Giunti
in una pianura, Naruto pretese vigorosamente una spiegazione, e il
misterioso
ninja, togliendosi la benda che gli copriva integralmente il volto, si
presentò
come Seihin Yūran1.
La bellissima ragazza si rivelò essere la sorella di
Kashimaru, per la sorpresa
di tutti.
«Perché
tuo fratello ci ha attaccato?», chiese Hinata.
«Perché?
Beh, è un proposito di vendetta che risale a tanto tempo fa,
prima che voi
nasceste… Seihin non è il nostro vero cognome, ma
l’ha scelto nostra madre. Se
avessimo voluto adottare quello di uno dei nostro genitori, sarebbe
dovuto
essere Hyūga, o meglio Uchiha.»
«COSA!?!?!»
La notizia aveva preso tutti di sorpresa. «È
impossibile!»
«Ebbene
si… Questo è uno dei tanti oscuri segreti di
Konoha».
«Allora
saresti parente loro e di Sasuke? Ma dai, non farci
ridere…», replicò il solito
Naruto.
«Non
è detto, Naruto, – lo interruppe il maestro
Kakashi – che sia una menzogna. Conosco
nelle linee generali questa storia, quindi, Yūran-san, gradirei che ci
informassi dei dettagli.»
«Certamente,
Kakashi-san. 20 anni fa, una Hyūga ebbe una relazione segreta con un
Uchiha. A
causa di questa relazione, quella donna venne bandita dal villaggio, e
con lei
i due figli di cui era in attesa. Io e mio fratello siamo cresciuti
nell’ombra
e nel disprezzo, isolati dal villaggio per via di una colpa che non era
nostra.
Nostra madre ci ha cresciuti e ci ha insegnato tutto quello che
sappiamo, ma
ora mio fratello vuole usare queste sue capacità per
vendicarsi del clan che ci
ha costretti a questa vita!»
«Non
abbiamo tempo da perdere, allora! Dobbiamo tornare subito
indietro!!». Naruto
era pronto per scattare, ma fu prontamente fermato da Yūran:
«Fermati, non c’è
bisogno, lui sta già venendo qui.»
«Cosa?
Perché?»
«Perché
gli piacciono le sfide, e vuole combattere solo contro i più
forti, quelli che
possono farlo divertire di più.»
«Avrà
pane per i suoi denti, allora!»
Neanche
il tempo di terminare quella frase, e Kashimaru balzò fuori
dalla foresta,
esclamando: «Eccovi qua, vi ho trovati!!!» Tutti
erano schierati, pronti ad affrontarlo.
«Sorellina,
ma che bel posto che hai scelto per il nostro combattimento!»
Kashimaru si
guardò intorno: un’ampia radura circondata da
alberi. Sembrava quasi un
anfiteatro naturale, perfetto per il loro scontro.
«Qui
non possiamo ferire nessuno.»
«Mi
ha sempre disgustato quel tuo atteggiamento: preoccuparsi sempre per
gli altri,
e mai per se stessi. Questo ti rende debole!!»
«Ma
che dici!? Voler proteggere gli altri rende solo più
forti!», sbraitò Naruto in
preda allo sdegno.
«Fai
silenzio, nessuno qui ti ha permesso di parlare.»
«Che
cosa!! Io ti…»
«Naruto,
calmati, non è il caso di essere avventati contro questo
qui», disse Sakura per
fermare il compagno.
«Vediamo
un po’… Abbiamo il famoso Sharingan
Kakashi… Uno che non si vergogna a girare
con quell’orrenda tutina verde addosso… Una
kunoichi2
dalla fronte spaziosa… Un pivello buono solo a
parole… E infine ben due membri
del clan Hyūga… Si prospetta un pomeriggio
interessante… Avanti!! Sotto a chi
tocca!»
Naruto
non ci vedeva più dalla rabbia: «Come si
è permesso di chiamarmi “pivello”!?
Me, il futuro Hokage! Adesso gli faccio vedere io…»
«Fermo,
Naruto, vado io.», disse Neji, bloccando con la mano
l’amico.
«Eh,
Neji? Perché vuoi andare tu?»
«L’ho
visto combattere, prima. Riesce ad usare il Jūken con una maestria non
indifferente,
ma non capisco come. Non ho percepito nessuna abilità innata
in lui…»
«Ahahahahaha!!!»
Neji fu interrotto sa una fragorosa risata. «Non mi serve
un’abilità così
scarsa come quella per la quale voi Hyūga vi vantate tanto, bello mio.
Quella
che ho basta e avanza.»
«Che
cosa? Tu hai un’abilità innata!?»
«Certo!
Cosa credevi, che avere sangue Hyūga ed Uchiha non avrebbe portato a
niente?
Ammira, mio caro, ammira la potenza del dōjutsu3
perfetto… Lo Shūgyōgan4!!!»
[1] Yūran, 悠嵐, vuol dire "Tempesta gentile”.
[2]
Kunoichi,
くノ一, è il termine con cui si indica un ninja donna.
[3]
Il dōjutsu, 瞳術, è una Kekkei Genkai (血継限界,
"Abilità innata")
che fa uso degli occhi.
[4]
Shūgyōgan,
修業眼, vuol
dire “Occhio della conoscenza”.