Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Segui la storia  |       
Autore: coffee girl    19/12/2015    1 recensioni
Makoto è innamorato di Haruka da sempre, ma la paura di perderlo ha fatto sì che tenesse per sè i propri sentimenti e si accontentasse di stargli accanto solo come amico. Un giorno però Rin torna improvvisamente dall'Australia e quando inizia con Haruka un burrascoso rapporto di coppia tutto il mondo di Makoto si capovolge...
Dal secondo capitolo:
«Haru» Soffiò sulle sue labbra «credo che dovremmo fermarci.»
Sapeva di avere fatto la scelta giusta sebbene pronunciare quelle poche parole, gli fosse costato moltissimo. Perchè la cosa giusta finiva sempre con il coincidere anche con quella più dolorosa?
«Scusa io...» Balbettò Haruka, socchiudendo gli occhi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Makoto si rese conto di essersi addormentato quando si svegliò tutto intorpidito con il capo di Haru sul petto, le sue braccia attorno al torace e le gambe intrecciate alle sue. Si domandò come fossero finiti in quella posizione bizzarra, come se i loro corpi si fossero cercati nel sonno. Si concesse un momento per cullarsi in quel pensiero che aveva il sapore agrodolce del conforto. Si chiese per quanto tempo avessero dormito, a giudicare dalla luce dei lampioni che filtrava dalla finestra, parecchio.

Haru stava ancora dormendo e, a giudicare dall'espressione sul suo volto, sembrava un sonno sereno quindi Makoto si sforzò di rimanere immobile per non svegliarlo. Non era la prima volta che lo guardava dormire, era bello con quei tratti eterei che gli rammentavano di creature soprannaturali viste sui libri illustrati della sua infanzia: ai suoi occhi Haru sarebbe potuto essere una bellissima sirena. Arrossì ancora e ringraziò il cielo che stesse dormendo, già era terribilmente imbarazzante fare di questi pensieri sul proprio migliore amico, se poi quest'ultimo avesse anche potuto vedere la sua espressione, sarebbe morto per la vergogna, ne era certo.

Fu però inevitabile che Haru, poco dopo, si accorgesse di come il suo corpo reagiva a quell'intreccio di membra, almeno a giudicare dal fatto che non fece in tempo ad aprire gli occhi che inizio' a torturargli le labbra con piccoli morsi e poi a catturarle in un bacio Fu un bacio del tutto diverso dal precedente, carico di passione e col sapore del desiderio.

«H-haru.» Fu l'unica parola che riuscì a pronunciare strascicando la voce, la gola secca per l'eccitazione, prima che le mani dell'amico iniziassero ad esplorare sotto la sua maglietta lasciandogli l’addome esposto.

Makoto si morse un labbro nel disperato tentativo di trattenere un gemito. No, Haru non l'avrebbe sentito gridare come una ragazzina esasperata dal desiderio. No, non sarebbe stato tanto patetico.

Quando però gli sollevò del tutto la maglietta, ormai arrotolata, non oppose resistenza, ma distese le braccia nel tentativo di aiutarlo a disfarsi di quell'indumento. Poi fu la volta dei pantaloni e mentre Haruka armeggiava con la zip, Makoto, in uno sprazzo di lucidità, si chiese ancora una volta se quello che stavano facendo fosse giusto.

Se non si fosse fermato subito sarebbe accaduto qualcosa che lui non aveva mai osato immaginare potesse realizzarsi nel mondo reale, nonostante l'avesse visualizzato davvero spesso nelle sue fantasie. Ma quelle erano solo le fantasie di un adolescente e la realtà lo spaventava: non erano più bambini e sapeva che ogni scelta comportava conseguenze più o meno buone.

Dopo sarebbe stato imbarazzante? Sarebbero riusciti ad essere gli amici che erano sempre stati o il loro rapporto sarebbe stato destinato a cambiare?

Lo vide disfarsi veloce della maglietta e, con un unico movimento, dei pantaloncini e dei boxer che aveva indosso fino a quel momento.

«Makoto, primo cassetto.»

Haru era eccitato e anche lui lo era. Certo Makoto era conscio del fatto che avrebbe dovuto tenere a bada le illusioni perché non ci sarebbe stata una seconda volta, ma diamine, era Haru e glielo stava chiedendo con quegli occhi che si erano fatti liquidi.

«Ne sei sicuro?» Non sarebbe mai potuto andare avanti senza porgli quell'ultima domanda.

La luce negli occhi di Haru gli diede la risposta che cercava, solo allora allungò un braccio in direzione del comodino, aprì il cassetto e a tentoni estrasse la boccetta di lubrificante e un preservativo. Chissà quante volte quella stessa scena si era ripetuta con Rin, chissà se era a quest’ultimo che Haru stava pensando mentre gli chiedeva di fare l'amore.

Haru era steso sotto di lui e gli stava offrendo se stesso, le ginocchia leggermente aperte in una muta richiesta e Makoto non riusciva a smettere di pensare. Si impose di provare a spegnere quel maledetto cervello e si posizionò tra le sue gambe abbassandosi su di lui per baciarlo mentre lo preparava con una lentezza esasperante. Con cautela infilò il primo dito, prestando attenzione a non fargli male, i sensi in allerta a capire se provasse piacere o dolore. Il suo sforzo fu ripagato da un mugolio di approvazione.

Rimaneva però un pensiero che Makoto non riusciva a cancellare dalla sua mente: Rin si preoccupava di non fargli male? Era delicato quando lo prendeva?

Non avrebbe avuto una risposta, ma era certo che lui, di male non gliene avrebbe mai fatto, sarebbe stato attento perché si conoscevano troppo a fondo perché anche il più piccolo dettaglio, il più insignificante cambio di espressione su quel volto che conosceva quanto il proprio, potesse sfuggirgli.

Inserì un secondo dito senza mai smettere di bacialo e di accarezzargli il viso e i capelli come se fosse qualcosa di prezioso ed insieme delicato perché si trattava di Haru e Haru era ciò che di più incredibile gli fosse mai stato concesso.

Anche se per loro sarebbe stata l’unica una volta, voleva farlo stare bene, non gli importava di essere soltanto un mero sostituto di Rin, l’unica cosa che contava era che in quella stanza, su quel letto c’erano loro due ed erano insieme.

«Sono pronto.» un sussurro e Makoto intravide le sue labbra incresparsi in un sorriso, non sorrideva spesso, ma quando lo faceva era una vera meraviglia il suo Haru.

Nonostante tutto Makoto preferì inserire anche un terzo dito strappandogli un piccolo grido di frustrazione. Solo allora sfilo' le dita e si posizionò davanti ad Haru, cerco' un’ultima volta il suo sguardo prima di iniziare a spingersi lentamente dentro di lui. Non appena lo senti irrigidirsi, si fermò e inizio ad accarezzarlo percorrendo tutta la sua lunghezza con movimenti lenti perché si distraesse e l’inevitabile disagio che stava provando si traformasse in piacere.

«Stai bene?» Una domanda sussurrata.

Haru emise un gemito di apprezzamento e rispose stringerndoglisi addosso perché capisse che andava tutto bene e che poteva continuare a muoversi.

Nessuna delle sue fantasie assomigliava neppure lontanamente alla sensazione incredibile che era l'essere dentro Haru. Si sentiva eccitato e insieme sereno al pensiero di quel corpo caldo e accogliente che fremeva e gemeva per lui.

«M-Makoto di più.»

Makoto assecondo' il compagno, lo penetro' più a fondo, senza mai smettere di accarezzarlo e di preoccupandosi che provasse lo stesso piacere che gli stava donando. E poi ci furono solo mugolii e spinte e baci e carezze fino a quando non vennero entrambi, Makoto dentro Haru e Haru nel pugno chiuso di Makoto. Makoto scivolo' a fianco dell'amico che gli si accoccolò contro il petto.

***

Quando Makoto aprì di nuovo gli occhi un raggio di sole lo colpì in pieno viso e ci mise qualche secondo a capire di non essere nel proprio letto, ma di avere passato la notte a casa di Haru. Allungo' una mano, ma dove avrebbe dovuto esserci il compagno c'era solo un posto vuoto e, a giudicare dal fatto che le lenzuola erano fredde, doveva essersi alzato da un pezzo. Quando provò a chiamarlo si rese conto che la casa era deserta.

Che Haru si fosse pentito? Tanto da non riuscire neppure a guardarlo in faccia? Poi proprio accanto al cuscino notò un biglietto piegato accuratamente. Lo aprì con le mani tremanti.

«Sono dovuto uscire, scusami. Ti ho lasciato la colazione in soggiorno.»

La colazione... Come se in quel momento potesse avere voglia di mangiare! Sentì un groviglio nello stomaco e il cuore perdere un battito.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: coffee girl