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Autore: Sherlocked221b    24/12/2015    1 recensioni
Si sa, c'è chi odia e chi ama il Natale.
Su una cosa però tutti si trovano d’accordo: il 24 dicembre è la giornata più frenetica di tutto il periodo dell’avvento. Ovunque si trovano persone impegnate nelle loro faccende.
Ci sono i bambini che si attaccano alle vetrine dei negozi chiedendosi quale giocattolo porterà loro Babbo Natale.
Ci sono i ritardatari cronici, che accorrono ai negozi per acquistare gli ultimi regali.
Ci sono quelli che “dannazione ho dimenticato il prosciutto!” e corrono ai ripari nel primo supermercato aperto e che puntualmente finiscono in coda alla cassa.
Ci sono quelli imbottigliati nel traffico, che non vedono l’ora di rientrare a casa.
Ci sono i fortunati che sono nelle loro abitazioni a finir di preparare il cenone, canticchiando qualche motivetto e ad attendendo con trepidazione gli invitati.
Quella sera c’era anche chi sperava invano di ottenere una risposta dall’amico che doveva aver già finito di lavorare da più di un’ora, ma che non dava cenni di vita da ore e ore.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Eccomi, ce l’ho fatta!
Bene, eccovi servito l’ultimo e secondo capitolo!
Buon Natale ancora a tutti quanti!



Cap. 2 :  La conclusione perfetta 

Alle ore 20:35 puntuali arrivarono sotto casa di Gwen.
“Non puoi proprio togliere quella dannata sciarpa, vero?” chiese Artù sbuffando.
“No asino, non posso proprio! Già mi sento a disagio in questi abiti così formali, lascia almeno che io mantenga questo mio tocco personale! Al diavolo Morgana e le sue fisse!” replicò Merlin.
Il ragazzo avrebbe volentieri fatto a meno di indossare vestiti come quelli che portava in quel momento, ma Morgana aveva decretato che “I ragazzi vestiti eleganti sono la fine del mondo e quindi impongo a tutti voi di indossare giacca e cravatta. Sì, anche tu Merlin!”  Perciò Merlin aveva dovuto adeguarsi e con l’aiuto di Gwen si erano lanciati alla ricerca dell’abito adatto al giovane Merlin. Prima regola da tenere a mente se si è amici di due Pendragon: rifiutare una loro proposta (o meglio comando) può nuocere gravemente alla sanità mentale.
Quanto tempo ci avevano messo a cercare quel dannato abito! Merlin era proprio incontentabile “troppo stretto” , “troppo elegante” , “troppo tutto!”
Gli altri ragazzi bene o male avevano più familiarità con quei capi d’abbigliamento, soprattutto Arthur.
Invece Merlin non aveva una vera e propria etichetta da seguire per recarsi in redazione ed era libero di vestirsi come preferiva, salvo per le tute (che comunque odiava) e le felpe troppo larghe.
Così i due ragazzi, vestiti di tutto punto, suonarono al campanello.

---

“Ed ecco i due ritardatari! Complimenti ragazzi!” esclamarono i loro amici, accompagnando l’entrata in casa dei due con un fragoroso applauso.
“Siete favolosi! Merlin tu soprattutto, fatti vedere!” disse Morgana andandogli incontro.
Merlin si tolse il cappotto e fece un giro su se stesso, lanciando alla ragazza uno sguardo a metà tra il rassegnato e il seccato.
“Allora? E’ di tuo gradimento la mia mise, mia signora?” chiese Merlin, rivolgendole un inchino.
“Hai decisamente superato te stesso! Grazie Gwen per averlo consigliato!” disse Morgana “Sai, se ti vestissi sempre così e se io non fossi già fidanzata un pensierino su di te lo farei proprio.”
Mordred tossicchiò per richiamare l’attenzione della ragazza e quest’ultima gli si avvicinò e lo baciò.
“Adoro quando fai il geloso!”  Tutti risero e si sistemarono intorno alla tavola.
“Allora Merlin, non dovresti darci qualche spiegazione?” chiese Gwaine.
“Oh sì, non aspettiamo altro.” aggiunse Elyan.
“Direi che pretendiamo tuoi chiarimenti. Vuoi essere così gentile, Merlin?” lo incalzò Percival.
Merlin alzò le braccia in segno di resa. “ Va bene , avete tutte le ragioni.  Volete sapere la causa del mio ritardo? Allora ve la leggerò.” disse alzandosi per prendere dalla tasca del suo cappotto una copia spiegazzata che aveva stampato prima di uscire. Non era sicuro di avere l’autorizzazione per stampare una copia dell’articolo, ma ormai l’aveva già fatto e tanto l’avrebbe letto solamente a loro. “ Non ne sono ancora del tutto convinto pienamente, perché secon…”
“Merlin, taci. Ragazzi non dategli retta, ciò che ha scritto è assolutamente favoloso, credetemi.” Decretò Arthur.
Merlin si voltò verso di lui e disse :” La pianti di interrompere le mie frasi a metà? Sei fastidioso!”
“Io non interrompo le tue frasi, io evito che tu dica stupidaggini! Dovresti solo ringraziarmi.” puntualizzò Arthur.
“Ah ma davvero?” chiese Merlin irritato.
“Ovvio che sì! E comunque, io non sono fastidioso!” esclamò Arthur.
“Si che lo sei: sei la persona più fastidiosa che io conosca e dovresti imparare a tacere ogni tanto, testa di fagiolo che non sei altro!” ribattè Merlin.
Nel frattempo gli amici osservarono la scena divertiti e pensarono che, nonostante tutto,  quei due non avrebbero mai smesso di comportarsi tra di loro come due bambini. Mentre il battibecco proseguiva, gli altri otto si scambiarono varie occhiate di sfuggita.
Nessuno disse nulla, ma tutti pensarono la stessa cosa.
“Okay okay ragazzi” gli interruppe Lion, alzandosi e mettendosi tra di loro “Ora la finiamo qua. Ricordatevi che domani è Natale quindi per favore contenetevi ed evitate di prendervi a sberle.”
I due si guardarono in cagnesco ancora qualche secondo, dopodiché Artù si risedette, mentre Merlin rimase in piedi e cominciò a leggere l’articolo.
Solo quando ebbe finito alzò gli occhi dal foglio per osservare le reazioni degli amici.
Gwen stava piangendo silenziosamente, Morgana tentava invano di trattenere una lacrima (orgoglio Pendragon aveva colpito ancora) e i ragazzi si guardavano tra di loro, espressioni serie in viso.
Artù invece lo guardava ammirato, come se avesse di fianco la cosa più preziosa al mondo.
A Merlin iniziarono a sudare le mani e si sentì tremare le gambe, così optò per tornare a sedersi al suo posto di fianco al suo migliore amico asino.
Dannato Arthur Pendragon. E’ sempre colpa tua. E vorrei anche capirne il motivo.” Disse nella sua mente Merlin.
Dopo qualche minuto di completo silenzio Merlin non ce la fece più.
Scattò in piedi e rivolgendosi a tutti esclamò :” Ragazzi vi prego dite qualcosa, fate qualcosa! Vi fa schifo? Siete inorriditi? E’ la cosa peggiore che abbiate mai letto? Vi prego dite qualcosa però!”
Il silenzio venne interrotto da Lancelot: “Merlin, Artù ha ragione, certe volte parli proprio a sproposito. Questa storia è sensazionale, dico veramente. E’ forse la migliore che tu abbia mai scritto.”
“Sono d’accordo. Merlin complimenti, è stupenda!” esclamò Mordred.
Seguirono i complimenti di tutti gli altri ai quali Merlin rispose con gratitudine. Era fortunato ad avere amici come loro: ci sarebbero sempre stati nel momento del bisogno e soprattutto sapeva di poter mettere una mano sul fuoco quando si parlava di sincerità, che era sempre presente sia in occasione di complimenti sia quando qualcosa non veniva fatta al meglio.
L’unica che non espresse subito il suo parere fu Gwen.
Merlin la guardò e si azzardò a dire :” Gwen? Tu cosa ne pensi?”
In tutta risposta la ragazza  si alzò e si fiondò fra le sue braccia.
“Merlin, io non ho parole. Semplicemente lo adoro e ti adoro! “ e sottovoce aggiunse“ Ricordati, nonostante il nostro sia un gruppo affiatato tu sei e rimarrai sempre il mio migliore amico.”
Merlin rispose stringendola ancora di più e le sussurrò :”Anche tu Gwen, anche tu”.
Questa dolce scenetta venne interrotta da un tintinnare di bicchieri proveniente da Gwaine.
“Okay okay Merlin perdonami ma io ho fame. Se  interrompessimo questa scenetta e ci fiondassimo sul cibo? Non accetterò un no come risposta, quindi diamo inizio alle danze!” 
Detto ciò iniziò a riempirsi il piatto e tutti risero e lo seguirono a ruota.
Mentre si stavano passando il vassoio con gli affettati Arthur disse a Merlin :” Cosa ti avevo detto? Tu non deludi mai nessuno Merlin.” E gli rivolse un sorriso che ebbe l’effetto di far aumentare il battito cardiaco di Merlin fino alle stelle.
Io ci rinuncio, dico davvero.” Si disse Merlin rassegnato.
Il ragazzo ricambiò il sorriso e lo ringraziò di cuore. Probabilmente senza volerlo si era soffermato un po’ troppo a contemplare il viso dell’amico, perché Lance, seduto alla sua destra, gli sventolò una mano davanti al viso:” Terra chiama Merlin. Li vuoi questi affettati o no? Artù ha ancora il vassoio in mano. Non vuoi mica che questo gli richieda un ulteriore sforzo, no?“ 
Artù rivolse a Lance un’occhiata truce, ma subito dopo si mise a ridere.
Merlin si riscosse e prese il vassoio, maledicendo le sue emozioni.

---
“Io credo non mi alzerò mai più da questa sedia, seriamente.” Disse Arthur.
“Ragazzi, vi sembrerà incredibile, ma posso affermare di essere pieno pure io.” Decretò Gwaine, facendo preoccupare i suoi amici: Gwaine aveva sempre fame, ventiquattro ore su ventiquattro.
“Ricordatevi che non è finita: domani sera abbiamo la cena con i parenti!” ricordò a tutti Lion.
I ragazzi si alzarono da tavola e si spostarono nel salotto di Gwen, chi seduto sul divano, chi sulla poltrona e chi sui cuscini adagiati a terra.
Così cominciarono a parlare del più e del meno, come sempre facevano quando si incontravano.
Elyan mostrò loro altre foto del suo soggiorno in Russia che gli altri non avevano mai visto e tutti ne rimasero meravigliati.
Dopo un po’ Morgana guardò l’orologio che portava al polso ed esclamò :” Ragazzi ci siamo, è quasi mezzanotte! 3,2,1..ufficialmente buon Natale a tutti!”
Dopo essersi abbracciati decisero che era arrivato il momento di scambiarsi i regali.
Prima che potessero cominciare Merlin tirò fuori dalla tasca del suo giubbetto un cd e lo inserì nello stereo accanto alla televisione.
Arthur alzò le braccia al cielo ed esclamò :” Ma non l’avevi lasciato in macchina il cd?”
“Sì, ma quello rimarrà nella tua macchina. Io non sono mica sprovveduto sai, mi sono preoccupato di farne più copie in modo da averne almeno una ovunque!” disse Merlin con un sorriso raggiante.
“Merlin! Le canzoni natalizie sono belle, d’accordo, ma veramente basta, non ne posso più di sentire quel cd. Ragazzi, voi non avete idea: è dal primo di dicembre che non mi fa sentire altro! Nel nostro appartamento si ascolta questo cd di continuo! “ si lamentò Arthur.
“Artù non voglio sentire ragioni. Per aprire i regali bisogna creare l’atmosfera giusta e non c’è nulla di più bello che ascoltare canzoni natalizie mentre si aprono i pacchetti! Quindi ora zitto e lascia parlare lo stereo.” Sentenziò Merlin.
Il giovane Emrys, dopo aver  schiacciato play, si voltò e notò che Morgana e Gwen stavano facendo comunella tra di loro bisbigliando, guardando in alternanza lui ed Arthur.
Lanciò loro un’occhiata interrogativa, alla quale le due risposero con una risatina.
Cos’avranno da guardare quelle due?” si chiese Merlin.
A differenza degli anni passati, quell’anno avevano deciso di fare regali di gruppo, anche se ovviamente le coppie di fidanzatini si sarebbero comunque scambiate dei regali per conto loro.
Perciò in quel momento, sotto l’albero dell’appartamento di Gwen e Lance, si trovavano dieci pacchi. La scelta dei regali era stata ardua, ma avendo fissato una cifra più o meno uguale per tutti da mettere erano riusciti a trovare le offerte migliori e a fare dei regali veramente belli.
A Lance avevano regalato il nuovo orologio sportivo del quale si vedeva sempre la pubblicità in televisione e a cui il ragazzo faceva la corte da tempo, quasi fosse una donzella medievale da conquistare.
Gwen, amante della buon vecchia musica, ricevette un giradischi con qualche 33 e 45 giri del suo gruppo preferito.
Morgana invece ricevette una nuova e più capiente borsa porta computer di marca e tre chiavette USB, che la ragazza aveva il vizio di perdere facilmente.
Il regalo di Mordred invece fu una chitarra acustica con la sua custodia.
A Gwaine e Percival decisero di fare un regalo comune: essendo entrambi amanti dello sport gli regalarono uno smartbox che permetteva loro di scegliere fino a dieci sport estremi da provare , in una lista di più di 500 attività. (*)
Elyan ricevette un piumino che desiderava tanto e Lion un paio di scarpe di marca.
Ad Arthur regalarono una Reflex, dato che il ragazzo si lamentava sempre che la sua attuale macchina fotografica non aveva una risoluzione abbastanza elevata.
Infine a Merlin regalarono una macchina da scrivere d’epoca e una gift card per la libreria di un valore così elevato che a Merlin parve quasi un’esagerazione.
Tutti furono entusiasti dei loro regali.
Arthur decise di inaugurare la sua nuova macchina fotografica e iniziò a scattare fotografie, in modo da immortalare per sempre quella serata.
Mentre tutti erano impegnati chi a parlare, chi a spiluccare gli ultimi pezzi di dolce rimasti (Gwaine) e chi a contemplare il suo regalo, Merlin prese il suo cappotto ed uscì sul balcone spostandosi sulla sinistra, in modo che da fuori gli altri non lo potessero vedere.
Lui era fatto così: ogni tanto aveva bisogno di stare qualche minuto da solo. Non sapeva esattamente per quale motivo,  ma ne sentiva la necessità e gli altri lo lasciavano sempre fare.
Si appoggiò con i gomiti alla balaustra e si mise ad osservare il panorama notturno.
La città era deserta. Le strade vuote brillavano delle luminarie appese, mentre la neve continuava a cadere imperterrita.
“Amo la neve, ma spero che non blocchi la strada a chi si metterà in viaggio domani” pensò Merlin.
Il freddo gli aveva congelato le mani, perciò se le mise in tasca. Nel farlo si rese conto che quella sinistra era piena.
“Il portachiavi a forma di spada per Arthur. E ora come glielo do?  Sono stato uno stupido.” Si rimproverò Merlin.
Quel portachiavi lo avevano visto un pomeriggio, mentre erano in centro ad aspettare l’arrivo degli altri.
“Guarda Merlin!” gli aveva detto Artù quel giorno, trascinandolo per un braccio verso una vetrina “ guarda quello là, sì proprio quello a destra ecco. Mi piace tantissimo, perché mi ricorda molto Pungolo. (*2) Costa anche poco, peccato io oggi non abbia un centesimo!”
Merlin allora dopo qualche giorno era andato al negozio e l’aveva comprata. Era stato fortunato, perché quella era l’ultima copia!
Quella stessa sera Arhur era rientrato in casa sconsolato perchè quel giorno qualcuno aveva comprato il portachiavi che a lui piaceva tanto.
Merlin aveva finto di essere dispiaciuto, poi aveva fatto qualche commento sul fatto che se Artù l’avesse voluto veramente l’avrebbe comprato subito. Allora si erano messi a discutere, come loro solito ed avevano finito con il lanciarsi i cuscini del divano.
Merlin si riscosse dai ricordi e tornò alla realtà.
“Perché gliel’ho comprato? Avevamo detto che avremmo fatto dei regali di gruppo e io invece ho dovuto fare l’alternativo come sempre. Accidenti a me e alle mie decisioni.”
Il giovane Emrys era così occupato a rimproverarsi mentalmente da non accorgersi che qualcuno l’aveva raggiunto sul balcone e che ora gli si era affiancato.
Merlin si prese uno spavento così grande che tirò una gomitata al ragazzo che lo affiancava.
"Artù! Cosa ci fai qua?" 
"Niente, sono solo uscito a prendere un pò d'aria. Tu invece?  Hai finito di fare l'asociale? Qua dentro aspettano solo te per poter iniziare la partita a Just Dance."
"Idea di Gwaine, vero?" Chiese Merlin con un ghigno sul viso, tenendo  sempre lo sguardo fisso sui fiocchi di neve che cadevano volteggiando tra di loro.
"Di chi altri avrebbe potuto essere scusa? " domandò ironicamente Arthur.
Per un paio di minuti stettero in silenzio, che venne poi interrotto.
"Artù" disse Merlin.
"Merlin" disse contemporaneamente Artú.
Entrambi si guardarono stupiti e Merlin decise di parlare per primo.
Partì guardandolo negli occhi, poi però verso la fine non ce la fece più e abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
"A-Artù, devo dirti una cosa. Lo so che abbiamo optato per i regali di gruppo quest'anno, ma io proprio non ho resistito." Si interruppe e tirò fuori il pacchettino dalla tasca, prese la mano di Artù e gli mise sul palmo il suo regalino. "Non voglio che tu ti senta in colpa se non mi hai fatto nulla, ci mancherebbe altro! Voglio solo dirti che non ce l'ho fatta a trattenermi e ti ho preso questo."
Artù scartò il piccolo pacchetto e vi trovò il tanto agognato portachiavi. Rimase senza parole.
"Quindi sei stato tu a comprare il portachiavi quel pomeriggio?" Chiese Arthur.
"Sì,  sono stato io."
Arthur non aggiunse altro per un minuto buono, dopodiché chiese a Merlin di chiudere gli occhi. Con un pò di titubanza lo fece ed attese.
"Cos'avrà stavolta in mente?" Si domandò Merlin.
Dopo poco sentì qualcosa che gli veniva arrotolato intorno al collo. 
Aprì gli occhi e con sorpresa vide che al collo aveva una sciarpa,  ma non era la sua. Era di un bellissimo colore blu, come quella che ha Sherlock Holmes nella serie tv.
"Arthur, ma cosa? Ma perché? "
"Per il tuo stesso motivo , idiota. Perché io non ce l'ho fatta a non comprartela. Appena ho visto quella sciarpa ho capito subito che era fatta per te. Era come se avesse scritto sul cartellino << fatta per Merlin Emrys >>. "
Merlin non sapeva cosa dire, quindi decise di dare ascolto per una volta ai suoi sentimenti che in quel momento gli stavano esplodendo nel petto: abbracciò Arthur di slancio.
Inizialmente il biondino rimase fermo sul posto, ma dopo pochi secondi ricambiò l’abbraccio stringendo più forte e affondando il viso nell’incavo del collo di Merlin. Dopo attimi che parvero interminabili sciolsero l’abbraccio e si limitarono a guardarsi negli occhi.
Probabilmente fu colpa della neve che rendeva tutto così suggestivo, o forse del panorama sottostante. Magari semplicemente la colpa fu dell'atmosfera natalizia in sé,  sta di fatto che senza rendersene conto i due si erano ritrovati ancora più vicini, così vicini che le nuvole di condensa provocate dai loro respiri si mischiarono tra di loro.
"Artù" sussurró Merlin.
"Merlin" sussurró contemporaneamente Arthur.
Il battito dei loro cuori era così veloce che a momenti lo si poteva udire da dentro casa.
Merlin distolse lo sguardo dagli occhi di Artù per rivolgerlo alle labbra di quest'ultimo il quale, preso dall'emozione del momento afferrò i due estremi della sciarpa, che era ancora al collo di Merlin, lo attirò contro di sé e lo baciò.
Dopo poco Merlin mise le mani intorno al collo di Artù e questi spostò le mani sui fianchi di Merlin, per poterlo tirare ancor di più contro di sé. 
Quando sentirono il bisogno di tornare a respirare si staccarono, rimanendo con le fronti appoggiate l'una all'altra.
"Sai , credo di aver finalmente capito cosa voglia dire “sentirsi a casa”. Artù,  io con te mi sento bene, sempre al culmine della felicità.  È da tempo che provo questa sensazione, ma solo ora ne ho compreso il significato."
"E bravo Merlin, era anche ora. Io l'avevo già capito da tempo, aspettavo di verificare che anche tu fossi certo dei tuoi sentimenti. Sappi che il fatto del sentirsi a casa vale anche per me: tu mi completi Merlin."
"Quindi io ti p-" 
"Sì Merlin,  tu mi piacevi già da tempo."
"Testa di fagiolo, credo che dovremmo sistemare questo tuo vizio di completare le frasi al mio posto." Disse Merlin.
Entrambi scoppiarono a ridere e si lasciarono trasportare dai loro sentimenti verso un altro bacio.
"Okay, credo sia arrivato il momento di rientrare." Dichiarò Arthur staccandosi a malincuore da Merlin.
"Lo credo anche io." Concordò Merlin.
Entrambi si trovarono d'accordo sul fatto di non dire nulla agli altri del loro bacio,  almeno non per quella sera.
Rientrarono in casa e inventarono la storia che Merlin si era sentito male e aveva avuto bisogno di prendere un pò d'aria.
Tutti si bevvero quella storia, o almeno così i due credettero.
In realtà Arthur e Merlin non si resero conto che gli amici, preoccupati dal fatto che erano fuori da tempo, si erano affacciati e avevano beccato  proprio il momento del bacio.
"Era ora!" Aveva sentenziato Gwen "finalmente si sono decisi!"
"Avrebbero dovuto farlo già da molto tempo. Meglio tardi che mai, no?" Disse Morgana.
Tutti si erano trovati d'accordo con le due ragazze e quando Merlin e Arthur erano rientrati facendo finta di nulla decisero di assecondarli e iniziarono a collegare la Wii per giocare a Just Dance. In tacito accordo decisero di fare finta di nulla. Avrebbero finto di non sapere ciò che era appena successo tra Arthur e Merlin: se i due ragazzi avevano bisogno di tempo avrebbero rispettato la loro volontà.  

(*) uno smartbox del genere non esiste, ne sono consapevole !
(*2) si intende la lama elfica trovata da Bilbo ne lo Hobbit
   
 
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