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Autore: barby93    19/12/2015    0 recensioni
Vi siete mai domandati se la storia dei fratelli Dragneel raccontata dal mangaka Mashima non fosse vera? Se Zeref fosse realmente buono, ma è capitano nel posto sbagliato e al momento sbagliato? E se Natsu fosse diventato END per mano di un altro e non di suo fratello? Per rispondere a queste domande si deve risalire a 400 anni prima, in un villaggio a nord-est del regno di Fiore dove la storia ebbe inizio.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Natsu, Zeref
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Vi siete mai domandati se la storia dei fratelli Dragneel raccontata dal mangaka Mashima non fosse vera? Se Zeref fosse realmente buono, ma è capitano nel posto sbagliato e al momento sbagliato? E se Natsu fosse diventato END per mano di un altro e non di suo fratello? Per rispondere a queste domande si deve risalire a 400 anni prima, in un villaggio a nord-est del regno di Fiore dove la storia ebbe inizio.

Natsu era un bambino di 8 anni molto vivace, allegro e spensierato. Viveva in una piccola casa al centro del villaggio Hana che si trovava a qualche chilometro di distanza dalla città di Oak town (città dove poi è sorta la gilda di Phantom lord) insieme ai nonni e al fratello maggiore Zeref, in quanto i loro genitori erano morti 2 anni prima a causa di un incendio. Fu in quell'occasione che Zeref decise di imparare la magia perché voleva proteggere il fratello essendo l'unico della sua famiglia rimasto a cui volesse molto bene. Zeref era un tipo solitario, amava passare molto del suo tempo in biblioteca ed esercitarsi nell'uso della magia insieme ad un maestro che si era offerto di aiutarlo. A Natsu non entusiasmava l'idea di trascorrere il suo tempo a leggere, preferiva giocare e, infatti, si riuniva con gli altri bambini nella piazza principale del villaggio dove insieme si divertivano a correre, saltare e ad inventarsi tanti giochi sempre più avvincenti ma, nonostante queste differenze, Natsu e Zeref erano molto legati. Però la cosa che Natsu adorava fare più di tutte era spiare il fratello maggiore mentre si esercitava insieme al suo maestro perché gli piaceva vedere quanta energia e forza di volontà mettesse nell'intento di apprendere la magia. Ma non lo spiava da solo, lo faceva insieme ad Hikary, una bambina della sua stessa età che aveva conosciuto qualche anno prima perché frequentava la sua stessa classe a scuola e con la quale da subito aveva dimostrato una grande affinità. Hikary aveva lunghi capelli neri leggermente ondulati che le facevano risaltare la sua pelle bianca e candida, la frangia le si posava delicatamente sui suoi occhi di un verde molto intenso, le labbra erano rosse e carnose, era magra e un po' più alta della media delle bambine di quel villaggio e le piaceva vestire in modo semplice anche se era di famiglia benestante. Nel complesso era molto graziosa, tanto che la prima volta che Natsu l'aveva vista ne era rimasto subito colpito, ma in particolar modo era rimasto affascinato dal suo sorriso così luminoso che la rendeva ancora più carina di quanto già non lo fosse. La maggior parte delle giornate passavano sempre così, ma un giorno si verificò un avvenimento che sconvolse la vita dei due fratelli. Da sempre in quel villaggio si tramandava ai bambini la leggenda di un enorme drago di fuoco che viveva nella foresta che separava il villaggio dal confine del regno in modo da spaventarli per non farli entrare nella foresta in cui vivevano animali pericolosi.

Natsu stava giocando con Hikary e altri bambini quando, in lontananza, sentì un uomo nominare un drago. Incuriosito, si avvicinò per ascoltare meglio il discorso che stava facendo quest uomo con una donna:” Ho sentito che ieri dalla foresta fuoriuscivano delle alte fiamme. Quindi vive realmente il drago!!! e se ci attaccasse?”. Dal tono di voce si capiva che era impaurito. “Non essere ridicolo Glem” afferma la donna guardandolo con superiorità:” sarà stato lo scherzo di qualcuno che ieri sera avrà esagerato con l'alcool. Figurati se quella leggenda è vera, si sa che è detta solo per spaventare i bambini.” A quelle parole Natsu corse incontro a Hikary ed entusiasta le raccontò quello che aveva sentito. “Natsu magari davvero è stato lo scherzo di qualcuno” disse lei con indifferenza. “E se non fosse uno scherzo, se quello che hanno visto fossero davvero fiamme del drago? Hikary io vado nella foresta, voglio controllare!”

“Aspetta!” gridò lei afferrandolo per un braccio, “non ti posso far andare da solo, vengo con te, ma prima avvertiamo anche tuo fratello perché la sua magia potrebbe tornarci utile”.

“Ma Hikary, Zeref mi impedirà di andare e poi non è ancora un vero mago!” disse Natsu un po' deluso. “Non si discute! Zeref è tuo fratello maggiore, quindi ha il diritto di sapere quello che vuoi fare. Forza andiamo da lui!”. E così raggiunsero Zeref che, come ogni giorno, si stava allenando. Gli spiegarono la situazione e, come previsto da Natsu, Zeref si arrabbiò molto dicendogli che non doveva assolutamente andare. Ma Natsu, che era un tipo molto testardo, decise di ignorare quello che il fratello gli aveva detto e, approfittando di un momento in cui Zeref era distratto, si avviò con Hikary verso la foresta. Arrivati all'entrata della foresta si sentì un po' in colpa nei confronti di Zeref per avergli disubbidito, ma la voglia di scoprire la verità era più forte e, quindi, scacciando i brutti pensieri, entrarono. Si erano lasciati dietro l'entrata già da qualche minuto tanto che se si voltavano non la vedevano più. Dinnanzi a loro si espandeva una fitta vegetazione e, man mano che si inoltravano nella foresta, gli alberi diventavano sempre più alti impedendo ai raggi solari di penetrare e, quindi, più avanzavano, più diventava buio. Stavano iniziando a pentirsi di quella scelta, quando videro in lontananza una radura illuminata dal sole. Presi dall'euforia di uscire per un po' dal buio, iniziarono a correre incontro la radura, ma si arrestarono di colpo perché di fronte a loro era sbucato un grosso lupo grigio che gli impediva di proseguire. Il lupo era fermo, con lo sguardo fisso su di loro che incuteva timore al punto che Natsu e Hikary indietreggiarono leggermente. Ma non poterono neanche tornare indietro in quanto degli altri lupi si erano avvicinati a loro circondandogli. Hikary per la paura iniziò a piangere, mentre Natsu cercò di fare il duro per proteggerla anche se sapeva benissimo di non avere alcuna speranza di poter affrontare da solo un branco di lupi feroci. Ma, quando tutto sembrava perduto, un fascio di luce verde colpì i lupi ferendogli leggermente e che, spaventati, si allontanarono. Natsu si guardò intorno per capire chi fosse stato e, quando si trovò d'avanti Zeref, ignorando la discussione avvenuta poco prima, gli andò incontro abbracciandolo forte e ringraziandolo per averli salvati. “Sei un'idiota!” gli urlò contro Zeref, “Mi hai fatto preoccupare tanto! Quando non ti ho visto più ho capito che eri venuto qui”. Poi guardò Hikary che ancora tremava dalla paura e cercò di rassicurarla dicendole che ormai i lupi erano scappati e si girò di nuovo verso Natsu, “ Meno male che vi ho trovato, altrimenti come pensavi di fuggire da questa situazione, eh Natsu?”. Tremante e con le lacrime agli occhi, Natsu disse che non voleva causare questo disagio, che voleva che nessuno si facesse male e che tutto quello che desiderava era vedere il drago. “E va bene, se ci tieni proprio a vedere il drago ti accompagno, ma se oggi non troviamo niente mi devi promettere che non tornerai più da solo nella foresta, e lo stesso vale per te Hikary” disse Zeref cercando di tranquillizzare il fratello che sul suo volto comparve un grande sorriso. Così tutti e tre proseguirono alla ricerca del drago. Zeref era a capo del gruppo, seguito da Natsu e da Hikary che era aggrappata al braccio di quest ultimo e si guardava intorno perché aveva paura che saltasse fuori di nuovo qualche animale pericoloso. Ormai stavano camminando da diverse ore, il cielo aveva iniziato ad imbrunire, ma del drago neanche un'ombra. Si stavano per arrendere quando in lontananza notarono un' enorme grotta da cui sembrava uscire del fumo. Incuriositi, accelerarono il passo e nel giro di pochi minuti raggiunsero la grotta. Eccitato all'idea di trovarsi faccia a faccia con un vero drago, Natsu non aspettò altro tempo e si precipitò all'interno della grotta, ma l'euforia che gli aveva pervaso il corpo si trasformò in delusione. Di fronte a lui non c'era nessun drago e il fumo che aveva visto uscire dalla grotta era dovuto a pezzi di legno bruciati. “Non te la prendere Natsu, semplicemente quella leggenda è falsa” gli disse Zeref appoggiando una mano sulla sua spalla. “Però c'è qualcosa che non torna” precisò Hikary indicando in lontananza qualcosa. Così osservarono meglio l'interno della grotta e rimasero sbalorditi alla vista di tante carcasse di animali morti che giacevano in un angolo in fondo. Le pareti erano sporche di sangue e molto scheggiate come se qualcosa le avesse “graffiate”, pezzi di pelle molto grandi e squame erano sparsi per la caverna e nell'aria si avvertiva uno strano odore di bruciato dovuto ai pezzi di legno che stavano emanando del fumo. “Questo posto è così strano!” esclamò Hikary leggermente intimorita, “è come se fosse la dimora di un mostro!” Una lunga pausa seguì a questa affermazione; Natsu e Zeref si voltarono a guardarla perplessi. Effettivamente quello che aveva detto sembrava la verità. Quale animale poteva vivere in quel posto? Era veramente così grande come i pezzi di pelle che avevano trovato nella grotta? Ma non dovettero aspettare neanche qualche minuto che la risposta gli si parò d'avanti agli occhi. Un enorme drago rosso, con le zanne appuntite, la pelle squamosa e le unghie lunghe e affilate entrò nella grotta portando tra le sue fauci un grosso cinghiale che molto probabilmente doveva essere la sua cena. Hikary emise un grido di terrore alla vista del drago, Zeref era rimasto pietrificato, non riusciva a credere a quello che vedeva, mentre Natsu, che nel frattempo era diventato pallido, puntò il dito verso il drago gridando: "Allora è vero! Vive realmente un drago nel bosco!”. Il drago lasciò cadere il cinghiale e gli esaminò. Lo sguardo che rivolse ai tre ragazzini non era per niente amichevole, era più come se loro fossero il suo prossimo pasto. “Come osate entrare nella mia tana?” ringhiò il drago. Nessuno di loro riuscì a pronunciare una singola parola, erano troppo impauriti. Solo qualche istante dopo Natsu si rivolse al drago: “ Sai anche parlare, wow sei fantastico!”. Zeref e Hikary lo guardarono come se fosse improvvisamente ammattito. Ma Natsu non notò minimamente i loro sguardi sconcertati e impauriti allo stesso tempo, aveva occhi solo per il drago. “Non sapevo che i draghi sapessero parlare! Come ti chiami? Sputi veramente fuoco come dicono?” continuò Natsu come se niente fosse, come se non si stesse rivolgendo ad una creatura dall'aria terrificante che con un semplice gesto lo avrebbe potuto uccidere. Una grossa risata echeggiò nella grotta. Tutti e tre fissarono il drago allibiti da questa sua reazione, soprattutto Zeref che non si sarebbe mai aspettato di vedere il drago ridere, a meno che non lo facesse perché sapeva perfettamente che gli avrebbe uccisi di li a poco e poi se li sarebbe mangiati, pensò in quanto non riusciva a trovare nessun altra spiegazione per quel suo atteggiamento. Ma si dovette ricredere non appena il drago ricominciò a parlare. “ Non ridevo così di gusto da diverso tempo! In genere se qualcuno mi vede urla e scappa via, mentre tu non solo non avevi paura, ma ti sei rivolto a me come se fossi un tuo amico. Mi piaci ragazzino. Come ti chiami?”, “mi chiamo Natsu e loro sono il mio fratellone Zeref e la mia amica Hikary” disse indicandogli mentre loro facevano un saluto forzato al drago. “Natsu, Zeref e Hikary, giusto? E vi siete inoltrati nel bosco da soli solo per vedermi?”. “Si!” risposero all'unisono. E scoppiò di nuovo a ridere. “Scusate se rido, ma mi sembra strano che dei marmocchi come voi abbiano fatto tutto questo solo per vedermi”, “e a me sembra strano che un enorme drago come te non voglia ucciderci dopo che abbiamo profanato la tua tana” disse Zeref leggermente tremante all'idea di rivolgersi ad un drago. “Uccidervi? E perché mai dovrei farlo? Io non sono cattivo, non vi farei mai del male!”. “Ma perché non vivi con gli altri draghi?” gli domandò Hikary che nel frattempo si era tranquillizzata. “Perchè tutto quello che desidero è vivere in pace e tranquillità. Mi avete chiesto come mi chiamo, giusto? Ebbene, io sono Igneel, un drago di fuoco e, quindi”, rivolgendosi a Natsu, “si, sputo fuoco.”. “Mitico! Un drago di fuoco di fronte a me. Sono troppo emozionato” urlò Natsu preso dall'euforia. Poi si bloccò di colpo, come se tutta la sua vitalità fosse sparita e si rivolse al drago con uno sguardo di sfida che non era mai apparso sul suo volto fino ad allora: “ Si dice che voi draghi possiate insegnare la vostra magia a noi umani. Ecco, se questa cosa è vera, Igneel potresti farmi da maestro?”. Nessuno si sarebbe mai aspettato una richiesta del genere da parte di Natsu, lui che era sempre stato un bambino giocherellone e vivace, ora era rivolto verso Igneel a testa alta, con lo sguardo di chi sa il fatto suo e i pugni chiusi per far capire che faceva suol serio. Hikary guardò Natsu con ammirazione, mentre Zeref era li, immobile, fermo ma scrutare suo fratello per capire il perché di quello che aveva appena detto. “Vuoi che ti faccia da maestro? Perché?” domandò impassibile Igneel. “Perchè”, ci fu un attimo di esitazione e poi continuò “perchè se sapessi domare il fuoco potrei impedire agli icendi di far del male!” Zeref capì al volo cosa intendesse dire Natsu con quelle parole e un velo di tristezza apparve sul suo volto. “Natsu, tu per tutto questo tempo hai sofferto così tanto, eppure non lo hai mai dimostrato” gli disse Zeref con voce malinconica. “Zeref io non voglio che sia solo tu a impegnarti per proteggermi, anche io voglio fare la mia parte e aiutare te e Hikary e tutti quelli a cui voglio bene! Voglio essere come te fratellone!”. Hikary, allora, abbracciò forte i due fratelli finché il drago disse loro: “Mettiamola così allora, Natsu parlami di questa storia e io valuterò la possibilità di diventare il tuo maestro!”. E così Natsu iniziò a raccontargli quello che era accaduto.

Doveva essere una giornata come un'altra quella di due anni fa che scombussolò la vita dei due fratelli. Come ogni giorno, i genitori di Natsu e Zeref gli avevano accompagnati alla scuola del villaggio dicendo loro che gli avrebbero ripresi da casa di Hikary (Natsu e Hikary erano compagni di classe) in modo che potessero finire i lavori nel campo in quanto erano contadini per mestiere. Quel giorno non era dei migliori, il cielo era molto nuvoloso e tirava un forte vento, ma non per questo dovevano rinunciare al lavoro. Così salutarono i loro figli e tornarono nella loro campagna. La giornata passò normalmente come tutte le altre. Alla fine delle lezioni, Natsu e Zeref si recarono a casa di Hikary per aspettare che i loro genitori gli venissero a prendere. Per trascorrere il tempo Natsu e Hikary giocavano e facevano i compiti che gli erano stati assegnati, nel frattempo Zeref faceva i suoi perché era tre anni più grande degli altri due e,poi, una volta finito di studiare si mise a leggere. Di li a poco sarebbero dovuti arrivare i loro genitori come ogni volta, ma quel giorno ciò non avvenne. Qualcuno bussò alla porta di casa. Trascorse qualche minuto e poi la madre di Hikary entrò in camera della figlia dove lei e i due fratelli stavano giocando. Aveva un'aria molto triste e sul suo volto scesero delle lacrime. “Perchè piange signora?” chiese preoccupato Zeref. La madre di Hikary fece entrare nella stanza l' uomo che poco prima aveva bussato alla porta, dicendo che era meglio che fosse lui a raccontare quello che era successo. Zeref e Natsu lo riconobbero subito in quanto era il loro vicino di casa, ma la cosa che gli turbò fu il fatto che era completamente sporco di fango e cenere e puzzava di bruciato. L'uomo fissò i due bambini e disse loro che a causa del brutto tempo un fulmine aveva colpito la loro campagna causando un forte incendio nel quale i loro genitori erano rimasti coinvolti. A quelle parole ai due fratelli si gelò il sangue e con voce forzata, di chi sta per scoppiare a piangere, Natsu gli chiese che intendesse con rimanere coinvolti. “Io e gli altri contadini siamo subito accorsi in aiuto di vostra madre e di vostro padre non appena abbiamo visto delle fiamme provenire dalla campagna, ma purtroppo...” e qui ci fu una lunga pausa interrotta solo dai singhiozzi della madre di Hikary, “non siamo riusciti a fare niente. Quando siamo arrivati ormai era troppo tardi. I vostri genitori sono periti nell'incendio. Mi dispiace veramente tanto!”. Nessuno parlò, Natsu e Zeref erano rimasti immobili, avevano lo sguardo fisso sull'uomo come se volessero sentirsi dire che era solo uno scherzo e che di li a poco sarebbero sbucati i loro genitori dicendo che dovevano tornare a casa perché si era fatto tardi. Quel silenzio assordante che martellava il loro cuore sembrava non cessare mai. I loro volti erano sbiancati così come gli occhi traboccavano di lacrime. “Non è vero, è tutto uno scherzo!” ripetevano i due bambini che si erano stretti in un forte abbraccio come se volessero farsi forza a vicenda. Quella sera furono portati a casa dei nonni, gli unici parenti a loro rimasti, e da quel giorno in poi le cose cambiarono perché fu proprio in quel occasione che Zeref decise di imparare la magia per proteggere il fratellino ed iniziarono a vivere dai nonni.

Questa fu la storia che Natsu raccontò ad Igneel, il quale l'ascoltò con molto interesse e che alla sua fine guardò Natsu che era diventato malinconico e infelice. “Tu vorresti, quindi, saper controllare il fuoco per non far accadere più questi eventi, giusto?”. “Si, non desidero altro!” affermò Natsu. “Bene , allora sarò il tuo maestro, ma non pensare che sia tanto buono, voglio che ti impegni, che mi dimostri che ho fatto la scelta giusta. Non deludermi ragazzo, sono sicuro che puoi fare veramente tanto”. Natsu fu felicissimo di sentirsi dire quelle parole e sia Hikary che Zeref esultarono per questa notizia. Poi Igneel aggiunse che la magia che gli avrebbe insegnato sarebbe servita per uccidere i draghi e lui sarebbe diventato un dragon slayer del fuoco. Così fece promettere a Natsu di presentarsi l'indomani per iniziare il suo duro allenamento e che sarebbe dovuto rimanere da lui per allenarsi meglio. Quindi i tre ragazzini salutarono il drago e si diressero al villaggio. Per tutto il tragitto Natsu non fece altro che pensare all'indomani, a cosa sarebbe potuto diventare dopo un duro allenamento con Igneel e il suo cuore esultava di gioia. “Voglio rendermi anche io utile!” disse Hikary in un momento di silenzio. “Si, voglio imparare anche io la magia! Non è giusto che solo voi due possiate usarla anche perché voglio proteggere anche io voi e le persone a cui tengo!”. “Allora facciamoci una promessa” disse zeref ponendo la sua mano d'avanti a se. “Dato che da domani sarà difficile vederci, promettiamo di impegnarci a fondo tutti e tre in modo che la prossima volta che ci vediamo saremo diventati forti e nonostante questo periodo resteremo sempre uniti!”. Natsu fece un grande sorriso e mise la sua mano su quella del fratello, Hikary che era arrossita e molto emozionata fece altrettanto, poggiò la sua mano su quella di Natsu e così celarono quella promessa che sarebbe stata la base per il loro futuro.



 

   
 
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