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Autore: Recchan8    15/12/2015    0 recensioni
Quando per te il tempo non scorre, come se fosse congelato, sei destinato a vedere andar via le persone che ami.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per secoli sono stato solo. Nessuno credeva all'esistenza di Jack Frost, lo spirito dell'inverno. Col passare del tempo imparai a convivere con questa solitudine, ma non riuscii mai a diventare immune al desiderio di essere notato da qualcuno e di avere degli amici con cui divertirmi.
Poi la incontrai, e la mia esistenza prese una svolta inaspettata.
Ero arrivato da poco in Europa, e per quell'inverno avevo deciso di stabilirmi sulle montagne delle Highlands scozzesi. Una mattina, trasportato dal vento del nord, scesi fino a Edinburgo e cominciai a far nevicare. Mi divertii per un po' a far ghiacciare l'erba dei prati e l'acqua delle fontane, poi decisi di prendermi una pausa e mi sedetti sul davanzale della finestra di una scuola. Incuriosito, sbirciai attraverso il vetro appannato, e appena uno sprovveduto ragazzino aprì la finestra, entrai rapidamente dentro l'aula. Tutti i ragazzini della classe rabbrividirono e incitarono il loro compagno a chiudere immediatamente la finestra.
Come al solito, nessuno riusciva a vedermi; come al solito, potevo aggirarmi indisturbato tra i banchi e gettare per terra i libri e i quaderni; come al solito...
-"Ehi"-.
Alzai lo sguardo da terra e i miei occhi incrociarono quelli marroni di una ragazzina. Spalancai gli occhi sbalordito. Possibile che quella ragazzina si stesse rivolgendo proprio a me?
-"Che ci fai qui?"-.
-"Beitris, con chi stai parlando?"- le domandò una vicina di banco.
-"Con Jack Frost. Non lo vedi?"-.
Dovetti reggermi al bastone per non cadere a terra. Non potevo crederci: quella ragazzina poteva vedermi. Quella ragazzina sapeva chi ero!
-"Tu... Tu puoi vedermi?"- le domandai con la voce che mi tremava dall'emozione.
Lei smise di discutere con la compagna di banco e annuì nella mia direzione.
-"Quanti anni hai?"- le chiesi.
-"Quattordici"- mi rispose.
-"Signorina Rose, credo che farebbe un enorme favore a tutti se se ne andasse dalla classe per il resto dell'ora"- la rimproverò l'insegnante.
La ragazzina sbuffò, scostò la sedia dal banco e si avviò verso la porta. Prima di aprirla e di andarsene si girò verso di me e, con un cenno del capo, mi ordinò di seguirla.

 

Si chiamava Beitris Rose. Era una ragazzina piuttosto vivace, dagli occhi nocciola e i capelli mossi color mogano. Avevo finalmente trovato la persona che cercavo, qualcuno che credesse nella mia esistenza. Trascorsi quell'inverno in sua compagnia, anche se inizialmente Beitris non sembrava molto contenta di avermi intorno.
-"Io odio l'inverno"- mi disse una domenica pomeriggio. -"Odio questo freddo scozzese, odio la neve e odio il cielo nuvoloso"-.
-"Ma dai!"- risi. -"Dici sul serio?"-.
-"Sì"- rispose avvolgendosi al collo una sciarpa lilla. -"Infatti quando sarò più grande me ne andrò via da qui"-.
-"E dove vorresti andare di bello?"- la punzecchiai.
-"In Italia. La mia famiglia ha una piccola casa laggiù..."-.
Scoppiai a ridere, sollevai i piedi da terra e cominciai a volteggiarle lentamente intorno.
-"Jack, smettila, mi dai fastidio!"-.
-"Vai pure dove ti pare, sappi che io posso far nevicare ovunque; mi basta solo volerlo!"-.
-"Non ci provare!"- mi ammonì.
Risi ancora più forte e dal cielo plumbeo cominciò a scendere la neve. Beitris guardò verso l'alto, poi mi lanciò un'occhiataccia.
-"Jack!"-.
Incurante degli sguardi dei passanti, si mise a rincorrermi e a urlarmi dietro, ma mi rese felice constatare che in realtà si stesse divertendo un sacco.

 

-"Beitris?"-.
Era passata la mezzanotte quando andai a bussare alla finestra della camera di Beitris.
-"Beitris!"-.
Stava dormendo come un ghiro e non riuscivo a svegliarla. Provai a picchiettare più forte contro il vetro, e finalmente, mezza addormentata, si alzò dal letto e venne ad aprirmi.
-"Jack, che ci fai qui?"- biascicò stropicciandosi gli occhi.
-"Io... Volevo dirti che devo andare"-.
-"Mh?"-.
Chiusi la finestra e le soffiai in faccia, nella speranza che con un po' di freddo si sarebbe svegliata a modo. Beitris indietreggiò e si portò le mani al viso.
-"Jack!"- strillò indignata. -"Non mi soffiare in faccia, mi fai freddo!"-.
-"Non alzare la voce!"- la zittii subito.
Mi lanciò un'occhiataccia e si infilò rapidamente sotto le coperte.
-"In che senso?"- mi chiese dopo qualche minuto.
-"Cosa?"-.
-"Dove devi andare?"-.
Non riuscii a risponderle subito. Mi ero preparato a dirle che me ne dovevo andare via, ma in quel momento non ero pronto a separarmi dall'unica amica che avevo.
-"Aspetta, stai cercando di dirmi che l'inverno sta per finire?"-.
La guardai e annuii lentamente. Beitris sorrise e si rintanò sotto le coperte.
-"Finalmente! Il freddo se ne andrà! Niente neve, niente nuvole!"- esclamò.
Sorrisi debolmente.
-"Allora io vado"- dissi aprendo la finestra.
-"Jack"- mi chiamò Beitris.
Mi voltai e vidi che era riemersa dalla sua tana.
-"Il prossimo inverno tornerai?"-.
-"Ovviamente"- risposi.

   
 
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