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Autore: Lory221B    24/12/2015    2 recensioni
Sono appena tornati da Las Vegas ma una nuova avventura li attende. Sherlock e John accantonano momentaneamente i preparativi del matrimonio a Londra e partono con Mycroft, alla ricerca del fratello misteriosamente scomparso a Bangkok. Ricorderanno almeno questo viaggio?
Seguito di "Una Notte da Leoni" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3035171&i=1
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una Notte da Leoni'
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Bangkok stiamo arrivando


Sherlock e Mycroft passarono il viaggio verso l'aeroporto visionando documenti relativi a tutti gli affari in cui era coinvolto Thomas; dall'introduzione abusiva nei sistemi informatici di tutto il mondo alla vendita di segreti di Stato.

Nessuna pista sembrava collegata a Bangkok. L'unica cosa che sapevano era che aveva comprato un biglietto aereo per quella località e nient'altro. Non c'erano alberghi prenotati o altre informazioni.


Non aveva usato carte di credito né vi erano filmanti delle telecamere che confermassero la sua effettiva presenza a Bangkok. Praticamente non avevano in mano niente.

John, intanto, guardava fuori dal finestrino. Soprattutto perché l'ultimo dei suoi respiri carichi di frustrazione aveva fatto girare anche l'autista, guadagnando un'occhiataccia da entrambi gli Holmes.

Arrivati in aeroporto scoprirono, con disappunto del Detective, che avrebbero fatto il viaggio su un aereo di linea e non con l'aereo privato che li aveva riportati a casa da Las Vegas.

- Come mai non andiamo con il tuo jet? - fece impaziente Sherlock, mentre si toglieva anche le scarpe, dopo che il metal detector aveva suonato per la terza volta.

- Il jet non è "mio", è dei servizi segreti. Non mi prestano il jet per viaggi privati -

- Non lamentarti, siamo comunque in prima classe - intervenne John, sfiorando il braccio del detective, cosa che sembrò momentaneamente rilassarlo.

Mycroft lanciò nuovamente gli occhi al cielo, forse per la decima volta da quando era andato a Baker Street a prelevarli.


***** *****


- Da questi dati non si capisce niente - fece Sherlock, che stranamente era seduto al suo posto quasi tranquillo, intendo a consultare sul tablet ogni spostamento e informazione che aveva a disposizione su Thomas.

John, era seduto a fianco appoggiato ad un bracciolo; una parte di lui condivideva l'entusiasmo per la missione,  luoghi esotici e pericolo erano una combinazione perfetta. Ma la parte frustrata e infastidita stava prevalendo, trascinandolo in un mare di sbuffi e cenni di assenso alle domande del detective.

 - John? - fece Sherlock passando una mano davanti agli occhi del dottore, che era immerso in una visione di una luna di miele su un'isola deserta, senza la possibilità di essere raggiunti da Mycroft e l'MI6.

- Tutto bene? - continuò il detective.

John si girò verso di lui - Vedo che questa cosa ti interessa - affermò, con un cenno verso il tablet.

- Non dovrebbe? -

- Bello vedere entusiasmo per le cose che ti interessano - continuò John, con il suo tipico sorriso da "sono incazzato nero".

- Sei arrabbiato perché non sto attivamente partecipando all'organizzazione del matrimonio? - fece Sherlock infastidito. Come poteva John annoiarlo con i preparativi delle nozze quando avevano un caso così interessante? E poi, non lo avrebbe mai ammesso, organizzare il matrimonio gli ricordava quello di John e Mary e la cosa lo deprimeva ogni volta.

- No, idiota - rispose John, alzando un po' il tono di voce - Perché non partecipi attivamente alla nostra relazione! Tuo fratello mi prende per il culo per questo e pensa di poterci trascinare via quando gli pare. Ma ovviamente il grande Sherlock non si oppone, basta non parlare di matrimonio e sesso -

Rimasero a guardarsi in silenzio, John perché pensava di essere andato oltre e Sherlock perché non sapeva come giustificarsi.

Una rossa e alta hostess li salvò dall'imbarazzo.

- Chiedo scusa, qualcosa da bere? - fece accarezzando il braccio di John. In realtà non sembrava niente più che un modo per richiamare la loro attenzione, ma Sherlock continuò a fissare infastidito il punto dove lo aveva toccato.

- Si grazie, qualcosa di forte per favore - rispose John, che non si era minimamente accorto dello sguardo d'odio di suo marito.

- Ecco per lei - fece la rossa appoggiando sul tavolino un bicchiere e un super-alcolico e strusciandosi nuovamente su John, che questa volta ebbe un leggero sobbalzo e un sorrisetto un po' ebete.

- Grazie mille - fece il dottore, ricambiando il sorriso della Hostess.

Sherlock aprì di scatto il tavolino davanti a lui, con eccessivo vigore.

- Oh molto maturo John - lo rimproverò il detective.

- Scusa? -

- Flirtare con la hostess per farmi ingelosire. Cos'hai? 14 anni? -

- Non stavo flirtando con la hostess -

Sherlock gli lanciò uno sguardo di gelo e poi si mise a guardare in giro, finché non intercettò uno steward alto e biondo che veniva nella loro direzione.

- Scusi, qualcosa di alcolico anche per me - fece il detective, con un'aria languida che di solito riservava alle vittime delle sue manipolazioni come Molly o Janine - Scelga lei l'alcolico, mi fido dei suoi gusti - aggiunse sorridendo e strizzando l'occhio.

John stava stringendo i braccioli della poltrona come per staccarli e darli in testa a Sherlock.

- Visto? mi ha scritto anche il numero sotto il bicchiere - aggiunse tronfio il detective.

- Sherlock tu non ne sai niente di relazioni, non addentrarti in questo terreno ripido perché ti faresti solo che male - sbottò John, lasciando Sherlock alquanto confuso - Vado in bagno - e si alzò, non mancando di urtare "accidentalmente" il bel steward.

Mycroft chiuse il giornale con forza, in modo da far sentire a tutto l'aereo il suo disappunto.

- Cosa cavolo stai facendo Sherlock? Non credevo fossi stupido fino a questo punto! Mi spieghi qual è il problema? Volevi John tutto per te da anni e adesso fai di tutto per perderlo?  Comincerò veramente a credere alla tua folle diagnosi della sociopatia -

Sherlock fece per ribattere, ma poi chiuse la bocca. John aveva ragione, di relazioni non ne sapeva proprio niente.


***** *****


12 ore dopo...

- Dove... cosa? Sherlock? - fece John. La voce impastata di uno appena sveglio. Aprì gli occhi piano e fu trafitto da una luce abbagliante. Era disteso a terra, all'interno di quella che sembrava essere una baracca fatiscente.

Si guardò attorno, non ricordava come fosse arrivato lì e nemmeno in quala parte del Mondo di trovasse. Poi ricordò di Thomas e Bangkok. Un mugolio a fianco a lui lo fece voltare.

Sherlock si stava svegliando, anche lui stordito e con lo sguardo allucinato. Una rapida occhiata alla stanza e poi cercò di alzarsi, in maniera un po' barcollante, facendo leva sui gomiti.


John, intanto, stava pensando di rimettersi a dormire, forse era solo un brutto sogno, non era possibile che nuovamente fossero stati drogati. 

Anche Sherlock sembrò pensare alla medesima cosa.

- Almeno sta volta siamo vestiti e non c'è Anderson!- fece il detective appoggiandosi a stento ad un mobiletto, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di John, che si trasformò velocemente in un sorriso quando ebbe focalizzato meglio Sherlock.

- Che c'è? perché mi fissi? - chiese il detective notando lo sguardo confuso e divertito di John,


- Forse dovresti guardarti allo specchio. E' dietro di te -

Sherlock si voltò piano, allarmato, si fece sempre più vicino alla specchio e osservò il suo riflesso a bocca aperta. I riccioli erano spariti, i capelli erano corti sui lati e poco più lunghi sopra la testa, giusto quattro o cinque centimetri al massimo.

- Beh..almeno te li hanno tagliati bene - rincarò John, ben  conoscendo la vanità del detective.

Sherlock non disse niente, ma continuava a passarsi la mano sulla testa, nel tentativo di pettinarli o qualcosa di simile.

Anche John si mise in piedi, un po' a fatica e prese a camminare per la stanza, cercando di riprendersi.

Sherlock era alquanto deluso dall'essere nuovamente in quella tremenda situazione. Come poteva essere stato giocato di nuovo? Continuò a toccarsi nervosamente i capelli, che per qualche motivo ignoto erano stati tagliati e si voltò verso John, pronto a scusarsi per tutto. Per essere un coglione rompipalle, per non avergli dato l'attenzione che meritava e per non avergli risparmiato questo nuovo disastro.

Ma tutto il discorso rimase solamente nella sua testa, perchè le curiose movenze del marito attirarono la sua attenzione.

- Che hai? - chiese Sherlock - Perché cammini strano? - continuò osservandolo bene.

- Forse dovremmo scoprire cosa ci è successo - rispose pratico John, che in effetti sentiva una sensazione un po' strana provenire dal fondo schiena.

- Ah - fece il detective, con l'atteggiamento di uno che aveva già dedotto tutto - Com'era quella storia che se l'avessimo fatto, saresti stato sopra tu? - esclamò ridendo e fissando la strana camminata di John.

John spalancò gli occhi - Io non credo che noi.. sarò caduto, mi sembra evidente... -

Un rumore proveniente da una stanza a fianco, li fece voltare entrambi - Cos'era? -

- Mycroft? - ipotizzò John.

John prese in mano un'asse di legno, pronto a darla in testa a chiunque non fosse Mycroft, quando fece ingresso nella stanza la persona più improbabile.

- Thomas? - esclamarono in coro.

- Ragazzi ciao, che piacere rivedervi -

 Sherlock non ebbe il tempo di fermare John, che si avventò sul più piccolo degli Holmes e lo placcò a terra. Il detective decise di non intervenire subito, dando il tempo a John di sfogarsi, per poi sollevarlo di peso e bloccarlo contro la parete.

Thomas si rimise in piedi contrariato e divertito allo stesso tempo - Non sono stato io -

- A fare cosa di preciso? A drogarci? A portarci qui? A far sparire Mycroft? - urlò John.

- Tutte e tre le cose -

- Perché non ti credo per niente? - continuò il dottore.

- Beh dovrete fidarvi, sono nella vostra stessa situazione -

- Thomas, siediti e racconta dall'inizio -


***** *****

Angolo autrice


Ciao a tutti e grazie mille per aver letto e per aver prontamente recensito, aggiunto tra le seguite e le preferite. Colgo l'occasione per augurarvi buone feste e un felice Natale :-***

   
 
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