Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: _ Arya _    20/12/2015    9 recensioni
Killian Jones è un famoso scrittore di gialli in crisi, e dopo l'insuccesso dei suoi ultimi romanzi decide di trasferirsi a New York, in un appartamento dell'Upper East Side di Manatthan, per trarre nuova ispirazione.
La sua vicina di casa è Emma Swan, giovane investigatrice privata molto in gamba, e potrebbe proprio fare a caso suo.
Riuscirà a convincere la ragazza ad essere la sua nuova fonte d'ispirazione?
_______________________________________________________________________________
[Dal Prologo]
-Oh non ti preoccupare, tesoro. E poi, questo piccolo incidente è davvero valso la pena... la visuale non è affatto male- continuò a sorridere, stavolta malizioso, accennando al mio fondoschiena.
Sentii le guance andarmi a fuoco, ed ebbi l'irrefrenabile impulso di lanciargli in testa tutto il contenuto del secchio! Come si permetteva di fare un'affermazione del genere come se niente fosse?!
-Sei un maniaco! Ritiro le scuse, la pennellata è stata pure troppo poco!
-Oh scusa, non pensavo fossi una persona timida...- fece poggiandosi contro la porta della sua nuova casa, e incrociò le braccia per continuare a guardarmi con fare provocatorio.
-Non sono timida! Tu però sei un pervertito! Sei appena arrivato e già mi stai antipatico! Complimenti, hai segnato un record!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Time for doubts and proposals











EMMA POV

-Ma voi due almeno le avete delle giacche invernali?
-Che hai contro le giacche di pelle!- esclamai sulla difensiva e schiacciai il tasto di chiamata dell'ascensore.
Erano passati tre giorni dal Natale più bello che avessi mai trascorso, e nonostante la sera precedente Killian avesse accompagnato in aeroporto la sua famiglia, suo fratello era rimasto e a quanto avevo capito si sarebbe fermato per un bel po'. Io dal canto mio avevo chiuso bottega fino al 2 Gennaio, quindi avevo accettato volentieri l'invito a uscire dei Jones nonostante quel giorno non mi sentissi particolarmente in forma.
Liam era molto simpatico, e aveva dimostrato di essere il fratello maturo, nonostante gli piacesse prendere occasionalmente in giro Killian.
-Allora Emma! Killian diceva che alla vigilia di Natale avete risolto una faccenda piuttosto grossa...
-Esatto- confermai, e grossa era dir poco. Dopo cinque giorni di immersione totale e notti insonni, coi soldi guadagnati avrei potuto vivere di rendita per un paio d'anni. Avevo insistito a pagare anche il mio assistente ormai provetto, ma lui mi aveva convinta a limitarmi a offrirgli una cena alla prima occasione che fosse capitata. Ovviamente non aveva bisogno di soldi, ma era diventato bravo e mi dispiaceva non dargli mai nulla.
-Dev'essere eccitante affrontare i criminali... pericoloso ma eccitante.
-Sì, lo ammetto. Comunque eccoci... vuoi prendere la metro o andare a piedi?
-Io volevo fare un giro a Central Park se a voi sta bene...
All'espressione di Killian non riuscii a trattenere una risata sotto i baffi: già me lo immaginavo a guardare la pista di pattinaggio con orrore, quando ci saremmo passati accanto. Il taglio però era migliorato, prima di uscire me l'aveva lasciato disinfettare ed ora aveva solamente il cerotto a coprirlo; dopo Capodanno l'avrei portato a farsi togliere i punti, dato che aveva categoricamente fatto capire di non fidarsi di me per quell'operazione.
-Allora facciamo una passeggiata... ho bisogno di un po' d'aria fresca tra l'altro.
-Stai bene?- intervenne subito Killian scrutandomi preoccupato, e l'altro ridacchiò sotto i baffi: non c'era da stupirsi che si fosse trovato in sintonia con Ruby già al loro primo incontro. Io e Killian avevamo convenuto che avrebbero dovuto assolutamente conoscersi meglio, anche se avremmo dovuto aspettare Capodanno, essendo la mia amica costretta a lavorare full time quei giorni, ed aveva solamente un paio d'ore di pausa che utilizzava per dormire. Il lato positivo, era che aveva raggiunto la cifra di cui aveva bisogno per la sua nuova attività, e presto avrebbe potuto dedicarsi soltanto a quella; già un anno prima avevo proposto di prestarle ciò che le rimaneva, ma non aveva voluto sentir ragioni spiegandomi di volercela fare con le proprie forze.
-Whoa rilassati, certo che sto bene, non è nien... ehi!
Non mi lasciò neanche finire di parlare che portò la mano sulla mia fronte, neanche fossi una bambina: sapeva essere proprio irritante quell'uomo certe volte.
-Sei un po' calda... dovevi vestirti di più.
-Se vuoi ti riaccompagniamo su, che dici?- intervenne anche Liam, che evidentemente aveva lo stesso lato da infermierina di suo fratello.
-Ragazzi! Avevo 37.5 stamattina, capisco che voi uomini andate KO superato il 36.9, ma datevi una regolata!- esclamai seccata, scoccando un'occhiataccia ad entrambi. Tuttavia non ero del tutto sorpresa, dato che quando Killian aveva avuto la febbre a 38 aveva passato due giorni a letto morente, alzandosi solo per mangiare e andare al bagno; io invece avevo dovuto occuparmi sia di lui che del nostro gatto. Inutile dire che il primo era stato molto più impegnativo.
-Ok, ok! Andiamo... però prendi la mia sciarpa.
-No. E poi perché diavolo ti porti dietro una sciarpa se neanche la metti?
-Sembrate una coppia di neo sposini!
-Zitto!- gridammo all'unisono rivolti a Liam, e purtroppo ciò non aiutò a fargli cambiare idea. La verità era che io e Killian amavamo punzecchiarci di continuo, ma nonostante questo eravamo sempre molto in sintonia, quasi sincronizzati. Anche per questo, alla fine, era stato facile coltivare la nostra amicizia e renderla sempre più forte: ci capivamo. Ci volevamo bene.
La passeggiata fino a Central Park fu tranquilla, ed entrammo dall'ingresso accanto alla “Neue Galerie New York”, ritrovandoci quindi a pochi passi dal lago più grande.
-Wow, è davvero bello qui!- esclamò il più grande dei due, e si guardò intorno per poi scattare un paio di foto col proprio telefono. La breve nevicata della quale non era rimasto nulla sulle strade, qui aveva lasciato la sua impronta nel migliore dei modi, ricordavo anch'io la mia meraviglia la prima volta a Central Park innevato.
-Ti va di camminare fino alla pista di ghiaccio dove tuo fratello stava per ammazzarsi?- proposi per provocare il ragazzo, e suo fratello stette al gioco accettando di buon grado. Ora che i sensi di colpa mi erano passati, avevo deciso che prima della fine dell'inverno l'avrei riportato a pattinare, in fondo si era divertito e l'avrei tenuto meglio d'occhio per evitare che si facesse ancora male o che ne facesse a qualcuno. Se voleva andare a sciare senza farsela sotto, doveva cercare di superare la paura del ghiaccio, un'attività decisamente più semplice!
-Divertitevi pure, intanto potevo rimanerci secco!- commentò offeso quello, quando prendemmo il sentiero verso il lato opposto del parco.
-Tesoro, devo svelarti una cosa... Frozen è solo un film. Non puoi venire ammazzato dal ghiaccio!
-Davvero divertente Swan. Intanto sei tu quella che stava per svenire quando ha visto il taglio.
-Ah sì?! Beh, chi è che voleva la manina per non mettersi a piagnucolare mentre gli mettevano i punti?!
-Sei una stronza, avevi promesso di tenere la bocca chiusa!
-Ehi, ma che...?!
L'esclamazione improvvisa di Liam ci richiamò all'attenzione, e solo in quel momento mi accorsi che un uomo stava correndo via con in mano qualcosa; fui la prima a reagire, rendendomi conto che l'oggetto doveva essere il portafoglio di Liam, e partii all'inseguimento, seguita dai due ragazzi. Quando fui abbastanza vicina mi gettai direttamente sul ladro, che per quell'atto imprevisto lasciò cadere il portafogli, e gridò di dolore quando gli diedi una ginocchiata sulla mano nel momento in cui cercò di estrarre un coltello.
-Non ci proverei fossi in te. Mossa poco furba derubare i miei amici.
-Ed è poco furbo anche cercare di fare del male alla mia amica- aggiunse Killian, che gli scalciò l'altra mano nella quale teneva un secondo coltello di cui non mi ero accorta.
-Oh. Grazie!- sorrisi al mio partner mentre mi rialzavo in piedi ed aiutata dai due tirai su il ladro che consegnammo alle guardie che erano accorse, seguite da un numeroso pubblico di cui avevamo attirato l'attenzione.
-Si è fatto male qualcuno? Signora, ha bisogno che chiamiamo un'ambulanza?- domandò uno degli agenti, dopo aver ammanettato l'uomo e recuperato tutta la refurtiva dalle tasche interne della sua giacca.
-No, no.- gli assicurai, e tirai fuori dalla borsa il mio badge, per fargli capire che non avevano di che preoccuparsi.
-Oh! Detective Swan! È un piacere, al dipartimento si è parlato molto di lei in questi giorni! Per il caso Casey.
-Oh, non ne avevo idea. So che quella faccenda è stata tenuta abbastanza privata... conosce Johnson immagino. Lei è?
-Aaron Cooper, vigilanza. Esatto comunque. Beh, grazie per l'aiuto con questo bastardo! Ora ci pensiamo noi. Buone feste!
-Grazie, anche a voi... e buon lavoro!- sorrisi, lasciando che portassero via il tipo mentre la folla si disperdeva. A quanto pare non mi era possibile avere un solo momento di pace, neanche durante una banale passeggiata al parco!
-Oh Liam, giusto, tieni!- mi ricordai, e gli porsi il portafoglio che avevo raccolto da terra, mentre quello mi guardava con la bocca spalancata, apparentemente incapace di proferire parola: io non potei fare a meno di scoppiare a ridere, rendendomi conto che in fondo non aveva tutti i torti!
-Wow. Emma, se non ti sposa mio fratello lo faccio io.
-Benvenuto a New York... ma piano con le proposte di matrimonio!- esclamai, mentre la mia risata si faceva ancora più forte. Killian colpì la spalla al fratello, poi mi abbracciò dandogli ulteriore motivo di prenderci in giro, ma non me ne preoccupai e ricambiai la stretta; anche in quel piccolo imprevisto ci eravamo dimostrati una squadra perfetta, e lui mi aveva coperto le spalle come al solito.
-Come non detto, non ho speranze. Emma, ti sei sporcata i pantaloni... fatta male?
-Nah... so come cadere!- gli assicurai, e tirai fuori una salvietta per cercare di pulire i pantaloni. Per fortuna erano neri, quindi mi limitai a qualche passata, poi tornammo per la nostra strada; un po' mi sentivo in colpa, Liam aveva rischiato di essere derubato per colpa del casino creatosi per il mio piccolo bisticcio con Killian.
-Ma parliamo del mio fratellino che vuole la manina?
-No.- fece secco l'altro, e mi lanciò un'occhiata fulminante per farmi capire che dovevo stare zitta; in effetti avevo già detto troppo pur avendo promesso di non farlo, ma era stato lui a provocarmi e non ero riuscita a resistere.

 

Ancora non sapevo dire con esattezza come fosse successo, eppure eravamo appena entrati in pista coi pattini addosso, Killian compreso. Era stato lui a proporlo, quando avevamo finito le nostre bibite calde lì di fronte, e finché non l'avevo visto indossare i pattini avevo creduto si trattasse di uno scherzo.
-Tienimi la mano. Non vorrei cadessi di nuovo...- feci afferrandogliela ancora prima che avesse il tempo di replicare. Speravo solo che la stretta non gli facesse male, perché nonostante la ferita si stesse rimarginando bene non era ancora del tutto guarita.
-L'altra la dai a me, che dici? Fai il nostro figlioletto per oggi?- scherzò Liam, e l'altro gli rispose con una smorfia. Alla fine erano proprio carini, e si volevano un gran bene: vedevo Killian davvero felice di averlo lì, e nonostante già sapessi che avessero un legame molto forte, vederli era tutt'altro. Ero felice di essere uscita con loro, mi sentivo molto meglio e molto meno annoiata di quanto sarei stata se fossi rimasta a casa a guardare film su Netflix da sola.
-Peccato Ruby non sia potuta venire, mi dispiace debba lavorare in questi giorni di festa...
-Lo so... ne ha fino a capodanno. Ma ehi, a proposito, Killian dice che si festeggia tutti insieme, ma dettagli? Dove si va?- domandai; quella mattina il ragazzo mi aveva detto di non prendere impegni per l'ultimo dell'anno e di annullarli se ne avessi avuti, ma non mi aveva spiegato praticamente nulla, a parte assicurarmi che potevo invitare le mie amiche.
-Eh bella domanda... a casa suppongo.- rispose Liam corrugando la fronte contrariato, e Killian alzò gli occhi al cielo.
-Mi dispiace ok? Però Will si è rotto una gamba e non possiamo andare in giro col casino che ci sarà...
-Chi è Will?
-Un mio amico. I miei amici vengono a New York per Capodanno, è una vita che non ci vediamo. Due di loro tra l'altro vogliono dare un'occhiata in giro perché vogliono aprire un locale qui... e ho trovato un paio di bei posti perfetti per il loro budget.
-Oh, wow! In quanti vengono, scusa? Non facevi prima ad andare tu?
-Hanno voluto loro così. Sono in 8 comunque... con me e Liam siamo in 10. Tu quanta gente porti?
-Beh, Ruby, Regina, e Mary col suo fidanzato...
-Ottimo, quindi saremo in 15.
-In 15 e sprechiamo la serata dentro casa...- si lamentò nuovamente l'altro, e cercò di fare lo sgambetto a Killian passandogli accanto; per fortuna riuscì a tenersi stretto a me, altrimenti il suo fondoschiena sarebbe finito ancora una volta per terra!
-Liam! Smettila.- lo rimproverai guardandolo male: forse mi ero sbagliata, non era poi così maturo nonostante i suoi 38 anni.
-Se vuoi uscire per conto tuo fallo. Ci divertiremo anche a casa, domani faccio scorta di alcol e cibo... mangiamo messicano a proposito, ti va bene Swan?
-Certo! Comunque non mi sembra male... saremo tanti, ci si divertirà. Io posso portare le carte da poker.
-Perfetto. Io ho qualche altro gioco in cui possiamo aggiungere l'alcol come elemento... preparati a essere ubriaca già molto prima di mezzanotte!
Gli battei il cinque entusiasta, non avevo mai passato un Capodanno con così tanta gente, e poco mi importava che saremmo stati a casa; a dirla tutta era anche meglio, avremmo avuto da bere a volontà senza dover aspettare per ore che qualche cameriere ci servisse in un locale extra affollato. E in più, se fossi stata troppo ubriaca non avrei avuto bisogno di fare neanche un passo e mi sarei stesa da qualche parte in quella casa che conoscevo ormai a memoria.
-Vabbé dai, mi avete convinto. Forse non sarà poi tanto male...
-Bravo, così si parla! Dai ora facciamo qualche giro, anche se ancora non capisco perché il tuo fratellino ha insistito tanto...
-Perché a te piace, e voglio che ti diverta. Senza incidenti di mezzo questa volta, promesso!
-Che dolce! Grazie Killy, prometto di ripagarti alla prima occasione!
Abbracciai stretto il ragazzo e per poco non finimmo entrambi a terra, ma una volta tanto l'equilibrio giocò in nostro favore. Se avessi mai trovato un uomo che mi coccolava almeno la metà di quanto faceva Killian, probabilmente sarebbe stato quello che avrei sposato.
Alla fine tornammo a pattinare, e fu più semplice essendoci molta meno gente rispetto alla serata della vigilia. Lasciai perfino andare la mano al mio amico, mossa spregiudicata dato che finì col sedere sul ghiaccio dopo trenta secondi, ma stavolta la prese sul ridere e si tirò su da solo.
Era incredibile quanto riuscisse a farmi piacere coi gesti più semplici, e pensandoci bene in fondo capivo come mai tutti ci dicessero che stavamo bene insieme: era un uomo da sposare! Da una parte speravo quasi che saremmo arrivati single ai 40 anni, in fondo sposare il proprio migliore amico non sarebbe stata la peggiore delle cose, anzi.
-Oh merda...
-Cosa? Che c'è? Tutto a posto?- mi voltai verso di lui, e cercai di seguire il suo sguardo; che diavolo aveva visto?
-No niente, mi sarò sbagliato...
-Killian. Ti conosco. Cosa c'è.
L'uomo sospirò e mi fece cenno verso una coppia che stava pattinando a qualche metro da noi, e non potei credere ai miei occhi: era Walsh. Walsh con una donna dai capelli rossi, e si tenevano per mano. Istintivamente strinsi anch'io la mano a lui, ricordandomi dei punti solo nel momento in cui lo sentii trattenere un lamento, ed alleggerii subito la stretta.
-Scusami...
-Tranquilla. Va tutto bene Emma, non guardare... andiamo per i fatti nostri, ok?
-Che succede?- intervenne Liam avvicinandosi, e nonostante Killian gli fece con la mano libera il gesto di lasciar perdere, decisi che tanto valeva parlare.
-Il mio ex... a quanto pare si è dato da fare.
-Oh... mi dispiace...
-A me no. Non posso mica pretendere che non vada avanti con la sua vita. Andiamo a salutarlo.
-Cosa?! Swan, non è il...
Non gli diedi modo di finire la frase, e lo trascinai con me, dritti verso l'uomo che non avevo più visto e sentito dalla nostra rottura. Chissà quanto tempo era stato da solo, prima di trovarsi questa nuova tipa visibilmente più vecchia di me. E più brutta. Più grassa. E sicuramente con un lavoro noiosissimo quanto il suo. Dio, cosa avrei dato per vederli cadere a terra come due pere cotte!
Cercai comunque di darmi un tono un attimo prima di raggiungerli, non volevo sembrare una pazza disperata e vendicativa. Anche senza un fidanzato stavo da Dio.
-Emma!- esclamò l'uomo fermandosi insieme alla sua sgualdrina, e mi squadrò da capo a piedi incredulo. Eppure vivevamo entrambi nell'Upper East Side, che c'era da stupirsi se ci incrociavamo dopo ben 5 mesi?!
-Ciao Walsh!- ricambiai il saluto, indossando un sorriso a 32 denti, e cingendo la schiena a Killian.
-Come te la passi? Ti vedo bene come sempre...
-Grazie, anche tu! E la tua amica...?
-Oh, sì, ehm... lei è Darby. Darby, lei è Emma, la mia...
-La tua ex fidanzata. Piacere!
Strinsi la mano alla ragazza che sembrava mi stesse scannerizzando con lo sguardo, poi passò a guardare Killian e per qualche motivo mi diede fastidio. Si era già presa il mio ex, ora voleva rubarmi anche l'amico?!
-E voi due, alla fine siete...
-Sì.- risposi senza pensare, prima che Killian potesse dire qualcosa di diverso -Stavamo festeggiando il terzo mese insieme, sai.
-Oh... auguri allora. Sai, mi dispiace per com'è finita... ci tengo che tu sappia che non pensavo quelle cose, ho rispetto per te.
-Non ti preoccupare, è acqua passata. Siamo andati avanti entrambi... ora noi andiamo. Buon anno ragazzi!
-Anche a voi. Piacere di averti rivista, Emma...
Sorrisi ed afferrai la mano di Killian, e non appena ci voltammo gli diedi un bacio, cercando di farlo sembrare il più naturale possibile.
All'improvviso non mi importò più che Walsh mi avesse guardata tutto il tempo con desiderio; le labbra morbide di Killian mi diedero un senso di sollievo che non avevo previsto, e senza pensarci tanto gli misi le mani al collo ed intensificai il bacio. Dal nostro primo lavoro insieme avevamo ancora fatto la coppia sotto copertura, ma non ci eravamo più baciati: ora invece desideravo rendere il bacio ancora più profondo, lasciar scivolare la lingua nella sua bocca e stringerlo a me con tutta la forza che avevo in corpo.
Prima di perdere del tutto il controllo e arrendermi al desiderio, quindi, mi staccai con violenza, e dopo avergli afferrato nuovamente la mano, senza dire una parola tornammo da Liam. Che razza di problema avevo?! Perché da Natale non desideravo altro che baciarlo?!
-Wow, quello di prima cosa è stato...
-Era... è... ora il mio ex crede che io stia con tuo fratello. Scusa Killian, non so cosa mi sia preso- lo guardai per la prima volta dopo il bacio, e sembrava scosso quanto lo ero io.
-Tranquilla, ti... ti capisco. Stai bene?
-Sì... cioè, credevo di no, ma sì, davvero. Può stare con chi vuole, dico davvero.
-Sai, la rossa non è male, ma è decisamente meno sexy di te, se ti fa star meglio!- aggiunse, e suo fratello si mostrò d'accordo. Nel momento in cui scoppiai a ridere la tensione si dissolse, ed abbracciai i due ragazzi lusingata: l'essere dei perfetti gentiluomini era senz'altro un tratto che avevano in comune, e molto apprezzabile!
-Vi adoro ragazzi. Facciamo qualche altro giro poi andiamo al bar per un goccetto, offro io!
-Con “un goccetto” lei intende che staremo tutta la sera a bere, quindi preparati!- spiegò Killian, e non lo colpii solamente perché aveva ragione. Ogni volta che andavamo a farci “un goccetto” finivamo per girare i locali fino a tarda notte per poi essere così ubriachi da dover prendere il taxi per tornare a casa.
Ed ora più che mai avevo bisogno di alcol: non solo il mio ex era già felice con un'altra donna, ma le stramaledette labbra del mio migliore amico erano più buone e morbide di quanto ricordassi.
 

 

***


 

Alla cortese attenzione del Detective Privato Emma Swan,

Responsabile della SC Private Investigation
228 E 60th St,New York, NY 10022, US

Con la presente, siamo lieti di informarla che il suo operato è passato all'attenzione dell'attuale direttore del Federal Bureau of Investigation (F.B.I.), James B. Comey.
Il suddetto la invita il giorno 12/02/2016 presso la sede centrale del Bureau di Washington - 601 4th St NW, Washington, DC 20535, US – per discutere con lo stesso, in merito ad un invito di frequenza gratuita per lei di n°6 mesi presso il centro di addestramento per reclute di Quantico (Virginia, US), alla fine del quale verrà accolta presso il Bureau in qualità di Agente Speciale.

La preghiamo di dare conferma entro le ore 12:00 del giorno 9/02/2016 al numero sotto indicato.

Distinti Saluti,

Hilary Osborne,
Segretaria presso il Federal Bureau Of Investigation,
601 4th St NW, Washington, DC 20535, US.

 

Alla decima lettura della lettera, ancora non riuscivo a capacitarmi che quella fosse indirizzata proprio a me. Un'ennesima proposta di unirmi ad uno dei dipartimenti di polizia me la sarei anche potuta aspettare... ma l'FBI era tutta un'altra faccenda.
L'FBI, il sogno di ogni detective: e loro volevano proprio me. Per di più, senza che avessi mai fatto richiesta.










 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Come va la pausa invernale? A me male, ma se non altro arrivano foto dal set tanto belle che restituiscono un po' di speranza... Ma marzo mi sembra così lontano! 
Comunque... questo è una specie di capitolo di passaggio, dove iniziano ad arrivare i primi dubbi durante una tranquilla passeggiata coi due fratelli... Emma è rimasta un po' turbata dall'incontro con Walsh, dal vederlo felice con un'altra donna... e con l'intento di ingelosirlo, si è proprio dimenticata di lui, lol :') E' dura di comprendonio, ma ha dovuto ammettere, almeno a sé stessa, che quel bacio le ha fatto un po' perdere la testa... così come a Killian, che è rimasto un pochino shockato xD
E poi... posta inaspettata per lei, una proposta di reclutamento nell'FBI... con 6 mesi in Virginia, lontana da tutti e da Killian, ma che le offre la possibilità di diventare Agente Speciale... accetterà? Chissà xD
La prossima settimana posterò l'altra (e forse la Colifer... dopo un anno credo di essermi sbloccata), perché il nuovo capitolo di questa è su Capodanno, e lo posterò proprio in quei giorni xD
Grazie come sempre a tutti quello che seguono, leggono, inseriscono e recensiscono!
Un abbraccio e alla prossima :*
 
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: _ Arya _