La luna era ancora alta nel cielo di quella fredda notte del 24 dicembre, mancava meno di un ora all'alba e il bosco era abbastanza tranquillo. Una figura
massiccia con un sacco in spalla stava camminando tra gli alberi diretta ad una casetta di legno nel quale regnava il silenzio.
"Quelle dannate pesti!" imprecò l'uomo poggiando il sacco davanti la porta e reggendosi la schiena "Le ho educate troppo bene!" aggiunse entrando e
sedendosi al tavolo al centro della stanza. Prese un boccale, si versò della birra e la scolò tutto d'un fiato.
Sospirò e rimase fermo per qualche secondo "Ma guarda un pò cosa mi è toccato fare" disse infine prima di appoggiarsi allo schienale della sedia. Fu in
quel momento che qualcuno gli saltò alle spalle e lo colpì con una mazza dritto sulla nuca, sbattendolo al tappeto.
"Ma che diavolo...?" imprecò lui, carponi sul pavimento reggendosi il capo sanguinante, mentre la luce si accendeva.
L'uomo, alzando lo sguardo, si ritrovò faccia a faccia con una donna dai folti capelli arancioni che reggeva l'oggetto incriminante, alle sue spalle si
nascondeva una ragazza ancora in camicia da notte e con una bottiglia vuota di saké in mano, a mò di mazza da baseball.
"Garp!" strillò quest'ultima, riconoscendolo, abbassando l'arma.
"E tu che diamine ci fai qui?!" urlò l'altra, scioccata.
...
"Ahi! Fai piano Makino..." si lamentò Garp.
"Scusa" la donna mise via l'acqua ossigenata e prese un paio di cerotti da mettere sul bernoccolo enorme cresciuto sulla testa sua testa.
"Certo che entrare in un covo di banditi nel bel mezzo della notte... dovresti saperlo quello che ti aspetta" disse Dadan seduta di fronte a lui con una
mano a reggere la testa "Avresti almeno potuto avvertire che venivi"
"E tu avresti anche potuto vedere chi era" rispose lui.
"Se qualche bandito venisse a derubarci non aspetto mica di sapere chi è. Quello viene dopo, la cosa che conta è l'effetto sorpresa, no?"
"Già... forse hai ragione" accordò lui con un sospiro.
"Comunque, che ti è successo? Ti vedo piuttosto malconcio"
"Sei andato dai ragazzi?" chiese Makino chiudendo il kit medico.
"E mi è costato più del dovuto: quelle pesti hanno piazzato trappole ovunque" sbraitò versandosi dell'altra birra.
"Da quando hanno deciso di vivere da soli usano un sacco di precauzioni" gli spiegò Makino, sedendosi accanto a Dadan.
"Me ne sono accorto" commentò lui scolandosi il boccale.
"Ma cosa sei andato a fare lì?" chiese Dadan.
"Nulla di particolare" disse semplicemente, agitando la mano noncurante.
"Non è che sei andato a portargli dei regali?" chiese ancora la donna.
"Tsk, perché avrei dovuto?"
"Allora cos'è quel sacco sulla porta?" sorrise diabolicamente.
Colto sul fatto lui tossì senza nulla da controbbattere.
"Su, Garp. È una cosa carina da fare ai tuoi nipoti" sorrise Makino, spostandosi la frangia verde bottiglia dagli occhi.
"Oh, il nonnino che interpreta Babbo Natale per far felici i nipotini!" sfottè Dadan "Non ti facevo così sensibile, Garp"
"Zitte! Tacete!" ammonì lui imbarazzato, facendole ridacchiare.
Nel frattempo il sole sorgeva sulla foresta e tra gli alberi, ancora avvolti nel silenzio, si sentì rieccheggiare una voce: "Ragazzi, svegliatevi, è
Natale!"
Angolino Autrice:
E... nulla, ho scritto questa storia l'anno scorso ma non ho fatto in tempo a pubblicarla quindi l'ho lasciata in un angolino della memoria del mio
cellulare in attesa del momento in cui avrebbe visto la luce. Spero che vi piaccia.
Detto questo auguro a tutti BUON NATALE!
Baci,
Caroline💛