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Autore: Dolcemaia    18/08/2003    0 recensioni
Un segreto del passato nasconde il legame sottile, che unisce inesorabilmente i destini di due persone, ma di chi si tratta?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’anello mancante di Dolcemaia

Chance

Capitolo 2

Era una mattina tranquilla, primaverile, gli uccellini cantavano indisturbati e i fiori si muovevano, lievemente spinti in quel loro armonico ballo da un venticello leggero.

Erano passate alcune settimane da quando Rinoa era andata via e tutti ne avevano sentito la mancanza, ma pian piano si erano abituati all’idea che la loro amica fosse partita per sentirsi realizzata…

Squall era all’ingresso del dormitorio e faceva avanti e indietro con impazienza, solo quando vide una piccola sagoma avvicinarsi dal lungo corridoio che precedeva le stanze, si fermò. Aveva assunto un’espressione non molto amichevole.

"SeeD n 10555 sei consapevole del fatto che ritardare ad un allenamento è severamente proibito dal regolamento del Garden?"

"Mi scusi, comandante non si ripeterà più…"

L’aria era diventata piuttosto pesante, Squall era ben intenzionato a far cadere la sua preda con tutte le scarpe nella sua trappola e ci era riuscito…

La ragazza che gli era davanti con aria mortificata aveva abbassato lo sguardo e temeva davvero di aver fatto arrabbiare il comandante.

"Questo ritardo ti costerà una nota di demerito!!" Disse alzando il dito per dare più credibilità alle sue parole.

La ragazza provò appena ad alzare gli occhi per poter controbattere, quando si accorse che Squall stava sorridendo, divertito. L’espressione dispiaciuta si cancellò per trasformarsi in uno sguardo di sfida.

"Brutto antipatico!! Questo si chiama abuso di potere!"

Tra i due era nata una bella amicizia, niente di più. Non era la prima volta che s’incontravano per andarsi allenare e si sa che tra due persone che condividono il desiderio di superarsi e di migliorarsi combattendo, nasce un feeling non semplice da spiegare.

"D'accordo, chiedo l'armistizio" Disse Squall curvando le spalle e alzando le braccia in segno di resa.

"Macché armistizio!! Fai pure lo spiritoso ora?? Ti meriteresti l’ergastolo!! Mi hai fatto venire un colpo!!"

"Esagerata!!"

"Ti dispiacerebbe se ci fermassimo in mensa, vorrei mangiare qualcosina?"

"Non potevi mangiare prima?"

"Ma sei sempre così burbero di prima mattina? Giusto il tempo di un frullato alla fragola… Selphie stamattina non mi ha dato nemmeno il tempo di fare colazione, non ti sto chiedendo tanto!!"

"Vorrei ricordarti che non ti ho chiesto io di venire con me, comunque che sia veloce questo frullato! E comunque ho intenzione di andare fuori ad allenarmi!"

"La tua gentilezza è agghiacciante!! Andremo dove vuoi, però non voglio sentir parlare di combattimenti, junction o GF vari, mentre mangiamo! Vorrei passare almeno 10 minuti della mia vita senza pensare a combattere!"

Squall le annuì sorridendo, quella ragazza le ricordava molto Rinoa con il suo modo di essere, il suo modo di porsi e poi era molto simpatica. Proprio per questo aveva deciso di accompagnarla in allenamento per far innalzare il suo livello. Era un’ottima combattente, forse più di Quistis, aveva sangue freddo e sentimento insieme, ma non era riuscita ad ottenere livelli esaltanti perché il centro d’addestramento non era poi così fornito da poter soddisfare quelle potenzialità. Spesso l’aveva vista combattere e si era prefissato l’obiettivo di farla diventare una vera SeeD con "tutti i livelli al posto giusto".

I due si avviarono alla mensa, dove trovarono Zell intento a far piazza pulita di panini già da quell’ora. Si sedettero ad un tavolino ed ordinarono.

"Perché hai tardato?"

"Non mi ci far pensare… quella pazza di Selphie… se non fosse la mia migliore amica l’avrei già strozzata!! Stamattina mi ha svegliata all’alba per sapere com’è andata ieri e oltre a pretendere tutti i particolari, mi ha costretto ad ascoltare il racconto della sua serata idilliaca passata con Irvine, che logicamente si è conclusa con lui che faceva il filo ad un’altra!!"

"Non cambierà mai..."

"Lo credo anch’io! Ma non può fare a vita il play-boy o perderà l'unica ragazza a cui, forse , tiene veramente!"

Il frullato ala fragola arrivò accompagnato da un caffè nero bollente ordinato da lui e un pezzo di torta

"E che hai fatto d'interessante, da incuriosire Selphie a tal punto? "

"Comandante Leonheart non sta diventando troppo ficcanaso?" Gli disse la ragazza cercando di evitare la domanda, la cui risposta avrebbe cambiato la prospettiva di quella giornata che sembrava già così serena…

"Non sono affari miei!" Le disse Squall temendo davvero di essere stato inopportuno. In passato non si sarebbe mai permesso di fare una simile domanda, né tanto meno avrebbe accettato che qualcuno gliel’avesse posta, ma Rinoa l’aveva cambiato talmente tanto che a stento si riconosceva lui stesso.

"Niente, non ho fatto nulla, sono semplicemente uscita, tutto qui!" Disse la ragazza cercando di tralasciare l’argomento riferendo il meno possibile e stringendo la cannuccia tra le dita per scaricare la tensione che sentiva addosso.

"Se smettessi di torturare quella povera cannuccia forse riusciresti a bere il frullato!"

"E’ strano sentirti giudicare una stupida cannuccia di plastica, quando poi in campo dobbiamo uccidere a sangue freddo e senza alcuna implicazione morale mostri o uomini che siano!" Disse con una punta di sarcasmo.

"E’ il nostro lavoro e dobbiamo necessariamente attenerci agli ordini, giusti o sbagliati che siano…" Rispose Squall, ripensando a Rinoa… la sua strega… per nulla al mondo l’avrebbe mai affrontata… anche se avesse dovuto mandare al diavolo gli ordini.

Il suo sguardo divenne improvvisamente triste e Cris sentendosi in colpa per la risposta affrettata prima e per la frecciata che gli aveva inferto dopo, si sentì in dovere di dirgli qualcosa…

"Squall mi dispiace di essere stata così indisponente, ma ripensare al motivo per cui Selphie stamattina mi ha privato di ore di sonno necessarie alla mia sopravvivenza, mi ha irritato un po’!! Non ce l’avevo con te, anzi… Dai, pace?"

"Non ce n'è bisogno, sono stato inopportuno!"

"Don’t worry, be happy!" Gli disse sorridendo.

Dopo quel piccolo incidente di percorso subito dimenticato, i due si recarono fuori dal Garden in cerca di mostri da polverizzare.

Fu una giornata molto lunga, senza sosta Squall fece combattere la ragazza astenendosi da qualsiasi genere di aiuto… se voleva farcela, doveva farlo da sola…

Non che lei se la cavasse male, non invocò nemmeno un GF, cosa rara in un neo SeeD, né tanto meno chiese a Squall di aiutarla, ma era piuttosto evidente che era molto affaticata. Nel tardo pomeriggio, il comandante decise che fosse ora di tornare al Garden e sebbene Cris non ce la facesse più nemmeno a reggersi in piedi, le dispiaceva non poter continuare.

"Basta così!"

"Ma noooo!"

"Ma se non ti reggi nemmino in piedi?!"

"Che significa ho sempre le braccia!"

"E come faresti ad uccidere un archeosaurus solo con le braccia?"

"…. Non so… comunque qualcosa me la inventerei!"

"Su questo non ho alcun dubbio!! Ora però è meglio che ti aiuti io ad arrivare viva al Garden!"

Squall se la mise sulle spalle, come aveva fatto quando Rinoa era posseduta da Artemisia, quando sul lungo ponte di F.H. aveva temuto che non si sarebbe più svegliata…

Quanti ricordi gli balenarono nella mente, quanto amore provava nei confronti di quella ragazza e lei invece era scappata via… scappata dal Garden, scappata dai suoi amici, scappata da lui……

Cris riusciva a sentire indistintamente lo stesso profumo che l’aveva avvolta la sera della festa… quanto era affascinante Squall con quei suoi occhi in cui ci si poteva perdere, con quegli occhi belli da impazzire, con quelle braccia così forti… peccato che non avrebbe mai avuto l’opportunità di condividere con lui la sua vita, anzi si era tassativamente imposta di non innamorarsene, fin dalla prima volta che erano andati assieme ad allenarsi o forse proprio dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incontrati…

Amici si, ma niente di più!

Quando arrivarono al Garden, tutti si girarono a guardarli, non solo perché era strano vedere il comandante in giro con una ragazza sulle spalle, ma perché i due non facevano che ridere per la comicità della situazione.

Arrivati al dormitorio, la porta della stanza di Cris e Selphie si aprì e da dietro sbucò Seifer.

"Vi state divertendo, eh?" Disse ai due con tono ironico e scontroso, era evidentemente geloso.

"Da morire! Guarda non riesco nemmeno a tenermi sulle mie gambe per quanto questo negriero mi ha fatto combattere!"

"Per un paio di mostriciattoli!!" Rispose lui ironico, nel tentativo di smorzare quella tensione che aveva provocato la presenza di Seifer, non aveva voglia di dar lui un pretesto per litigare. Da quando era stato riammesso al Garden avevano, entrambi, sotterrato l'ascia di guerra, ma era evidente che non potevano ignorare il passato.

"Non ci trovo niente di così divertente!! Non arriverà alla fine della settimana se continuate a questo ritmo!" Disse lui con tono protettivo, caricandosi del peso della ragazza.

"Ha deciso lei di venire con me!"

"Seifer, Squall ha ragione e poi sono io che non voglio mai tornare indietro!! A proposito, quando hai deciso di diventare la mia mamma adottiva??" La ragazza disse queste parole con una tale innocenza e così dolcemente che persino Seifer non poté che riderne.

Squall andò via e i due rientrarono nella stanza.

"Selphie dov’è?" Chiese Cris accorgendosi che la sua compagna di stanza non c’era.

"E’ da Irvine!"

"E tu che ci fai qui?" Gli domandò dopo aver realizzato che non era normale il fatto che lui fosse lì.

"Volevo farti una sorpresa, ma l’ hai fatta tu a me!"

"Dai, Seifer, ti prego non cominciare con queste paranoie!! Tanto per iniziare non sei il mio ragazzo..."

"E da quando non sarei il tuo ragazzo?" le rispose indispettito.

"Da quando lo sei?" gli fece il verso lei, per provocarlo.

"Se ti aspetti che ti faccia la domanda di rito, stai fresca, potresti restare zitella a vita! Ad ogni modo credevo che fosse evidente che sei la mia donna!!"

"Lo dici come se fossi una cosa tua..."

"Infatti..."

"Comunque tra me e Squall non c’è assolutamente nulla. Lui è troppo innamorato di Rinoa e io sono troppo……"

 

"Sei troppo??" Lei disse cominciando al accarezzarle il collo.

 

"Ho la testa altrove!" E gli fece un grande sorriso per fargli intendere cosa voleva dire.

 

Seifer le piaceva e anche tanto, ma nonostante lui si stesse dimostrando diverso da come lo avevano sempre descritto gli altri, forse burbero, ma non cattivo, Cris non poteva evitare di temere di essere presa solo in giro da lui. Era troppo bello, affascinante ed intrigante per cercare una storia seria come voleva lei.

"Esci con me stasera?"

"Onestamente sono stanca, ma se vuoi…."

"Potrei uscire lo stesso, magari incontrare anche qualche tipa interessante, ma mi accontenterò di vedere un film in tv con te!"

"Che onore... prima, però, avrei bisogno di risistemarmi un po’, ci vediamo tra un’ora qui?"

"Ok!" E le schioccò un bacio sulla fronte.

Dopo un’ora Seifer tornò nella stanza, ma ebbe un’altra sorpresa non proprio buona.

Cris stava male, quindi la seratina romantica che aveva progettato, era andata a monte e non solo quella…

Selphie gli corse incontro tutta preoccupata per l’amica, non si trattava di un febbrone da cavallo, ma comunque era piuttosto alta, oltretutto la ragazza era stanchissima e a fatica riusciva a tenere gli occhi aperti.

"Perché non dorme se è così stanca?" Sussurrò a Selphie non volendo disturbare l’ammalata.

"Dice che vuole parlarti! Entra e va da lei!"

Seifer si avvicinò al letto si sdraiò sulla piazza libera in orizzontale e le prese la mano, portandosela davanti alla bocca. Mentre la guardava quasi estasiato, le baciava quella piccola manina bianca che teneva gelosamente custodita fra le sue.

"Piccola, che c’è? Perché non riposi un po’?"

"… mi dispiace…"

"Non preoccuparti per il film, rimarrò qui, fino a quando non starai meglio, così sarai certa che non andrò a caccia di ragazze!" Le strappò appena un sorriso.

"…non sto mica morendo è solo un po’ di febbre e tanta stanchezza! Mi dispiace per domani!"

"Domani? Merd.... il concerto!!"

"E' vero < intervenne Selphie > sono settimane che abbiamo prenotato i biglietti!"

In quel momento qualcuno bussò alla porta, era Squall che avvisato da Irvine, era andato a trovare Cris.

"Stai davvero male o la verità è che non volevi più allenarti?!" Le disse sorridendo accarezzandole la testa, molto amichevolmente.

"Tappati la bocca Leonheart! Ti avevo detto che non sarebbe arrivata alla fine della settimana!" Gli rispose bruscamente Seifer prima che Cris avesse il tempo di replicare.

"Dai, Seifer, non è colpa sua, chi se lo immaginava?? E poi ti ripeto che è solo una stupidissima febbre! Sto cominciando a sospettare che si tratti solo di una scusa per fare un comizio nella mia nuova stanza! Non sto male!! Sono solo molto stanca!"

"Comunque al diavolo il concerto, non ti lascio sola!!"

"Ma dai, ci tenevi così tanto!! Non voglio che ci rinunci!!"

"Squall... tu non avevi detto che non volevi venirci??" Gli chiese Selphie, facendo ben intendere al ragazzo che doveva proporsi per restare con l'ammalata.

"Se volete resto io con lei, al concerto non ci sarei venuto in ogni caso!" Gli disse Squall, colpito da un’occhiataccia omicida di Seifer.

"Dai, così non resto sola!! Magari mi chiami durante l’intervallo!!"

"Secondo me, hanno ragione! Sarebbe assurdo perdersi un concerto di quella portata per una stupidissima febbre! E poi comunque non resterà sola ci sarà qui Squall con lei!" Intervenne Selphie tentando di trovare una soluzione plausibile al problema… Non le andava di andare al concerto sola con Irvine, Zell, la sua ragazza dalla famosissima treccia e Quistis, altrimenti quest’ultima si sarebbe sentita a disagio e le avrebbe dato un bidone.

"D'accordo!" Queste ultime parole furono però accompagnate da una smorfia di disapprovazione, che però passò del tutto inosservata.

La sera seguente, mentre Cris era a letto intenta a leggere un libro, Selphie gironzolava avanti e indietro per la stanza preparandosi per l’atteso evento. Qualche minuto dopo arrivarono anche gli altri decisi a fare prima un salto a salutare l’amica e poi andare al concerto.

Si trattò di una visita molto breve, poiché erano già in ritardo, perciò non ebbero quasi il tempo di scambiarsi due chiacchiere.

Seifer rimase in fondo alla stanza senza proferire parola, ma inevitabilmente attirò lo sguardo di Cris peggio di una calamita.

Era estremamente sensuale e intrigante con quella giacca di pelle che gli scendeva dritta sui fianchi, con quella maglia bianca aderente… quasi la ragazza restava senza fiato e fece fatica a seguire i discorsi degli altri, non faceva altro che pensare a quanto fosse bello e quante ragazze quella sera lo avrebbero guardato. Fu improvvisamente colta da un lampo di gelosia… non voleva più che andasse, lo voleva tutto per sé, lontano dagli occhi indiscreti e insistenti di tante oche che sarebbero andate a quel concerto, ma sapeva quanto lui teneva ad andarci.

Mentre tutti erano già fuori a ripassare i dettagli dell’ultimo momento, Seifer si avvicinò a Cris. Per un momento sentirono i loro cuori battere all’unisono, poi lui le sfiorò appena le labbra con un bacio e andò via, senza una parola, senza un cenno, così e probabilmente la magia del momento si sarebbe dissolta se lui avesse agito diversamente.

La ragazza rimase lì ferma a pensare a ciò che era appena accaduto. In fondo era stato solo un piccolo e impercettibile bacio, ma per lei aveva avuto un significato davvero importante.

L'aveva baciata tante volte, ma mai così. C'era sempre stata più passione, che affetto nei suoi baci, ma questa volta le aveva trasmesso una dolcezza infinita con quel sfiorarsi di labbra. Forse le voleva davvero bene, tanto da preoccuparsi di lei, tanto da rendere uno duro come lui, affettuoso e tenero.

La sua meditazione ebbe termine solo quando la porta si aprì e comparve Squall. Non si poteva certo dire che si era vestito "da camera".

"Ciao!"

"Salve comandante… perché lei è il comandante vero?"

"Spiritosa!"

"Dai, non prendertela, non ti ho mai visto senza le tue vesti ufficiali!"

"Quante storie per un paio di jeans e una maglietta!" Dicendo ciò si buttò letteralmente sul letto affiancandosi alla ragazza.

"Visto che mi hanno praticamente costretto a farti da baby-sitter, ho portato delle videocassette, così parlerai meno e sarai più sopportabile!!" Disse sorridendo.

"Quanta gentilezza nelle tue parole... a dir la verità prima del film, preferirei mangiare!"

"Cinese va bene?"

"Ottimo!" Rispose la ragazza con aria compiaciuta.

Il cibo arrivò in fretta e altrettanto velocemente fu divorato. Nel frattempo i due si persero in discorsi superficiali che non toccavano alcun argomento o situazione particolarmente importante. Dopo che ebbero finito il cibo e riso della loro rapidità, Squall si alzò prendendo le video cassette e porgendole a Cris in modo che potesse scegliere il film da guardare.

"Non ho molta voglia di guardare un film!"

"Allora ti lascio riposare!"

"No, no, vorrei che tu facessi una cosa per me…"

"Un'altra?" Forse era stato un pò antipatico, perciò subito si corresse "Cosa?"

"Ti prego, mi porti fuori a vedere le stelle? Non ce la faccio più a stare tra queste quattro mura!" Il suo visino supplichevole non ammetteva una risposta negativa, ma Squall dovette resistere a quegli occhioni dolci.

"Non se ne parla proprio!!"

"Ti prego Squall!! Si tratta solo di andare sul balcone e restare lì qualche minuto!! Mi coprirò ben bene!!"

"Così se ti si alza ancora la febbre, Seifer mi fa a pezzi!! Non esiste proprio"

"E dai!! Ti giuro che mi metto il piumone addosso, mi ci avvolgo dentro e non mi muovo!! Dai ci sediamo un po’ sulla sedia a sdraio che è lì!! Vedi è anche una sola, non resisteremo a lungo così scomodi!!"

"Ma se hai la febbre??" Disse Squall quasi convinto.

"Non è vero! Vuoi misurarmela? Squall ho troppo bisogno di respirare aria fresca e vedere il cielo stellato per qualche minuto!"

Il ragazzo non poté resistere oltre, dopotutto una boccata di aria fresca non poteva che farle bene e poi nessuno l’avrebbe scoperto, in più era una serata piuttosto temperata, non c’era né vento, né odore di pioggia.

Si occupò egli stesso di imbacuccare con il piumone azzurro, con i cuoricini rosa, la ragazza e poi la portò sul balcone della stanza che dava sull’immenso e spaesato panorama che si mirava da un punto così alto del Garden.

In realtà, non stavano così scomodi come pensavano. Squall si sedette sulla sedia per primo e fece fece sedere Cris, nell'unico posto possibile... tra le sue gambe, in modo che lei potesse poggiare la nuca sul suo petto e lui le potesse tenere i lembi del piumone ben stretti, sotto il viso.

Il cielo era splendido non una nuvola, non una perturbazione, ma soltanto stelle… migliaia e migliaia di stelle.

"Ti ricordi quando ci siamo incontrati?" Le sussurrò lui dolcemente per non rovinare il momento.

"Si, alla festa, ci ha presentato Selphie e tu sei stato molto diplomatico!"

"No, intendo quando eravamo sul balcone!"

"Certo che ricordo, stavi pensando alla partenza di Rinoa…"

Lo sguardo di Squall si rattristò. Ormai era sempre così, ogni volta che qualcuno la nominava, ogni volta che un qualsiasi ricordo gli veniva in mente sconvolgendolo come un fulmine a ciel sereno, ogni volta che pensava a lei.

"Dai non fare quel faccino triste! So che qualsiasi cosa te la ricordi vagamente ti fa soffrire, ma la stai prendendo troppo male!! Vedrai che tornerà e anche presto fidati di me!! Fai finta che sia andata semplicemente a farsi una vacanza!"

"E' facile dirlo! Temo che non tornerà mai più, o che stia male!"

"Ma che dici?? Tornerà presto da te! E poi Londra, è una città magnifica!! Io la adoro!"

"Perché ci sei stata?" Chiese lui con un tono di rassegnazione. Si trovavano un luogo che sprizzava romanticismo da ogni millimetro e non riuscivano a fare altro che parlare di qualcosa che li divideva inesorabilmente.

"Non ho sempre vissuto, dove sono nata!! Winhill è un paesino stupendo, tranquillo, ridente, ma prima di farmi entrare nel Garden, la mia nonnina mi ha fatto viaggiare, nonostante fossi ancora molto piccola!"

"Sei di Winhill? Mia madre, era di lì, e anch’io vi sono nato!"

"Che coincidenza!" Ci fu un lungo silenzio, nessuno dei due aprì bocca per un po’.

"A che pensi?"

"A niente…"

"Seifer ha cambiato nome…" Disse lui ridacchiando.

"Non prendermi in giro!" Disse la ragazza con aria molto seria, da ciò Squall capì che c’era qualcosa che magari aveva ignorato in tutto quel tempo.

"Ne sei innamorata?"

"Non so… temo proprio di si…" Sussurrò Cris titubante.

"Non è un reato!" Le disse girandole delicatamente il viso verso il suo.

Un estraneo avrebbe sicuramente pensato che quella era semplicemente una coppietta in un momento di intimità, ma loro nonostante l’atmosfera e l’atteggiamento compromettente non si curarono delle apparenze. In quel momento i loro occhi s’incontrarono in un’esplosione di colore… era strano di quanto potessero sembrare simili quegli occhi, di colore e taglio diverso, se illuminati dal bagliore di migliaia di stelle.

"Non è così semplice Squall!! Tutti sappiamo quali siano i precedenti di Seifer e che cosa è stato capace di fare, per non parlare della sua instabilità nei rapporti di coppia!! Ho paura di fidarmi… Ho paura di innamorarmi… se non l’ho già fatto!!"

"Il passato è passato! L’esperienza di Artemisia lo ha profondamente cambiato!"

"Si, d’accordo, ma non scordarti che è stato il cavaliere della strega!"

"Anche io lo sono e ciò cambia quello che sono!"

"Peccato che Rinoa è una strega buona, per non dire una fata, mentre Artemisia sappiamo bene che tipo era!!"

"Lo ami?"

"Non lo so!"

"Non puoi non saperlo! Ti rifaccio la domanda: lo ami?" Squall aveva assunto quel tono tanto antipatico che aveva quando aveva a che fare con qualche matricola irrispettosa, però quella forzatura lui sapeva bene, che sarebbe stata importante per fare chiarezza.

"Si..."

"Allora il problema è risolto!" Le disse con aria compiaciuta.

"Bisogna vedere lui che pensa di me!"

"Non l’ho mai visto così preso!"

"Non so, ho ancora qualche dubbio in proposito…"

"Basta dubbi e basta anche stare fuori, rientriamo che è tardi e l’aria è diventata fredda!"

I due un po’ infreddoliti rientrarono nella stanza e decisero che per riscaldarsi un po’ avrebbero volentieri bevuto una bella tazza di latte caldo, che non era proprio il massimo, sul cibo cinese, ma non importava.

Il caso volle che Selphie si fosse scordata di comprarlo quel giorno e Squall lo avesse finito appena prima di uscire, perciò avendo le chiavi della stanza di Seifer decisero di dare una controllatina nel caso ne avesse avuto lì un po’.

Quando entrarono nella stanza era tutto buio, si udivano dei deboli rumori, probabilmente provenienti dalla camera accanto, ma quando Cris accese la luce si rese conto che si era sbagliata… si era completamente sbagliata…

Seifer era a letto con una ragazza, Fujin, e sicuramente non stavano dormendo o semplicemente chiacchierando. Quando i due si accorsero che non erano soli, si ricoprirono immediatamente spinti da un pudore che non gli aveva, però impedito di fare quello che stavano già facendo.

"Squall, Cris! Avete intenzione di rimanere lì impalati a guardare o volete unirvi a noi!"

A Fujin scappò una risatina, che fu immediatamente soffocata da uno sguardo di Squall.

Davanti a questa patetica scena, il comandante decise di portare via la ragazza che sembrava come caduta in trance. Era completamente pietrificata, mentre il suo cuore andava in mille pezzi. La sera in cui aveva sperato di trovare l’amore, di trovare la felicità, tutto le era stato tolto così bruscamente.

Mentre Squall portava via la ragazza disse a Seifer:

"Sei ubriaco fradicio! Hai perso la tua ultima chance di essere felice!"

Mentre sbatté la porta alle sue spalle, sentì Seifer bestemmiare, ma ormai gliene importava poco! L’importante, ora, era far capire a Cris che non aveva perso niente e che si meritava di più dalla vita…

Continua…

  
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