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Autore: FreddyOllow    22/12/2015    1 recensioni
Dopo che l'infezione ha divorato mezza città, Erik e il suo fratellino Brad trovano rifugio in un campo profughi della BlackWatch. Ben presto si accorgeranno che la Blackwatch non è lì per salvarli, ma per usarli come cavie. Cominciano così a prendere i bambini e trascinarli nei laboratori con la forza. Quando i sopravvissuti ribellano, i soldati li fucilano tutti.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 06:23 - Campo profughi


All'alba una squadra della Blackwatch entrò con forza nei capanni del campo e strappò i bambini dai loro letti. Alcuni genitori assistettero impotenti e altri furono uccisi nel tentativo di nasconderli. Erik si svegliò tra urla e spari, prima che un soldato lo scaraventasse giù dal letto. Un altro soldato prese Brad, che si dimenava in lacrime tra le sue braccia. Cercava di liberarsi, di raggiungere il fratello, ma la presa del soldato era troppo vigorosa.
- Lasciatelo stare, bastardi! - gridò Erik con tutto il fiato che aveva in corpo. Un soldato della Blackwatch lo colpì alle gambe con un manganello, poi gli sferrò un colpo alla testa e perse i sensi.
Brad si liberò dalla prese e corse in lacrime verso il fratello, ma venne riacciuffato dopo pochi passi. - Erik! Aiutami! Lasciatemi andare! - urlò Brad piangendo e dimenandosi contro il soldato, che lo trascinò con forza fuori dal capanno.

Mentre i bambini venivano condotti nei furgoni blindati, gli adulti furono messi in fila contro il muro, compreso Erik che si era appena ripreso. I soldati della Blackwatch puntarono i fucili e aprirono il fuoco. Gli adulti furono falciati dalle pallottole. Molti morirono sul colpo, ma quelli ancora in vita furono finiti con un colpo in testa.
Erik venne colpito al petto e perse conoscenza. Un soldato gli si avvicinò, lo guardò per un momento e sparò in testa alla donna accanto. Poi si allontanò.


Quando Erik riaprì gli occhi, erano attorniato dai cadaveri dei suoi amici e vicini. La puzza di putrefazione e feci ammorbava l'aria. Tossì un paio di volte, cercando di mettere a fuoco la faccia insanguinata di una donna. Erano passate diverse ore da quando i soldati della Blackwatch avevano compiuto il massacro. Prima di andare, avevano sigillato il campo con una recinzione di metallo.
- Sei stato fortunato. - disse una voce da uomo.
Gli occhi di Erik faticavano a mettere fuoco l'uomo davanti a lui.
- Tutti gli altri sono morti, ma tu... tu sei vivo - continuò la stessa voce camminando verso di lui.
- Chi sei? - domandò Erik quasi in un sussurrò, mentre tentava di rialzarsi.
- Alex Mercer.
Erik trasalì e cade nuovamente indietro, trascinandosi lontano da Alex. - Non.. non farmi male...
- Pare che la Blackwatch si sia divertita con voi - disse Alex con un lieve sorriso.
- Quei figli di... - Erik tossì.
- Sssh, non sforzarti.
Erik sgranò gli occhi. - Hanno rapito Brad... Devo aiutarlo... Io... - Perse conoscenza.
Alex si piegò, si mise sulle spalle Erik e balzò in aria. Un salto enorme che lo portò sul tetto di un edificio di otto piani abbandonato. Poi saltò da un edificio all'altro e corse sulla facciata dei palazzi, lasciandosi dietro solo crateri sul tetto e crepe sulle mura.
   
 
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