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Autore: imtheonekeepingyoualive    06/03/2009    7 recensioni
[CONTINUO DI "EYES WIDE SHUT"]
Raggiunsero la vettura e salirono, lui taciturno e con un colorito ancora più pallido del normale e lei con un sorriso che le illuminava il volto, le guance colorite e una strana luce negli occhi.
Si allacciarono le cinture e sentì Lynz ridere sommessamente.
- Perchè ridi? - Le chiese, sorpreso.
Lei lo guardò avviare il motore e immettersi nella strada. Poi tornò con lo sguardo sul paesaggio che scorreva fuori dal vetro.
- Adesso non potrai più tornare da lui. -

Davvero possiamo dimenticare l' amore solo con la forza di volontà? E se fosse vero che possiamo continuare, ma mai dimenticare davvero? Se Gerard mentisse?
*Frerard, ovviamente.*
Genere: Introspettivo, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eyes Wide Shut'
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love4 Love Is A Losing Game

Capitolo 4



Sentì le fusa del motore di Frank, sotto la finestra.
Anche solo quel suono riuscì a farlo respirare più tranquillamente. Era come un placebo, per lui.
Scese le scale velocemente e spalancò la porta, per uscire sulla veranda.
Vide Frank scendere dalla vettura e raggiungerlo. Aveva uno sguardo duro.
No, era quello sguardo che voleva essere duro ma che, in realtà, faceva capire benissimo che internamente soffriva.
Era vestito ancora come alla cena, aveva solamente i capelli più spettinati.
Salì le scale della veranda e Gerard si scostò per lasciarlo entrare.
Seguì tutti i movimenti che compì per togliersi il cappotto, senza parlare. Quando lo vide allungarsi per appendere il capo all' appendiabiti, notò che un pezzo di pelle veniva scoperta dalla felpa che si alzava.
Respirò a fondo, obbligandosi a guardarlo in viso. Si accorse che lo stava squadrando, ancora con quell' espressione fintamente dura.
- Cosa ti ha detto Jamia, che venivi qui? - Gli chiese, con la voce in un sussurro.
Vide i suoi occhi abbassarsi e puntarsi sul pavimento ai piedi di Gerard.
- Niente. Come ogni volta che le dico che vengo da te, ovviamente. -
- Cosa intendi? -
- Che lei sa tutto, Gerard. Lo sospetta da ben prima che ci sposassimo. Ma che dico sospetto, lei ne è certa. Come darle torto? - Sbottò l' altro, alzando lo sguardo sul suo viso.
Rimase a guardarlo con gli occhi spalancati, non sapendo cosa dire.
Vide le sue mani alzarsi e andare a coprire quegli occhi nocciola che tanto gli mancavano.
- Mi dispiace Frank. - Riuscì solo a soffiare.
Si sentiva maledettamente in colpa per il suo fottuto egoismo, che l' aveva sempre contraddistinto. Stava rubando a Jamia suo marito.
Eppure non poteva farne a meno.
- Certo... - Disse l' altro, stancamente.
Si avvicinò a lui e gli prese i polsi in una delicata presa, facendo scivolare le mani verso il basso. Finalmente poteva rivedere quel nocciola che gli faceva battere il cuore.
- Sono egoista Frank, ti vorrei tutto per me. Solo per me. -
Accompagnò le parole con piccoli baci sulle guance e la fronte. Se quella sarebbe stata la loro ultima notte, che andassero a fanculo tutte le inibizioni.
Avrebbe detto tutto quello che pensava e avrebbe fatto tutto quello che gli passava per la testa.
- Ti rendi conto di quanto sei contraddittorio, Gerard? -
- Sì. -




Le labbra passavano sulla pelle, cercando ogni centimetro scoperto. Le mani agevolavano il lavoro, scostando i tessuti dei vestiti, facendoli finire sul parquet freddo.
Sorpiri e gemiti si confondevano, nell' aria. Ascoltando meglio si sarebbero potuti anche sentire i nomi dei due amanti, ripetuti più volte dalle bocche rosse e vogliose.
Gerard voleva sentire Frank come mai prima d' ora, voleva fosse suo per l' ultima volta, che si donasse a lui.
Gli baciò le labbra, leccandole lascivamente. Con una mano gli accarezzava l' intimità, facendo sì che dicesse frasi sconnesse.
Scese sul collo, per morderlo come un vampiro, come gli piaceva tanto fare. Intanto sentiva Frank muoversi col bacino, per seguire i suoi movimenti.
Sostituì la mano con la bocca, facendo spalancare gli occhi dell' altro.
Niente inibizioni quella notte.
- Gee, cosa fai?! - Lo sentì chiedere, con voce quasi strozzata.
Sentì la parte superiore del suo corpo alzarsi, quindi lo spinse di nuovo sul materasso con una mano. Non l' avrebbe fermato.
- Ca... Zzo! - Lo sentì gemere.
Si beava internamente delle reazioni che riusciva a provocare in Frank. L' aveva sempre amato quando lo pregava di continuare.
Sapeva che presto l' avrebbe fatto...
Alzò il capo, staccandosi da lui. Lo guardò in viso e lo trovò rosso e con gli occhi lucidi. Affannato.
Sorrise e gli scostò i capelli dalla fronte sudata. Ci posò piccoli baci, mentre tornava a lavorare su di lui.
Aveva deciso che non avrebbe mai dimenticato quella notte. Sarebbe rimasta impressa nei suoi ricordi come marchiata a fuoco.
Si sentì spingere sul letto e si ritrovò sotto la bocca famelica del chitarrista.
Si ritrovò ad urlare forte quando gli fece lo stesso scherzetto che, poco prima, aveva fatto lui.
Gli prese i capelli e li strinse fra le dita, cercando di assecondare la testa di Frank.
Stava per venire.
Lo fermò e lo fece girare, ormai si sentiva completamente senza più nessun freno. Era preda degli istinti più bassi.
Si leccò due dita, per abituarlo all' intrusione.
Poi, dopo aver tolto la mano, lo penetrò. Lo sentì urlare, mentre vedeva le sue mani stringere le lenzuola.  
Si lasciò andare, gemendo forte e ripetendo in continuazione il suo nome. Ogni volta era sempre meglio, sembrava sempre avere un suono più dolce.
Al contempo però sembrava sempre più amaro, sentendo la fine che si avvicinava.
Si riversò in lui, con un colpo più forte, mentre sentiva le membra stanche e tremolanti.
Ansante si accasciò sulla schiena dell' altro, solleticandolo con il suo respiro.
La nebbia dell' orgasmo si stava diradando, nella sua mente. Sentiva freddo, sul corpo sudato e senza più forze. Sentiva la consapevolezza della fine vicina.
Le lacrime pungevano per uscire.
Si alzò, baciando delicatamente la schiena del suo amante.
Si sdraiarono, abbracciati, coprendosi con le coperte.
Quanto poteva essere straziante dirsi addio? Paragonarlo alla perdita del muscolo cardiaco valeva?
No di certo.
- Sai, non so perchè ma questa scena mi ricorda quando, da piccolo, mia madre mi teneva fra le sue braccia, dopo che avevo fatto un brutto incubo e mi ripeteva: "be quiet, big boys don't cry. Big boys don' t cry..."* fino a quando non mi calmavo. - Disse Frank, sottovoce.
Una mano era appoggiata sul suo petto e lo accarezzava con il pollice, procurandogli dei brividi di piacere.
Gerard gli baciò la fronte, inebriandosi per l' ennesima volta del suo profumo.
- Be quiet, big boys don' t cry... - Soffiò, mentre calde lacrime scendevano dai suoi occhi.




- Questa scena non ti ricorda quella della festa? - Chiese Frank, sorseggiando il caffè.
Gerard alzò lo sguardo su di lui, guardandolo confuso.
- Come? -
- Ho detto se non ti sembra di averla già vissuta. Ci stiamo dicendo addio, per la centesima volta. - Rispose, mentre gli occhi diventavano lucidi.
Gerard rimase fermo a pensare, guardando il viso di Frank. Dio quanto gli sarebbe mancato poi...
- Sì. Tu non sai quanto vorrei rimanere qui dentro per sempre, solo con te. Il mondo fuori, che si fotta. -
Lo vide fare un sorriso sghembo, una smorfia più che altro.
- Lo vorrei tanto anch' io, ma lo sai perchè non si può fare? Perchè tu stai per avere un figlio e io ho una moglie da cui tornare. E anche tu, mi sembra. -
Gli passò una mano sulla guancia, mentre lo pugnalava con le parole.
Parole vere e assassine.
- Già, il bambino. -
- Non sei felice? -
Tornò a guardarlo, dopo aver posato lo sguardo in un punto imprecisato della stanza.
- Il bambino è l' unica cosa bella dell' intera faccenda. - Disse, per un momento più felice.
Frank lo scrutava, in cerca di ricordi da custodire per sempre. Non voleva dimenticare il colore degli occhi di Gerard, come cambiavano a seconda della luce. Nè la pelle bianca e liscia. I capelli neri come l' ebano e sempre arruffati. Il suo odore, di caffè e sigarette. E... Quel profumo di buono che aveva sempre.
- Quindi? Ci salutiamo? - Disse, ormai saturo di disperazione.
Gerard lo guardò con gli occhi spalancati, muto terrore.
La perdita. La separazione e la perdita. Come morire dentro pur continuando a respirare.
- Frank... - Disse, come una richiesta d' aiuto, come una supplica.
L' altro si alzò, mentre sentiva che mancava poco alle lacrime. Abbandonò la tazza sul tavolo, cercando di non cedere alle suppliche di Gerard.
Per una volta voleva andarsene senza dover perdere l' ultima briciola di onore che aveva, voleva solo uscire per poter scoppiare a singhiozzare in macchina, dove nessuno l' avrebbe sentito.
- Ti amo. - Disse, prendendo il cappotto.
Gerard lo guardò vestirsi, sentendo il suo cuore martellargli nel petto, rimbombandogli nelle orecchie. Sembrava voler esaurire tutti i suoi battiti, ben sapendo che quando quella porta si sarebbe richiusa dietro Frank, avrebbe smesso per sempre di vivere.
Stava respirando affannosamente, con gli occhi spalancati e la bocca chiusa in una linea sottile, che se si fosse aperta avrebbe detto solo suppliche e promesse che non sarebbero state mantenute.
Quando fu pronto ad uscire, Frank si girò per guardarlo, per l' ultima volta come amante.
- Me l' hai detto tu, l' amore è un gioco in cui si perde. Noi abbiamo perso. - Disse aprendo la porta.
Vide il sole investirlo, come una luce divina. Potè sentire una lacrima scivolare dei suoi occhi prima che quella soglia fosse richiusa alle sue spalle.
Quando fu solo, scoppiò a piangere forte, cadendo sulle ginocchia e chiudendosi il petto in un abbraccio, che voleva riprodurre almeno un pò il calore sentito la notte, senza riuscirci.
Proprio fuori, Frank, corse fino alla vettura, per rifugiarcisi dentro. Anche lui scoppiò a piangere, appoggiando il capo sul volante.
Rimasero del tempo nel loro dolore, pensando che la vita faceva proprio schifo se non potevano neppure stare assieme. Se nemmeno la loro seconda vita aveva retto e avevano finito per innamorarsi.
Alla fine Gerard sentì il rumore dell' auto di Frank allontanarsi, rompendo anche l' ultimo legame.
Quanto rimase per terra, appoggiato alla parete, non lo sapeva neppure lui. Si rialzò a fatica, sentendosi ubriaco per il pianto.
Salì lentamente le scale, senza flemma. Ormai non valeva più niente la vita, senza Frank. Senza sapere che, comunque, lui ci sarebbe stato.
Cosa voleva dire stare così? Sembrare una bambola di cera senz' anima?
Per cosa vivere?
Ed allora si ricordò che qualcuno che lo amava c' era. Qualcuno non ancora nato, ma che era suo.
Suo figlio.
Decise che doveva andare da Lynz e dirle come stavano le cose, che lui voleva stare con lei per il bambino. Che lui lo amava già.
Come aveva detto a Frank? L' amore è un gioco in cui si perde?
Aveva appena perso l' amore del suo amante, ma poteva avere quello del suo bambino.
Sarebbe stato un bravo padre. Ne era sicuro.
Se alla fine l' amore era un gioco in cui si perde, almeno sapeva che esisteva l' amore incondizionato.
Quello che lui e suo figlio avrebbero condiviso.




Arrivò davanti alla casa dei genitori di sua moglie.
Vide la macchina di Lynz posteggiata alla fine del vialetto, dietro a quella dei genitori.
Sospirando raggiunse la porta della villetta, sperando di non dover fare una scenata in pieno stile con i suoceri. Non ne aveva assolutamente voglia.
Suonò il campanello e aspettò che qualcuno andasse ad aprirgli.
Dopo due minuti si ritrovò faccia a faccia con Lindsey, che lo stava guardando gelidamente.
- Lynz, torna a casa, dai. -
- Hai deciso? - Gli chiese, invece, lei.
- Sì. -
La vide sorridere, mettendosi più dritta, come rinvigorita dalla notizia.
- Ho scelto mio figlio. -



* Frase presa dalla bellissima canzone "I'm Not In Love" dei 10cc.
Visto che qualcuno (indica Ele) mi ha chiesto da dove ho preso la frase "l' amore è un gioco in cui si perde" le faccio notare il titolo della fic, "Love Is A Losing Game", che è anche il titolo di una canzone di Amy Winehouse. Tutto chiaro? Bene.
Dopo tutto questo parlare di canzoni, passiamo alla storia.
Tristerrima? Di più. Disillusa.
Come sono io adesso sulla Frerard, che si allontana allontana, sempre più. Perchè... Non ditemi che non ve ne siete accorte, ma quei due praticamente non si strisciano. E se lo fanno lo fanno da conoscenti amici. And so? No more Frerard.
Sperando che in un futuro tutto ritorni agli albori, ma non saprei...

GloH: Se Lynz non se ne andava, non poteva esserci l' ultima notte, no? Licenza letteraria. (Se posso usare questo termine...)
Certo che Frank fa bene a non lasciare Jamia, perchè dovrebbe? In fondo non mi sembra che qui qualcuno sia disposto a divorziare. E adesso che c'è un figlio in arrivo, non la lascia nemmeno se gli dice che lo ama come non mai. Come infatti succede.
Anche a me fa tenerezza che Gee diventi padre, perchè un bel mini-Way che gli assomiglia, sarebbe il massimo. E poi ce lo vedo attaccato al figlio. Perchè lo ama. u_u
Per quanto riguarda la Frerard, il fan service chissà se ci sarà?
Ti amo, sai? Ma proprio tanto. ^^
friem: La Frerard secondo me è spenta. Perchè se tu vedi qualche live più o meno recente, vedi che non si strisciano. Vedi che anche fuori non è più come prima, perchè... Boh, sarà pure il fatto dei matrimoni, no? Del figlio. E di tutto. Non so. Le braccia di mammà sono aperte come quelle di Frank per Gee. Ma quando mai l' ha abbandonato?
AintAfraidToDie: Hulk. Il solo nome fa capire cosa pensiamo di lei. Che poi... Povero Hulk, paragonarlo a una tale...
Io non lo apprezzo del tutto perchè forse è proprio come dici tu, perchè un Gee così dannatamente in cerca di qualcuno che lo ami, che stia con lui, mi fa male.
Perchè è disposto a tutto pur di essere amato. Come ho sempre detto.
E l' altra mia fic non si basa sul suo bisogno così forte di non essere mai solo? Della sua fottuta fragilità?
E quindi, anche se ama Frank, sta con lei. Perchè il bambino è più importante per lui, come è giusto che sia. E' suo, carne della sua carne. E Lynz è sua moglie.
Si sono lasciati per davvero? Non è che in realtà è solo per far andare meglio le cose, per non complicarle ulteriormente?
Ma non finiranno per scoppiare?
E sì, è l' ultimo e ed è lemon. Ma triste lo stesso.
Dio non voglia che non pensi a qualcosa dopo... ^^
kiroandstrifyforever: Gee lo ama, Frank lo ama a sua volta. Ma... Questa ultima notte insieme forse non è stata la scelta migliore da fare. Perchè poi staccarsi è peggio, la mancanza dell' altro la senti come se ti mancasse l' aria. Quando respireranno ancora?
giuxbouvier: Sei sull' orlo delle lacrime? No, no, bloccale! Anche perchè la parte più straziante non era ancora arrivata.
Quanto è finita male secondo te? Così male che poi non potranno nemmeno più guardarsi senza soffrire? Così male che anche il solo sfiorarsi per sbaglio pugnala?
Non lo so.
L' ho commentata anche, "Blue And Yellow", perchè la adoro. L' ho messa tra i preferiti. u_u E come si suol dire, poche fan ma buone, no? XD
Xx_ImJustAKid: Non fa niente che non hai commentato prima. Puoi rifarti con questo ^^ (Elemosino commenti sì...)
Ecco il quarto capitolo, l' ultimo. Gerard cosa ha scelto? Ha scelto l' unico che lo ama senza farlo soffrire e, anche se forse sembra il comportamento più scontato e senza remore, beh... Io credo che lo faccia perchè lo ama sul serio e lo sente suo.
Frank lo sapeva che non sarebbero arrivati a niente, come lo sapeva Gerard. Ma volevano illudersi, almeno per una notte, che sarebbe stati insieme.
Invece alla fine, tutto è stato peggio. Si sono dovuti dire addio, per la centesima volta, e non è stato facile per nessuno dei due.
Quindi, molto più che triste questo capitolo.
Ele: (Il tuo nick è troppo complicato, scusa... Oggi sono pigra...) Dopo averti spiegato l' origine della frase, ti dici che ultimamente le mie Ferard sono tutte tristi.
Come lo sono io. Ammetto.
Perchè anch' io sono felice per un piccolo Way, ma... Non credi che sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Dopo il matrimonio, dopo il quale la Frerard già risentiva, adesso anche il figlio.
Non possono sfasciare una famiglia per stare assieme. Anche se lo vorrebbero.
E quindi Gee ha fatto la scelta più semplice: la famiglia. Il figlio.
Frank ha scelto Jamia. Ovvio, no? E lei non ha colpe. Si sarebbe ritrovata senza marito da un giorno all' altro. No, dai... Non si può.
Quindi, tutto ritorna come prima, in una pace apparente che nasconde in realtà frustrazioni e sentimenti repressi.
Non so questo clima quanto durerà.
Salutami Anna!


Grazie a tutte.
Per aver commentato, per aver letto, per aver aggiunto ai vostri preferiti questa storia. Grazie davvero.
Soprattutto a:
1 - AintAfraidToDie 
2 - Annachiara 
3 - fede_way 
4 - friem 
5 - giuxbouvier 
6 - kiroandstrifyforever 
7 - lolitosa 
8 - Miss_Revenge 
9 - pogo 
10 - Pozzina 
11 - _NeMeSiS_ 
12 - _omfg_

Bene, dopo avervi ringraziato non so quanto (e non è mai abbastanza) vi saluto con un bacio.
Ah, e fatevi sentire almeno per l' ultimo capitolo, dai... ç_ç

Xoxo Sory





 
   
 
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