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Autore: verox    06/03/2009    10 recensioni
storia di veve_tonks (vecchio account)
"Tentativo di ff che spero vada a buon fine.
-Aprì il biglietto e lesse le poche righe scarabocchiate:
“Ora libera e tu?
Ci facciamo un giro? Biblioteca off limits, amici che copiano. ”
Sorrise ed estrasse dall’astuccio una biro blu, molto più pratica di piume e inchiostro per dei messaggi del genere.
Scrisse nella sua solita bella calligrafia tondeggiante:
“Fratello e cugina ad Erbologia, niente parco. Cugino dorme.
Stanza delle Necessità?”
Con un colpo di bacchetta rispedì il biglietto al mittente.
Dopo poco quello tornò indietro.
“Tra dieci minuti lì.”-
Leggete e recensite^^"
revisone del 20-09-2010
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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CAPITOLO 3-

Eccomi con il terzo chappy.
Troverete una Rose triste e uno Scorpius molto Serpeverde.
Spero che vi piaccia.
Recensite, grazie.


MEGLIO ORA


Rose se ne stava raggomitolata sul suo letto a baldacchino, tra il piumone rosso e oro e il morbido cuscino di piume.
Immobile.
Non sapeva esattamente da quanto era lì, ma era cosciente del fatto che ormai il sole doveva essere tramontato e che presto tutti sarebbero tornati dalla giornata fuori porta alla quale lei non aveva voluto partecipare.
“Rose” sua cugina Lily entrò in camera mulinando i lunghi capelli rosso fiamma e agitando delle colorate buste di carta contenti gli acquisti di una giornata di shopping da favola che Rose si era persa “Tu non sai cosa è successo oggi ad Hogsmeade…” si bloccò fissandola con gli occhi verde chiaro “Rose, cosa succede?”
Rose, pallida come un fantasma, scosse impercettibilmente la testa chiudendo appena le palpebre ma senza osare pronunciare una parola.
“Ehi, Rose” esclamò Lily allarmata buttando le borse a terra e avvicinandosi velocemente al letto della cugina “Stai male? Vuoi che chiami Madama Chips?”
“No, Lil, grazie” riuscì a biascicare Rose “Lasciami solo in pace”
“Sei riuscita a dormire un po’?” le chiese Lily preoccupata mettendole una mano sulla fronte per sentirle la temperatura
“No, è per quello che sto così” mentì Rose scotendo lentamente la testa di riccioli rosso scuro per poi rigirasi tra i cuscini
“Forse hai bisogno di un po’ di zuccheri per tirarti su…” mormorò distrattamente Lily estraendo dalla tasca della sua giacca a vento gialla una cioccorana ancora da scartare e la porse alla cugina “Ecco, mangia”
Appena la raggiunse l’odore della cioccolata, Rose sentì lo stomaco capovolgersi “No, ti scongiuro, Lils, toglimi quella cosa cioccolatosa da sotto il naso”
Lily buttò la cioccorana sul letto più lontano da quello della cugina.
“Rose, ma che hai?” chiese la ragazza con apprensione sedendosi al suo fianco “Hai tutti gli occhi rossi... hai pianto?”
“Sono quei cavolo di sogni” mentì Rose con una smorfia
“Ma come…?” Lily le rimise la mano sulla fronte “Non hai la febbre…”
“Sono solo stanca” farfugliò Rose con gli occhi appannati e la bocca impastata
“Rimedio subito!” esclamò Lily alzandosi “Adesso ti preparo una tisana con la roba che ti ha dato Madama Chips”
“No, no…” disse Rosie alzandosi barcollando un po’ “Per carità, non quella sbobba senza senso... Basta solo un po’ d’acqua”
“Allora scendo in Sala Grande e ti porto su un po' di cena” propose l'altra sorreggendo la cugina “Che dici?”
“Se riuscissi a mangiare” sospirò Rose rassegnata tirando su col naso “Riuscirei anche a dormire”
“Qual è il tuo problema, Rosie?” le chiese Lily aiutandola a entrare nel bagno e a sedersi sullo sgabello “Cosa sogni?”
“Beh, sono incubi…” spiegò l’altra pratica passandosi la manica della felpa sugli occhi bagnati dalle lacrime “Incubi talmente tremendi che pur di difendersi da loro il mio cervello si rifiuta di prendere sonno” alzò le spalle
“Ma te li ricordi?” domandò Lily sempre più incuriosita riempiendo un bicchiere d'acqua dal rubinetto
“Sogno di essere in un labirinto, sempre lo stesso. Ogni volta cambio strada perché ricordo che la notte precedente avevo incontrato qualcosa di orribile sul mio cammino; solo che su tutte le vie c’è qualcosa di orribile…” Rose rabbrividì
“Ma sono sogni premonitori?” azzardò Lily porgendo il bicchiere alla cugina
“No, Lils” rispose paziente Rose sorseggiando l'acqua “Ho solo troppe cose nel cervello”
“E le pozioni di Madama Chips non funzionano?” domandò la ragazza proccupata
“No” replicò dolcemente Rose “Ora stendiamoci a letto e dimmi cos’è che è successo ad Hogsmeade di così interessante…”
“Ah, giusto…” cominciò Lily allegramente aiutandola a muoversi.
Rose la lasciò parlare fingendo di ascoltarla mentre dentro di lei l’angoscia scavava nello stomaco.


Quando Lily, verso mezzanotte, fece ritorno al suo dormitorio, Rose rimase in camera da sola, ascoltando il lieve respiro delle sue compagne di stanza che poco prima le avevano portato la cena, che lei non aveva minimamente toccato per evitare un altro conato di vomito, e che ora dormivano beatamente.
Dopo essere corsa alla scrivania per prendere della carta e una penna, Rose si rannicchiò sul suo letto e con un incantesimo sigillò tutte le tende del baldacchino.
Lisciò la pergamena pulita su un quaderno dalla copertina rigida appoggiato alle sue gambe e cominciò a mordicchiare furiosamente il tappo della penna.
“Dom, mi manchi così tanto” sussurrò; poi iniziò a scrivere.
Con circa duecento parole ben misurate, scritte con calligrafia ordinata, riuscì a raccontare un po’ come stava, omettendo particolari tristi, e a chiedere a nonna Molly un po’ della sua pozione per il sonno.
Firmò leggera a piè pagina, rilesse la lettera e la ripiegò.
Non era esattamente tutta la verità ma non voleva far preoccupare i nonni.
Passò al secondo foglio con un sospiro.

“Dominique Weasley,
Villa Conchiglia, Costa Sud della Cornovaglia.

Cara Dom,
ho bisogno di te, e sai che se non fossi davvero disperata non lo direi.
Ho davvero dei grossi problemi.
Lo so che sono enigmatica ma non posso scriverti tutto per lettera; se qualcuno che non sei tu la leggesse, ne morirei.
Gli incubi, Dom, sono molto più frequenti, praticamente mi tormentano tutte le notti; non riesco a dormire per paura di averne un altro.
E’ una settimana che non chiudo occhio, sono distrutta.

Non tocco cibo da un po’, e tu sai quanto mi piace mangiare.
Credo sia per tutta quest’ansia.
Penso di aver trovato la causa di tutto, Dom, e devo assolutamente parlartene.
Devo assolutamente parlarti di Lui.
Si, Dom, c’è un Lui; anche se non te l’ho mai detto, anche se te l’ho sempre nascosto, anche se sapevo che sospettavi qualcosa.
Mi dispiace di averti mentito, ma non potevo fare altrimenti.
E’ successo tutto così in fretta, Dom.
Io… io credo di essermi innamorata… ma della persona sbagliata.
Dom, sto soffrendo come un cane, ti scongiuro: il prossimo sabato c’è l’uscita ad Hogsmeade per Halloween, dimmi che puoi venire.
Aiutami.
Mi sento persa.
Tua
Rose”

Non era lunga, ma efficace.
Saoeva che sua cugina sarebbe riuscita a capire.
Rose si accorse di piangere nell’esatto istante in cui staccò la penna dal foglio.
Si asciugò in fretta le lacrime con la manica del pigiama, infilò le due lettere nelle rispettive buste e le ripose sul comodino; vuotò in un sorso l’ampolla di vetro opaco contenente la pozione per dormire, spense la luce e si preparò ad una nuova notte piena di incubi.


“Cos’ha Scorpius?” si lamentò Cordelia guardando il suo splendido riflesso nello specchio del bagno delle ragazze “E’ così strano”
“E’ sempre lui” commentò Justine Yaxley sistemandosi il lucidalabbra
“Non è vero” obbiettò l’altra pettinandosi i lunghi capelli biondo platino “Non era così prima delle vacanze”
“Quali vacanze?” chiese Justine fissandola con i grandi occhi neri sottolineati da una pesante linea di matita dello stesso colore “Quelle estive?”
“Sì” annuì Cordelia arricciando il nasino alla francese “Veramente anche da prima… circa da marzo”
“Cosa intendi per ‘strano’, scusa?” domandò l’altra Serpeverde incuriosita appoggiandosi al lavandino
“E’ più… buono” mormorò Cordelia “Come dire… sai com’è Scorpius fa un po’ il prepotente, è realista, piuttosto scettico… mentre ora… quand’è l’ultima volta che l’hai visto fare lo strafottente con qualche bimbetto del primo anno?”
“Adesso che ci rifletto…” disse Justine pensierosa “E’ un bel po’, hai ragione. Ma non so cosa sia cambiato… lo abbiamo sempre saputo che Scorpius è più buono di quello che si pensa”
“Mah, se lo dici tu” borbottò Cordelia concentrandosi sul rimmel “A me sembra… innamorato…”
“Eh?” esclamò scandalizzata Justine “Scorpius innamorato?”
“Si, ma non di me…” commentò avvilita la bionda “E’ un po’ distratto ultimamente…”
“Distratto?” ripeté l’altra scettica
“Si dimentica spesso libri in biblioteca, sbaglia strada, arriva in ritardo a cena, alle lezioni… non lo so” sbuffò Cordelia
“Ma tra voi è sempre uguale, no?” replicò Justine dubbiosa
“Beh… si” annuì Cordelia con uno dei suoi migliori sorrisi falsi “Però mi piacerebbe fare qualcosa di carino per lui sai, portarlo un po’ fuori”
“Salta Trasfigurazione” propose Justine contenta “Così lo rapisci mentre sta per entrare in aula e io potrò sedermi vicino a Nathan…”
“Tu con Nat non hai speranze” le ricordò la bionda guardandola “Non sei abbastanza alta, né abbastanza mora, né abbastanza perfetta”
“Grazie, molto gentile” le sibilò Justine inasprita
“Lo dico per te” si scusò Cordelia “Non voglio che tu stia male per uno superficiale come Nathan”
“Ti invidio, sai?” commentò la ragazza tristemente “Hai un ragazzo fantastico, di buona famiglia e vi volete bene… mentre io ho un sogno e basta”
“Capiterà anche a te di trovare quello giusto” le sorrise Cordelia “Comunque oggi porto Scorpius in sala comune e ce lo faccio restare”
“Brava” annuì Justine mentre la campanella iniziava a suonare “Io vado, in bocca al lupo”
“Ciao, ciao” miagolò distrattamente Cordelia controllando il suo riflesso nello specchio.
La porta si richiuse dietro Justine.
“Nulla mi assicura che riuscirò a mettere fine a questa astinenza però” commentò la ragazza; un ultimo sguardo alla sua immagine perfetta e poi scappò via mentre le sue scarpe col tacco risuonavano felici sul pavimento di pietra.


Scorpius stava seduto comodamente sul davanzale della sua camera nel dormitorio di Serpeverde e fumava l’ormai settima sigaretta nell’arco di cinque minuti scarsi.
Il vento che si intrufolava dalla finestra aperta per far uscire il fumo gli scompigliava leggermente i capelli biondissimi e i suoi freddi occhi di ghiaccio scrutavano pensierosi la Foresta Proibita, al di là del parco.
Sentì la campanella suonare ma non si mosse.
Non sarebbe andato a Trasfigurazione, non per vederla abbattuta.
Spense la sigaretta sul ballatoio in pietra e la buttò con disinvoltura giù dalla finestra; prese il pacchetto e ne accese un’altra.
“Ma guarda chi c’è qua” esclamò una voce un po’ troppo zuccherosa “Pensavo saresti andato a lezione e invece…”
Scorpius si girò verso Cordelia lentamente; era lei, dopotutto, la causa di tutta la sua infelicità.
“Ciao” riuscì a mormorare con un mezzo sorriso sforzato
“In realtà abbiamo avuto la stessa idea, sai?” miagolò Cordelia raggiungendolo fino al davanzale “Volevo venirti a prendere per potercene stare un po’ da soli”
“Ah davvero?” chiese, per nulla stupito, Scorpius
“Già” ribatté lei con un sorriso malizioso posandogli le braccia intorno al collo con fare sensuale “E’ tanto che non ci coccoliamo un po’”
“Sul serio?” fece contrariato il ragazzo mentre Cordelia gli rubava la cicca dalle mani e gliela gettava fuori dalla finestra.
Lei annuì e poggiò le sue labbra su quelle di Scorpius in quello che doveva essere uno dei baci più accattivanti che riusciva a dare, nel tentativo di scaldare un po’ l’animo del ragazzo di ghiaccio che le stava davanti.
“Non sono di buon umore, oggi” disse Scorpius allontanandola “Facciamo un’altra volta, eh…”
“Ma io ne ho voglia ora!” insistette Cordelia mettendo il broncio
“Dai, non fare la bambina…” la richiamò lui andando a stendersi sul letto.
Lei subito approfittò della sua nuova postazione e andò a stendersi accanto a lui.
“Per favore” supplicò Cordelia facendo gli occhi dolci
“Non oggi” ribadì Scorpius irritato “Non sto tanto bene”
“Non ti sei ancora ripreso da ieri?” chiese la ragazza sistemandogli i capelli
“No” rispose in un sussurro Scorpius prendendo un libro dal comodino per poi aprirlo a caso e nascondervisi dietro.
Cordelia sbuffò; un altro buco nell’acqua.
“Beh, io vado. Non sia mai che arrivi troppo tardi” lo liquidò baciandolo sulla guancia dolcemente “Ciao, ciao”
“Ciao” salutò Scorpius senza degnarla di uno sguardo.
Quando sentì la porta richiudersi con un gemito, abbassò il libro e sospirò.
Per quanto ancora avrebbe dovuto continuare a mentire?


“Ma quanto è stato noioso Barry oggi?” esclamò frustrata Lily contemplando attentamente il cibo disposto sulla tavola
“Non so cosa gli sia preso, non avevo mai assistito ad una lezione di pozioni peggiore… e dire che ce ne sono state” commentò Hugo sedendosi sulla panca e cominciando a servirsi di una bella porzione di melanzane alla parmigiana “Si mangia italiano oggi, che goduria!”
“Con noi ha pure sbagliato due volte gli ingredienti della pozione rilassante che ci ha fatto fare, vero Rose?” aggiunse Lysander avvicinandosi all'amica
“Già…” annuì la ragazza con aria depressa giochicchiando con il cibo
“Sicura di stare bene?” si preoccupò il ragazzo appoggiandole una mano chiara sulla fronte per sentire la temperatura
“Sto benissimo” sorrise Rosie controvoglia “Sono solo stanca”
“Non hai dormito neanche ieri notte” commentò Lily amareggiata
“Non ci riesco, Lil, secondo te lo faccio apposta?” si giustificò Rose sottovoce
“Beh, potresti almeno provarci” sbottò Lily “Andare da Madama Chips”
“Ci sono già andata tre volte e non è servito a nulla, tranne a farmi venire dei gran mal di testa e nausea” spiegò Rose guardando disgustata il fratello che trangugiava le sue melanzane “E Hugo non mi aiuta…”
“Scusa” biascicò il ragazzo sputacchiando pezzetti di cibo ovunque
“E’ nella sua natura” rise Lysander “E anche nella tua, prima che cominciassi a fare lo sciopero della fame”
“Già!” esclamò Lily “Se solo ti impegnassi, Rose!”
“Te l’ho già detto duecento volte, Lils, non ci riesco!” ribatté Rose svuotando il suo piatto intonso in quello ormai vuoto di Hugo
“Secondo me ti sei solo messa in testa qualche strana idea sul tuo aspetto fisico, dopotutto le paranoie sul tuo sedere te le sei sempre fatte” considerò Lily schioccando la lingua “Anche se da quando ti sei mollata con Lorcan l’anno scorso, la situazione è peggiorata…”
“Cosa c’entra Lorcan?” sibilò Rose infastidita dallo strano comportamento della cugina “Perché devi metterlo in mezzo ogni trenta secondi? Ci siamo mollati un’eternità fa!”
“Rose, se ne sono accorti tutti che non sei più tu da quando vi siete lasciati! Non devi nasconderti sempre per paura di non so che cosa. Con noi puoi parlare!”
“Ma se ti racconto sempre tutto!” replicò Rose irritata
“Ma cosa avete tanto da sbraitare?” chiese Albus Severus sedendosi accanto alla sorella
“Rose dice che è sempre la stessa! Guardala!” ordinò Lily scotendo la testa “Non mangia, ha degli sbalzi d’umore orrendi, non parla più tanto come prima! Eri logorroica fino a dicembre scorso ed ora? Forse se ti divertissi un po’ di più troveresti un ragazzo che magari potrebbe farti passare l’aria da emo e riuscirebbe pure a farti mangiare qualcosa…”
“Hai finito?” urlò Rose alzandosi in piedi con le lacrime che le offuscavano gli occhi “Sono stufa di te, Lily, sei un’ipocrita! Non sai nulla di me e pretendi di giudicare! Io ho una vita di merda okay? E non lo dico per fare la vittima. Se sto così c’è un motivo; nessuno ti ha chiesto di preoccuparti per me, nessuno ti ha chiesto di giudicare come mi comporto. Non sono cazzi tuoi. Lorcan non c’entra un tubo! Sono stata io a lasciarlo e avevo i miei buoni motivi! E ora, se hai finito, di grazia, me ne vado; non ho più fame”
Detto questo raccolse la borsa, scavalcò in malo modo la panca e corse via.
“Ma…” fece in tempo a replicare Lily mortificata
“Taci” le intimò Hugo “Hai esagerato”
“Ma io…” iniziò la ragazza per difendersi
“Sei stata orrenda, Lil, sul serio” commentò Lysander “E, per la cronaca, lo sanno tutti che è stata Rose a lasciare mio fratello… Beh, buon appetito” detto questo si girò e andò a sedersi al tavolo dei Corvonero.
Lily guardò speranzosa il fratello alla ricerca di uno sguardo di solidarietà, ma Albus stava mangiando in silenzio e a occhi bassi.
“Vado a scusarmi” mormorò la ragazza alzandosi
“Lasciala stare” la bloccò Hugo “Deve stare un po’ da sola”
“Ma sono stufa di vederla sola!” ribatté Lily tristemente rimettendosi a sedere
“Beh, ora ne ha davvero bisogno” dichiarò suo cugino guardandola con i profondi occhi cioccolato “Conosco Rose, è un po’ come mamma: quando si arrabbia ha bisogno di venti minuti per pensarci su e poi decide se è il caso di rimanere incazzata o meno. Se non lo avrà già fatto lei, le parlerai più tardi in dormitorio”
“Comunque sia chiaro” aggiunse Albus staccando lo sguardo verde chiaro dal piatto per fissare quello identico della sorella “Se ti sento ancora parlare così a qualsiasi altro membro della famiglia che non sia Lucy ti Affatturo la lingua”
“Okay, è che sono seriamente preoccupata per lei…” si scusò Lily arrotolando una fettina di prosciutto attorno alla forchetta
“Lo sappiamo” annuì Hugo pronto per passare alla terza porzione di spezzatino di manzo e patate “Ma questo non ti autorizza a trattarla in quel modo”
“Bisognerà fare qualcosa, comunque” dichiarò Albus posando il calice dorato vicino alla caraffa dell’acqua “Rose ha davvero qualcosa che non va e speriamo di fargliela passare entro Natale se non vogliamo che nonna Molly muoia di infarto appena vedrà che la sua nipotina ha dovuto stringere di due buchi la cintura…”
“Sono d’accordo” annuì Lily posando lo sguardo sul cugino.
Hugo assentì con un lamento: aveva la bocca piena di carne e patate.


La vide correre fuori dalla Sala Grande in lacrime.
“Cazzo” mormorò preoccupato Scorpius appoggiando forchetta e coltello ai lati del piatto
“Che c’è?” chiese incuriosito Nathan cercando di capire cosa stava guardando l’amico “Cos’è successo?”
“Nulla” rispose svelto Scorpius “Ho… dimenticato… il tema…” bofonchiò alzandosi e buttandosi sulla spalla la borsa di pelle
“Tema? Quale tema?” esclamò Ephias fissandolo smarrito
“Ehm… quello di Antiche Rune” mormorò Scorpius cercando in fretta una scusa “L’ho lasciato in biblioteca”
“Vuoi che ti accompagniamo?” domandò Nathan alzandosi
“No, no, grazie… ci vediamo in sala comune” detto questo il ragazzo uscì dalla Sala Grande a passo veloce.
Nathan si risedette con calma.
“Eph, non trovi che Scorp sia… come dire?” disse il ragazzo seguendo il biondo con lo sguardo
“Distratto?” ribatté Ephias servendosi di altro pasticcio
“Già, distratto” concluse Nathan vedendo sparire il suo migliore amico dietro al portone di quercia.
“Già” annuì l’altro passandosi una mano tra i capelli corvini.
“Eph?” chiamò Nathan spostando lo sguardo sull’amico
“Si?” proferì Ephias osservando l’altro
“Siamo andati in biblioteca con lui oggi?” chiese Nathan assorto
“No…” rispose il ragazzo senza capire
“E ieri?” ritentò l’altro
“No…” ribadì Ephias smarrito
“Interessante…” sogghignò Nathan soddisfatto
“Già” annuì l’altro cogliendo finalmente il ragionamento dell’amico “Dovrà darci alcune spiegazioni, in sala comune”
I due si sorrisero un sorriso da Serpeverde.


“Rose!” chiamò a gran voce Scorpius vedendo la ragazza che correva su per le scale “Rose, aspetta!”
Facendo due gradini alla volta la raggiunse e l’abbracciò da dietro.
“Rose che succede?” le sussurrò in un orecchio
“Niente” rispose lei tirando su col naso e asciugandosi le lacrime sulla manica del maglione “Non succede niente”
“Dimmi” le intimò il ragazzo stringendo la presa attorno ai fianchi di lei
“No” esclamò lei liberandosi “Cosa ci fai qui? Dovresti essere a cena!”
“Sono scappato per vedere come stavi” rispose Scorpius serio
“Beh, sto bene. Ora torna dalla tua promessa sposa e dai tuoi amichetti, si preoccuperanno!” sbottò Rose arrabbiata ricominciando a salire le scale lentamente
“Non sarà ancora per la lettera!?” esclamò lui stupefatto
“Ancora? Speravi che me ne dimenticassi? Sono passati solo due giorni, Scorpius, e il fatto che io non abbia nemmeno aperto i tuoi messaggi avrebbe dovuto farti capire che io ci sto male. Sai, ha ragione mia cugina” ribatté amareggiata la ragazza girandosi per guardarlo con gli occhi rossi di pianto “Io non mangio più, non mi diverto più, non dormi più… tutto questo per colpa tua!”
“Colpa mia?” ruggì arrabbiato Scorpius avvicinandosi a lei “La mia unica colpa, Weasley, è di essermi innamorato di te invece che di un’altra più raggiungibile. Avevo tutto, poi sei arrivata tu e ho capito che non avevo nulla. E ancora adesso non posso stare con te quanto vorrei, come vorrei, quando vorrei…” la sua voce sfumò
“Io sto male, Malfoy!” urlò Rose puntandogli un dito al petto “Tutto per te e per tutti quei cavolo di problemi che ti fai! Se tu mi amassi davvero un minimo avresti anche rispetto di me e non mi mentiresti!”
“Io sono obbligato a mentire, Weasley!” gridò lui, più forte “Credi che mi diverta? Credi che mi piaccia sapere che sposerò una donna che non è quella che voglio io? Credi che io stia bene?”
“Sapevo che saremmo arrivati a questo punto” dichiarò Rose con voce malferma “Beh, è chiaro che non ci rendiamo felici a vicenda, siamo solo dei reciproci portatori di sofferenze… io…” prese un bel respiro “Io credo sia meglio finirla qui”
Scorpius la guardò come se fosse impazzita.
“Che cosa?” sillabò sbigottito “Io non voglio”
“Nemmeno io” singhiozzò Rose “Ma voglio pensare un po’ alla mia felicità, e anche alla tua; sono stufa di stare male”
“Troveremo una soluzione, Rosie, per favore…” deglutì Scorpius
“Non la troveremo” sorrise tristemente la ragazza scendendo due scalini per avvicinarsi a lui “Meglio ora, altrimenti finiremo per soffrire più del dovuto”
Abbassò la testa e lo baciò dolcemente mentre lui restava fermo, immobile, freddo.
Quando si staccarono Rose lo guardò con un sorriso mentre una lacrima calda le scendeva lungo la guancia.
“Ciao” mormorò affranta prima di voltarsi
“Ci si vede, Weasley” ribatté lui gelido, consapevole che quella era stata l’ultima volta in cui quelle labbra così perfette avevano incontrato le sue.



Alla prossima.
  
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