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Autore: TheFawnFlying    17/12/2015    1 recensioni
Alexia, Kira, Chapette e Mina sono da sole in casa per la notte di Halloween: è tempo di dormire ma le quattro bambine hanno intenzione di raccontarsi delle storie del terrore!
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono metallico tedioso del cancello risuonò nella pausa improvvisa dal caos di fulmini e pioggia incessante.
"Velocissime!" ordinò Alexia coi capelli bagnati in faccia, bloccando la porta del cancello in modo da farle entrare facilmente.
Alexia si unì a loro sotto il tetto della villa, e tutte assieme si accasciarono al pavimento di legno della stessa, tremanti.
"Ci a-a-ammaleremo." aggiunse Mina battendo i denti.
"Dentro questa villa cercheremo subito delle candele: sono sicurissima che ce ne saranno." rispose speranzosa Chapette cercando di scaldare il più possibile Mina.
"Mai che ti preoccupi per la tua cuginetta, eh Chapette?" le rivolse velenosamente Alexia alla parente.
"Alexia... Lo sai che Mina è cagionevole più di tutte noi, e tu hai la pellaccia dura!" rispose Kira, alla destra di Alexia.
Quest'ultima rivolse poi lo sguardo minaccioso verso Kira, sottomettendola con esso.
"Adesso bisogna entrare, no?" consigliò Chapette, con sorriso forzato.
"Beh" disse Kira battendo la scarpa ormai intrisa di fango "Aprire si apre."
Ed infatti la porta si aprì subito, silenziosa, e le quattro ragazzine entrarono a passettini il più possibile felpati.
"S-s-se solo non b-b-battessi i denti così r-r-rumorosamente..." aggiunse Mina.
"Senti un po' chi lo sta dicendo!" esclamò Kira divertita.
"Villa molto vecchia direi..." osservò Chapette.
"Gran parte delle case vicino a noi sono moderne, in effetti: strano che non abbiamo demolito questa." osservò Kira.
"F-f-f-forse c'è una maledizione s-s-s-sopra, e questo spiegherebbe il p-p-p-perché non ne parlino." osservò Mina.
"Se non ci sbrighiamo a trovare quello che stiamo cercando la maledizione ce la darà Furys." ricordò Alexia salendo a metà delle scale polverose.
"Se solo sapessimo dov'è, 'sto tavolo!" esclamò Kira alzando ancora le braccia in aria.
Subito il tavolo comparve in cima alle scale, fermo e sempre di quella strana luce blu accesa.
"Eccolo là!" gridò eccitata Chapette.
"Non facciamocelo scappare stavolta!" gridò Alexia.
"Eccolo, adesso prendiamolo e..." ordinò Mina ma...
"Non si muove! E' fisso al pavimento!" 
"Oh bene, e perché?" disse esausta Alexia.
"Ragazze mi sa che siamo fregate, per non dire di peggio!" disse Kira preoccupata.
"Non lo accetto! Questo tavolo orribile ritorna a casa nostra, con le buone o con le cattive!" gridò Alexia tentando in tutti i modi di tirarlo via, battendoci poi i pugni dalla rabbia.
"E' chiaro che qui è intriso di chissà quale magia." osservò Mina.
"Ma brava Magò, adesso trovami il modo di staccarlo dal pavimento!" gridò ancora nervosa Alexia.
"Dobbiamo sapere chi è che lo controlla, prima. E non sarà facile." fece notare Mina. "Ma come facciamo, già non avete visto che ha cominciato a muoversi mentre era a casa nostra?" fece notare Chapette un pò spaventata.
"Allora abbiamo detto qualcosa che ha fatto scatenare la maledizione." osservò Kira.
"Kira, sei un genio - mi duole dirlo -  hai ragione! Anche se resta il problema che non sappiamo cosa abbia fatto scatenare ciò nelle nostre parole..."
"Hai quei fogli con te?" domandò Alexia.
"Alexia, ti p-p-p-pare che mi sia p-p-p-portata dietro quei fogli con t-t-t-tutto il casino successo?" rispose Mina.
"Allora bisogna spremerci le meningi e ricordare cosa si è detto!" ordinò Alexia.
"Mi pareva si fosse cominciato a dire che lei aveva avuto qualche tradimento da parte del marito e viceversa..." ricordò Chapette.
"Che aveva un bambino nello sgabuzzino anche..." aggiunse Kira.
"Si, va bene, poi?" tagliò corto Alexia.
"Si è detto poi di cose legali tipo divorzi, case e quella roba lì." aggiunse Mina.
"E del marito che firmava l'eredità con la mano di lei morta!" aggiunse Kira.
"KIRA STA' ZITTA." gridò a denti stretti Alexia.
"Si è detto poi che era bella, bellissima e che non avrebbe avuto motivo di uccidersi, mi pare." aggiunse Chapette.
"E poi ci siamo zittite..." ricordò Mina.
"Ed a quel punto Alexia è volata e il tavolo subito dopo uscendo di casa, anche se avrei preferito che fosse stato il contrario." aggiunse Kira.
"KIRA!" gridò Alexia, lanciandole uno sguardo inquietante "SE NON LA PIANTI TI DISTRUGGO TUTTI QUEI VIDEOGIOCHI!"
"Te la prendi troppo..." disse sottovoce Kira.
"Ragazze! Io, d-d-d-d-davvero, sto cominciando a-a-a-a sentire gli spifferi... Torniamo a ca-a-a-asa al calduccio, v-v-v-e lo prego..." pregò Mina.
"Mina cerca di resistere!" disse Alexia.
"Ti riscaldo io, Mina" si propose Chapette.
"G-g-g-g-g-grazie, C-C-C-Chapett-t-t-t-e!" ringraziò Mina.
"Scusate ma gli spifferi adesso li sento anche io..." disse Kira.
"Andiamo, siamo entro una casa abbandonata, siamo mezze d'acqua e fuori c'è la pioggia: è normale che faccia freddo!" gridò Alexia, che di freddo ne sentiva poco.
"Questo non è un freddo normale, Alexia!" disse Chapette.
"Oh no anche tu! Ma che siete diventate, delle rammollite tutte quante?" disse Alexia con sguardo disperato rivolto in su.
"Beh, io vado a vedere allora se riesco a trovare qualcosa di caldo, voi rimanete al tavolino: non dovete ASSOLUTAMENTE perderlo di vista, d'accordo?" ordinò Alexia staccandosi dalle amiche e salendo su per il piano di sopra.
"F-f-f-fai presto, A-A-A-Alexia." disse Mina.
L'interno dell'ingresso della casa era semivuoto e ingrigito, ma si notava qualche sprazzo di rosso pallido.
Nel muro c'erano segni che presagivano dei quadri attaccati sopra una volta, e il pavimento era fatto di legno, così come il muro.
Davanti ad un camino spento c'era solo una poltrona coperta da un velo nero strappato, ed un posacenere sporchissimo.
Il pavimento era anche coperto in alcune parti da tappeti persiani ormai malconci e ammuffiti, ed i lampadari non c'erano più.
Le finestre erano senza vetri e coperte da pezzi di legno attaccati alla bell'e meglio.
Era una villa morta, trattata malissimo e le cose che erano rimaste, stranamente le più belle e costose, nessuno le aveva rubate o distrutte.
Questo rendeva misterioso il perché erano rimaste solo quelle due cose e non tutto il resto.
Mina s'alzò d'improvviso dal tavolo, e scese da mezza scala.
"Dove vai Mina?" domandò Chapette.
"Ho visto un libro sotto quella poltrona: magari ci potrà servire!" rispose tutto d'un fiato Mina.
"Okay, ma poi torna subito da noi, okay?" disse Chapette ansiosa.
Mina s'accovacciò al freddo pavimento di legno sporco e prese il libro, molto pesante e polveroso.
Ci soffiò sopra e tossì.
Poi a fatica corse verso Kira e Chapette.
"Che ci faceva quel libro lì sotto?" domandò Chapette.
"Forse risponderà alle nostre domande." disse Mina.
"Ti è già passato il freddo, Mina'? chiese Chapette.
"Oh, si, Chapette... Adesso sto molto meglio, grazie." ringraziò Mina.
"Ma che sdolcinateeee, bleeeeeh!" disse Kira facendo smorfie di disgusto.
"Kira!" la zittì Chapette.
"Oka, okay, che dice quel libro?" s'incuriosì Kira.
"E' scritto in..." cercò di tradurre Mina "...Latino, credo."
"No...Nol... Nolie, no aspetta... Noli! M...Me.. Noli me... T...Te? No, Ta... Tang...Tang..." sussurrò Mina.
"Tanga?" rispose Kira, venendo poi zittita da uno schiaffo da Chapette all'orecchio destro.
"No, credo sia Tange... Tangere!" annunciò Mina esultante.
"Noli me tangere... Che vuol dire?" chiese Chapette curiosa e stranita.
"Credo significhi 'non mi toccare', 'non toccatemi'" ricordò Mina.
"Ma noi lo stiamo già toccando: che libro deficiente!" rise Kira.
"Kira, TU SEI UNA DEFICIENTE! Potrebbe essere un libro maledetto e tu lo offendi!" sgridò Chapette.
Mina ignorava le due, concentrata nella lettura, ma notò con orrore che nelle pagine seguenti le parole erano le stesse del titolo sopra la copertina!
"Ragazze, credo che il libro ci stia minacciando." disse Mina, mostrando le pagine a Chapette e Kira che si tiravano l'un della'altra, giù, il copricapo a forma di orecchie di coniglio della prima, il fedora gigante della seconda.
"COME???" urlarono all'unisono le due davanti a Mina.
"Non è possibile!" urlarono ancora, stavolta guardandosi in faccia tra loro.
"Questo libro è una fregatura allora!" gridò amareggiata Mina, mettendosi poi a piangere.
Chapette l'abbracciò e Kira fece altrettanto anche se inizialmente titubante per la 'sdolcineria' che tanto non sopportava.
Il libro, buttato dalle scale dalla triste Mina, si illuminò all'improvviso in mezzo al pavimento.
La luce uscì dalle pagine e formò la frase in aria "NOLI ME TANGERE" a caratteri terrificanti: quasi sembravano delle candele che si scioglievano.
Le ragazze urlarono dal terrore quando quelle stesse parole si avvicinarono ai loro sguardi, facendole svenire.
La scritta così si dissolse sotto di loro, entrando negli scalini polverosi e alzando le tre da essi.
Alexia, che in quel momento stava visitando la spoglia cucina, non si accorse delle tre amiche che le stavano passando proprio dietro di sè.
La misteriosa luce posò le tre ragazze in un enorme letto matrimoniale a baldacchino dalle coperte rosso scarlatte.
Fulimini e pioggia erano tornate di colpo, e illuminarono la cucina dove Alexia stava uscendo, ed essa si incamminò verso le scale.
Ma quando vide che il tavolo era ancora lì e senza le ragazze, le venne un colpo e le chiamò a gran voce.
Nel chiamarle toccò il tavolo e quest'ultimo stavolta si staccò dal pavimento. Alexia era davvero sorpresa e si disse: "Okay adesso cerchiamo loro." Trovò il libro aperto in mezzo alla sala e d'istinto lo prese con sè. Corse verso le scale di nuovo, e sentì anche lei un gelido non normale, rabbrividendo.
Le trovò subito all'unica stanza ancora decorata, (con la porta aperta) nella camera da letto, tutte e tre sotto le coperte a dormire riscaldate poichè la luce era nella piccola stufa a legna accanto al letto.
Alexia s'avvicinò al letto, cercando di svegliare sua cugina, Kira e Mina, ma qualcosa le impediva di entrare nella stanza.
"DANNAZIONE!" urlò Alexia battendo i pugni sopra quel 'nulla' rimbalzante tra il corridoio e la camera, nella porta.
"FAMMI ENTRARE, QUELLE SONO MIE AMICHE!" urlò ancora Alexia più furiosa che mai.
Si sfinì e strascinandosi sopra quel 'nulla' pianse calde lacrime di disperazione. "Volevamo solo trovare un posto per giocare senza quella rompiballe di Furys a trattarci da poppanti!" batté i pugni sul legno Alexia "Siamo solo delle bambine, non volevamo disturbare nessuno, solo giocare!".
La porta s'illuminò stranamente davanti a lei, e nemmeno il tempo di guardare cosa stesse accadendo, che si sentì pervadere dal calore di quella luce e poi buio totale.
   
 
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