Indice di fuoco
Dal
manuale per
esorcizzare
le paure, capitolo introduttivo
Più
del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo
(Live
with me forever now, pull the blackout curtains down)
«Toglimi
una
curiosità, Smokie,» disse Anne, appena entrata
nella cabina del commodoro, «me
lo chiedo da un po’: ma tu non
porti
il reggiseno solo quando ci sono io in giro, oppure non lo porti mai?»
«Come
mai
una
domanda del genere così all’improvviso?»
«Tu
rispondimi.»
Smoker
sollevò la
testa da uno di quei soliti documenti noiosi, guardò Anne
negli occhi e disse:
«Non lo porto mai. É scomodo.»
Anne
rimase buona
buona per mezzo secondo, poi scoppiò a ridere. Che razza di
logica era,
quella?! Certe cose andavano fatte per decoro! E poi Smoker osava
lamentarsi di
come Anne andasse in giro in pantaloncini e reggiseno – lei almeno ce lo aveva addosso!
«Cosa
c’è di così
divertente?»
«É
solo che mi
sembra una cosa molto contraddittoria, detta da te.»
«Non
sono io
la
scostumata, qua dentro, Portuguese.»
Anne
ridacchiò.
«No? Sicura?»
Alla
fine Smoker
cedette e rinunciò a finir di leggere quella robaccia
proveniente dal Comando.
«Non lo porto da quando avevo la tua età e nessuno
mi ha mai arrestato per atto
osceno in luogo pubblico, quindi non seccarmi.»
«Oh,
è vero, a
volte mi dimentico che tu sei vecchia.»
Smoker,
ancora seduta
alla scrivania, non fece in tempo a reagire a quella solita
frecciatina: Anne
fu più veloce e l’abbracciò dalle
spalle. Appoggiò la testa sulla clavicola di
Smoker e le sue mani caddero casualmente
sul seno del commodoro. No, neanche stavolta aveva indossato il
reggiseno,
sotto la maglia: forse non lo portava mai sul serio.
«Stai
veramente
controllando, Pugno di Fuoco?»
«Non
posso
sempre
fidarmi completamente di una marine, Smokie.»
«Non
si
scherza su
certe cose.»
«Ma
io non
stavo
scherz—» Aveva cominciato a dire una delle sue
solite frasi maliziose, Anne, e
stava per coinvolgere Smokie in una
delle sue attività preferite – un po’
d’amore non avrebbe fatto male a nessuna
delle due –, quando intuì che la compagna aveva
detto più di quanto non fosse
stato detto.
«E
io non ti
ho
detto di smettere,» aggiunse Smoker, prendendo una mano di
Anne e portandosela
alla scollatura, lentamente, per catturare l’attenzione di
quella ragazzina che
stava riflettendo un po’ troppo.
«No,
no, no,
frena, adesso,» borbottò Anne, ritirando le mani
verso di sè per poi spostare
la sedia lontano dalla scrivania. Voleva guardare Smoker negli occhi
mentre
discutevano. «Cos’è questo
“Non si scherza su queste cose”? Cosa volevi
dire?»
Smoker
sbuffò,
alzò gli occhi al soffitto e guardò
l’altra con sufficienza. Cercava di farla
desistere, ma figuriamoci, quando Pugno di Fuoco si metteva in testa
qualcosa
diventava una zuccona di proporzioni intergalattiche. Le loro
discussioni
serie, in genere, potevano essere riassunte nella frase Quando
l’Inarrestabile incontra l’Inamovibile
(si scambiavano i due
ruoli costantemente): questa volta, però, Smoker non aveva
voglia di discutere.
O meglio: non c’erano ragioni per tenerle nascosto
perché non indossasse più
quegli strumenti di tortura.
«Quando
avevo la
tua età, una persona autorevole mi ha detto che portare
quegli aggeggi aumenta
il rischio di contrarre alcune malattie. Non che mi interessasse
particolarmente, al momento, ma quando ho provato a vivere senza,
l’ho trovato
molto più comodo. Fine della storia. Va bene,
adesso?»
«Smokie,
ma
ci
credi davvero?»
«Una
marea
di
scienziati sta ancora cercando di capire se ci sia connessione tra
portar
reggiseni e l’incidenza di tumori. La discussione scientifica
non mi interessa:
da quando ho smesso di metterli, mi sento meno costretta, quindi li ho
buttati
via tutti.»
Anne
ci
rifletté
su per un minuto buono. Poi esclamò: «Sai, secondo
me quello lì te l’ha detto
solo perché era un maniaco.»
«Probabile.
É
anche vero che, invecchiando, le probabilità di malattie da
cui non si guarisce
aumentano.»
Anne
non ci aveva mai davvero pensato, ma in effetti quando si diventa
adulti e poi
anziani le
paure non diminuiscono – se possibile, aumentano. Dalle paure
più stupide, come
le rughe o i capelli bianchi, fino a quelle più insidiose,
come le malattie, il
non essere più autosufficienti, la vita che si assottiglia
come della lana
filata troppo. Smoker era solo all’inizio (come se alla sua
età ci si potesse
considerare vecchi sul serio!) della maturità, ma sentiva
che qualcosa già
stava cambiando.
Anne
le sorrise in
un modo quasi tenero. «Ehi, va bene che sei praticamente con
un piede già nella
tom–cioè, hai trentaquattro anni, ma mi sembra che
tu ti prenda abbastanza cura
di te.» Tese una mano a Smoker, che dopo un momento di
esasperazione raccolse
il guanto della sfida. «Puoi sempre chiamarmi, se hai bisogno
di qualcuno che
ti controlli bene, mh?»
«Per
quello
ci
vuole un medico, non una marmocchia.»
«Sai
che se
continui a chiamarmi marmocchia l’unico effetto che ottieni
è quello di
sentirti più vecchia?»
«Stai
cercando di
convincermi a smettere? Non ce la farai, marmocchia.»
Arrivarono
fino al
letto inciampando un paio di volte ognuna nei passi
dell’altra. Anne rideva,
sorrideva e annuiva a tutti gli insulti di Smoker per la situazione in
cui
stavano finendo (aveva da lavorare, come al solito, stakanovista).
«Mh-hm. Hai presente quando ti senti piena di
energia, tanto che potresti andare avanti per ore?» Era stato
poco più di un
sussurro nell’orecchio di Smoker, come una scintilla che
sfiora la pelle della
mandibola. La ragazzina le aveva davvero dato un pizzicotto sulla
coscia? «Va
bene anche il ricordo di quella sensazione, visto che –
m’immagino – tu non
riesca a provarla, al momento. Vecchia.»
Note Autrice:
Anne
che chiama
Smoker vecchia è una cosa bellissima. Viva i giovincelli.
(Mi sento anzianotta.)
Prompt:
Amore
con scarto d’età.
Sottotitolo.
Prima riga: citazione da Valzer per un
amore di Fabrizio de Andrè. Non so
perché non parli mai di Faber, lo adoro.
Ha scritto delle canzoni che sono oltre
la poesia, accidenti.
Seconda riga: citazione da Immortals
dei Fall Out Boy. Traduzione: "Vivi con me adesso, tira giù
le tende scure”. Ok,
non son capace di tradurre, per cui vedo di spiegare cosa siano le
blackout
curtains: sono delle tende di colore scuro che venivano impiegate nelle
abitazioni
in tempo di guerra. Quando c’erano degli aerei che
sorvolavano le case, si
aprivano queste tende sulle finestre in modo tale che da fuori non
fosse
visibile la luce interna alla casa – e dunque non era chiara
la posizione dell’edificio
a chi era nell’aereo, che si trovava in difficoltà
nel mirare quello che non
poteva distinguere nel buio.
Quel
live
with me forever now per me può
suonare anche come un invito a non occuparsi del futuro,
perché quell’attimo in
cui si trovano si allungherà fino all’infinito di
un secondo. Non so se rendo l’idea.
É anche un rialzarsi dopo un momento di sconforto per
sentirsi di nuovo pronti
a contrastare qualsiasi cosa, grazie anche a un supporto sia morale che
fisico.
Il movimento dell’aprire le tende scure sembra calare un
sipario più intimo e “da
nascondere” rispetto alle normali tende di casa. É
come se quel momento di
difficoltà andasse celato (forse sovrapposto, riscritto?) da
un momento intimo
in altro senso, più “facile” per queste
due sceme (???).
Qui
si discute
della differenza d’età tra Anne e Smoker in
maniera implicita, cioè parlando
del tumore al seno, che in età avanzate colpisce
più facilmente. Paura che
Smoker ha, e che Anne cerca di mandare via, magari senza riuscirci, ma
si sa,
certe paure non se ne vanno neanche per sogno. Boh, a me Smokie che cerca di occupare la mente di Anne con altro
fa troppo ridere, perché Anne non si arrende certo per
così poco! XD Boh, mi diverto a renderle sceme (???), a
volte sono troppo serie.
Quella
storia del
reggiseno e dei tumori al seno è una diàtriba che
va avanti da ere geologiche.
Ovviamente non sono una scienziata che ha la verità del
mondo, e con questa
storia non intendo persuadere nessuno a far niente (a parte farvi
piacere un
po’ la SmoAce, non so se ci sto riuscendo). Quindi voi fate
come volete –
quello che posso dire è abbiate cura di voi e del vostro
corpo: che sia una
villa o un monolocale (come nel mio caso, visto che sono formato
tascabile), il
vostro corpo è pur sempre casa vostra, no?
Ho
finito con le cose
random che di norma ci sono in queste note: la prossima settimana il
menù
prevede il prompt Eros!
Siamo
già a
Natale, quindi auguri a tutti!
Grazie
per aver
letto! Ringrazio ancora tantissimo Happy_Ely
per i suoi commenti. C:
Per
qualsiasi
dubbio, parere o critica in merito alla storia, non esitate a
contattarmi!
Alla
prossima
settimana!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.