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Autore: Cronos22    15/12/2015    1 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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La speranza di un serafico
 
Rhodocrosite camminava con passo lento e timoroso dietro la figura del Generale,che ai suoi occhi sembrava imponente ed allo stesso tempo magnanima,seguita da sguardi di odio e rancore provenire dalle gemme presenti sulla Terra,in particolare da Sapphire,la quale non riusciva a rasserenarsi,rimanendo rigida con le spalle e mantenendo entrambi i pugni chiusi,come se stesse resistendo alla tentazione di ucciderla davanti a tutti,rimanendo con il suo unico occhio a fissarla cagnescamente,con una piccola vena pulsante che era apparsa sul suo collo.
La gemma rossa sapeva di non essere la benvenuta all’interno del gruppo a causa delle sue azioni passate,ma aveva il desiderio ardente di riscattarsi davanti agli occhi di tutti,anche a costo di dover sacrificare la propria vita per dimostrarlo e portandosi una mano sul petto chiuse gli occhi mentre camminava,giurando a se stessa di non dubitare più sulle capacità di Lance,di se stessa o dei suoi nuovi compagni,ma nel momento stesso in cui ella chiuse le palpebre urtò senza volerlo contro la schiena del ragazzo,osservando repentinamente il luogo in cui si trovasse,venendo però distolta dal voltarsi del suo comandante,che osservò i presenti con sguardo impassibile.
-Aspettatemi qui all’interno della sala del trono-esclamò il ragazzo dirigendosi verso l’entrata del corridoio est della stanza –Rhodocrosite-aggiunse richiamando l’attenzione della gemma –tu ora vieni con me,dobbiamo discutere noi due-
Le altre gemme non osarono proferir parola,evitando ogni commento ed ogni parere sul perché egli voglia parlare in privato con quella che agli occhi di tutti era una traditrice,osservando Rhodocrosite con occhio accusatorio e severo,mentre ella si allontanava lentamente da loro,seguendo il generale all’interno del corridoio,svanendo dal loro campo visivo,lasciando dietro di se molti dubbi e molte perplessità.
Il guerriero gemma lo seguiva all’interno del lungo corridoio illuminato come un cane bastonato,con la testa china verso il basso,con i piedi che sembravano trascinarsi senza sollevarsi dal suolo e con le braccia che sembravano aver perso completamente la loro forza,oscillando a ritmo della suo lento camminare,sforzadosi di capire le intenzioni del ragazzo,il quale con passo deciso e senza voltarsi si dirigeva verso una porta nera come la pece con il simbolo di Diamante Bianco posto al centro di essa,aprendola lentamente ed invitando la gemma rossa ad entrarvi con un semplice cenno della mano.
All’interno Rhodocrosite trovò un’enorme stanza decorata da numerose bandiere nere con il simbolo della fazione bianca,varie armi e scudi di ogni genere e tipologia appesi alle pareti in pietra,e due poltrone di colore rosso scuro poste una di fronte all’altra,con al lato un camino in legno acceso e con il fuoco scoppiettante.
Il ragazzo avanzò lentamente superando un’incredula Rhodocrosite,sedendosi sopra una delle due poltrone ed invitando la gemma a fare lo stesso,indicando con la mano destra la poltrona dinanzi a lui.
L’ex guerriero si sedette,evitando però di incrociare lo sguardo apparentemente impassibile del Generale,il quale la osservava con insistenza,portandosi successivamente entrambe le mani sotto il mento,poggiandolo sopra di esse,aspettando pazientemente che la gemma dica o faccia qualcosa.
-Perché…mi hai portato qui?-domandò timorosamente la gemma rossa
-Solamente per discutere con te-rispose senza batter ciglio
-Vorresti discutere sul perché del mio gesto durante la guerra?-
-Vedo che hai capito in fretta-rispose poggiando la schiena sullo schienale della poltrona –Vorrei appunto sapere cosa ti ha spinto a tradirmi-
-Io…Io…-esclamò la gemma balbettando,non riuscendo a comporre una frase
-“Io” che cosa Rhodocrosite?-esclamò leggermente spazientito il serafico
-Io…avevo paura…di te-esclamò con voce spezzata la gemma –avevo paura…di poter essere uccisa da te-
-E perciò hai venduto i tuoi compagni per avere salva la vita?-domandò con accenno di rabbia all’interno delle sue parole
-Si-rispose con rassegnazione –ma mi pentii immediatamente della mia decisione,non appena vidi come i miei ex compagni venivano torturati e uccisi…-venendo interrotta dal serafico
-Nell’asilo terrestre-completò con una lacrima che gli scese dal volto –e lì che trovai Sapphire e tutti i cocci del mio esercito sparsi per il pavimento-stringendosi forte con le braccia come se un brivido improvviso avesse pervaso il suo corpo –è stato orribile-
-Diamante Giallo mi aveva promesso che sarebbero stati reintegrati,non mi sarei mai aspettata un gesto simile-
-Diamante Giallo-esclamò il serafico con un filo di voce –cercherà sempre di manipolare le menti più deboli ed instabili per sfruttarle a suo vantaggio,proprio come ha fatto con me e con te-
-Ma tu non eri controllato da lei-esclamò per la prima volta con sicurezza Rhodocrosite
-Sei sicura?-domandò retoricamente –ti ricordi cosa è successo a Lapis,Peridot e me seimila anni fa?
-Si-esclamò abbassando lo sguardo –ero presente quel giorno-
-Secondo te un uomo che è stato costretto a fingersi morto ed a celare la propria identità per avere vendetta non è mentalmente instabile?!-
-Si-rispose tenendo ancora lo sguardo basso –lo è-
-Diamante Gialo ha fatto leva proprio sull’instabilità di Sapher per avere un alleato potente tra le sue schiere,ma quando non le è servito più a pensato bene di farlo fuori senza riflettere-esclamò fermamente muovendo la mano –e qui ovviamente entravi in gioco tu,visto che a lei serviva un alleato all’interno della fazione per metterci tutti fuori partita-
-Ma…-venendo interrotta nuovamente dal serafico
-niente ma Rhodocrosite…fammi finire-esclamò con fermezza e con un tono di voce imponente –il motivo per cui io ho voluto questo colloquio privato,consisteva solamente nel dirti…-interrompendosi di colpo sospirando e sorridendo successivamente –che io ti perdono e lo faccio proprio davanti alla bandiera della nostra fazione,per riaccoglierti definitivamente di nuovo con noi-
-Lance-esclamò la gemma con alcune lacrime che scendevano dai suoi occhi –ti ringrazio ancora-
-Non devi ringraziarmi-esclamò portando una mano verso la gemma e poggiandola sopra la sua gamba –devi dimostrarlo,non solo a me,ma anche a Sapphire-
-Ma…-venendo per l’ennesima volta interrotta
-C’è la farai-esclamò con tono rassicurante –perché io credo ancora in te-alzandosi lentamente dalla poltrona e porgendo una mano alla gemma
-Grazie-accettando il gesto e sollevandosi anch’ella dalla poltrona
-Ora dovremmo tornare dagli altri-esclamò Lance voltandosi–ma prima è meglio che cambi lo stemma di Diamante Giallo con il nostro-concluse materializzando un portale dinanzi a lui
La gemma si porto la mano sopra l’effige posta al centro della sua armatura,cambiando con i suoi poteri il simbolo impresso con quello di Diamante Bianco,raggiungendo successivamente il Generale,ponendosi al suo fianco,entrando insieme a lui all’interno del portale,che li condusse nuovamente alla sala del trono,dove trovò le gemme intente ad aspettarlo e con Rubino e Zaffiro che si erano nuovamente fuse lasciando posto a Garnet,che lo scrutò con attenzione da dietro il suo visore spesso.
-Scusate per l’attesa-esclamò il ragazzo portandosi una mano sul petto eseguendo un mezzo inchino –ora possiamo finalmente tornare al nostro piccolo briefing per discutere gli ultimi dettagli della missione-portandosi al centro della sala –come già illustrato da Peridot,il tempio è un luogo di vitale importanza per avere un minimo di vantaggio tecnico su Homeworld,nel caso Diamante Giallo dovesse tornare con un esercito ed avere almeno un piano di fuga o di attacco-
-Questo mi sembra il minimo che possiamo fare per avere almeno un piano di emergenza-esclamò Peridot mentre analizzava i dati attraverso il computer del suo vecchio braccio bionico
-E non solo-aggiunse Lance,portandosi al centro della sala –il tempio potrebbe essere anche pieno di antiche armi serafiche,antichi manoscritti o addirittura altri progetti bellici in aggiunta a quello che stiamo cercando-
-Allora che stiamo aspettando,meglio muoversi ad andare tutti a destinazione-esclamò Ametista in preda all’eccitazione
-Non possiamo andarci tutti-esclamò Peridot con un minimo di rassegnazione sul suo volto –la struttura sembra all’apparenza instabile e non credo che potrebbe sopportare la presenza di tutti noi-
-Ed in più nel caso dovessimo fare una brutta fine,non ci sarebbe più nessuno a proteggere la Terra-concluse Lapis smorzando gli animi di tutte le gemme presenti
-Questo è anche vero-iniziò il serafico sedendosi sopra il trono di pietra –è per questo motivo che intendo far venire insieme a me solo tre di voi-osservando i presenti con occhio vigile –infatti coloro che mi seguiranno i questa spedizione saranno Lapis,Peridot e Garnet-
-Ma sarebbe meglio che ti portassi qualcuno di più forte di me-esclamò Peridot sbracciandosi –e meglio che ti porti Ametista-
-Ho scelto te per le tue doti tecniche-rispose senza scomporsi –come ho scelto il resto di voi per alcune vostre doti che potranno rivelarsi utili ai fini della missione-
-E il resto di noi che farà?-domandò Ametista leggermente stizzita
-Sotto gli ordini di Sapphire sorveglierete il pianeta in nostra assenza-rispose alzandosi dal trono,dirigendosi verso le sue tre compagne di missione –Peridot forniscimi le coordinate del tempio-
-Sud ovest 145,670-esclamò la gemma verde riponendo il piccolo pad olografico dentro una delle tasche della giacca
Nel momento stesso in cui il Generale udì le coordinate spaziali dal tecnico gemma,materializzò un portale di fronte a loro,facendo cenno alle altre gemme di seguirlo ed entrando all’interno di esso ritrovandosi dinanzi ad una struttura esagonale piana,che sembrava affondare lentamente all’interno della terra,trasformando tutto quello che lo circondava in una distesa arida e desolata,con dei piccoli cristalli arancioni che fuoriuscivano dal terre e che si contorcevano fra di loro formando immense strutture a spirale che si perdevano nel cielo come grandi torri infinite,che davano l’impressione di essere collegate ai diversi pianeti del sistema solare,creando una sorta di ponte spaziale fisico tra la Terra e l’universo.
Lance estasiato dalla visione del tempio si avvicinò lentamente al portone d’ingresso,trovandolo stranamente aperto e con uno scheletro seduto davanti allo stipite con la testa rivolta a terra.
-Vedo che qualcun altro ha tentato di penetrare questo tempio-constatò il ragazzo poggiando un ginocchio a terra ed osservando i resti del corpo morto
-Sicuramente un umano incosciente-aggiunse Peridot con un minimo di disgusto nella sua voce
Il ragazzo sorrise dinanzi allo scheletro dell’essere che in precedenza aveva tentato di scoprire il segreto del tempio,cercando d’immaginare il coraggio che tale uomo abbia avuto nell’esplorare l’ignoto,rialzandosi lentamente ed incamminandosi all’interno dell’imponente struttura esagonale,osservando stupito i simboli runici ed i graffiti posti sulle pareti,analizzando frammento per frammento quella che sembrava essere la storia del popolo serafico,quando improvvisamente nel suo camminare si ritrovò all’interno di una grande sala con al centro un piedistallo con sopra un globo di cristallo,che fluttuava leggiadramente emanando una strana aura bianca.
Lance attirato dall’antico manufatto cercò di avvicinarsi ad esso,arrestandosi improvvisamente davanti ad esso,percependo in lontananza una presenza che si avvicinava velocemente verso di loro,ma che non sembrava emanare nessun tipo di energia negativa.
-Vi do il benvenuto-esclamò una voce provenire dalle pareti –siete i primi visitatori che si avventurano all’interno di queste mura dopo secoli di inattività-
-Chi sei?-domandò Lapis Lazuli visibilmente turbata
-Io sono Esteneor,protettore e guardiano di questo santuario-
-Dimmi il perché non ti fai vedere?-
-Tutto a tempo debito-esclamò la voce facendosi più imponete –Voi ora vi trovate all’interno della sala dei caduti,luogo della vostra prima prova-
-Che genere di prova?-domandò Garnet guardandosi intorno
-La prova di forza-esclamò la voce con fermezza –non posso rivelarvi altro per ora,quindi vi auguro buona fortuna,sperando che riusciate a sopravvivere-
-Aspetta che…-esclamò la gemma blu venendo interrotta dall’improvviso intensificarsi del bagliore del globo di cristallo,il quale generò istantaneamente quattro copie di luce dei presenti in sala,disponendosi l’uno di fronte al suo originale,rimanendo fermi dinanzi a loro
Garnet fu la prima ad evocare la sua arma cominciando ad attaccare ripetutamente la copia di luce,che sembrava copiare ogni sua mossa e lo stesso lo fecero Peridot e Lapis,le quali cercavano di trovare un punto debole all’interno della subdola strategia delle copie.
L’unico che invece non si mosse e rimase ad osservare la propria copia di luce fu Lance,il quale non capiva il senso della prova,cercando di capire cosa l’entità intendesse dire con “Prova di Forza”,guardando intensamente le orbite luminose della sua controparte,cercando di trovare una soluzione per risolvere questa prova,quando come per incanto la soluzione gli si presentò davanti agli occhi,limpida e chiara come l’acqua,mettendosi a ridere pacatamente.
-E proprio come quella volta-sussurrò il serafico,avvicinando lentamente il palmo della mano destra alla copia,la quale fece lo stesso,poggiando lentamente il suo palmo di luce sopra quello del serafico
-Non c’è bisogno di combattere-esclamò sorridendo  –Vero?-
La copia di luce ricambiò il sorriso,dissolvendosi in piccoli fiocchi di luce che leggiadramente ritornavano all’interno del globo,rifornendogli parte della sua luce originale.
Anche le altre copie,fermandosi di colpo,si tramutarono anche loro in fasci di luce che si diressero verso la sfera di cristallo,restituendogli completamente la sua luce soprannaturale,lasciando sorprese le gemme,le quali osservarono Lance con stupore,chiedendosi come avesse fatto a superare la prova.
-Non si può combattere contro noi stessi-cominciò il serafico senza voltarsi –la prova consisteva nell’avere la forza di accettare se stessi,con i nostri limiti e con i nostri difetti-concluse notando una porta apparire magicamente sul muro dietro il globo di cristallo,incamminandosi verso di essa e ritrovandosi immediatamente all’interno di un’altra stanza con al centro una piccola sfera di pietra posta sopra un tavolo di pietra esagonale,con tre calici,uno tutto d’oro,uno di legno ed uno di ferro
-Vedo che c’è l’avete fatta a superare la prima prova-esclamò la voce con un tono di stupefatto –sinceramente non me l’aspettavo-
-Mostrati anziché nasconderti-esclamò Lance incrociando le braccia
-Come desideri…Ultimo dei Serafici-esclamò Esteneor materializzando un corpo bianco luminoso,avvolto da una lunga tunica bianca con cappuccio che nascondeva il suo volto
-Mostraci il volto-
-Dopo che sarete riusciti a superare la seconda prova-
-In che cosa consisterebbe la seconda prova?-
-La prova dell’intelletto consiste nel risolvere un antico indovinello serafico-
-Allora parla-esclamò Lapis leggermente adirata
-Com’ella comanda-esclamò l’entità ridendo –Tre calici,tre fati,tre vie,l’universo gioca con le anime dei vivi,solo uno però ha la forza di opporsi,venendo consumato dalla sua voglia di libertà…ora a tocca a voi,farete la scelta giusta opponendovi alle catene del fato oppure sarete consumati da voi stessi,buona fortuna-esclamò l’entità sparendo in un raggio di luce bianco
I quattro esseri dopo aver udito dall’entità l’indovinello della seconda prova rimasero fermi ad osservare i tre calici,cercando di decifrare quello che all’apparenza sembrava essere un indovinello privo di logica,non riuscendo però a trovare una connessione tra le varie possibilità che venivano analizzate ed immediatamente scartate.
-Quest’indovinello non ha senso-esclamò Peridot portandosi le mani ai capelli
-Sembra non esistere alcun collegamento con gli oggetti posti di fronte a noi-aggiunse il ragazzo strofinandosi il mento
-Forse mi sa che non riusciremo a superare questa prova-esclamò Lapis con rassegnazione
-Penso di avere capito come risolvere l’enigma-esclamò Garnet avvicinandosi al tavolo esagonale ed afferrando la piccola sfera di pietra e posizionandola sopra il calice di legno,che improvvisamente prese fuoco trasformandosi in cenere,la quale spinta da una strana folata di vento si andò a depositare sul muro,materializzando una porta nera che si aprì di fronte ai loro occhi
-Come facevi a sapere che era quella la scelta giusta?-domandò Lapis incredula
-Visioni Future-rispose la fusione sistemandosi il visore sul viso
-Scontato,ma efficace-
-Bene…ora basta parlare,abbiamo un’altra stanza da affrontare-esclamò Lance dirigendosi verso la porta di cenere,entrando e ritrovandosi dentro una stanza nera con al centro lo stesso scheletro trovato in precedenza all’ingresso del tempio,rimanendo stupito e non comprendendo il motivo per il quale quei resti si trovassero ora all’interno del santuario
-Vi do il benvenuto all’ultima prova del santuario-esclamò l’entità apparendo dinanzi a loro,con il volto scoperto,rivelando la sua folta e lunga chioma bianca,i suoi occhi verdi come la speranza ed il viso sfregiato da una lunga cicatrice,che tagliava diagonalmente tutta la superfice facciale
-Che cosa significa quello?-domandò Lance indicando i resti posti al centro della stanza –Perché hai trasportato quelle ossa qua dentro?-
-Questi resti sono quello che resta del mio corpo fisico-esclamò Esteneor addentrandosi all’interno dello scheletro,il quale si alzò coperto dalla stessa tunica bianca che ricopriva il corpo dell’entità,materializzando uno spadone a due mani smussato –la terza ed ultima prova consiste in un duello contro di me,dove verranno messe in gioco le vostre vite-sollevando le mani al cielo ed invocando delle catene di luce che avvolsero Lance,Garnet e Peridot annullando i loro poteri,lasciando Lapis libera da sola contro lo scheletro,il quale materializzò una seconda spada che lanciò alla gemma blu affinché ella si potesse difendere –e come avversario ovviamente scelgo te,visto che sembri la persona a cui Lance tenga di più,quindi lasciami dire che sarà un piacere ucciderti davanti a lui-
-Questo lo vedremo-esclamò Lapis afferrando la spada e avventandosi contro lo scheletro,che schivava facilmente ogni singolo colpo della gemma,deridendo ogni singolo tentativo della ragazza di colpirlo,dandole successivamente un violento calcio sullo stomaco che la fece stramazzare al suolo per il dolore,continuando ad infierire mentre la gemma era ancora a terra dolorante,dandogli un secondo calcio sulla testa,facendola rotolare velocemente contro la parete della stanza.
La gemma blu si rialzò da terra a fatica,afferrando nuovamente la spada,ma con le lacrime che scendevano copiose per il dolore che le affliggeva stomaco e testa,barcollando vistosamente e provando a rimanere in piedi senza cedere alla sofferenza.
-Che tristezza vedere un combattente che piange per il dolore-esclamò con tono di derisione lo scheletro –devi essere sicuramente il componente più debole del gruppo,vero gemma di tipo lapislazzuli,manipolatrice dell’acqua e di ogni forma liquida-
-Come fai a conoscere le mie abilità-esclamò stupita la gemma blu
-Io ero un serafico che ha combattuto contro il vostro mondo diverse migliaia di anni fa,al fianco del mio signore Kalimdor,sovrano di questo santuario-
-Non m’importa sei hai combattuto quell’inutile guerra-esclamò Lapis barcollando lentamente verso di lui –io riuscirò a sconfiggerti ed a salvare i miei amici-
-Sarei proprio curioso di sapere come-
-Con queste-manipolando le sue stesse lacrime e usandole come proiettili contro Esteneor,strappando parte della sua tunica bianca,rivelando la cassa toracica dello scheletro che conteneva uno strano cuore bianco prima assente
-Pensi davvero che quattro gocce mi fermeranno-venendo spiazzato dalla ragazza blu,che si catapultò rapidamente davanti a lui con la spada puntata contro la cassa toracica
-No-affondando la lama contro il cuore bianco –penso che questo ti fermerà -facendo gemere Esteneor per il dolore,il quale crollò a terra ansimando e respirando a fatica
Nello stesso istante in cui Lapis affondò la lama contro il cuore dell’entità,le catene che imprigionavano i tre ragazzi si dissolsero rapidamente,lasciandoli liberi di raggiungere Lapis,la quale era intenta ad osservare lo scheletro agonizzante di Esteneor con sguardo di tristezza e di pietà.
-Grazie-esclamò il serafico morto soffrendo vistosamente –mi avete ridato la libertà ed avete superato con successo la terza prova di questo santuario,ma vi prego di farmi un favore-materializzando un gigantesco portone bianco –liberate anche Kalimdor dalla sua prigionia-esclamò prima che il cuore sparisse definitivamente in fascio di luce bianca,lasciando unicamente delle ossa senza vita sparse per il pavimento della sala
I quattro esseri immortali,rimasero fermi ed in silenzio un momento per commemorare la fine del serafico Esteneor,morto in battaglia per difendere i suoi principi e la sua fedeltà al suo signore,quando Lance animato da una strana forza spezzò quel momento di commiato,dirigendosi verso il portone bianco,aprendolo con violenza,vedendo davanti a se seduto sopra un trono di ferro un secondo scheletro vestito con un armatura bianca arrugginita,con la spada spezzata che giaceva sopra le sue gambe e con in mano un libro rovinato,che stringeva tra le sue dite ossute e consumate.
Lance seguito dalle gemme si addentrò all’interno di questa stanza avvicinandosi verso i resti del guerriero,quando apparve dinanzi a lui la forma spirituale dell’uomo,che a differenza dello scheletro aveva un’armatura bianca scintillante,una spada a una mano posta dietro la sua schiena ed un volto simile a quello di Lance.
-Sei Kalimdor,sovrano di questa struttura?-domandò rimanendo fermo ad osservare lo spettro
-Si-rispose lo spirito avvicinandosi al suo vecchio corpo fisico –cosa vi porta dinanzi al mio cospetto?-
-Vorremmo avere i progetti della nave spaziale serafica-rispose il ragazzo senza mezzi termini
-E tu vorresti che io te li ceda?!-esclamò arrabbiato l’entità –sei solo un folle che vuole condurre un’altra guerra contro le gemme-
-Forse è vero-esclamò schiettamente –sarò un folle,ma non voglio condurre un’altra guerra contro Homeworld,voglio solo salvarlo da se stessa e per farlo mi servono quei progetti-
-Tu non sei una gemma-esclamò con disprezzo Kalimdor –perché ti dovresti interessare di esseri egoisti e manipolatori?-
-Perché io sono cresciuto con loro e mi piange l’anima nel vederli perire con le loro stesse mani,per colpa di una tiranna senza scrupoli-
-Cresciuto con loro-esclamò con sguardò stupito –quindi tu sei…Lance,l’ultimo della nostra stirpe…sei ancora vivo dopo tutti questi millenni-
-Come fai a conoscermi?-domandò Lance visibilmente confuso
-Ti conosco perché…sono stato io ad affidarti a Diamante Blu durante la guerra-esclamò abbassando la testa,cercando di evitare gli occhi del ragazzo –cercando di darti un destino migliore,senza che le nostre colpe ricadessero su di te-
-Quindi non fui trovato in un campo di battaglia-esclamò tremando,cercando di trattenersi dal cadere sulle sue stesse gambe –sei stato tu ad affidarmi a lei-
-Ho cercato di metterti in salvo perché non era giusto che tu pagassi per colpe non tue-esclamò il guerriero con una lacrima che scendeva dal suo viso trasparente,mentre osservava il suo corpo ossuto e malandato  –ora prendi il libro e vattene,esso contiene non solo i progetti della nave spaziale,ma anche alcuni progetti per quanto riguarda la costruzione di armi e di armature-indicando il libro fra le mani del suo corpo scheletrico –finalmente posso andarmene nell’oltremondo,consapevole di aver adempiuto al meglio alla mia missione-diventando sempre più trasparente
Lance senza dire nulla,si avvicinò allo scheletro prelevando con accuratezza dalle sue mani il libro,voltandosi e materializzando un portale,dirigendosi verso di esso seguito dalle altre gemme che prima di addentrarsi all’interno del portale si voltarono verso lo spettro,che mentre spariva lentamente,sorrideva con delle piccole lacrime che rigavano il suo volto e sorridendo anche loro,entrarono dentro il portale lasciando da solo lo spirito,che guardò un ultima volta il suo corpo mentre svaniva lentamente
-Ti ringrazio figlio mio,sei la luce che ancora mi dona la speranza di un futuro migliore-sussurrò Kalimdor dissolvendosi completamente,lasciando solamente i suoi resti a fare da guardiano al tempio ormai disabitato.
 
Note dell’autore
Lance:Quant’è dura essere un serafico a volte
Peridot:A volte non sarà facile destreggiarti all’interno di questo mondo
Lapis:E a volte cadrai
Garnet:Ma siamo sicure che riuscirai sempre a risollevarti
Io:Per risistemare le cose e renderle migliori
Lance:Forse avete ragione
Perla:Ricorda che io sarò sempre al tuo fianco per sostenerti
Lance:Grazie Amore mio
Io:Chiudiamo il capitolo che già è triste di suo,non vi ci mettete pure voi con il romanticismo
Perla:Lance,lo vogliamo fare insieme?
Lance:Con piacere
Lance e Perla:Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo
  
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