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Autore: Sharazad_90_    24/12/2015    1 recensioni
E se Sir Thomas Sharpe si fosse miracolosamente salvato dalla follia omicida della sorella?
"A tutti, anche alle anime più dannate, è sempre data la possibilità di redimersi."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edith Cushing, Thomas Sharpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paradossalmente, dopo il bacio rubato in quella grigia giornata di pioggia, l'imbarazzo tra Thomas ed Edith era cresciuto ancor di più. L'uomo si era illuso di aver finalmente abbattuto quella barriera di incomprensioni che li divideva, ma la moglie invece si era mostrata ancor più sfuggente di com'era in precedenza.
Ormai entrava nella stanza del marito solo per portargli il vassoio con i pasti e dopo un appena sussurrato - Buongiorno- o -Buonasera- sgattaiolava via.Mentre l'umore di sir Thomas Sharpe andava oscurandosi sempre di più, la sua salute andava invece migliorando. Dopo aver del tutto recuperato le forze l'uomo prese una decisione che per lui si rivelò più dolorosa di quanto pensasse.
Doveva lasciare Edith. Doveva sparire dalla sua vita. Solo così avrebbe potuto ricambiare il favore che la ragazza gli aveva fatto. Ma prima di fare ciò sir Thomas si rese conto di voler dare alla donna che amava un'ultimo addio. 


Il baronetto si era imposto quella mattina di comunicare alla moglie la sua decisione ma, suo malgrado, non ci riuscì. Dentro di se si diede del vigliacco e rimandò la conversazione alla sera. Ma neanche allora riuscì a spezzare quella dannata barriera silenziosa ed allora cercò un'altra soluzione. Sarebbe uscito dalla vita della fanciulla silenziosamente e in punta di piedi, così come vi era entrato. 


Era notte inoltrata quando sir Thomas si diresse alla porta d'ingresso dell' appartamento che Edith aveva affittato per loro. Aveva raccolto le poche cose che possedeva dentro una valigetta trovata dentro l'armadio ed ora indugiava immobile nel silenzio surreale dell'abitazione.
Cosa avrebbe fatto della sua vita l'uomo ancora non lo sapeva. Sicuramente avrebbe cercato di guadagnarsi da vivere onestamente. Niente più imbrogli, niente più bugie.
Una strana forza spinse però, in quel momento, il baronetto a tornare su i suoi passi.
L'uomo non voleva lasciare Edith così. Avrebbe preferito mille volte la morte a quell'agonia. E finalmente, per una volta, sir Thomas decise di dar ascolto al suo cuore.


Quando l'uomo entrò nella stanza della donna vide che questa stava già dormendo, ma questo non lo fermò e avvicinandosi al letto fece attenzione a non svegliarla .
Si sedette accanto a lei, nei margini del materasso, e per parecchi minuti rimase immobile ad osservarla. Voleva imprimersi la sua immagine nella mente in modo che, in qualunque luogo fosse andato, quel viso fosse sempre stato con lui.
Poi, improvvisamente e senza nemmeno rendersene conto, si chinò su di lei e la baciò. Fu un bacio lieve, veloce ma trafisse sir Thomas nello stesso modo in cui avrebbero potuto trafiggerlo mille pugnalate. Sentì il suo cuore mancare un battito e sospirò. Quella sensazione era peggiore della morte stessa. Ma nonostante quel vuoto lancinante nel petto, dopo parecchi minuti, il baronetto si decise a lasciare la stanza.


-Thomas!- la voce di sua moglie lo costrinse a voltarsi.
Edith si era svegliata e ora lo guardava con aria smarrita.
-Thomas! Che ci fai qui?-
Il baronetto non rispose e rivolse alla moglie uno sguardo di scuse.
Solo allora Edith sembrò capire e balzò fuori dal letto.
-Non avrai mica intenzione di andare via?- gli chiese improvvisamente in preda al panico. Thomas annuì semplicemente mentre, alla luce fioca della luna, ad Edith sembrò nient'altro che un pallido fantasma. La donna rabbrividì suo malgrado mentre sentiva il suo cuore spezzarsi nel petto. Solo allora il baronetto parlò.
-Ti ringrazio Edith.- disse con voce grave.
-Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, ma non posso costringerti a passare i resto della tua vita in compagnia di un uomo che tu consideri un mostro...- 
Il baronetto tacque per qualche secondo ed Edith sentì le lacrime bagnarle le guance.
Dopo alcuni minuti Thomas parlò. -Non avrei mai voluto ingannarti Edith. Io ti amo. Ti amerò per sempre. - e si voltò poggiando la mano tremante nella maniglia della porta.
-No!- urlò la moglie ed il suo grido disperato rimbombò fra le mura della stanza.
-Ti prego Thomas non lasciarmi!- lo scongiurò con voce rotta dal pianto.
Proprio in quel momento il baronetto si voltò verso la moglie pallida e tremante e incontrando il suo sguardo supplichevole capì che Edith voleva realmente che lui non la lasciasse.
Fu tutto molto veloce. Thomas scaraventò per terra la valigia che con un tonfo sordo cadde e si aprì e precipitandosi dalla moglie la baciò con tutta la passione che aveva in corpo. Edith si strinse al suo collo e non oppose resistenza quando il baronetto la prese tra le braccia e la adagiò sul letto. Non oppose resistenza nemmeno quando capì che Thomas la voleva e perdendosi nella dolcezza e nel calore de suo abbraccio la donna finalmente si riconciliò col marito.
Dietro di loro, dalla piccola finestra, si intravedeva una pallida luna illuminare le deserte strade di Parigi.
  
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