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Autore: Tilpion    21/12/2015    2 recensioni
Sette personaggi si risvegliano in un sotterraneo. A un certo punto vengono aggrediti da sei orchetti, ma questo è solo l'inizio di qualcosa più grande. Attenzione: Il primo capitolo è in italiano un po' arcaico, perciò se non lo sopportate, vi conviene passare al successivo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tilpion

Passai la notte guardando la Luna. Era... meravigliosa. Così fredda e elegante. I miei nuovi alleati avevano già fatto ogni cosa, perciò non avevo niente di meglio da fare. Come i miei simili elfi, non avevo mai avuto bisogno di dormire. Se avessi avuto ancora il mio amico Blaithe con me, avrei potuto passare meglio il tempo. Invece non c'era, e l'altro elfo si stava stabilizzando. A un certo punto, mi accorsi che il Sole stava sorgendo. Stavo per iniziare le mie orazioni mattutine, quando vidi il nano (come si chiamava? Runin? Branin?) uscire e, probabilmente, iniziare le sue. Brunin(ah, questo era il suo nome) non mi piaceva. Troppo assente e il suo sguardo vacuo non mi convinceva. Inoltre, la sua magia da sciamano sembrava una versione più rudimentale della mia. Mi stavo affilando le unghie con una pietra quando i due mezziumani(Feanir e Aramil?) e l'halfling( Azogo, forse?) uscirono dalla tenda. Quello stolto dell'umano aveva detto di stare a guardia, ma si era addormentato due ore dopo. Fissai il mezzoumano dai capelli dorati. Lui ricambio lo sguardo e disse rudemente: “Preparati, noi andiamo in avanscoperta. Le tue capacità ci serviranno per chi starà per ultimo nel gruppo.”. Lo squadrai annoiato e indicai la tenda. Lui capì e disse che il paladino si sarebbe occupato del ferito. Le mie mani si chiusero per un instante, facendo penetrare le unghie nelle mani. Si rilassarono subito e sospirai. “D'accordo, se voi avrete bisogno di aiuto, sarebbe illogico non darvelo, in quanto morirei da solo”. Era la verità, purtroppo. Di certo non sarei rimasto con loro un momento di più altrimenti. Maledizione. Che tu, umano, sia maledetto. Anche tu, mezzosangue. Avrei potuto passare la giornata da solo. Ma devo trovare Blaithe. Ci incamminammo verso sud nella foresta

Intanto all'accampamento, il paladino curava il ferito...
“Necessitate de qualche premura, messere?””...(Perplesso”” Vi est d'uopo che siate servito?””....(ancora di più)””Suvvia, non avete cagion essere retrivo?””Chiè cagionevole”pensieri”Codesto villanzone possiede una dura cervice”.”Cosa sta blaterando questa lattina umana sgrammaticata e analfabeta?!”. “Gradireste un poco d'acqua?” “No, grazie mille” “Un tocco de companatico?” “Non stare a preoccuparti sono a posto così” “ Un cuscino?” “Non ce n'è biso...” “ Qualche minuto et terminerò l'impresa” (qualche minuto dopo) “Ecco qui” “grazie, ma non ce n'era bisogno” “Fole” “Ma di che cosa è fatt... arghhhhh!” (esce di corsa)“ ohibò me scordai de controllare se vi fossero quelle che lo volgo appella ortiche, conviene che vada a soccorrerlo: necessita di aiuto”.

Torniamo a prima...

Stavamo camminando nella zona boschiva, quando all'improvviso il fesso d'un nano lanciò un grido. Imprecando contro la sua stupidità, mi voltai e vidi che si ritrovava disteso a terra, mentre una creatura che sembrava quasi un orso, ma più simile a una donnola. Dovea essere un ghiottone, quindi. Notando che i compagni sembravano tenere al nano, a giudicare dal loro scatto, e mi preparai ad aiutarli. Azogo tentò una pugnalata ai fianchi della fiera, riuscendo a ferirla. Idiota. Così non l'hai nemmeno ferito seriamente e l'hai fatto solo arrabbiare. Deciso a porre fine alle sofferenze del povero ghiottone, scelsi di farlo in modo “naturale”. Strinsi il mio rametto d'agrifoglio e sussurrai la formula, alzando l'altra mano al cielo. L'aria iniziò a turbinare e si formò un globo smeraldino, che circondandosi di scritte fluttuanti si allargò. Scomparve, rivelando la forma di un ippogrifo. In passato, avevo letto qualcosa su di loro... Indicai il ghiottone, e l'ippogrifo capì.. Si lanciò contro la belva e lo squarciò con gli artigli e il becco. Dopo di che, scomparve.La Natura ha dato, la Natura ha tolto, pensai amaramente. Se non fosse stato per quello stupido nano e per l'idiota ladruncolo, non sarebbe successo. Fu proprio lo sciamano a finirlo, facendo apparire nelle sue mani una lama di fiamme condensate. Il ghiottone cadde, morto. Stavo osservando il corpo, quando Feanir si avvicinò, lo raccolse e lo mise nello zaino. Gli chiesi “Ehm, non dovresti...” “Cosa?” “Vedi... Seppellirlo?” “No.” “D'accordo”. Deficiente di un Feanir. Brunin ci guardò storto e disse, con gli occhi storti: ”Potevo.... Cavarmela da solo.”. Aramil, con gentilezza, rispose: “Certo, la vita.” Trattenni un ghigno. Continuammo ad avanzare, quando lo stregone ci disse di fermarci. Ci chiese se sentivamo niente. Iniziai a sentire uno strano ronzio. Egli rivelò:” C'è una barriera magica qui... Dobbiamo vedere se è pericolosa o meno.” .“Ci penso io” rispose allegramente Feanir. Tirò fuori dal suo zaino il corpo del ghiottone e lo lanciò in avanti di qualche metro. La carcassa rimase inerte. Decidemmo quindi di passare e il guerriero si rimise il ghiottone nello zaino. Dopo un po', notammo una casetta. L'halfling si avvicinò e sbirciò da una finestra. Ci fece segno di avvicinarci. Una volta vicini, notammo strane creature che sembravano orsi umanoidi con gli occhi che brillavano di rosso. “Bugbear”sussurrò Azogo. “E sotto incantesimo, a giudicare dagli occhi” suggerì Aramil. Feanir, probabilmente troppo curioso, aprì la porta parzialmente. Disse che le creature non parevan reagire. Ordinò quindi di prepararci per un attacco. Non posi obiezioni: se erano sotto incanto, dovevo liberarle in qualche modo. Feanir aprì del tutto la porta e Azogo entrò come un lampo e pugnalò uno dei bugbear, mentre Aramil lanciò un raggio gelido. Feanir si avvicinò a quello. Richiamai un lupo come prima avevo fatto con l'ippogrifo, in modo da “scuotere” gli esseri dalla maledizione. Il lupo tentò di morderne uno, ma lo mancò e scomparve. Feanir colpì con il suo urgosh e lo finì. Il rimanente tentò di difendersi, ma Brunin lo colpì con la sua lama di fiamme e il suo tirapugni mentre evocavo un altro lupo che fallì anch'esso. Aramil lo terminò con un raggio. Dopo ciò, notammo che c'era una scala. Ci avvicinammo ad essa.
   
 
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