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Autore: Caru13    20/12/2015    3 recensioni
Perché mi batte così forte il cuore? Come mai sento questo immenso calore nel mio petto? Eppure dovrei aver freddo, sono uscito di casa come un idiota senza né felpa né giacca, ed ora sono qui sotto la neve alla vigilia di Natale. E allora perché sento questo forte calore che si propaga in tutto me stesso e non mi fa smettere di sorridere? Forse è il pino di Natale alto due metri addobbato e illuminato che mi sta di fronte a darmi felicità, o forse è la ragazza alle mie spalle con le sue parole. D'improvviso spalanco gli occhi, perché un calore ancora più grande di quello che provavo fino a poco fa mi pervade, nel punto in cui una sottile e delicata mano si è posata, sulla mia guancia. La stringo di più al mio volto, mentre il mio sguardo incontra quello della ragazza che ho sempre amato, almeno da quando ho capito cosa vuol dire amare. Non l'avevo mai vista così, sembra davvero imbarazzata, è lì rigida tutta avvolta nel suo cappotto rosa e il suo volto è diventato cremisi quasi come il colore dei suoi capelli. Oh dio, non sarà che anche io sono rosso come lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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20 Dicembre 
 
Dopo una lunga nottata insonne mi sono da qualche ora addormentato tra le morbide coperte che ora mi hanno avvolto come fossi un bozzolo. Sto iniziando a stancarmi di questo ritmo di studio e impegni continuo, non ho più tempo per me stesso, ma d'altronde se fra qualche anno vorrò entrare in politica non posso fare altrimenti. Stare qua sotto è una delle cose che in questo periodo preferisco, tranquillità, silenzio, relax... Almeno finché non suona la sveglia. Ecco, il mio momento di riposo è già finito ed io ho ancora troppo sonno per alzarmi, e poi la coperta è così calda. Tolgo un braccio dal "rifugio" in cui sono che subito mi si gela al contatto con l'aria fredda mattutina, e senza aprire gli occhi tasto il comodino di legno davanti al mio letto cercando la sveglia, non trovando altro che il telefono. Ma... oggi è domenica! Sobbalzo al pensiero e cerco di disfarmi delle coperte, cosa che mi esce molto difficile dato che questa notte  mi sono girato e rigirato così tante volte che ora sono bloccato in un groviglio di piumone giallo, almeno fin quando alzandomi non sbatto la fronte contro il metallo del letto a castello ricadendo di schiena sul materasso.
-accidenti che male...  Basta, da domani torno a dormire di sopra...-
Dico tra me e me, prima che il telefono vibri sul tavolo. È un vecchissimo modello, neanche lontanamente paragonabile ai telefoni d'oggi, ma a me va bene così. Rialzandomi a fatica e ancora massaggiandomi la fronte raggiungo il comodino davanti al letto e una volta lì apro il telefono e leggo due messaggi provenienti da... Sora?
-hey Tai, puoi uscire oggi? Ci incontriamo al campo da calcio dove ci allenavamo da piccoli!-
Allora era stato il telefono a vibrare e a svegliarmi, accidenti per averlo confuso con la sveglia devo proprio essere stanco.
-ok?-
-va bene ci vediamo lì.-
Le rispondo, sedendomi poi di nuovo sul letto chiudendo il telefono tra le mani. Un ciuffo ribelle mi cade sul volto coprendomi un occhio, e subito cerco di rimetterlo a posto passando una mano tra i morbidi capelli. Cosa mi fa essere così pensieroso? Il messaggio di Sora mi ha così tanto sconvolto? Beh, di certo non me lo aspettavo... Ma si, sarà una bella giornata, è da un po' che non stiamo del tempo insieme io e lei, circa dal Natale scorso... Già.
-fratellone, ti sei svegliato?-
Mi urla Kari dall'altra stanza.
-adesso sì, piccola peste.-
Non riesco a smettere di sorridere mentre la rincorro per tutta casa, d'altronde siamo sempre stati come cane e gatto io e mia sorella.
-hai programmi per oggi?-
Chiede lei mentre bevo il caffè.
-in realtà sì... Avevo intenzione di vedermi con Sora questo pomeriggio.-
Dico spontaneamente, per poi pentirmene cercando di nascondere la faccia nella tazzina. Non ho neanche bisogno di guardare mia sorella per capire che espressione ha assunto e soprattutto cosa sta pensando, infatti è lì che mi guarda tutta contenta con un sopracciglio alzato.
-non ci pensare neanche, è solo un'uscita.-
-io? Cosa credi che stia pensando?-
Mi risponde ridacchiando sotto i baffi. 
 
Non ci siamo dati un orario specifico in cui trovarci, ma so bene che intendeva al campo alla stessa ora di quando ci allenavamo, alle 5 in punto. Mi sto dirigendo verso di lei in questo momento, e anche se teoricamente dovrebbe essere pieno pomeriggio il sole sta già quasi per tramontare. Inizio a pedalare più velocemente, è come se più mi avvicino al luogo dell'incontro più il mio cuore batte forte. Il vento mi scompiglia i capelli, mi impedisce la visuale, mi lacera di freddo, ma nonostante questo accelero ancora passando sul lungo ponte che da direttamente sul fiume Edo, dove alcuni anni fa un mostro melma di nome Raremon venne sconfitto da due dei miei più grandi amici. Non posso fare a meno di fermarmi per qualche secondo e ripensare a quei momenti. Digiworld sembra quasi un lontano ricordo, il portale si è di nuovo chiuso portandoci via i nostri amici e i momenti che passavamo insieme. Ma in fondo è meglio così, se si dovesse riaprire significherebbe una nuova minaccia, e non è certo il caso. Ho sempre pensato che, forse, più che eroi siamo dei porta sfortuna. Continuo la mia corsa mettendomi gli occhiali da aviatore che porto al collo e finalmente intravedo il campo, ancora più spoglio e malandato di quando ci giocavamo anni fa. 
Ed eccola lì, a metà dell'area di rigore dove era solita aspettare i miei passaggi sconclusionati.
Affianco la bici alla parete collinare che delimita il campo, e poi scendo verso di lei che continua a fissare uno dei pali della porta. Ma...
-ripenso spesso a quel giorno sai? Quella volta che andasti dritto verso la porta avversaria attirando su di te tutta la squadra per poi passarmi all'ultimo il pallone.-
Comincia a dire avvicinandosi alla porta.
-ed io che per un istante pensai che volessi fare tutto da solo, prima di ricordarmi chi sei. Poi, al termine della partita, su questo palo, abbiamo inciso i nostri nomi su un pallone stilizzato...-*
È... Bellissima. Non riesco nemmeno a risponderle. È cambiata molto esteriormente in questi ultimi anni, ma dentro è rimasta sempre la stessa, la mia migliore amica...
Quand'è che mi sono accorto di quanto fosse bella, simpatica, gentile...
-me lo ricordo bene anche io, potrei mai dimenticarlo?-
Chiedo retoricamente mentre la supero e raccolgo una palla abbandonata all'estremità della porta.
-ti vanno un paio di tiri?-
 
Passeggiamo per le strade di Tokyo in questo momento. È strano come le grandi città si trasformino durante la notte, le migliaia di luci che avvolgono il centro con questo bagliore creano un effetto stupendo, si sente che il Natale sta arrivando. Qua da noi il Natale non è come in occidente, sono pochi i cristiani qui, solo una piccola minoranza, ma è molto sentita come festività. Più che manifestazione religiosa infatti, è considerata una festa per la famiglia e per gli innamorati.
-pensavo per il 23 che è la festa dell'imperatore* e quindi le scuole saranno chiuse, di organizzare una rimpatriata di gruppo, che ne dici?
-accidenti hai proprio ragione! È un'ottima idea, potremmo farla al campo estivo, dove è iniziato il nostro viaggio.-
Le rispondo. D'altronde quest'anno, non ho proprio voglia di partecipare attivamente alle festività.
-mi mancano un sacco... Byomon e gli altri. Chissà cosa staranno facendo adesso...-
Sembra triste, forse non avremmo dovuto iniziare questa conversazione, separarsi un'altra volta dalla sua Digimon era stato un duro colpo per lei.
-non so cosa stiano facendo gli altri, ma sicuramente Agumon si starà abbuffando come al solito.-
Esclamo sorridendo. Lei mi fissa per qualche istante, e poi abbozza un sorriso anche se riesco a intravedere delle lacrime pronte a rigarle il viso. E poi, si butta al mio collo abbracciandomi nascondendo il volto nella mia spalla. Sono quasi paralizzato, l'unica cosa che riesco a fare è stringerla quanto meglio riesco,  appoggiando il mento sulla sua testa. Ho sempre amato i suoi capelli, il loro colore acceso, il loro profumo...
-Hey Sora, tranquilla va tutto bene, ci sono qua io, no? Ahahah da quand'è che sei così piagnucolona?-
Le domando ammiccando  e riuscendo a farle tornare il sorriso, quel sorriso stupendo che ci ha accompagnato in tutte le nostre avventure.
Siamo stati ancora un po' in giro per il centro a parlare e ad ascoltare musica in alcuni locali, e adesso è tardi, sarà quasi la mezzanotte. Prendiamo un ultimo spuntino prima di dirigerci a casa sua, una specie di hot-dog infilzato in un bastoncino, che trovo molto gustoso. Casa sua non è troppo lontana dal centro, ma non mi sento di lasciarla andare da sola di notte, così saliamo in bici e partiamo. Mi stringe forte durante tutto il percorso, mentre facciamo i nostri stupidi battibecchi che ci caratterizzano. Ed eccoci qui, davanti alla porta di casa sua. Prende le chiavi dalla borsa e ci gioca un po' tra le dita prima di inserirle nella porta, ma a metà si blocca.
-Hey Tai, ti va di entrare e farmi ancora un po' compagnia? I miei sono fuori e non mi va tanto di stare da sola.-
Chiede all'improvviso.
-ehm, mi spiace Sora, ma Kari mi aspetta a casa e se non torno si preoccuperà.-
Non avrei mai dovuto dirlo. Penso che questo sia il momento peggiore della mia vita. La sua espressione è cambiata, mi guarda quasi con odio, e aggiunge solo le parole:
-sei uno stupido Tai...-
Prima di sbattermi la porta in faccia.
Un forte silenzio albeggia intorno a me, diviso solo da alcune auto che passano di tanto in tanto nella strada sotto di noi. In preda allo sconforto, mi siedo davanti a casa sua appoggiando la schiena e la testa alla porta. La giornata è stata fantastica, e allora cosa ho fatto di male questa volta?
 
E tai non sa, che dal lato opposto al suo, appoggiata alla porta c'è anche Sora, che si domanda come lui possa non aver capito.
 
 
Angolo dell'autore
 
Eccoci ragazzi! Il primo capitolo della mia fic natalizia, è la prima volta che mi cimento in una storia incentrata sull'amore, ma spero esca qualcosa di piacevole. Purtroppo non sono riuscito a scriverlo nell'introduzione perché usciva di troppe parole, ma sarà una fic a giorni di tre capitoli, il 20, il 23, e il 24-25, insomma la notte di Natale, e questi tre capitoli verranno pubblicati in questi stessi giorni, come è avvenuto per il 20 che è oggi. Per quanto riguarda gli asterischi, il primo è una mia invenzione, nella storia originale non hanno intagliato un palo della porta, ma mi sembrava carina l'idea di fare una cosa solo per loro, un po' come quando nei film incidono le loro iniziali nella corteccia di un albero, ecco una cosa del genere. Per il secondo, è solo per spiegare un paio di cose riguardo alla festa dell'imperatore giapponese, festività che cambia ad ogni imperatore e celebra la sua nascita, che casualmente con questo attuale imperatore viene festeggiata il 23, fortuna per me e questa ficXD durante la festa dell'imperatore la gente di Tokyo o comunque chi riesce può entrare nel palazzo imperiale dove da una finestra l'imperatore li saluta, e Tai giustamente quest'anno dice che non gliene frega niente in poche parole. Ok, ok, con vuoi entrare un attimo Tai? Non intendevo certo quello che state pensandoXD hanno solo 15 anni! Non avrebbe sicuramente voluto quello la nostra dolce prescelta dell'amore... Detto questo ragazzi vi saluto, ci vediamo fra tre giorni con il secondo capitolo e vi invito a dirmi cosa ne pensate della storia e di come l'ho scritta, dato che è la prima volta che provo queste cose. Un saluto da parte mia, e fate gli auguri all'imperatore il 23!XD Ciaoo👋🏻😜
   
 
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