. Perché se è così voglio una conferma per metabolizzare la faccenda.” scherza, ricevendo un'occhiataccia “No, seriamente. Hai bisogno di qualcosa? Perché se ben ricordo fino a pochi giorni fa facevamo di tutto per evitarci come la peste ed ora è già il terzo giorno di fila che ci parliamo. Comincio a credere che tu ti sia preso qualche strana malattia cadendo in acqua ieri.”

Sebastian sospira, e Kurt vede che sta tentando disperatamente di mantenere la calma e non mandarlo a quel paese “Hai finito? Stavo camminando per il corridoio e ti ho visto in lontananza ed ho pensato 'Wow, oggi Kurt è proprio un gran fico!' Hai fatto qualcosa ai capelli per caso? È una pettinatura nuova, ti sta benissimo.”

“Che vuoi?” gli chiede secco Kurt capendo che sta solo fingendo.

“Perché la gente pensa che mi comporto bene e faccio il carino con qualcuno solo perché voglio ottenere qualcosa in cambio?!”

“Vuoi qualcosa in cambio?”

“A dire il vero si.” ammette Sebastian e Kurt si lascia sfuggire una risata amara “No, aspetta. Ti voglio chiedere un favore ma non è perché ti ho aiutato ieri e quindi tu mi devi qualcosa. Ho solo pensato che tu sei il più bravo nel corso di matematica e potevi... ecco, visto che sei così intelligente, sofisticato--”

“Sai almeno quello che stai dicendo?” lo interrompe Kurt corrugando la fronte “Arriva dritto al sodo dai, non potrei sopportare altri falsi complimenti.”

“Okay, okay. Il punto è che sono una frana in matematica e se non prendo sufficiente nei prossimi tre compiti mi bocciano di sicuro e vedrò il diploma passarmi davanti agli occhi senza che possa prenderlo. Quindi... Ho bisogno di te visto che hai il massimo dei voti. Non vorrai mica dirmi di no dopo che sono stato così gentile con te ieri?!”

“E tu saresti quello che non fa il carino per ottenere qualcosa?” lo prende in giro Kurt incamminandosi lungo il corridoio “A cosa pensavi?”

Sebastian lo segue, mettendogli un braccio attorno al collo e Kurt, così come il resto degli studenti fermi ai loro armadietti, lo guarda come se avesse appena fatto una cosa sconvolgente. Sebastian però non sembra preoccuparsi delle occhiate (cosa c'è di meglio di tutta quell'attenzione su di lui?) e continua a camminare “Ripetizioni pomeridiane. Quando vuoi e dove vuoi. Ti prego tesoro, farò tutto ciò che vorrai.”

“Primo” inizia Kurt prendendogli la mano con l'indice e il pollice per levarsela di torno “devi promettermi che se accetterò, perché non ho ancora deciso, la smetterai di darmi soprannomi. Non posso concentrarmi se un cretino mi dà nomignoli assurdi ogni due secondi. Punto due: casa mia è off limits, non ho intenzione di farti entrare, voglio che sia chiaro. Quindi o stiamo da te, visto che devi ancora farmi fare il giro turistico, o andiamo in biblioteca. E terzo, ma non meno importante: durante le ripetizioni si studia matematica e non ci si perde via con cavolate. Oh, e i cellulari sono banditi a meno che tu non aspetti una chiamata d'urgenza e in quel caso ci si può accordare prima di iniziare la lezione.” stabilisce le regole gonfiando il petto.

Sa di avere una posizione di controllo su Sebastian per una volta, ed è soddisfatto nel vederlo accettare senza tante proteste (Kurt deduce che sia davvero disperato per lasciare che lui eserciti un tale potere su di lui).

“Non ti ho mica detto di si. Ora arriva la seconda parte delle regole. Io lo farò solo se tu farai qualcosa in cambio per me.” continua Kurt.

“Chi è il meschino ora?”

“Ho imparato dal migliore.” lo stuzzica “Tornando a noi... Hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa. Con qualsiasi cosa intendi realmente qualsiasi cosa o era tanto per dire? Perché ci sarebbe una cosuccia che potresti fare per me. In quel caso, se tu accettassi, potrei seriamente decidermi a darti ripetizioni.”

Sebastian riflette qualche secondo, intimorito, anche se non lo dà molto a vedere “Sputa il rospo, Tiana.”

“Ti ho detto basta soprannomi.” lo ammonisce puntandogli contro l'indice e Sebastian alza le mani in segno di resa “Avrei bisogno di alcune... ecco, lezioni.”

“Di..?” lo sprona Sebastian ma prima che possa rispondere interviene di nuovo “Aspetta. Se vuoi una lezione per imparare a fare pompini possiamo andare ora nello sgabuzzino dei bidelli. Mi basta guardare in alto e non vedere che me lo fai tu.”

“Lo fai il porco o lo sei di natura?” gli chiede Kurt con una faccia schifata “Non è nulla di neanche relativamente sessuale, non sono masochista fino a questo punto. In realtà è una cosa ben diversa e folle. Non so perché te lo sto chiedendo ma visto che mi secca aiutarti senza ottenere qualcosa in cambio...”

“Quanto sei prolifico Hummel!”

“Prolisso.” lo corregge ridendo “Dovresti partecipare anche ad un corso avanzato di lettere, sai? Comunque, avrei bisogno di lezioni di guida.” confessa infine sentendo quel macigno lasciare il suo petto.

“Hai fatto tante storie per chiedermi questo? Te le do volentieri, basta che mi aiuti con questa cazzo di matematica. Non ho intenzione di sorbirmi i miei genitori per tutta l'estate. Se vengo bocciato non mi faranno andare da nessuna parte e io non aspetto altro. Ci sono dei party fantastici in piscina non molto lontano da Wilmington. Una combinazione di alcol ed orge da far invidia al Moulin Rouge.”

“Affascinante.” commenta disgustato Kurt “Allora, quando potresti farmele?”

“Dio Hummel, queste richieste oscene.” scherza ancora Sebastian ma capisce di aver superato il limite quando Kurt lo incenerisce con gli occhi “Venerdì pomeriggio? E per quanto riguarda le mie di ripetizioni?”

“Le tue possiamo farle anche domani pomeriggio se non hai impegni.”

“A dire il vero devo vedermi con un tipo per- okay, domani va bene. Facciamo alle quattro.” acconsente quando capisce che Kurt non avrebbe accettato quello come 'impegno'. Si schiarisce la gola, mettendogli una mano sulla spalla in maniera fin troppo amichevole “Fingi che ti abbia detto grazie.”

“Dovresti dirmi grazie visto che ti salvo il culo.”

Sebastian scrolla le spalle “Quando prenderò la sufficienza ti ringrazierò. Se mi farai fallire anche il prossimo test però sappi che le lezioni di guida te le scordi. Non te le offro gratis.” mette in chiaro le cose e Kurt annuisce tendendogli la mano.

“Affare fatto. Ora sparisci dalla mia vista. Alla prima ora ho di nuovo storia e Dio solo sa quanto mi romperà le scatole la professoressa. Per colpa tua, sottolineiamo.” lo rimprovera sbuffando.

Non ha voglia di andare a lezione, non solo per via della professoressa di storia, ma anche perché vedrà Blaine e non crede di essere ancora pronto ad affrontarlo. Deve salutarlo normalmente? O deve ignorarlo? Se gli mostra che sta bene forse la situazione non sarà troppo strana ed imbarazzante.

“Kurt?”

Kurt torna in sé e capisce dallo sguardo di Sebastian che ancora una volta sta decifrando quello che pensa e subito cerca di ricomporsi, per non dare a vedere quanto in realtà sia in ansia.

“Stai pensando a Blaine?” gli chiede e Kurt sbuffa, infastidito dal fatto che sappia capirlo così bene “Fai finta di nulla, salutalo come se niente fosse. Okay? Io è meglio che vada, non voglio dare al professore di matematica un altro motivo per bocciarmi. Ci becchiamo più tardi Hummel.” lo saluta e Kurt nota che gli altri ragazzi in corridoio li stanno ancora fissando sconcertati. E' una cosa più unica che rara anche solo vederli assieme ed ora che sembrano quasi intimi, impegnati in una conversazione senza saltarsi al collo, è ancora più sconvolgente.


 

Contrariamente a quanto si aspettava, la professoressa di storia non lo interroga sulla sua assenza del giorno precedente, ma lo chiama più di una volta per fargli domande su tutti gli argomenti fatti fino ad allora come 'ripasso' di aiuto per tutta la classe. Kurt è preparato, ma turbato dal fatto che lei si concentri solo su di lui quando ha ben altre cose per la testa.

Blaine, seduto due banchi davanti a lui, sulla destra, si gira più di una volta, per nulla concentrato sulla lezione, ma Kurt finge di non notarlo e non mostra alcun segno di cedimento anche se vorrebbe solo trovarsi da un'altra parte e sente il bisogno di gridare e tirare pugni a qualcosa per sfogarsi. Vorrebbe quasi tornare alla giornata precedente assieme a Sebastian e se arriva a desiderare quello, vuol dire che la cosa è grave. Questo desiderio però, sfuma quando il suo naso inizia a pizzicare ancora più fastidiosamente di quella mattina e la sua compagna di banco gli fa notare che è diventato rosso come un pomodoro. A quella constatazione seguono almeno una decina di insulti (ovviamente tra sé e sé) rivolti a Sebastian. Sapeva che si sarebbe preso un raffreddore e stava solo ringraziando di non avere la febbre alta. O almeno, non ce l'aveva ancora.

Il primo starnuto arriva all'ora di trigonometria, a cui ne seguono altri durante tutta la lezione, contornati da commenti del tipo 'Sei diventato allergico alla mia materia Hummel?' o cose simili che lo fanno solo innervosire ancora di più. Sa solo che la farà pagare a Sebastian, costi quel che costi.

A tutti i corsi a cui partecipa assieme Blaine, quest'ultimo è sempre il primo ad uscire dall'aula, quasi temesse un confronto diretto con il suo ex. Kurt non ha intenzione di affrontarlo e adotta la tecnica consigliatagli da Sebastian, ossia ignorarlo e non mostrarsi ferito o turbato dalla loro -seconda- rottura. Eppure si vede che Blaine, invece, è agitato per qualcosa e non sa se si tratti di sensi di colpa o semplicemente paura di un'altra scenata da parte di Kurt.


 

Per la fine delle lezioni l'unica cosa di cui è sicuro è di aver starnutito più di cinquanta volte e la prima cosa che intende fare uscito dalla classe è rintracciare Sebastian per poter dirgliene quattro. La cosa si rivela sorprendentemente facile visto che, non appena suona la campanella e tutti gli alunni si riversano nel corridoio pronti a fuggire a quella tortura che è sembrata loro eterna, Sebastian è fermo davanti alla sua aula dall'altra parte del corridoio, impegnato a parlare animatamente con Blaine. Sicuro stanno parlando di me pensa Kurt. Non gli importa che Blaine sia lì, deve assolutamente sfogarsi e rimproverare Sebastian di averlo ridotto in quello stato.

Si issa la tracolla sulla spalla e, alzando le spalle e il mento, si avvicina ai due altezzoso, piazzandosi di fronte a Sebastian con fare minaccioso (per quanto minaccioso possa essere considerato Kurt) “Smythe!” esclama attirando ancora l'attenzione di alcuni ragazzi in corridoio, che prontamente li fissano perplessi “Guarda!” strilla indicandosi il naso.

“Che dovrei vedere?” gli chiede e gli lancia sguardi interrogativi che Kurt non riesce come suo solito a decifrare. Vede che gli sta indicando Blaine con la coda dell'occhio e non ha di certo bisogno di lui che glielo dica per accorgersi che è a meno di un metro di distanza.

“Mh non lo so! Forse il mio naso che è diventato peggio di un peperoncino?! Come fai a non avere niente? Perché il karma non fa la sua opera pia ed agisce? Sto starnutendo da ore e non mi sento più le vie respiratorie e... ciao Blaine” lo saluta rapidamente quando vede che sta per intervenire “...e sappi che mi vendicherò prima o poi!”

“Stai calmo! Stavi bene stamattina! Adesso non fare il melodrammatico. Prenditi qualcosa appena vai a casa. Guarda che domani mi servi, te l'ho detto. Vedi di non darmi già buca.”

“Perché? Che dovete fare domani?” domanda infine Blaine riuscendo ad inserirsi nella conversazione.

“Mi deve dare ripetizioni di matematica.” spiega sconsolato appoggiandosi al muro “Non guardarmi così Blaine, è molto più traumatico per me che per te, fidati. Hummel va a casa, non voglio che mi contagi. Mettiti sotto le coperte ed imbottisciti di farmaci.”

“Qualcos'altro?! Se tu non avessi fatto il porco probabilmente ora non starei così male!” esclama e stavolta capisce che Sebastian lo sta maledicendo con lo sguardo, perché è chiaro che non voglia che parli di quello che è successo alla baia davanti a Blaine, visto che lui gli è stato accanto proprio per volere del suo migliore amico. Soprattutto non vuole nemmeno che Blaine pensi che ci abbia provato con lui.

“Di che state parlando?” chiede Blaine confuso.

“Niente.” si affretta a rispondere Kurt lanciando un'occhiata complice a Sebastian “Come al solito sono io che esagero, no?” aggiunge con una punta di sarcasmo e si sta chiaramente riferendo ad entrambi.

“Ce la fai a venire in biblioteca?” gli chiede dunque Sebastian sperando con tutto sé stesso che Blaine non abbia colto quella frecciatina “Non è meglio se vengo io?” gli propone.

“Ah, fa come vuoi ma non presentarti con bottiglioni di vodka, o whiskey, o birra, o qualsiasi cosa tu voglia bere per sballarti. Ci vediamo per studiare.” gli ricorda e Sebastian annuisce, stirando le labbra, con atteggiamento svogliato. Kurt tira su col naso e sente un fastidioso prurito che è irritante quasi quanto la presenza stessa di Sebastian e il suo ex.

“Me la pagherai.” si congeda bruscamente girando i tacchi e dirigendosi verso l'uscita della scuola, starnutendo di nuovo.

Sebastian sogghigna, ma il suo sorriso compiaciuto si spegne all'istante quando vede che Blaine lo sta fissando tutt'altro che divertito. “Che cosa hai in mente Seb? Ti avevo chiesto di vedere come stava, non di farlo infuriare a tua volta. Era già abbastanza sconvolto senza che tu lo facessi incazzare.”

“Non posso crederci. Di cosa mi staresti incolpando? Guarda che mi hai detto tu di andare da lui e così ho fatto ed ho pure rinunciato ad una scopata con Jesse l'altra sera a casa tua per andarlo a confortare. Credimi, avrei preferito farmi quel bocconcino che passare due ore con Kurt che singhiozzava tra le mie braccia.”

“Ha pianto?” chiede sconvolto Blaine, come se non fosse stato abbastanza evidente che era distrutto quando aveva lasciato casa sua.

“Si. Scusa se ieri non ti ho risposto ai messaggi ma, sai, ero con lui. Mi hai detto di stargli vicino e ho fatto di tutto per cercare di tirarlo su di morale, ma lui sembra avere da ridire su ogni cosa! Per esempio, per quanto riguarda la questione raffreddore... L'ho portato a fare un giro in barca e-”

“Ti ho chiesto di consolarlo, non di provarci con lui.” lo interrompe Blaine e Sebastian è stupito di cogliere un briciolo di gelosia nel suo tono di voce.

“Mi lasci finire? Non ci stavo provando con lui, stavo scherzando. Ho fatto un gesto sconcio e mi ha dato un calcio. Capisci? Un calcio! Ed io ho fatto un movimento brusco e siamo finiti in acqua. Non c'è nulla più di questo, tranquillo. Non ho intenzione di rubarti il ragazzo, non è il mio tipo.”

Blaine ride nervoso “Cretino, non ho paura che mi rubi il ragazzo. Anche perché non è il mio ragazzo e non voglio tornare con lui adesso. Ho bisogno di un po' di tempo per pensare, per quello ti ho chiesto aiuto. È molto fragile ed ha bisogno di una persona come te al suo fianco. So che prima stava fingendo. Giustamente non voleva darmi soddisfazione, ma glielo si leggeva negli occhi. Lui è un libro aperto per me.”

“Anche per me fidati. Non sa fingere e riesco sempre a capire quello che pensa. Giuro che è, oserei dire, frustrante la cosa. A volte sarebbe meglio non sapere.” borbotta Sebastian “Che palle, basta parlare di Hummel. Vieni fuori a fumarti una sigaretta? O torni già a casa?”

“Nah, ti faccio compagnia.” dice incamminandosi con l'amico “Senti Sebastian...”

Sebastian si volta verso di lui e capisce che c'è qualcosa che lo turba ma che, nel contempo, ha paura di esternare. Tiene la testa bassa ed è cupo in volto. “Cosa c'è?” gli chiede titubante.

“Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti? Intendo qualcosa che riguarda Kurt. Se si sfoga con te poi me lo riferisci vero?”

“Mh. Non ti fidi?” gli domanda inquieto.

“Certo che mi fido. È solo che mi sembra quasi che tu stia cercando di evitare l'argomento. Lo so che è difficile per te e che ti costa molto, ma non lasciarlo solo.”

“Non ho intenzione di farlo. Guarda, domani pomeriggio siamo assieme. Il venerdì pure perché gli do lezioni di guida quindi... ne avremo parecchio di tempo da passare insieme. Purtroppo.”

Blaine muta subito espressione e gli sorride dandogli un buffetto sulla spalla “Pure lezioni di guida? Lo sapevo che infondo infondo ti stava simpatico.”

“Pff. Lo faccio solo ed esclusivamente per te Anderson.” bofonchia Sebastian mentre stanno uscendo dalla scuola. È strano, ma per un momento pensa che non sia solo per quello.


 

*


 

Dopo aver passato l'intero pomeriggio e la mattina seguente sdraiato sotto le coperte (saltando un altro giorno di scuola) Kurt ormai crede di detestare la camomilla e qualsiasi altro infuso che suo padre gli ha preparato quei giorni. Ha ancora un po' di raffreddore ma le sue vie respiratorie almeno non sono più completamente ostruite. Non ha voglia di schiodarsi dal letto, ma deve prepararsi perché Sebastian sarà lì a momenti e non può presentarsi con il pigiama e i capelli conciati in quel modo, quasi completamente appiattiti sulla fronte (gli ricorda il pessimo taglio che portava al secondo anno di liceo).

Di malavoglia si dirige in bagno e si fa una rapida doccia -non può di certo perdere tempo come suo solito perché manca solo un'ora all'arrivo di Sebastian-, indossa un paio di jeans chiari, una camicia bianca e un maglione nero in cotone che ha sempre riservato alle occasioni speciali. Non che reputi quella un'occasione speciale, visto che si tratta di semplici ripetizioni per giunta in compagnia di Smythe, ma ci tiene a presentarsi bene perché vuole evitare che l'altro faccia commenti sul suo aspetto.

Dopo aver sistemato i capelli col gel, scende al piano di sotto con i quaderni e i libri di matematica, preparandoli già sul tavolo della cucina. Si è già pentito di aver acconsentito a far venire Sebastian a casa sua ma non può più tirarsi indietro. Si rende conto in quel momento che non ha nemmeno il suo numero di telefono e quindi, anche se volesse, non potrebbe chiamarlo per disdire.


 

Contrariamente alle sue previsioni Sebastian arriva puntuale e quando sente il rombare del suo pick-up il suo cuore fa una capriola. Non è pronto ad accoglierlo in casa sua; è una cosa troppo confidenziale ed intima e non vuole che il suo rapporto, se così lo si può definire, si trasformi in tutto ciò. Si dà un'ultima sistemata davanti allo specchio d'ingresso e non sa nemmeno perché si stia preoccupando fino a tal punto di essere perfetto in ogni minimo particolare.

Osserva Sebastian dallo spioncino mentre avanza lungo il suo vialetto e, prima che possa suonargli, apre la porta, appoggiandosi allo stipite a braccia conserte “Quel rottame continua a tenere duro, noto.” commenta guardando la vettura di Sebastian parcheggiata di fronte al suo garage.

“Non è l'unica cosa a tenere duro.” risponde facendogli l'occhiolino e Kurt lo fulmina, piazzandosi con sicurezza davanti alla porta.

“Se hai intenzione di fare battute a sfondo sessuale per tutto il pomeriggio non ti faccio nemmeno entrare.” lo minaccia Kurt guardandolo male “Mi metti a disagio.”

Sebastian ghigna con soddisfazione “Sei davvero noioso.” dice prima di entrare, quasi spingendo Kurt di lato.

“Ti stai vendicando per l'altra sera?” chiede l'altro massaggiandosi il braccio.

“Già. Non lascio mai le cose a metà!” esclama Sebastian sorridente, ammirando il soggiorno degli Hummel con uno sguardo incuriosito ed interessato “E' carina. Mi sono sempre immaginato una casa ispirata a Marlene Dietrich e Gary Cooper in 'Morocco'. Invece sono piacevolmente sorpreso. È davvero accogliente e... normale.”

“Ah ah, molto divertente. Se proprio vuoi saperlo io credevo che tu vivessi in un bordello quindi possiamo dire di essere rimasti sorpresi entrambi.” replica con strafottenza Kurt.

“Touché. Beh, dove ci mettiamo Hummel? Andiamo di sopra?” ammicca ma capisce che non è il momento di scherzare quando l'altro lo fissa imperturbabile e freddo “O possiamo restare qui?” si corregge.

Kurt gli fa cenno col capo di seguirlo “In effetti avevo già sistemato ogni cosa di qua.” dice indicandogli il tavolo della cucina “Mettiti pure a capotavola. Non potrei mai rubare il trono a vostra signoria.” lo apostrofa con scherno.

Sebastian gli fa il dito medio sedendosi dove gli ha detto e tira fuori i libri dalla sua borsa a tracolla. Li lascia cadere sul tavolo con un forte botto ed è chiaro a Kurt che non ha la benché minima voglia di ripassare.

“Hai spento il cellulare?”

“Si signore. Sono pronto alla tortura e l'unico tipo di tortura che desidero io è quella di Christian Grey, quindi apprezza il mio sforzo.” borbotta aprendo il libro.

“Mi aspetterà un pomeriggio interessante.” mormora sarcastico Kurt “Allora, dimmi. Su cos'è che hai più difficoltà? C'è un argomento in particolare che vorresti fare oggi? Che riguardi la matematica.” lo precede prima che possa fare qualsiasi tipo di commento.

Sebastian sbuffa e Kurt può leggere lo sconforto e la rassegnazione nei suoi occhi “Non lo so, da dove preferisci tu. Vado da schifo in tutto, non ci capisco niente, è troppo complicato per me. Credo solo di essere stupido, non ci arrivo.” si lamenta; è la prima volta che Kurt lo sente fare un'osservazione negativa sul proprio conto e la cosa lo sorprende non poco.

“Ci sarà qualcosa in cui hai più bisogno. I numeri immaginari?” tenta.

“Aspetta, ci sono anche dei numeri immaginari? Mi dici a cosa mi serviranno nella vita? Già faccio fatica a fare dei conti con i numeri veri e propri, come dovrei fare con quelli immaginari?!”

Kurt ride, aprendo il libro alla pagina corrispettiva “Credo che potremmo iniziare da questi allora. Pensi che siano inutili? Bene, una volta fatto il compito te li puoi dimenticare. Ma fino ad allora...” preme il palmo sul libro e lo ruota verso l'altro ragazzo “Basta studiare ed imparare a memoria i meccanismi. Non c'è nulla da capire.”

“Parli come se fosse la cosa più semplice di questo mondo. Non tutti sono stati dotati di un cervello sviluppato come il tuo.” protesta accasciandosi sul tavolo.


 

Dopo più di un'ora di numeri complessi, unità immaginarie, equazioni a coefficienti reali con soluzioni non reali Kurt è certo che Sebastian lo odi ancora più di prima. Nonostante stia cercando disperatamente di aiutarlo (perché è effettivamente un caso disperato), lui non gli sembra riconoscente. Continua a ripetere che sono tutte cavolate inutili ed impossibili e Kurt ha perso un poco le speranze. Prepara un caffé per entrambi quando alle cinque inoltrate, gli occhi di Sebastian sembrano cedere di fronte alle numerose 'i' e costanti, e lo bacchetta con la penna per cercare di fargli mantenere la concentrazione.

“Aspetta, aspetta Hummel.” lo zittisce all'ennesimo ripasso senza successo, mettendogli un dito sulle labbra (gesto che avrebbe portato Kurt a tirargli un pugno in una qualsiasi altra occasione) “Allora. La parte immaginaria di un numero complesso 'z' è il secondo elemento della coppia ordinata di numeri reali che rappresentano z secondo le notazioni per i numeri complessi. Ossia, se z è uguale a x, y o, equivalentemente, z è uguale ad x più iy allora la parte immaginaria di z è... y?” dice tutto d'un fiato con una vena pulsante sulla fronte.

Kurt fa svettare le sopracciglia nel punto più alto della fronte, sgranando gli occhi incredulo “Ce l'hai fatta! Non posso credere che dopo un'ora e cinquanta..” guarda l'orologio alla parete “...quattro minuti esatti tu abbia capito questo banale concetto! Visto? Basta ascoltare e rimanere attenti. Non oso neanche immaginare come studi a casa per conto tuo. Sicuro lo fai in compagnia di qualche ragazzo che ti delizia con le sue doti più nascoste mentre tu cerchi di leggere.”

“Dannazione. Mi conosci troppo bene ormai.” risponde ridendo “Dio, tutto questo parlare di numeri immaginari mi ha fatto eccitare.”

Kurt corruga le sopracciglia, più schifato che perplesso “C'è qualcosa che non ti eccita infondo?”

“Tu.” replica secco Sebastian senza togliersi quel ghigno insopportabile dalla faccia “Ma diciamo che se fossi davvero disperato e dovessi sfogare la mia frustrazione, un pensierino ce lo farei.”

“Sono commosso, davvero.” ironizza Kurt chiudendo il libro “Siccome non mi interessa sapere quanto ti attraggo sessualmente decidiamo piuttosto quando rivederci per le ripetizioni. Il venerdì abbiamo guida, vedi di non darmi buca” Sebastian fa una smorfia “e non fare quelle facce! Possiamo rimanere d'accordo per il mercoledì e anche il giovedì se per te sta bene.”

“Se hai solo voglia di stare più tempo con me guarda che basta chiedere.” lo provoca Sebastian.

“Oh certo, è il mio primo pensiero al mattino. Ah, almeno ieri sono riuscito a mantenere il controllo davanti a Blaine. Credevo che vederlo sarebbe stato traumatizzante e invece è stato meno difficile del previsto. Sarà che ero incazzato con te per avermi fatto prendere il raffreddore e quindi la mia mente era altrove ma...”

“A proposito, ti senti meglio?” chiede Sebastian come se si fosse ricordato solo in quel momento che era stato male.

“Grazie mille per l'interessamento.” controbatte Kurt infastidito “Come sto... Sopravvivo. Ma ora ho un forte mal di testa, probabilmente perché mi ci sono volute ere geologiche per farti capire due concetti in croce. E non provare a dire che non sono in grado di spiegare.”

Sebastian fa spallucce “No, sei stato bravo. Un po' pedante ma d'altronde lo sei sempre, non c'era da rimanere stupiti. Però sei stato capace di farmi entrare in testa cose che non avrei mai pensato di capire, quindi reputati soddisfatto.”

Kurt lo fissa per qualche secondo, sovrappensiero. Sebastian si è un poco sporto in avanti verso di lui, gli occhi di un verde scuro impenetrabili come sempre; si lecca le labbra sottili non in un gesto volgare, ma piuttosto nervoso e Kurt vorrebbe disperatamente sapere che gli sta passando per la testa.

Prova una stanza sensazione, perché non sa mai come sentirsi in sua presenza. Se da un lato avrebbe ancora voglia di strangolarlo per la storia della barca, dall'altro pensa a quei tre giorni e si rende conto che il suo stargli vicino non è più così scomodo, come pensava. Certo, non smettono di battibeccare e dio solo sa quanto vorrebbero vendicarsi di tutti i torti subiti in passato, ma la sua compagnia lo rende felice. Non felice come poteva renderlo Blaine o la sua migliore amica Santana, ma è pur sempre classificabile come felicità.

“Grazie.” se ne esce all'improvviso senza neanche rendersene conto.

Sebastian è colto alla sprovvista e contrae le labbra in un'espressione interrogativa “Come?”

“Grazie per quello che stai facendo.”

Sebastian è ancora più confuso “Non dovrei essere io a ringraziarti per avermi dato ripetizioni?”

“Si, sto ancora aspettando i ringraziamenti a dire il vero. Ma non mi riferivo a questo... Dicevo grazie per starmi vicino. So che te l'ha chiesto Blaine e che tu avresti preferito suicidarti ma... sei qui ora. E nonostante i tuoi tentativi di risollevarmi il morale si siano rivelati fallimentari, sappi che apprezzo comunque lo sforzo. Sì, mi riferisco alla faccenda della baia, me la sono legata al dito.”

Sebastian sorride “So che non me la perdonerai mai.”

“No infatti. Però... grazie. Solo questo.” sussurra abbassando lo sguardo “E sai quanto mi costa dirtelo.” aggiunge puntandogli contro un indice inquisitore prima che possa mal interpretare le sue parole e le rigiri a modo suo “Non rientri ancora nelle mie grazie, ma sei sulla buona strada.”

“Tu invece non sei nemmeno sulla buona strada, ma apprezzo lo sforzo.” gli fa il verso ed entrambi si ritrovano a ridere “Direi che per oggi può bastare.” aggiunge poi alzandosi da tavola “La cosa sta diventando fin troppo intima e sta stuzzicando il mio riflesso del vomito.”

“Idem.” commenta Kurt, anche se non lo pensa davvero “Prima però mi lasceresti il tuo numero? Sai, in caso ci fossero problemi e non riuscissimo a beccarci a scuola potremmo disdire ed accordarci per un altro giorno. Conoscendo i tuoi importantissimi impegni non si sa mai.” lo provoca, alzandosi da tavola a sua volta per recuperare una penna e un block notes accanto alla televisione sul bancone.

“Mh, okay.” risponde non molto sicuro Sebastian prendendogli gli oggetti dalle mani per scrivergli il suo numero “Non devo aspettarmi chiamate ogni tre secondi vero? Perché potrei non sopportarlo.”

“Figurati! Non spreco soldi per scrivere a te a meno che non sia davvero urgente.” ribatte Kurt scherzosamente.

Sebastian stira le labbra in un sorriso sghembo avvicinandosi a lui lentamente “Tieni.” dice con voce bassa riporgendogli il block notes col suo numero “Ci vediamo.” aggiunge. Ed è pericolosamente vicino. Troppo vicino. Decisamente troppo vicino!

Sono a meno di una spanna di distanza e Kurt si ritrova a fissarlo dal basso verso l'alto deglutendo rumorosamente. Il suo respiro si è fatto appena più pesante e il suo cervello non è più in grado di connettere. Non ha idea di cosa stia facendo Sebastian ma di qualsiasi cosa si tratti è troppo vicino.

Kurt tossisce nervoso, grattandosi la testa e distogliendo finalmente lo sguardo da lui “Civediamodomaniallora.” dice tutto d'un fiato risultando parecchio ridicolo.

Sebastian si morde il labbro inferiore in modo provocatorio e Kurt capisce che ci sta provando gusto nel metterlo in soggezione e cerca di mantenere i nervi saldi per non dargli soddisfazione “Domani a dire il vero non verrò a scuola e neanche dopodomani.”

Kurt sembra ritornare in sé ed aggrotta la fronte perplesso “Perché? Se faccio uno sforzo pure io nonostante il raffreddore che tu mi hai fatto prendere, ci vieni?”

“Da quando dovrei venire perché ci sei tu?”

In effetti quella sua frase risulta proprio come una richiesta per vedersi e passare del tempo assieme e Kurt si odia per essersela lasciata sfuggire e non aver pensato prima di parlare “Mi sono espresso male.” si corregge, ma ormai il danno è fatto.

“Tra esattamente un'ora devo essere dall'altra parte del paese perché un mio amico dà una festa e sicuro durerà fino a domani mattina, per cui non riuscirò a venire. E il giorno dopo dovrò recuperare la sbornia ed avrò bisogno di molto riposo visto che poi dovrò darti lezioni di guida.”

“Salti la scuola per andare a farti un paio di ragazzi? Seriamente?”

Sebastian fa spallucce non riuscendo a comprendere la sua indignazione “Perché no? Un giorno in più di assenza non farà la differenza. Non ne ho fatti molti contrariamente a quello che pensi tu. Ma perché sto qui a dare spiegazioni a te?” si chiede, ancora a meno di una spanna da lui, i loro corpi quasi incollati. Nessuno dei due ha fatto un solo passo, ma quando Sebastian allunga un po' il collo verso il basso per avvicinarsi al viso di Kurt, questi si sporge all'indietro per evitarlo.

Sebastian ride, alzando gli occhi al cielo “A venerdì signorina.” mormora passandogli accanto strizzando di nuovo l'occhio.

Ha quasi raggiunto la porta d'ingresso quando Kurt riemerge dalla cucina, urlando “Hey! Che ti avevo detto riguardo ai soprannomi?!” lo sgrida puntando le mani sui fianchi.

“Come sei permaloso.” sghignazza Sebastian richiudendosi la porta alle spalle.

Kurt torna in cucina e, preso il numero del ragazzo, digita sul cellulare il contatto premendo poi il tasto 'chiama'. Il rombo del pick-up di Sebastian si spegne e Kurt rimane in attesa. Sta per riattaccare, convinto che gli abbia dato il numero sbagliato, quando qualcuno risponde dall'altro capo.

“Pronto?”

“Ah, credevo che-”

“Hummel? Che c'è? Pensavi te ne avessi scritto uno inventato?” ride sprezzante.

“Scusami, sono un po' diffidente di natura. Beh, almeno ora puoi salvarti il mio e non ignorarmi in caso ti chiamassi.” risponde altezzoso.

“Posso andare Hummel o hai ancora qualche cosa interessante da raccontarmi? Numeri cosmici?”

Kurt fa roteare gli occhi, scuotendo la testa “Sei senza speranza Smythe. Và e divertiti stasera e cerca di non prenderti qualche strana malattia. Ti manca solo quello.”

“Non sei spiritoso. Ce li ho i preservativi, eh.”

“Oookay non voglio parlare di questo con te. Ora che ho verificato che il numero è esatto posso lasciarti andare. Ci vediamo venerdì, vedi di essere puntuale e di non essere ancora ubriaco. Ci manca solo che il mio istruttore mi faccia andare fuori strada alla prima lezione.”

Sebastian ridacchia divertito “Tranquillo Hummel, il giorno di pausa a letto non me lo sono preso così per il puro gusto di saltare scuola. Voglio assicurarmi di essere lucido prima di mettermi alla guida del mio preziosissimo pick-up.”

“Fingo di credere alle tue buone intenzioni.” risponde Kurt sorridendo “Ci vediamo allora.”

“Si, si. Ci vediamo versione irritante di Marcia Gay Harden.” replica un po' bruscamente Sebastian riattaccando il telefono.

Kurt fissa il cellulare imbronciato, più infastidito dall'ennesimo soprannome che dal modo in cui gli ha messo giù. Se qualche giorno prima gli avessero detto che quel venerdì avrebbe atteso con ansia una chiamata da Sebastian per confermare le sue lezioni di guida non ci avrebbe mai creduto.

 

 


 

N/A


 

Sono riuscita ad aggiornare prima del previsto! Volevo soltanto ringraziare le persone che hanno recensito e tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite. Mi fa molto piacere!

Spero di riuscire ad aggiornare tra una settimana, ma forse potrei riuscirci per il week-end!

Grazie ancora a tutti :*

P.S

L'argomento di matematica è stato spudoratamente copiato e incollato da Wikipedia <3 HAHA

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: heykurt