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Autore: Avengeriana    22/12/2015    1 recensioni
Sam e Dean studiarono a lungo la ragazza: sembrava avere sui vent’anni, indossava una maglia a spalline fine blu sotto a una felpa grigia leggera. Alla coscia era legato un coltello da caccia.
- Si può sapere chi sei? - chiese Dean spazientito.
- Prima ditemelo voi. La mia missione è più importante e ho bisogno delle persone giuste. - rispose sgarbatamente la giovane.
Prima che Dean andasse su tutte le furie per il tempo che gli stava facendo perdere, intervenne Sam - Noi diamo Sam e Dean.
- Io sono Marta. Faccio parte delle Cacciatrici di Artemide.
- La dea della caccia?
*°*°*°*°*°*°*
Ispirata alla 8x16. Contiene spoiler dal libro "Percy Jackson egli dei dell'Olimpo-La maledizione del Titano"
Se trovate questa fanfiction anche su G+ e Wattpad, tranquilli, è tutto di mia proprietà :)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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EPILOGO

TRE MESI DOPO * 
 
Trovarono il luogo: un vecchio magazzino di macelleria abbandonato. Il sangue regnava sovrano su ogni superficie, e il vento faceva muovere le catene producendo un tintinnio sinistro.
Crowley era lì da qualche parte a torturare un povero cacciatore che gli aveva fatto chissà cosa.
Dean e Sam tenevano la guardia alta e i fucili caricati a sale pronti a colpire qualsiasi minaccia.
Il rumore di una frustra seguito da un grido spezzò il lungo e pesante silenzio.
I due corsero in quella direzione aprendo una porta a calci. Nella stanza vi trovarono il Re dell'Inferno disperato che guardava una figura esile, che era legata a un lettino per le torture. Il demone si voltò nella loro direzione e imprecò - Fantastico. Ci mancavano solo il Giraffone e suo fratello Scoiattolo per migliorare la giornata.
- Crowley - esordì Dean - Lascia andare il nostro amico! -
L'altro parve confuso.
- Oh! Ehi, ciao ragazzi! -
La voce del prigioniero era troppo squillante per un uomo e sembrava felice di vederli. Così il demone si scansò e lasciò libera la visuale sulla ragazza. I Winchester riuscivano a stento a crederci.
- Marta? - chiese Sam e sul suo viso si allargò un dolce sorriso.
- Ciao Sammy! - lo salutò con dolcezza - Come va?
- Bhe, ci hanno detto che un cacciatore era in pericolo a questo indirizzo... - spiegò Dean.
- "Cacciatore"? Chi é il maschilista?
- Aspettate, aspettate un momento. Vi conoscete?
- Si! - risposero i tre in coro. L'altro buttò via il piccolo falcetto con rabbia e rassegnazione.
- Ditemi che sapere come piegarla ai miei trucchetti!
- Ma di che cosa....- Dean non terminò la domanda che guardò più attentamente il corpo della vecchia amica, alla ricerca di una qualsiasi ferita, che però non c'era.
- Guardate. - disse Crowley prendendo un pugnale da un carrellino pieno di altri coltelli, siringhe e altro strumento doloroso. Si avvicinò alla Cacciatrice e glielo conficcò nella coscia. Sam venne investito dall'impulso di colpire in piena faccia l'uomo, fregandosene delle conseguenze, ma Dean lo bloccò... e lo fece anche lo stupore. Marta non si stava dilagando per il dolore, maledicendo il demone in greco antico o semplicemente sanguinando... non stava succedendo niente.
Nel punto in cui la lama si incontrava con la carne, c'era un lieve bagliore dorato, come se lei non esistesse.
- Non sento nulla. - lo sbeffeggiò la ragazza, usando un tono annoiato – E’ la settantaquattresima volta che prova a colpirmi e non riesce a capirlo!
- Bhe, non capiamo neanche noi.
- Io non sono sotto la giurisdizione del vostro Inferno.
- Vedete? É tutto il pomeriggio che straparla. Mi sta facendo impazzire il fatto che non riesca a scalfirla! 
- Perché lo stai facendo? - sbottò Sam.
- Niente di che. Gli ho solo messo i bastoni fra le ruote, e ora tenta di farmela pagare. - replicò con calma la ragazza.
- Sta zitta, sgualdrina! - le ordinò Crowley.
- Non é una fottuta sgualdrina. - iniziò a replicare Sam, con irritazione.
- Lei ha fatto quel voto. - terminò Dean in modo inequivocabile.
- E che c'entra? - il demone stava per perdere la pazienza.
- Vuol dire che sono una protetta di Artemide. - rispose insistente la ragazza, a quanto pare non era la prima volta che glielo diceva.
- Perché non la finisci di dire queste assurdità sul mondo greco e non mi dici chi sei veramente? – si bloccò un momento, poi si rivolse ai Winchester – “Voto” hai detto? -
I due annuirono. L'altro alzò gli occhi al cielo.
- Oh merda.... quanto sei vicina alla dea?
- Abbastanza da cacciare i demoni viscidi e schifosi come te, con le in persona. - gli rispose, non nascondendo un pizzico di fierezza.
- L'avrò attaccata al culo per quanto?
- Moltiplica le ore che hai passato a torturarmi per centotrenta. -
Il Re dell'Inferno alzò gli occhi al cielo come se stesse facendo i calcoli mentalmente.
- E’ molto tempo. – tagliò corto lei. Fu allora che il torturatore la liberò dalle cinghie del lettino con un schiocco delle dita. – Riprendetevela, non c’è gusto con lei. Anche se non possono nuocermi più di tanto, se mi prendono mi faranno parecchio male. E’ stato un piacere ragazzi. - salutò i due, per poi rivolgere il suo sguardo gelido a Marta – Sgualdrina. -
In tutta risposta ottenne due medi da parte sua, e si sentirono le risate dei fratelli dietro alle sue spalle. Poi Crowley sparì.
Sam abbracciò Marta, ormai libera e Dean le scambiò un sorriso. Vennero invitati a prendere una birra e i due accettarono volentieri.

- Allora, che ci facevi da queste parti? – volle sapere il maggiore.
- Crowley stava architettando un patto con Atlante. Così sono stata incaricata di fermarlo e fortunatamente l’ho incontrato a metà strada mentre cercava dei potenti ingredienti per l’incantesimo. Ma ditemi di voi… tutto a posto?
- Sì, tutto ok. Abbiamo fermato uno skinwalker poco distante da dove ti trovavi, quando ci hanno avvisato. – rispose Sam. E passarono una buona mezz’ora a chiacchierare del più e del meno, ma la ragazza aveva questo strano sguardo, si capiva che stava pensando a qualcosa. Continuava ad accarezzare il casco nero che era suo fianco, appoggiato sulla panca imbottita, come se fosse un gatto, o come se non riuscisse a tenere ferme le mani e quello era l’unico modo per distrarla.
- Che hai? – le domandò Dean. Lei deglutì e sorrise dolcemente.
- Ogni volta che noi compiamo una missione, riceviamo una profezia dall’Oracolo di Delfi… e credo di aver capito cosa volesse dire. – i due la guardarono pieni di aspettative, ma lei ghignò e aggiunse – Per voi non è arrivato il momento di scoprirlo. - si alzò - Bene ragazzi, ho un gruppo di Lestrigoni da mandare al Tartaro e sono degli ossi duri. – prese il suo inseparabile zaino e il casco  – E’ stato un piacere rivedervi ragazzi. – e baciò sulla guancia prima Dean, e poi Sam, su cui sembrò indugiare un attimo. La guardarono uscire dal piccolo bar, e qualche istante dopo videro una moto scura passare davanti al locale e sparire nel traffico a tutta velocità.
- Forza Sammy. E’ ora di andare. – lo invitò ad alzarsi. Dopo aver pagato, salirono in auto e se ne andarono nella direzione opposta della Cacciatrice.
Chissà se l’avrebbero mai rivista.






Angolo autrice: lo so. questa cosa che faccio passare per epilogo avrei dovuto pubblicarla domenica ma non ho avuto tempo e allora eccomi qua.
ringrazio nuovamente chi ha seguito la storia e chi ha commentato :) 
I tre si sono incontrati di nuovo ma ci sarà un seguito? Lo scopriremo soltanto aspettando che io mi decida di chiedere aiuto alla mia beta.
ciao a tutti e grazie per essere arrivati fino qui <3
-Avengeriana
 
   
 
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