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Autore: _ Arya _    14/12/2015    8 recensioni
Killian Jones è un famoso scrittore di gialli in crisi, e dopo l'insuccesso dei suoi ultimi romanzi decide di trasferirsi a New York, in un appartamento dell'Upper East Side di Manatthan, per trarre nuova ispirazione.
La sua vicina di casa è Emma Swan, giovane investigatrice privata molto in gamba, e potrebbe proprio fare a caso suo.
Riuscirà a convincere la ragazza ad essere la sua nuova fonte d'ispirazione?
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[Dal Prologo]
-Oh non ti preoccupare, tesoro. E poi, questo piccolo incidente è davvero valso la pena... la visuale non è affatto male- continuò a sorridere, stavolta malizioso, accennando al mio fondoschiena.
Sentii le guance andarmi a fuoco, ed ebbi l'irrefrenabile impulso di lanciargli in testa tutto il contenuto del secchio! Come si permetteva di fare un'affermazione del genere come se niente fosse?!
-Sei un maniaco! Ritiro le scuse, la pennellata è stata pure troppo poco!
-Oh scusa, non pensavo fossi una persona timida...- fece poggiandosi contro la porta della sua nuova casa, e incrociò le braccia per continuare a guardarmi con fare provocatorio.
-Non sono timida! Tu però sei un pervertito! Sei appena arrivato e già mi stai antipatico! Complimenti, hai segnato un record!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Edit: cvd, neanche lo sto a dire che è di nuovo crashato tutto. E ora mi crasha pure quando devo incollare più di 4 pagine consecutive... mi sono un po' rotta.
Ah e a sto punto ne approfitto per dire... domani primo lunedì Senza OUAT. Su che mancano altri 2 mesi e 3 settimane. Sigh.




 

All I want for Christmas is You










EMMA POV

Avendo l'aiuto di Ruby in cucina, alla fine avevo deciso di non preparare solo il pudding, ma anche una casetta di pan di zenzero per rimanere sulle tradizioni americane.
Quindi mi ero svegliata alle 7 per infornare il dolce che avevamo preparato la sera precedente – fortunatamente avevo riletto la ricetta coi tempi di attesa e cottura in tempo, o avrei combinato un disastro.
Ruby mi aveva raggiunta alle 8, ed ora ci stavamo impegnando a costruire la casetta di pan di zenzero: se non altro, le pareti erano già tutte pronte.
-Emma, posso chiederti una cosa?- fece la ragazza di punto in bianco, voltandosi a guardarmi.
-Spara.
-Perché ti stai impegnando tanto? Io scherzo sempre sul tuo rapporto con Killian, più o meno, ma... ora mi convinci ulteriormente di avere ragione...
Aprii la bocca sorpresa e lasciai andare il pan di zenzero, ringraziando il cielo quando il pezzo di tetto rimase incollato.
-Non passo il Natale solo con lui, ma con la sua famiglia! Ci saranno suo fratello, una cugina, due nonne e tre zii! Io sono quella che non c'entra niente, quindi impegnarmi a rendermi utile mi pare il minimo.- le spiegai, poi riempii un bicchiere d'acqua fresca per mandarlo subito giù.
La realtà era che quel pranzo mi innervosiva più di quanto avessi creduto inizialmente, ed ero leggermente pentita di aver accettato: sarebbe stato molto più semplice trascorrere il Natale con Ruby, Regina e suo figlio. Tanta leggerezza e zero pressioni.
Tuttavia non avevo trovato il coraggio di dire a Killian che avevo cambiato idea, era stato molto dolce ad invitarmi sapendo che non avevo progetti per il giorno di Natale, quindi alla fine mi ero ritrovata in quella situazione e volevo fare buona impressione a quelle persone. Conoscevo già Liam avendoci chiacchierato ogni tanto al telefono e gli altri sapevano che Killian lavorava con me, ma questo era tutto. Se non gli fossi piaciuta?
-Tesoro, lui non si aspetta che tu faccia la casalinga. Ti ha invitata perché vuole che passi una bella giornata. Quell'uomo pende dalle tue labbra, e tu neanche te ne accorgi...
-Non è vero!- la fermai -Lui è il mio migliore amico. Maschio- mi affrettai ad aggiungere vista la sua espressione scandalizzata.
-Va bene, non ti costringerò a dire che provi qualcosa... solo, riflettici un po'. Sul vostro rapporto. È bellissimo, siete adorabili, ma vi comportate da coppietta... solo senza baci, sesso e queste cose.- mi fece notare: decisi allora di fare una pausa e chiarire la faccenda una volta per tutte; ci sedemmo una di fronte all'altra, ed entrambe incrociammo le braccia.
-Fammi un solo esempio di cosa di ciò che facciamo sembri roba da coppia.
-Solo uno? Credo di averne almeno una decina!
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, facendole cenno di andare avanti: volevo proprio sentire cosa si sarebbe inventata per sostenere la sua assurda tesi.
-Innanzitutto, voi due dormite insieme.
-Ma...
-Zitta, puoi parlare quando avrò finito. Voi dormite insieme, e non è qualcosa di ordinario per un uomo e una donna adulti, anche se amici. Poi state sempre insieme! Voglio dire, ogni volta che torno da lavoro vi trovo sul divano abbracciati a guardare la tv, ridere e scherzare. Terzo... vi cambiate uno davanti all'altra! Scusa se te lo dico, ma anche i migliori amici hanno un senso del pudore che a voi manca.
-Ma appunto! Se giriamo mezzi nudi uno davanti all'altra senza il minimo imbarazzo...
-Non vi fa alcun effetto? Sei seria? Non so a te, ma le volte che ci sono anch'io, Jones non fa che sbavarti dietro. Ti mangia con gli occhi.
-Ma lui scherza! Lo sai che è un pervertito di prima categoria, mi sono abituata ai suoi modi. Insomma, è un bell'uomo, ma posso assicurarti che tra noi è tutto completamente platonico! Faccio con lui esattamente le stesse cose che faccio con te.- conclusi, guardandola con aria di sfida; a quel punto non poteva avere da ridire, perché era davvero così. Facevo le stesse cose con la mia amica donna e col mio amico uomo, e in questo non c'era proprio nulla di male... o avrebbe insinuato che avevo una cotta anche per lei?
-Io e te non stiamo abbracciate sul divano davanti alla tv. E che io ricordi, non ti sei mai seduta sul mio fondoschiena per farmi un massaggio.- replicò alzando un sopracciglio in modo estremamente irritante. Perché non poteva lasciarmi in pace e smetterla con quelle stramaledette insinuazioni?!
-Peso più di te. Vuoi davvero che mi sieda sulla tua schiena?!
-Non è questo il punto! Tra voi due certe volte c'è così tanta tensione sessuale che non so come facciate a non rendervene conto!
-Addirittura?! Non ti pare di esagerare?! Tensione sessuale ora!?
-Sì! Sono passati cinque mesi da quando hai mollato Walsh e a parte Jones non sei mai uscita con un uomo!
-Sto bene da sola. E lui è uscito con altre donne!
-Sì, tanto che la sua relazione più lunga è durata un mese!
-Perché non era la persona giusta per lui.
-E grazie al cavolo, non la troverà mai se non si rende conto che ce l'ha proprio sotto il naso!
-Basta!- gridai infine battendo le mani sul tavolo con forza, e mi alzai per andarmi a chiudere in bagno, dove mi poggiai contro la porta e chiusi gli occhi.
Non sapevo neanche perché mi ero lasciata coinvolgere in quella conversazione sterile, quando non avrei mai ammesso che tra me e Killian ci fosse qualcosa di diverso dall'amicizia.
Tutte le donne con cui era uscito erano più grandi di me, ed era chiaro che per la vita cercasse una persona matura, pronta a dargli una famiglia con dei figli: forse non aveva ancora trovato quella giusta, ma ciò non voleva dire che non ci sarebbe mai riuscito. Certo, un po' mi sarebbe dispiaciuto condividerlo con un'altra, ma solamente perché mi ero abituata ad averlo tutto per me. Come amico.
Mi sciacquai il viso con l'acqua fredda e uscii; aperta la porta e per poco non mi scontrai con Ruby, la quale mi stava aspettando lì davanti.
-Scusa Emma, ho esagerato...- sussurrò mortificata -Non mi va di litigare con te proprio oggi...
-Scusami tu. Anch'io ho esagerato. Hai ragione, tra me e Killian all'inizio c'è stata... attrazione. Ma l'abbiamo repressa e abbiamo preferito rimanere amici. Ho bisogno che sia così, e ne sono felice. Capisci?
-Certo...- annuì, cingendomi le spalle -Scusami ancora. Adesso andiamo a finire questi dolci, o la brutta figura non riuscirai a evitarla!

 

***


 

KILLIAN POV

Alla fine mia cugina non era venuta dato che la sera precedente aveva fatto pace col suo ragazzo, ma ero felice che parte della mia famiglia avesse fatto lo sforzo di venire fino a New York per festeggiare. Mio fratello soprattutto mi era mancato più di tutti, con le nostre serate tra uomini, quindi ero contentissimo del fatto che sarebbe rimasto due settimane. Gli zii e i nonni invece sarebbero ripartiti il 27 purtroppo, ma giustamente avevano le loro vite e le loro cose da fare.
-Beh, eccoci qua! Spero la nuova casa vi piaccia... e credo di aver messo tutto in ordine!- esordii, per poi farli entrare; scoccai un'occhiata alla porta di fronte, ma era presto. Emma sarebbe arrivata a mezzogiorno, quindi doveva ancora essere nel bel mezzo della preparazione di dolci.
-Davvero una bella casa tesoro! Però è così grande... non ti senti solo?- domandò zia Ester, accarezzandomi una guancia. Lei per prima aveva subito i miei problemi dato che si era occupata di me e Liam dopo la morte di mia madre, e nonostante fosse passato molto tempo non riusciva a fare a meno di preoccuparsi per me più del dovuto. Era come un seconda mamma.
-No, sto benissimo qui, sul serio.- la rassicurai.
-E poi non è solo... sta sempre con Emma!- si intromise mio fratello con un sorriso a 32 denti.
-Già, Emma... non vedo l'ora di conoscerla! Da ciò che mi hai raccontato sembra davvero una brava ragazza.
-Ed è anche molto sexy. Fratellino, sei sicuro che non ci nascondi qualcosa?
-Smettila Liam! Siamo solo amici, te l'ho ripetuto un miliardo di volte. Venite con me, vi porto a posare la roba... mi dispiace dovervi far condividere le stanze ma non era il caso di sistemarvi in hotel...- mi scusai per l'ennesima volta, ma ovviamente mi rassicurarono del fatto che sarebbero stati benissimo, molto meglio che passare la notte di Natale in albergo.
Per ultimo portai Liam in camera mia, e senza farsi scrupoli si buttò sul letto con la grazia di un elefante.
-Fa' pure con comodo. Poi il letto me lo ricompri te.- commentai contrariato -Come mi è venuto in mente di farti dormire qui...
-Mi dispiace, immagino che con Emma sia più piacevole...
-Beh, lei quando si butta come fai tu non rischia di sfondare casa!
-Certo, certo, solo per questo... quando arriva?
-Tra un'oretta. E cerca di comportarti bene per favore.
-Sono io il fratello maggiore e responsabile qui, non preoccuparti. E poi lei mi adora!
-Non ti adora.
-Non fare il geloso, non te la voglio rubare. Comunque dovresti cercare di non farti male mentre lavori con lei, se vuoi fare bella figura!
Alzai gli occhi al cielo ed evitai di replicare, per non dover mentire: se tutto fosse andato secondo i piani, non avremmo toccato l'argomento e tutti avrebbero dato per scontato che mi fossi ferito rincorrendo qualche criminale.

 

Era tutto pronto in tavola e tutti si erano cambiati dopo il lungo viaggio; io stesso avevo seguito il loro esempio per rendermi più presentabile. Essendo a casa non avevo indossato nulla di elegante, ma un paio di pantaloni neri e un maglioncino rosso con le renne erano meglio della tuta.
Ero sul punto di andare a recuperare anche il tacchino quando suonò il campanello, e feci cenno a Liam di pensarci lui al posto mio.
Corsi quindi alla porta seguito dal piccolo Hook che adorava Emma, e quando l'aprii per poco non mi andò di traverso la saliva: era bellissima.
Indossava un abitino rosso senza maniche fino al ginocchio, con scollo a V ma molto sobrio, una collana di perle e delle ballerine color crema. Era semplice ma stupenda, perfino più del solito.
-Mi fai entrare o no?- alzò il sopracciglio, e solo allora mi accorsi che teneva due grosse buste in una mano, e nell'altra un vassoio coperto.
-Scusa, sì, certo, entra... Hook, le coccole dopo!- lasciai che il gattino mi si arrampicasse sulla spalla, poi aiutai la ragazza a poggiare la roba in cucina.
Posato tutto e ovviamente dopo che lei ebbe dato un bacino al suo piccolo ammiratore, ci squadrammo entrambi con dei gran sorrisi: il suo era meraviglioso.
-Buon Natale Emma... stai d'incanto.
-Buon Natale anche a te... grazie. Anche il tuo maglioncino è fantastico!
-Già, immaginavo ti sarebbe piaciuto!- risi, poi la abbracciai e mi lasciai abbracciare a mia volta. Non l'avevo mai vista così splendente ed innocente allo stesso tempo, e non potei fare nulla per impedire che tra le sue braccia il mio cuore perdesse un battito.
-Swan, sono contento di passare il Natale con te.
-Anch'io. Grazie davvero per l'invito, non vorrei essere di troppo...
-Non potresti mai essere di troppo... ti adoreranno. Insomma, senti che profumino! Hai portato a casa un'intera pasticceria?
-Ma no scemo, solo qualcosina... per non sfigurare. Vedrai dopo, adesso è presto per i dolci. E i regali dove li lascio? Li porti sotto l'albero?
-Hai portato regali?- mi stupii, e solo allora mi accorsi che una delle buste conteneva dei pacchetti. Ovviamente anch'io le avevo fatto dei regali, ma proprio non ci avevo pensato: ero già felice che fosse qui.
-Per te, Hook e Liam. Per gli altri ho preso dei pensierini, non avevo idee...
-Sei adorabile... non eri costretta! Li lascerò sotto l'albero, andiamo adesso. E non essere nervosa, non è come se dovessi conoscere la famiglia del tuo fidanzato!- scherzai per smorzare la tensione, e quella acconsentì dandomi un colpetto alla nuca.
Le cinsi quindi le spalle e ci dirigemmo verso il salone, dove tutti stavano aspettando con impazienza solo noi per poter finalmente iniziare a mangiare.
-Oh a proposito!- fece, poco prima che raggiungessimo la porta -Come va la mano? Meglio?
-Ah tranquilla, è a posto... smettila di fare quella faccia, non è colpa tua se sono un imbranato sui pattini...
-Cosa cosa cosa? Questa è interessante, fratellino!
Feci un salto sul posto, non mi ero aspettato quella comparsa improvvisa di Liam, soprattutto non nel momento meno opportuno!
-Ehi, venivo a controllare che non vi foste persi a sbaciucchiarvi- fece sulla difensiva, poi si voltò verso Emma; -Finalmente ci conosciamo dal vivo!
Le porse la mano, ma la ragazza dopo averlo squadrato lo abbracciò senza esitare, e quello leggermente sorpreso – come me – ricambiò. Io il primo abbraccio avevo dovuto sudarmelo duramente, e lui se lo guadagnava con tanta facilità!
-La stretta di mano mi sembrava stupida, in fondo ci conosciamo, abbiamo sparlato di tuo fratello tante di quelle volte...- spiegò dopo averlo lasciato andare, ed entrambi scoppiarono a ridere a mio discapito: solo questa ci mancava, che mio fratello e la mia migliore amica si alleassero contro di me. Uno alla volta potevo anche sopportarli, ma due erano troppi!
-Senti, ma la storia di come ha rischiato di rimanere senza neanche una mano...
-Dopo- sorrise, e per consolarmi mi diede un bacio sulla guancia: ovviamente non potei non notare lo sguardo ammiccante che mi lanciò Liam. Speravo solo non avrebbe fatto insinuazioni, c'erano già le sue amiche a tormentarci con quella storia assurda.
Io e lei insieme, come no.
Decisi di non perdere altro tempo e portammo Emma in sala, dove fu accolta da tutti con calore, soprattutto dalla zia: le avevo raccontato della ragazza, e nonostante quel lavoro più o meno pericoloso era contenta che ci fosse qualcuno a prendersi cura di me.
Feci tutte le presentazioni, e mentre lei faceva il giro per salutare la mia famiglia, io mi occupai di posare i regali sotto l'albero, poi presi posto accanto ad Emma, che si era sistemata tra me e Liam.
-Sei tanto carina tesoro, spero che mio nipote ti tratti bene!
-Nonna!
-Zitto Killian. Non si preoccupi signora, è un gentiluomo...- fece lei, e col pizzico sulla gamba sotto il tavolo mi fece capire che mi avrebbe fatto pesare quella bugia, e sicuramente le avrei dovuto un favore. Ovviamente mi comportavo bene con lei, era una donna per cui avevo il massimo rispetto, ma da qui a definirmi gentiluomo... era un po' eccessivo.
Da bravo padrone di casa fui io a servire il pranzo, iniziando dal piatto principale: il ripieno aveva un aspetto delizioso esattamente come il tacchino in sé, di un bel colore dorato. Anche per il contorno avevo seguito la ricetta della nonna: delle semplici ma gustose patate al forno con le cipolle.
Iniziato a mangiare, ricevetti un mare di complimenti da tutti, ed Emma si stupì che anche con solo mezza mano sana fossi riuscito a preparare un pranzo così ricco e delizioso. Effettivamente dovetti ammettere di essermi superato, avevo davvero cucinato per un esercito: oltre al tacchino avevo preparato un paio di insalate ed una passata di verdure con tanto di salumeria varia. Ovviamente non avevo fatto mancare né vino bianco né Eggnog sia in versione con rum che analcolica, in modo che ce ne fosse per tutti i gusti.

 

***

 

Dopo il pranzo che ci aveva riempiti come delle botti, eravamo passati tutti ad accomodarci su divano e poltrone, avendo deciso di aprire prima i regali e poi dedicarci al dessert.
Mi offrii di pensare io ai pacchetti, ma Emma venne in mio aiuto anche per smaltire un po' di cibo, come disse lei. Insieme al dolce avrei offerto sicuramente tisana o whisky a scelta per aiutare nella digestione.
-Attento!- esclamò, quando con una presa goffa strinsi uno dei pacchi un po' troppo forte, senza riuscire a trattenere una smorfia di dolore.
-Ma scusa, prenderne un po' alla volta, genio?
-Non fare la sapientina, ho fatto.
La donna alzò gli occhi al cielo ma non fece altri commenti e raccolse i pacchetti rimasti; la verità era che non volevo fare la figura del pappamolle davanti a tutti, già mi sentivo abbastanza stupido per essermi tagliato in quel modo.
-Ma Emma! A proposito, tu non ci hai ancora raccontato come ha fatto quello scemo di mio fratello a squarciarsi la mano!- intervenne Liam: e io che avevo sperato se ne fosse scordato!
-Esatto, tesoro, com'è che ti sei fatto male? Proprio ora per le feste...- intervenne anche la zia, mentre Emma e l'altro traditore stavano già ridendo sotto i baffi: me l'avrebbero pagata, tutti e due.
-Sempre a inseguire i criminali voi due, eh? Non sarà pericoloso per due ragazzi come voi?
All'intervento dello zio, Emma scoppiò definitivamente a ridere, e si sedette in poltrona per posare i pacchetti sul tavolino: tutti la guardarono sorpresi, mentre io ero già pronto a scavarmi una fossa molto profonda e buttarmici.
-Ok, prima che apriamo i regali... sappiate che Killian sul lavoro non si è mai fatto male...
-Ma allora...
-Ieri pomeriggio siamo andati a pattinare, e l'imbranato qui presente si è scontrato con un bambino. È finito col sedere a terra... e con la mano squarciata da una lama, abbastanza da aver bisogno di una mezza dozzina di punti... però è stato bravo, non ha pianto neanche una volta!
Liam fu il primo a scoppiare a ridere, e gli altri lo seguirono a ruota: avrei dovuto ricattarla e chiederle di raccontare qualcosa di eroico, un'impresa nella quale magari io le avevo salvato la vita.
-Scusa, l'ho fatto unicamente per rassicurarli del fatto che non ti metto in pericolo io- scherzò la ragazza, e mi tirò per un braccio facendomi sedere al suo posto, per poi sistemarmisi sulle gambe.
Il suo corpo caldo a contatto col mio mi provocò un brivido che mi percorse da capo a piedi; mi spaventai così tanto di quella reazione, che decisi di attribuire la colpa al rum. Doveva avermi mandato in tilt il cervello.
Cercai quindi di concentrarmi sul suo sorriso e sulla gioia che esternava: non aveva mai passato un Natale in famiglia, ma sempre in orfanotrofio e poi con Ruby e Neal. Avevo capito che il fatto di passare quella festa con me e i miei parenti l'avesse resa nervosa, ma ora sembrava serena. Ovviamente avevo spiegato a tutti il motivo per cui avrebbe festeggiato con noi per evitare che le facessero domande imbarazzanti, ma come sempre mi avevano reso orgoglioso ed erano stati lieti di accoglierla. Era la prima volta che una ragazza che faceva parte della mia vita passava il Natale insieme a noi, eppure mi sembrava la cosa più naturale del mondo. Tra i due era lei quella più forte e decisa, ma la conoscevo così bene che a volte nel suo sguardo riuscivo a leggere quella malinconia da bimba sperduta che non l'aveva ancora abbandonata. Proprio per quel motivo per il giorno del Ringraziamento non ero tornato a casa, mentendo e dicendole di avere il passaporto scaduto e che quindi non potevo viaggiare. Non amavo mentirle, ma avevo voluto davvero passare quel giorno insieme a lei senza farla sentire in colpa, e i miei familiari mi avevano sostenuto come sempre.


Mezz'ora dopo tutti avevano aperto i propri regali, mentre io ed Emma che ci eravamo occupati di distribuirli eravamo rimasti per ultimi.
La ragazza aveva insistito perché iniziassi io, ed ora mi mancava solo il suo pacchetto; nel frattempo avevo ricevuto una fontana di cioccolato da parte degli zii – grazie alla quale Emma si era autoinvitata a casa mia per colazione per tutta la vita, una bellissima fotocamera da parte dei nonni che volevano mandassi più foto, e da Liam dei giochi per la Wii e un pigiama di Superman; infine, la zia mi aveva regalato un profumo di D&G e un minifrigo con usb che avevo adorato. Sarebbe stato utile per scrivere ed avere una lattina fresca a portata di mano.
-Ok, ora devi aprire i miei!- esclamò la ragazza, seduta su un pouf di fronte a me, nonostante le avessi offerto la poltrona.
-Più di uno?
-Esatto. È che... il secondo l'ho visto un paio di giorni fa e non ho resistito!
La sua risata mi lasciò perplesso, ma afferrai i pacchetti che mi porse e li scartai partendo dal più piccolo: quando lo aprii rimasi senza parole: una Smartbox per quattro giorni in montagna, con tre lezioni di sci e un volo in parapendio inclusi!
-Mi dicevi che vorresti imparare a sciare no? Il parapendio non sei costretto a usarlo...- sorrise, mentre io continuavo a guardarla basito. Ora mi sentivo stupido, in confronto le avevo fatto dei regali molto più semplici.
-Grazie Emma... sei fantastica!
-Ed è per due, puoi portare chi ti pare... magari trovi una ragazza, tanto scade a Marzo.
-Ma quale ragazza... verrai tu e basta. Nessun'altra sarebbe abbastanza spericolata da voler fare queste cose con me!
Ridemmo tutti, e quella accettò di fare da riserva se non avessi trovato nessuno: non glielo dissi, ma sapevo già che saremmo andati io e lei. L'idea di un week end in montagna con Emma a fare sport estremo mi piaceva da impazzire, mai e poi mai avrei cambiato idea.
-Ok, ora però apri l'altro.- mi incitò, e preso dalla curiosità non aspettai che lo ripetesse due volte.
La sorpresa che avevo provato al primo pacchetto, non fu minimamente paragonabile allo stato in cui mi ritrovai alla vista dell'uncino. Era una protesi a forma di uncino. Ma non quelle orribili protesi mediche, questo sembrava un vero uncino alla Capitan Uncino.
-Beh... non ti sei mica offeso, vero?
Alzai lo sguardo verso di lei pensando stesse scherzando, ma aveva davvero uno sguardo preoccupato.
-No- mi affrettai a rassicurarla -Questa cosa è fantastica! Sei un maledetto genio Swan, credo di amarti!- esclamai e mi alzai subito ad abbracciarla, mentre Liam fischiava gridando “Woo si è dichiarato!”. Emma ricambiò l'abbraccio e ridemmo insieme, come aveva potuto credere di avermi offeso? Sapeva bene che amavo da impazzire il suo modo di scherzare sulla mia mano mancante, ma questa volta si era davvero superata! Quel giorno stesso avrei provato quell'aggeggio, e conoscendomi l'avrei anche portato piuttosto spesso.
-Fratellino ti prego sposatela, avere una cognata così è sempre stato il mio sogno!
-Tranquillo Liam, abbiamo deciso che se arrivo a 40 anni e siamo ancora entrambi single, ci faremo da marito e moglie di riserva- lo rassicurò Emma divertita, riferendosi all'accordo che avevamo stipulato da ubriachi durante il suo compleanno. Ovviamente la mattina dopo avevamo ritirato tutto al 90%, lasciando però una possibilità del 10% perché in fondo l'idea non era poi così malvagia.
-Non prendetevela, ma sareste una coppia adorabile...- intervenne zia Ester con l'approvazione di tutti gli altri, col risultato che arrossimmo, per poi guardarci e scoppiare in un'ennesima risata per quell'assurda idea che sembrava aver afflitto tutti i nostri cari.
-Dai, ora tocca a te aprire i regali!- esclamai per cambiare discorso, e tornai a sedermi per porgerle uno ad uno i pacchetti che aveva ricevuto.
Godetti appieno di quella gioia innocente nei suoi occhi mentre apriva i regali, incredula di averne ricevuti così tanti: sembrava una bambina. Era così emozionata mentre ringraziava tutti, che scoppiò in lacrime quando trovò il braccialetto della zia in oro bianco con inciso il suo nome, uguale a quelli che portavamo io, Liam, e tutti i nostri cugini. Io stesso mi commossi guardando le due abbracciarsi, perché quello era un oggetto che aveva sempre regalato alla famiglia, quando qualcuno di noi compiva 18 anni.
-Tesoro, adesso calmati avanti...- sussurrò la donna accarezzandole i capelli, ma quella sembrò incapace di smettere. Era davvero la ragazza più dolce che avessi mai conosciuto.
-Scusa Ester... è che... non sono mai stata parte di una famiglia... e tu senza neanche conoscermi mi fai questo regalo... è bellissimo. Lo porterò sempre. Grazie...- singhiozzò, poi afferrò il fazzoletto che le porsi e si asciugò le lacrime.
Aspettammo pazientemente che si tranquillizzasse, e dai loro sguardi capii che tutti la adoravano: si erano innamorati di lei, proprio come me. Era questo il motivo per cui non ero mai soddisfatto delle mie relazioni: nessuna di queste si era minimamente avvicinata ad essere speciale quanto la nostra amicizia.
-Ora la smetto di frignare... scusatemi.- sorrise: quel sorriso bagnato di lacrime, se possibile, era ancora più bello. Dio, come faceva ad essere tanto perfetta?
-Mancano i miei Swan. Cioé, il mio...- mi corressi, mordendomi un labbro; in realtà erano due, ma sarebbe stato meglio se avesse aperto il secondo in privato; l'avevo preso scherzosamente, come lei aveva fatto con l'uncino, ma non avevo pensato che avrebbe potuto essere imbarazzante.
Le porsi quindi il pacchetto più piccolo, e dopo avermi scrutato l'afferrò: con un po' di fortuna, sarei riuscito a convincerla a lasciar perdere l'altro.
Guardai le lunghe dita scartare con cura, e quando aprì la piccola scatolina blu all'interno, i suoi enormi occhi verdi si illuminarono di nuovo.
Avevo pensato a lungo a cosa regalarle, essendo un'amica avevo quasi escluso i gioielli; poi però mi ero trovato davanti ad un meraviglioso set con orecchini e collana di Tiffany, entrambi con piccoli ciondoli a forma di cigno ed una pietruzza verde incastonata all'interno. Li avevo trovati perfetti per lei, e non ero riuscito a resistere.
-Oh mio Dio, Killian, sono meravigliosi!- sussurrò guardandomi negli occhi incredula, ed io sorrisi sperando non lo trovasse inopportuno. In fondo non era un anello di fidanzamento, ma qualcosa di bello per una persona molto speciale.
-Ci speravo, che ti piacessero... lo so che non porti spesso dei gioielli, ma...
-Questi li porterò sicuramente. Sono davvero bellissimi... grazie! Vi siete messi tutti d'accordo per farmi piangere...- rise asciugandosi una nuova piccola lacrima, e si alzò per venire ad abbracciarmi forte, per poi rimanere seduta sulle mie gambe.
-Che cos'è l'altro?
-Dopo. Fidati.
-Ehi fratellino, cosa nascondi?
Purtroppo Liam mi distrasse il tempo necessario perché la ragazza mi sfilasse il secondo pacchetto di mano: lei, forse, l'avrebbe presa come un gioco... ma tutti gli altri?
Non potevo neanche correre a nascondermi da qualche parte, dato che mi era rimasta in braccio.
A quel punto feci l'unica cosa che mi rimaneva: studiare la sua espressione.
Aveva un sopracciglio alzato, e spostò più volte lo sguardo da me alla scatola: fu il cipiglio divertito che notai la seconda volta a permettermi di riprendere a respirare.
-Hai ragione. Non serve che lo vedano tutti.- fece impassibile, ed entrambi cercammo di rimanere seri per non far trapelare nulla: fu Liam a rovinare tutto, tirandoglielo via di mano.
-Woah, un completino rosso di Victoria's Secret! E anche piuttosto sexy... ma aspetta. Killian, non è lo stesso che porta Emma quando lei e Charles...
Deglutii rumorosamente, stavolta davvero, davvero preoccupato. Era ovvio che fosse quello il motivo, ma lei ancora non lo sapeva.
-Leia. Si chiama Leia.
Leia e Charles erano i protagonisti del mio romanzo – nomi accuratamente scelti da Emma – ma lei mi aveva chiesto di farglielo leggere solo una volta finito. A Liam invece l'avevo mandato meno di una settimana prima, e non mi ero aspettato fosse già arrivato a quel punto: il traditore non mi aveva detto niente!
-Un momento, ma di cosa state...
-Emma, non hai ancora letto la nuova opera del tuo amico? È quasi finita, e c'è un capitolo in particolare piuttosto interessante...- ammiccò, lasciando la ragazza a bocca aperta.
-Killian! Vuoi dire che...
-Dai, è un po' romanzato... lo sai che la gente è più incline a leggere se c'è un po' di sentimentalismo...
-Ma sei un porco!- esclamò, alzandosi e puntandomi un dito contro; -So di averti detto che volevo aspettare, ma almeno dovevi dirmi...
-In mia difesa posso dirti che non è a te che pensavo mentre scrivevo quelle scene. Dai Swan, ti pare? Sarebbe imbarazzante, sei la mia migliore amica...
-E tu un pervertito!- ripeté, per poi colpirmi in testa con la scatola che si riprese da mio fratello; -Però è una cosa che sapevo già... quindi sinceramente non ne sono stupita!
Inaspettatamente la bionda scoppiò in una fragorosa risata e passò a colpirmi con un cuscino, poi gli altri si unirono a noi.
Alla fine quella che avrebbe potuto rivelarsi un'enorme figura di merda fu ciò che riempì di risate e battute il resto della giornata. Emma ovviamente non se la prese e mi ringraziò per il regalo, promettendo di indossarlo alla presentazione del libro – che ora ovviamente voleva leggere a tutti i costi il prima possibile.
Su una cosa sola avevo mentito: era proprio a lei che avevo pensato, mentre mettevo nero su bianco la prima notte d'amore e passione di Charlie e Leia.




OUTFIT EMMA: http://www.hosting.universalsite.org/image-emmanuovaff-2581_566B88E3.png
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Angolo dell'autrice;
Ciao... che dire? L'Underworld almeno ha il wi-fi, dato che sono morta anch'io e vi sto scrivendo direttamente da lì. Qualcuno mi spieghi come si fa a sopravvivere fino a Marzo, per favore. Io non riesco ad ascoltare una canzone malinconica che mi viene di nuovo il magone. Per non parlare del fatto che se mi trovo davanti immagini e gif della puntata o anche solo se ci penso mi viene voglia di rimettermi a piangere... (ho fatto un lago quando ho visto la puntata, e immagino di non essere l'unica). Io non ce la faccio, davvero ç_ç 
Non so come ho scritto questo capitolo allegro nel mio stato di depressione... ma forse l'ho fatto proprio per tirarmi su xD Ho bisogno di scrivere/leggere roba allegra e felice! E' l'unico modo per sopravvivere 3 lunghi mesi...
Prima di andare da Killian, Emma ha preparato i dolci e si è fatta una chiacchierata con Ruby... che non capisce come mai quei due non stiano già procreando :')
Poi, ha fatto prendere un colpo a lui presentandosi con un look semplice ma bello che lui ha apprezzato parecchio... i brividi e le farfalle allo stomaco stanno arrivando lol Ha iniziato a rendersi conto di provare sentimenti un po' strani e ha incolpato il rum...
Emma è stata felicemente accolta in famiglia, tutti la adorano come Killian... e Liam li shippa già e non perde occasione per fare battutine xD
Poi ci sono stati i regali, tutti apprezzati... anche il completino intimo sexy xD
La smetto o il commento viene più lungo del capitolo, che è già lungo di per sé... a proposito di questo, scusate! E' venuto un po' più lungo degli altri ma non sapevo cosa tagliare... xD
Questa pausa mi ha già dato una nuova idea per una nuova storia, che mi piace molto... (almeno l'idea. se poi verrà una storia decente non so xD), ma ho già 2 ff in corso che non finiranno molto presto... quindi credo aspetterò di finirne almeno una... un po' mi dispiace perché sono piena di idee, ma non posso portare avanti 3 storie xD
Grazie mille a tutti come sempre... e alla prossima! Oppure ci si becca nell'Underworld dato che suppongo siamo tutti morti.
Un abbraccio :*
   
 
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