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Autore: Esmile8    26/12/2015    1 recensioni
Ci si perde per ritrovarsi, dicono in tanti, lei non s’era persa
però, lei aveva perso gli altri senza nemmeno accorgersene.
-Maria!- richiamò una voce assordante
-Maria resta, per favore!- Nana urlò fino a rompersi lei stessa
i timpani, Maria non si voltò. Come non si era voltato Paol,
come non si era voltata Mini, come non si era voltata
Charter, come non si erano voltati, insomma, tutti gli amici
di Nana che erano rimasti stupiti all’affermazione che
l’amica aveva fatto.
Buona lettura, spero possa piacervi :)
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Passavano i minuti, le ore, l’orologio contava la vita che in realtà vissuta non era.
Nana si perse quella sera, ascoltando i rintocchi, ferma fra quelle mura si chideva cosa fosse successo senza però riuscire a dare una spiegazione plausibile a tutto.
Aveva paura senza ammettere nulla, aveva rimpianti senza capire dove realmente ella aveva sbagliato, era felice, però di sapere. che tuttavia una persona a lei cara vicina l’era rimasta: se stessa.
Ci si perde per ritrovarsi, dicono in tanti, lei non s’era persa però, lei aveva perso gli altri senza nemmeno accorgersene.
 
-Maria!- richiamò una voce assordante
-Maria resta, per favore!- Nana urlò fino a rompersi lei stessa i timpani, Maria non si voltò. Come non si era voltato Paol, come non si era voltata Mini, come non si era voltata Charter, come non si erano voltati, insomma, tutti gli amici di Nana che erano rimasti stupiti all’affermazione che l’amica aveva fatto.
Nana aveva dichiarato a gran voce di essersi innamorata di Maria. «Non so come sia successo, davvero non lo so, è successo e basta..» 
 
*Un anno prima*
 
Pov Nana
 
Le giornate mi erano parse brevi per un tempo così lungo, quando ancora il sole dava forza sulla pelle e le spieggie cessavano di essere deserte. Era stata una delle migliori vacanze estivi di sempre, che poi tanto «vacanze» non si potevano definire. 
Finita la terza superiore papà decise che quel posto non era più il nostro posto, dalla morte di mamma erano cambiate diverse cose, forse troppe, cambiare aria non sembrava affatto una brutta idea, ma avevo davvero voglia di lasciare lì tutti i miei ricordi?
Non aveva importanza, la decisione era ormai presa, non sapevo nemmeno se la cosa mi stava realmente bene, ma decisi di non contraddire papà. 
 
Quell’estate conobbi persone stupende, una di loro divenne la mia migliore amica.
Maria, la ragazza in questione, ha dei lunghi capelli mossi di un colore quasi simile a quello del cielo, due occhi di ghiaccio, non dico metaforicamente, è poco più bassa di me ed ha un fisico stupendo. La cosa più bella di Maria sono i sorrisi, quei sorrisoni che fa all’improvviso che riescono a metterti in uno stato di benessere assurdo, non so come ci riesce, lo fa e basta. La prima volta che la vidi capì subito che da lì a poco saremmo diventate amiche, c'era una sintonia quasi perfetta, anche in silenzio noi riuscivamo a capirci, sembrava una strana magia.
 
Finita l’estate fu strano rientrare a scuola, in una scuola che realmente non conoscevo. Le mie fonti rilevanti, nonché i miei amici, mi avevano raccontato storie su quel piccolo posto che mi sarei sognata di sentire nel mio vecchio istituto. Il primo giorno che misi piede nell’atrio della nuova scuola tutto sembrò cambiare, era brutto essere la nuova, ma per fortuna c’era Maria.
   
 
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