NOTA: Sono molto triste visto che ancora nessuno a recensito....spero solo che prima o poi qualcuno recensisca...
Devi avere paura dei vivi, non dei morti
Devi avere paura dei vivi, non dei morti
''And when my eyes are closed
I can start to feel you staring at''
-Jack Garratt: Worry
I can start to feel you staring at''
-Jack Garratt: Worry
Pov Kendra.
Finalmente sono riuscita a slegarmi, grazie al coltellino nel mio stivale: i vecchi trucchi di papà non falliscono mai.
-Finalmente!- sbandai a quell’affermazione di Daryl, che si alzò dal letto mentre si parava gli occhi dai raggi del sole.
-Come ‘finalmente’?- chiesi curiosa.
-Credevo non ti sbrigassi più- disse ancora, mentre mi guardava con sguardo serio. Mi alzai sgranchendomi le gambe. Mi toccai dietro la schiena cercando il mio coltello.
-Dov’è il mio coltello?- chiesi a Daryl che si era alzato e stava chiudendo la tenda.
-Cazzo ne so- disse molto gentilmente.
-Che gentleman. Cercalo- dissi con tono duro.
-Non sono il tuo cazzo di maggiordomo, intesi ragazzina?- disse puntandomi il dito contro.
-Se tu non fossi venuto dietro al mio culo, a quest’ora sarei con gli altri!- dissi con le mani sui fianchi.
-Oh, non parlarmi con quel tono!- mi disse avvicinandosi.
-Se no che fai?- dissi sfidandolo.
-Non provocare il cane che morde…- disse serrando la mascella.
-Daryl, sei tu?-
-Cazzo è Jessica- dissi a Daryl che mi guardò quasi furioso. Mi guardai attorno: la finestra, bingo!
-Che cazzo fai?- mi disse prendendomi per il braccio prima che arrivassi alla finestra.
-Me ne vado, Holmes- dissi strattonando il braccio. Alzai la finestra e misi una gamba fuori.
-Che fai? Non vieni?- chiesi guardandolo. Scosse la testa contrariato.
-Bene- dissi prima di uscire del tutto dalla finestra.
-Aspetta!- mi disse facendomi bloccare. Sentii la sua mano prendermi il braccio facendomi voltare.
-Tieni e…sta attenta- disse dandomi il suo coltello. Guardai il suo coltello e poi lui.
-Vai!- disse lasciando la presa. Mi buttai giù e corsi via. Mi voltai e vidi lui chiudere la finestra e osservarmi prima che sparì definitivamente.
-Verrò a prenderti- dissi mentre mi voltai e mi misi a correre. Passarono forse due giorni, mentre continuavo a correre e a non fermarmi: quella foresta sembrava infinita, cazzo! Mi sedetti vicino ad un albero a riprendere fiato. Gli uccellini cantavano e volavano ma sentii degli scricchiolii. Mi alzai, chiusi gli occhi e mi concentrai sui rumori. Presi il coltello e lo lanciai nella direzione dei rumori prendendo un albero.
-Daryl?- sentii dire in lontananza. Il coltello fu estratto da qualcuno e vidi distintamente qualcuno in divisa.
-Rick!- dissi vedendolo arrivare nella mia direzione. Subito mi abbracciò per poi allontanarmi e guardarmi.
-Tieni un po’ di acqua. Da quanto sei sola?- mi chiese subito mentre bevevo l’acqua.
-Due giorni. Dobbiamo prendere Daryl e uccidere la sua banda: ho un conto in sospeso- dissi prendendo il coltello, insieme alla glock che gentilmente Rick mi
diede.
-Facci strada allora- disse sorridendomi.
-Siete sicuri?- chiesi a lui guardando anche gli altri. Annuirono senza pensarci.
-Andiamo!- dissi allora ritornando indietro.
-Fermi- dissi appena arrivammo davanti alla casa. Rick si avvicinò a me accovacciandosi.
-Io entrerò per prima: ci sono tre entrate, la prima è questa frontale, l’altra si trova dietro e l’altra di lato. Io busserò alla porta e appena sentirete movimento in
casa…entrate. In tutto sono in sei, più una mia vecchia conoscenza- Rick, seguì il mio discorso annuendo, per poi dirigersi alla casa. Mi alzai e misi la glock dietro al mio pantalone. M’incamminai alla porta e bussai.
-Oh, guarda chi è ritornata- mi disse Jessica, aprendo la porta e sorridendomi.
-Levati- dissi spostandola ed entrando in casa.
-Kendra!- disse alzandosi Joe dal divano e sorridendo, aprendo le braccia in un abbraccio.
-Non sono molto di abbracci- dissi notando il cambiamento di espressione di Daryl che cambiò da felice, a incazzato nero. Tutti gli altri, seduti sul divano o in
piedi, erano tesi, si poteva benissimo vedere.
-Non siate così calorosi- dissi agli altri, fingendomi sarcastica. Daryl, mi guardava scuotendo la testa, toccandosi nervosamente la barba. Estrassi velocemente la pistola, diventando seria e osservando Joe, ghiacciarsi.
-Oh non siate così sorpresi- dissi mentre li guardavo mentre diventavano di pietra. Puntai subito la pistola contro il ragazzo che mi aveva detto di fermarmi giorni a dietro, urlando il mio nome.
-Via uno- dissi sparandolo in fronte, scaturendo un grido di paura da parte di Jessica, che cercò di scappare ma mi voltai e le presi i capelli trattenendola a me.
-Ah!- urlò lei. Con la coda dell’occhio vidi Joe estrarre la sua pistola. Alzai con la mano libera la pistola puntando al ragazzo con l’arco, guardando poi Joe irrigidirsi di nuovo.
-Non ti conviene- dissi vedendo Rick e gli altri venire dentro casa armati e pronti a sparare.
-Rick, tocca a te- dissi stringendo di più i capelli di Jessica trattenendola.
-Ora vi spiego come sono le regole: abbassate le armi e vi arrendete o siete tutti morti- disse Rick puntando la pistola alla testa di Joe.
-Uccidili- disse Daryl senza pensarci. Tutto accadde in poco tempo: i ragazzi erano morti, l’unica viva era Jessica che terrorizzata, mi guardava.
-Tu vieni con me- dissi trascinandola in una camera. La buttai in camera con poca gentilezza, mentre un’ombra mi seguiva: così mi voltai scontrandomi con il volto di Daryl, quasi annegando in quell’azzurro dei suoi occhi.
-Che ci fai qui?- chiesi subito indietreggiando.
-Ti tengo d’occhio- disse entrando in camera, buttandosi sulla poltrona con le braccia conserte, a guardarmi. Sbuffai, chiudendo la porta.
-Non ho bisogno del cane da guardia- dissi mentre osservavo Jessica.
-E’ un servizio gratuito- disse atono.
-Hai…intenzione di uccidermi?- disse Jessica guardandomi supplicante.
-Non so…volevo torturarti, ma credo che questo sia un lusso che non ti puoi permettere quindi per ora chiacchieriamo, ok?- dissi sorridendole. Annuì ancora più spaventata.
-Sono diventata così paurosa in pochi minuti?- chiesi verso Daryl che alzò le spalle. Feci passare qualche minuto, notando che Jessica non era poi così spaventata. Uscii il coltello di Daryl e iniziai a giocarci.
-Ti ricordi di Nathan?- chiesi mentre guardavo il coltello tra le mie mani.
-Oh, si che me lo ricordo il tuo fidanzato- disse con una voce da gatta morta. Lanciai il coltello dietro di lei, facendola immobilizzare, mentre mi guardava con occhi sgranati.
-E’ morto- dissi serrando i denti.
La situazione non era una delle migliori: Kendra era furiosa, mentre Daryl stava studiando la situazione e cercare di capire se intervenire o meno.
Kendra, serrò i pugni e si preparò con il corpo a buttarsi contro Jessica, ma Daryl intuì i suoi movimenti e la placcò come un giocatore di rugby.
-Non mi interessa che cosa hai fatto con lui, ma il tuo essere viva mi fa ribrezzo! Dovresti essere morta! MORTA!- urlò lei dimenandosi dalla presa forte di Daryl. Lui la prese di peso e la trascinò fuori dalla casa.
-Lasciami cazzo!- urlò lei più volte dimenandosi e quando finalmente la lasciò, Kendra guardò malissimo Daryl.
-Perché ti sei intromesso?!?- ringhiò lei avvicinandosi al suo petto.
-Perché l’avresti uccisa!- disse Daryl difendendosi.
-Che cazzo te ne importa? Non la conosci nemmeno!- disse lei mettendo le mani sul suo petto spingendolo. Daryl, stava iniziando a scaldarsi, tanto da serrare la mascella e per non scattare si toccò nervosamente il volto.
-Che c’è? Eh? Ti stai trattenendo?- chiese Kendra, quasi divertita, spingendolo ancora: Daryl, non ci vide più e così la prese dai polsi e la spinse di spalle all’albero imprigionandola fra se e il tronco.
-Hai finito?- chiese con il fiatone, Daryl. Kendra, respirò a bocca aperta, inspirando il profumo di Daryl che quasi la fece impazzire.
-E tu hai finito?- chiese lei avvicinandosi lentamente al suo volto, facendo quasi toccare i loro nasi. Daryl, la guardò non capendo a cosa si riferisse. Ritornando poi in sé, Kendra guardò altrove.
-Lasciami- disse lei scontrosa.
-Guardami- disse Daryl guardando fisso nei suoi occhi. Kendra, non si voltò, per non cadere di nuovo nel suo oceano, quali i suoi occhi.
-Guardami- ripeté lui. Kendra, roteò gli occhi e ubbidì guardandolo.
-Non fare più cazzate- disse Daryl a denti stretti.
-Ne faccio solo un’altra- disse lei, per poi baciare Daryl.