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Autore: Vega Narcissa Malfoy    26/12/2015    5 recensioni
"Malfoy, ancora un bicchiere e andrai in coma etilico"
"Granger, ti manca solo qualche ruga e sarai identica alla McGranitt. Anzi no, tu sei proprio vecchia dentro"
"Mezzosangue, ma non stai più con il tuo Weasleyuccio?"
"E tu Dracuccio? Hai finito di farti gli affaracci miei?"
Glielo dovevano.
"Accetto" dissero all'unisono.
"Come speravo"
Mentre firmavano le carte il sole si alzò e l'orologio a pendolo dell'ufficio di Kingsley suonò le sei del mattino.
Il titolo dice tutto direi, ennesima Dramione, spero vi piaccia.
L'Autrice è ancora qui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Nuova Storia! Eh già!
Allora, dal titolo potete capire che mi sono ispirata al film "Tre all'improvviso" che da il nome alla mia storia.
Ho scelto il rating giallo perché sarà una storiella un po' stereotipata, tanto dolciosa, ma soprattutto senza pretese. Quindi non aspettatevi tante scene a luci rosse perchè non ce ne saranno molte.
Bene allora, beh cominciamo.
 
 
Blaise Zabini e Ginny Weasley dopo qualche anno dalla fine della Guerra si erano innamorati. Avevano abbattuto quel muro che tanto divideva Serpeverde e Grifondoro.
Pansy Parkinson si era rivelata una ragazza tutt'altro che frivola, condizionata soprattutto dalle idee dei genitori, ma con un'energia fuori dal comune. Fu proprio lei a far avvicinare Blaise alla giovane di casa Weasley ben sapendo che l'amico era pazzo di Ginevra sin dal sesto anno.
Tutto era cambiato.
Le tracce che la Guerra aveva lascito erano sparite.
Alcuni erano scappati lo stesso temendo una crisi che però mai avvenne.
Tra di questi vi furono la famiglia Greengrass e la famiglia Patil.
Nonostante tutto però il Wizengamot si era rimesso in piedi e con a capo Kingsley stava portando verso un nuovo periodo di splendore quel mucchio di macerie.
Piano piano i muri si erano abbattuti del tutto e circa cinque anni dopo la terribile Guerra il Mondo Magico stava vivendo un'incredibile pace.
Ormai tutti gli studenti di Hogwarts erano cordiali fra loro senza la storica rivalità.
Eppure c'era ancora chi tentennava in questi cambiamenti.
Hermione Granger e Draco Malfoy.
Quando Ginny e Blaise si erano sposati erano stati nominati testimoni e per tutta la durata della cerimonia e del successivo buffet si erano lanciati occhiate fulminanti e frecciatine.
 
"Malfoy, ancora un bicchiere e andrai in coma etilico"
"Granger, ti manca solo qualche ruga e sarai identica alla McGranitt. Anzi no, tu sei proprio vecchia dentro"
 
"Mezzosangue, ma non stai più con il tuo Weasleyuccio?"
"E tu Dracuccio? Hai finito di farti gli affaracci miei?"
 
Nonostante ciò però il loro rapporto era più sereno, cioè, il pericolo di trovarli nel bel mezzo di un duello c'era sempre, ma le offese di Draco verso Hermione si erano tramutate in prese in giro più o meno amichevoli e le fatture lanciatogli dalla ragazza non erano mai troppo violente.
Un anno dopo era nata la splendida Elizabeth che aveva rallegrato ancora di più l'allegra nuova compagnia che si era formata.
La madrina era Hermione e il padrino Draco, i due migliori amici dei genitori.
Il giorno del suo primo compleanno nell'enorme giardino di casa Zabini era stato allestito un meraviglioso pranzo.
Erano circa le undici quando tutta la compagnia era al completo.
"Granger, quando scegli i vestiti potresti almeno guardarti allo specchio"
La ragazza in questione si girò verso un giovane biondo dagli occhi argentati che la fissava con espressione arrogante.
Vicino a lui vi era una ragazza con i capelli bruni e un vestito molto scollato decisamente fuori luogo per il compleanno di una bambina.
"Beh, almeno io so dove sono. So che non sono in un night club. Tu e la tua amichetta potreste andarvene. Almeno potete fare ciò per cui lei è designata, non è così? Oppure potevi semplicemente aspettare il termine della festa della tua figlioccia"
Così dicendo la mora si girò allontanandosi per poi bloccarsi e voltarsi nuovamente verso il ragazzo.
"Ah e Malfoy...spero per te che tu abbia preso la torta insieme alla tua nuova amica"
Poi se ne andò lasciando Draco piuttosto preoccupato.
"Merda..la torta"
Diede un'occhiata alla ex Grifondoro che seduta vicino a Ginny lo fissava con espressione tronfia e vittoriosa.
Per fortuna la riccia era stata previdente e comprando una torta di scorta aveva parato il c...ehm, il fondoschiena all'ex Serpeverde.
"Non aspettarti ringraziamenti, Mezzosangue"
"E chi se li aspettava" aveva ribattuto la ragazza ridacchiando.
Ad un certo punto sbucò tra la folla Colin Canon.
"È arrivato il momento della foto!" esclamò.
"Colin, è un'ora che continui a farne ripetendo la stessa cosa" sbuffò contrariato Neville.
"Gorgosprizzi" disse Luna come spiegazione.
"Su su niente lamentele, mettetevi tutti lì sulla porta di casa" strillò isterico Colin.
Neville abbracciò Luna, la sua fidanzata, portandola nell'angolo a destra della porta sull'ultimo gradino.
"Non sbuffare Neville che poi Canon si adira" gli sussurrò Harry avvicinandosi con a fianco Pansy.
Ron sbuffò e parlottando con Theodore Nott andò a prendere posizione a fianco del suo amico d'infanzia, Potter.
"Vieni Herm, tu starai vicino a me, mentre Draco starà vicino a Blaise...tesoro la tieni tu Lizzie?" disse sorridendo Ginny.
"Ecco stringetevi ancora un po'...perfetto" borbottò Colin.
 
Eppure, come sempre, il sole che illumina le cose belle è destinato a tramontare.
Un brutto giorno, in uno scontro di una missione Auror Ginny e Blaise rimasero uccisi.
Hermione era a casa quella sera.
Erano circa le due di notte e stava cercando di finire un lavoro per il suo ufficio di Legismagia.
Anche Draco era a casa e stava cercando di mettere a punto una pozione contro il Morbillo magico per un suo incarico al San Mungo.
All'improvviso alla finestra di entrambi picchiettò un gufo.
Hermione balzò in piedi aprendo la finestra immediatamente.
Il gufo teneva un biglietto giallo stretto nel becco e sembrava piuttosto malconcio.
"Devono averlo mandato di fretta...magari sarà Pansy...da quando anche i figli dei Mangiamorte sono stati capiti e ammessi nella società è diventata la mia segretaria...e non vuole deludermi...ma che sia ancora in ufficio a quest'ora è un po' esagerato..." pensò srotolando il biglietto.
"Hermione...sono Kingsley con il gufo del Wizengamot, potresti recarti qui ora? È urgente!"
La ragazza strabuzzò gli occhi e corse in cucina, afferrò un biscotto per il gufo e quando questo fu volato via con un verso di ringraziamento si vestì velocemente smaterializzandosi in fretta.
Draco invece dopo aver letto il medesimo messaggio si smaterializzò senza badare a cambiarsi siccome era rimasto in camicia e jeans da quando era tornato dal lavoro.
Quando si trovarono entrambi nel corridoio nero del Ministero si guardarono storto.
"Malfoy? Qui? Anche tu?"
"Già...anche tu come vedo..."
La bruna arricciò il naso e si girò incrociando le braccia.
"Gentile come sempre...magari un ciao, come va..." borbottò poi.
"Oh ma senti chi parla...e tu avresti ventidue anni?" la rimbeccò acido lui.
"Ragazzi...non è il caso di battibeccare ora..." li rimproverò Kingsley appena apparso dinanzi a loro.
"Che succede?" domandò Draco.
"Sa...ci ha chiamato alle due di notte" aggiunse Hermione spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.
"Vedete, stanotte durante una missione, i signori Zabini sono stato gravemente feriti..."
"I signori Zabini?" chiese incerta la ragazza.
"Ginevra e Blaise intendo" precisò allora Kingsley.
"Oh Merlino" esclamò la Granger portandosi le mani davanti alla bocca.
La sua migliore amica era stata ferita gravemente. Così come il marito, Blaise, quel ragazzo cui ormai aveva imparato a voler bene.
"Dov'è? Dove sono ora?" strillò mentre le lacrime iniziavano a uscirle dagli occhi.
Draco era impietrito.
Blaise. Il suo amico di sempre.
"Li hanno portati al San Mungo...e..."
Kingsley non fece in tempo a parlare che Hermione si era già smaterializzata.
"Draco...dobbiamo andare là anche noi" disse poi rivolgendosi al ragazzo.
Arrivati al San Mungo trovarono una Hermione Granger completamente fuori di sè. La ragazza coraggiosa e forte che aveva affrontato Lord Voldemort aveva lasciato spazio alla ragazza sensibile e impotente.
La riccia continuava a chiedere a tutte le infermiere dove fossero Ginevra Weasley e il compagno Blaise Zabini.
"Ora basta Hermione" esclamò Kingsley afferrandola per un braccio.
"Calmati" disse poi più calmo.
La ragazza continuò a piangere.
"Do..ve...sono?" balbettò in preda ai singhiozzi.
"Mi dispiace...io...loro...non...loro non...Ginevra e Blaise non...ce l'hanno fatta" disse l'uomo imbarazzato senza sapere cosa dire.
Gli occhi castani della ragazza di spalancarono e Kingsley giurò di vedere il dolore passarle nelle iridi.
Draco che fino a quel momento guardava fisso davanti a sè come impietrito si riscosse e ringhiò come un animale chiuso in gabbia.
"Cosa scusa?" urlò afferrando per il colletto il Ministro.
"Draco, mi dispiace...io...noi...la squadra Auror non ha potuto fare nulla..."
"No! Ora mi spieghi cosa è successo al mio migliore amico e alla rossa! Subito se non vuoi che tiri giù questo ospedale!" continuò ad urlare il biondo.
Le lacrime non scendevano, ma gli occhi lucidi del ragazzo lo tradivano.
Hermione a quel punto si avventò su Malfoy e lo abbracciò.
Stupito Draco provò a dire qualcosa, ma venne bloccato dalla ragazza.
"Shh...ti prego...abbracciami...ne ho bisogno..ti prego...Draco..."
Piangendo lo stava pregando.
Stava cercando conforto dalla persona a cui mai l'avrebbe chiesto.
L'aveva chiamato per nome.
Il ragazzo la circondò con le braccia e cominciò a piangere, lasciando che il dolore si sfogasse insieme a quello della Mezzosangue che per tanto tempo aveva odiato.
 
Alle tre e mezza di notte circa Kingsley portò nel suo ufficio i due ragazzi per discutere di alcune cose.
Li fece sedere davanti a lui.
"Allora...da cosa vogliamo cominciare?" chiese cercando di sondare il terreno.
"Elizabeth" disse d'impulso Hermione.
"Giusto...la figlia di Ginny e Blaise..che fine farà?" aggiunse Draco.
"Beh lei...pensavo che i vostri amici ve l'avessero detto...lei è stata affidata a voi, i signori Zabini hanno designato voi due come genitori nel caso la bambina fosse rimasta orfana" spiegò Kingsley.
"Come scusi?" esclamò Draco.
Dal canto suo la ragazza spalancò gli occhi e la bocca come se avesse visto Lord Voldemort resuscitare in quel momento.
"Sì proprio così...vi hanno lasciato la loro casa e la loro bambina"
"Ma...lei sa vero che io e Malfoy non andiamo esattamente d'accordo? Lei ci sta dicendo che io e...lui...dovremmo allevare Lizzie...insieme?" chiese con voce titubante la Granger.
"Esattamente"
Draco si alzò di scatto e corse fuori dalla porta seguito poi da Hermione.
"Ci scusi...ma dobbiamo pensarci..." urlò la riccia mentre usciva dall'ufficio.
Draco rimase accanto alla porta con la schiena appoggiata al muro respirando affannosamente.
 
Rientrarono poco dopo, entrambi con un'espressione scioccata.
"Una...ehm...altra possibilità c'è?" chiese Hermione.
"Certo, ma non mi sembra, come dire, appropriato, lasciare la bambina ai Weasley che si stanno occupando degli altri nipoti...né ai signori Zabini che sono sempre in viaggio per lavoro nonostante l'età che va avanti..."
"Ai Weasley sarebbe appropriato, hanno tanti bambini e ci sanno fare!" disse Draco.
"Sarebbe preferibile la prima possibilità" ribatté Kingsley.
Hermione invece era zitta.
Poi piano piano un sorriso le nacque sulle labbra.
"Forse ha ragione Kingsley Malfoy, in fondo è l'ultima volontà dei nostri migliori amici!" esclamò.
"Sei completamente pazza! Io e te. Pensaci Granger! Io e te! Io purosangue. Tu mezzosangue. Io Malfoy. Tu Granger. Io Serpeverde. Tu Grifondoro"
La ragazza arricciò il naso e il sorriso le morì.
"Credevo che queste cose fossero superate" sentenziò acida.
Il biondo ammutolì e si morse la lingua pentendosi di quella uscita poco riflettuta.
Ma non disse nulla, né si scusò.
"In fondo anche lei dovrebbe sapere che non ci do più molta importanza" pensò.
"Allora?" chiese Kingsley riscuotendo i due ragazzi.
Draco e Hermione sospirarono frustrati.
Avevano appena perso i loro migliori amici e ora l'incubo sembrava diventare sempre più pressante.
La mente di entrambi corse ad alcuni anni prima.
 
Secondo anno
 
Hermione era nel dormitorio di Grifondoro. Era l'inizio dell'anno e stava sistemando i suoi libri sul baule accanto al letto.
Ad un certo punto apparve Ginny Weasley con i capelli rosso fuoco scompigliati sul viso.
"Ciao...tu...sei Hermione?"
"Sì...tu sei la sorella di Ron giusto?"
La bambina annuì.
"Posso chiederti un favore? Potresti chiedere se posso stare vicino a te come letto? Sai, almeno sto vicino a qualcuno che conosco" pregò Ginevra con una vocina da far sciogliere il cuore.
"Ma certo, saremo ottime amiche" promise Hermione sorridendo.
E fu così per molti anni.
 
Primo anno
 
Blaise Zabini e Draco Malfoy si conobbero il primo giorno.
"Io sono Blaise Zabini"
"Io Malfoy, Draco Malfoy"
Si strinsero la mano.
"A te piace il Quidditch?" chiese il biondo.
"Scherzi? Io adoro il Quidditch!"
Draco sogghignò.
"Penso saremo amici" sentenziò altezzoso.
"Non ne dubito" ribatté l'altro alzando un sopracciglio.
E fu così.
 
Glielo dovevano.
"Accetto" dissero all'unisono.
"Come speravo"
Mentre firmavano le carte il sole si alzò e l'orologio a pendolo dell'ufficio di Kingsley suonò le sei del mattino.
 
***
 
Spero vi sia piaciuto come primo capitolo.
Un bacio enorme 
||L'Autrice
   
 
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