Eccomi con il 4^
capitolo! Beh non so da dove mi sia uscito il titolo dato che è
orrendo... ma non è del tutto fuori tema^^
La Soluzione di Anzai
04. Primo tentativo
Ed eccolo di nuovo lì
davanti a quel vecchio pazzo... ma che aveva fatto di male?! Era già la
seconda settimana di fila che ci andava, anche se si era ripromesso di non
farlo... ma in fondo, molto in fondo, gli piaceva come persona
quell’uomo... aveva un modo tutto suo per cercare di metterlo a suo agio
e per farlo parlare anche se non era ancora riuscito nell’intento.
- Vecchiaccio! – eccolo...
dimenticava che ultimamente Anzai aveva deciso di chiudere lui e il
Do’aho insieme nel suo ufficio per fare una specie di doppia seduta, che
poi a che serviva? Quello parlava come una mitragliatrice mentre lui stava
zitto... bah capirlo... – Oh Oh Oh... ciao Hanamichi! Oggi ho deciso di
invitare un collega che tu conosci molto bene... – gli annunciò il
vecchio mentre Hanamichi impallidiva, che cosa voleva dire? Il Do’aho di
solito non impallidiva a quel modo, nemmeno quando gli aveva detto della nuova
‘terapia’ condivisa aveva fatto quella faccia.
- No... tutto... accetto
tutto ma lui no! –
sussurrò il rossino al suo fianco sempre più pallido – Che
hai idiota? – gli chiese mascherando la sua curiosità se
così la si poteva chiamare – Io odio quel dannatissimo Porcospino! Lo odioooooooo –
urlò Hanamichi prima che la porta si aprisse e facesse la sua entrata un
ragazzo dai capelli neri tirati verso l’alto e un sorrisone a quarantatre
denti – Hana-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan è un secolo che non ci
vediamo! Fatti abbracciareeeee – Rukawa fece un salto indietro quando
vide il rossino diventare bianco quasi quanto lui e nascondersi, che cavolo
stava facendo?! – Rukawa salvami! È l’unico favore che ti
chiederò in tutta la vita! – disse serio mentre correva verso la
porta ma Ayako sorridendo gli mostrò la chiave e lo chiuse dentro
– NOOOOOOOOOOOO FATEMI USCIREEEEEEE –urlava Sakuragi mentre il
‘Porcospino’ lo soffocava in un abbraccio stritolante.
- Signore ma... quel tizio
chi è? – si decise a chiedere Rukawa mentre Hanamichi piangeva tra
le braccia di quello psicopatico – Akira Sendoh... è uno dei
migliori psicologi in circolazione – affermò Anzai e Rukawa si
fece forza per non strabuzzare gli occhi: quello
uno psicologo?! E uno dei migliori?! Oddio che mondo schifo! Per non
parlare del fatto che sembrava uno con le rotelle fuori posto! Anzai si salvava
ma quello... quello no!
- Oh... ma abbiamo un nuovo compagno qui allora! Chi sei dolce
angelo? – gli chiese quel... “La
mia anima si ribella... la mia anima si ribella!!!” era il pensiero
del povero Kaede mentre quel... Sendoh cercava di baciargli una mano,
ovviamente beccandosi un pugno dal moretto che si sfregò la mano sul
fianco dei pantaloni – Ma tutti gli asociali e antipatici devono venire
qui? – chiese il Porcospino sedendosi di fianco ad Anzai con le lacrime
agli occhi – Si vede che ispiriamo così Akira – gli rispose
Ayako da fuori dell’ufficio. - Ehi io
non sono asociale dannatissimo Porcospino!! – sbottò Hanamichi
in qualche modo risorto dal suo stato di morto per strangolamento – Oh lo
so tesoro... ma vedi non capisci il mio affetto... – gli
fece notare con gli occhi lucidi – Pazzo... – disse Hanamichi
– Do’aho – concluse Rukawa.
L’ora successiva non
concluse nulla dato che Sendoh continuava a fare l’idiota con Hanamichi e
Rukawa mentre Anzai rideva con in mano sempre una nuova tazza di the tirata
fuori da chissà dove e sembrava soddisfatto, forse per il fatto che
Rukawa continuava a rispondere ai richiami di Sakuragi e poi, nuovissima, i due
si pestavano mentre Akira sospirava affranto.
- Dannatissima Kitsune la
prossima settimana facciamo i conti! – lo avvertì il rossino
lanciando fiamme dallo sguardo mentre Rukawa sbuffando lo guardava con sfida
– Credici – gli rispose prima di cercare di uscire dalla stanza
– Non mi ignorareeeeeee – urlò il rossino mentre Akira li
salutava stringendoli tutti e due insieme – Mollami mollami
mollamiiiiiiiiiiiiiiii! – urlò Hanamichi fracassando i timpani al
moro al suo fianco stritolato insieme a lui – Do’aho non credo che
lo psicopatico sia sordo... e nemmeno io sono sordo! – lo riprese
cercando di sfuggire alla stretta dell’altro mentre Hanamichi sbuffava
esasperato.
Quando finalmente il tempo
dei saluti del tenero psicopatico fu
finito i due ragazzi salutarono Anzai con un grugnito per poi correre di corsa
fuori e salutare Ayako uscendo dal palazzo. Hanamichi corse verso destra mentre
Kaede rallentò e si mise a camminare nella direzione opposta... tanto si
sarebbero rivisti tra una settimana, se erano fortunati, altrimenti molto
prima.
Kaede arrivò a casa
sbuffando: era possibile che lui che
amava la solitudine, il silenzio, la tranquillità, la pace... in
quell’ultimo periodo fosse circondato non solo da pazzi furiosi,
Do’aho, psicopatici... ma anche da odiosissime gallinacce! Aveva visto
distintamente, fuori dal portone del palazzo da dove era uscito il rossino,
quella pazza scatenata che l’aveva scontrato giorni prima... e aveva la
bava alla bocca! Per fortuna che il Do’aho non l’aveva vista,
altrimenti chissà che caos. Oh aveva capito perfettamente chi era quella
gallina sclerotica! Era la sorella di quel pediatra... quello che lavorava
nello stesso palazzo di Anzai... Akagi gli pareva si chiamasse, e si ricordava
dei due solo perché l’idiota chiamava il suddetto
‘Gorilla’ e la gallinaccia ‘Harukina cara’ e di solito
quando la chiamava così lui veniva fulminato e si scatenava la rissa.
Probabilmente il Do’aho si era preso una cotta per quella stupida... era
proprio un Do’aho... non aveva gusto e tra le altre cose non sapeva
valutare quello che si meritava, va bene che era un idiota ma non era brutto e
si meritava di più di quella... quella... quella che, per inciso, non lo cagava nemmeno. Bah che roba, peggio
di una telenovela di pessimo gusto.
Si preparò la cena,
per così dire, era il solito piatto precotto dato che non aveva ancora
imparato a cucinare, forse ancora troppo attaccato alla cucina di sua madre...
beh ma la vita andava avanti anche senza il suo dolce sorriso. Anche se forse
non si sarebbe mai abituato a tornare a casa senza ricevere un bacio sulla
fronte e quel largo sorriso amorevole che lei gli aveva sempre regalato.
Scosse la testa, era solo
stupidi ricordi che non servivano a niente e a nessuno, lei non c’era
più e non sarebbe tornata, punto e basta, la vita andava avanti, con o
senza la sua adorata mamma. Sbuffò di nuovo e, dopo essersi
stiracchiato, si sedette sul divano prendendo una rivista di Basket che aveva
comprato il giorno stesso mentre tornava a casa. Quello era l’unica cosa
che aveva mai amato, gli piaceva quello sport, gli era sempre piaciuto ed era
anche diventato bravo, molto bravo. Per non parlare del fatto che tremava di
rabbia al solo pensare che per andare a quelle dannatissime visite da Anzai
doveva saltare il pomeriggio del Lunedì... beh poco male, si rifaceva i
giorni seguenti impegnandosi il triplo del normale.
Forse era vero che non aveva
una vera e propria vita, la sua girava totalmente intorno a quello sport, prima
e dopo la morte dei genitori, forse il prima era stato perché era troppo
spaventato dal relazionarsi con gli altri, lo riconosceva anche lui, adesso
però... perché lo faceva? Forse per cercare di cancellare
quell’opprimente senso di colpa nei confronti dei suoi genitori che non
era riuscito a salvare? Non lo credeva possibile... ma Anzai l’avrebbe
aiutato a capire no? Era uno psicologo serviva a risolvere i problemi giusto?
Allora avrebbe risolto anche i suoi, forse ci sarebbe voluto più tempo
ma ci sarebbe riuscito, anche se lui non gli avrebbe affatto facilitato il
compito. E il vecchio lo sapeva.
Continua...
Fine del capitolo
4... beh non è così terribile come pensavo! O forse si? Beh fa
niente sono abbastanza soddisfatta dato che si è scritto da sé...
era da un po’ che non mi capitava... di solito devo scriverli a
più riprese... spero solo che duri.
Ringrazio chi ha
letto^^
Al prossimo capitolo!
By athenachan