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Autore: meiousetsuna    27/12/2015    2 recensioni
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Il mio omaggio ai mieii Amori: i personaggi di Vampire Diaries e L’Ulisse di Joyce.
Il Romanzo è riadattato in modo semplicissimo, perché i personaggi si inseriscano nella complessa trama.
Stefan, Damon, Katherine,“interpretano” i protagonisti, con la comparsa di tutti.
Malgrado alcuni argomenti spinosi, il rating sarà arancione, visto che tutto sarà molto contenuto.
Aveva un bel dire, Lorenzo, della sua nobile terra. Stefan era certo che fosse poco più di un malfattore da strada, non un rampollo di buona famiglia che prendeva il tè delle cinque.
Non che lo disdegnasse; quello, la birra, il whiskey, purché non offerti da lui.
Stefan raggiunse Kai sul terrazzo, abbracciando con lo sguardo il panorama sotto di loro.
Le strade, avvolte dalla luce opaca e infida delle prime ore del mattino, apparivano illuminate da un alone pesante e sgradevole, come se nella notte la marea di un oceano immaginario le avesse sommerse, lasciando, nel ritirarsi, uno strato di alghe morte.
Stefan odiava il verde salmastro, che fosse la tinta sbiadita dei caseggiati popolari, il colore delle erbacce secche, fino alla sfumatura dei suoi occhi da quando non era più bambino.
Love, Setsuna
Genere: Angst, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Katherine
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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capitolo revisionato

In questo complesso capitolo, si parla dello sviluppo embrionale della lingua Inglese, quindi non più davvero riconoscibile nell’italiano del capitolo. Ci sarebbero infiniti passaggi e autori, ma essenzialmente, si possono rintracciare dei periodi o stili principali: nove, come i mesi della gestazione. Vedi note.



American Ulysses, capitolo 14
White Light (Oxen of the Sun)


Ore 21:00 – 22:00

Oh, grande Dio del Sole, dacci un parto facile! Adesso, adesso, adesso! Un maschietto, sì, un maschietto! Oh, Sole, Oh nostro Protettore! Aiutaci! Ti preghiamo, somma divinità! Tu, il vero Sole!

Le menti elette affermano, senza tema di smentite, che una nazione è resa valorosa dall’insieme del progresso e dai doni che la Natura accorda ad essa; poche materie sono ritenute così degne di riflessione, che si origini nei palazzi della sapienza o dall’intelligenza spontanea degli ignoranti.
L’accrescimento di una popolazione non deve essere ostacolato, neppure allorquando la superficie di quella terra dovesse tremare e sprofondare sotto il suo gravare. E neppure troppa lascivia deve disonorare i costumi modesti che regolano la giusta moltiplicazione.
Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza
Già gli antichi druidi celiti aiutavano questo procreare benedetto, con le nobilissime arti mediche  e delle piante curative..
Ricoveri sorgevano per ogni terribile malattia; così gli studiosi accrescevano la loro esperienza, e scambiavano opinioni. Soprattutto, è la maternità che deve essere protetta da incidenti, sia per colei che è fornita di ricchezze che per la più povera, che necessita una donazione.
Perché è una Madre che rende ricca la nazione, e nessuno la danneggerebbe: anzi, la partoriente, evocando le antiche formule, può chiedere asilo dove le conviene; fortuna e lode a chi aiuta lei e il nascituro!
Tutto deve essere doverosamente propizio ad aiutare il suddetto miracolo, ma generoso è anche recare immagini sacre ove sia la madre.
Così un viaggiatore giunse, mosso a compassione e bussò di notte in quel luogo.

Kaleb Westphall è il signore di quel castello, e ancelle che recano bianchi e puri ceri seguono i suoi passi, illuminandoli. Sentirono l’uomo che stava arrivando e quando apersero il pesante portone, un lampo passò con spaventosa luce nel cielo d’America. Temettero l’ira di Dio, ma lui le rassicurò con solerzia, levandosi il cappello. Erano molti anni che non si recava in quella magione, ma gli perdonarono l’assenza, e i suoi abiti a lutto forte affetto gli procurarono. Con tristi motti gli fu reso noto che un dottore,  di grande valore, era da poco mancato e condoglianze si donarono l’un l’altro.
L’infermiera gli disse che il parto durava da tre giorni ma era ormai prossimo, lasciandolo meravigliato di quanto duro fosse il travaglio delle donne; ma mentre discutevano, giunse loro un chiasso che pareva di commensali.
Giunse allora un cadetto, Maddox, che ben conosceva Damon Bloom, avendolo curato per una ferita d’animale, e che aveva salvato con portentoso unguento.
Il cavalier Maddox non era stimato in grandissimo conto nel castello, ma Damon gli si accostò nell’introdursi nella sala del desinare.
Lì creature infernali cuocevano cibi con fiamme oscure e il vapore prodotto da un mago, approntandoli su una tavola incantata: strane carni e pesci vi si vedevano, vegetali dallo strano profumo.
Sir Damon in gesto d’amistà sollevò la visiera e accettò dell’idromele che non sorbiva mai, ma segretamente gettò via il liquido.
C’era un gran baccano e l’infermiera dovette implorare rispetto per la gentil dama che sì grave prova aveva nel partorire!
Vi erano a tavola Ethan Crane, il più anziano della compagnia — che brindò alla salute del nascituro — Damon il cavaliere più nobile e gentile mai visto, che si stupiva del dolore delle donne, Maddox e Timothy, studenti di medicina e il giovane Stefan, che pareva un religioso.
Attendevano l’arrivo di Malachai, ma taluni sostenevano che menzogna fosse la sua promessa di raggiungerli.
Damon a tal pensiero si sentì protettivo col figlio di Giuseppe, e si trattenne per avere conoscenza più chiara della situazione.
Allorché disse Maddox: “Nello sciagurato caso di scegliere, deve vivere la madre o il bambino?”
Crane intanto versava gli spiriti e gli animi ne erano riscaldati.
“Se muore il figlio andrà nel limbo, ma la genitrice andrà nel Purgatorio”, rispose l’edotto Stefan.
Ma Maddox e il suo volgare amico Gregor molto avevano libato, e dissero che l’unico pensiero che avevano era sfogare la lussuria con fanciulle o donne maritate; ed attendevano Malachai per uno dei suoi noti poemi erotici a tal riguardo, che parlavano di un unicorno. Stefan lo ricordava, a volte aveva fatto ridere Caroline narrandole le parti meno indecenti, le piaceva; ma ciò non bastò a farlo ridere, né lo fece Sir Damon.
Il secondo perché comprendeva il dolore altrui, il primo perché troppo pieno di orgoglio. Il suo fantasticare era materia di ben altro poetare: denti di vampiri fiori di luna, baci al vento*.
Damon fu interrogato al riguardo ma egli era acuto e introdotto alla medicina: così rispose che non è noto in che mese l’anima entra nel corpo, quindi ognuno può decidere col suo credo spirituale, azzittendo la compagnia. Stefan ne fu lieto, ma era troppo ebbro per renderlo evidente.
Ricordando il travaglio di Lady Katherine, Damon provò commiserazione, perché nulla arte bastò, e la creatura vestì l’abitino funebre, tessuto dalla dama stessa.
Damon non aveva più un figlio maschio erede del suo animo gentile, quindi soffriva come un padre per il giovane Stefan a causa dei suoi amici dissoluti e certamente, la compagnia di donnacce.

Egli riempiva i bicchieri di tutti con vino color del sangue, che pagar intendeva con le monete d’oro avute in tributo. Erano ben venti dollari, e si fece vanto del verbo con cui ottenuti l’aveva. Menzionò rose, e vento, e rovine del tempo.
E parlò di procreazione: Eva ci ha traditi, ma la seconda donna, la Madre del Salvatore, ci ha redenti?
e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi
Ma egli lo negava, perché fu la colomba, fatta di spirito non substanziale ad operare il miracolo
vergine madre figlia di tuo figlio
Non vi era gioia, perché mancavano il dolore e il peccato, la lussuria da redimere!
Tutti si adirarono delle sue parole sventate: tranne Gregor, che le accompagnò con una canzone sconcia!
In quell’istante giunse l’operosa infermiera e vergogna gettò su di loro, che svilivano il castello di Sir Kaleb.
Tutti mossero rimproveri a Gregor, chi con durezza, chi con più tolleranza, a quel nato di mala stirpe.
Chi nella sala era un Signore, domandò sacra quiete.
“Giovine Stefan, perché non ti sei fatto prete?” Chiesero molti uomini dabbene.
“Perché posso essere casto, ma non voglio essere povero”.
Crane rise sconciamente: proprio il giorno avanti aveva costretto una fanciulla fiduciosa a sottostare alla proprie brame, raccontò con vanteria.
Timothy, comunemente affabile e mite, diventò licenzioso e lurido a causa delle libagioni.
“Mio caro Stefan, meno male che è usanza accontentarsi di bordelli e prostitute, senza tanto chiasso. Al manco, son buoni i paesi dove il marito presta la moglie agli amici”.
Rispose Crane, professor di profilattici.
“Abbiamo portato l’America a peccare con gli stranieri inglesi, indiani, italiani… terra promessa di latte e dollari!”
‘Io mi sono allevato da solo’ — pensò Damon — con latte guasto e un Sole spento: ma è la luce dell’intelligenza che illumina le mie tenebre interne. Mio padre, come il Re Amleto, non mostrò segni che lo resero meno trasparente. In fondo la gioia della nascita è quella di una metamorfosi nella naturale abitazione del corpo’.
Full nakedness, all joyes are due to thee
As souls unbodied, bodies uncloth’d must bee
To taste whole joyes. Gems which you women use
Are as Atlanta’s balls, cast in mens views
**
Cantò Gregor, sollevando un gran baccano.
Il quel mentre piombò un frastuono, che parve mandato da Thor, o la collera di Dio che precipitava Lylith, che cadde sulla terra.
Stefan cercava di farsi animo, ma era palese che fosse pieno di paura, attraendo quegli ubriaconi a calcar la mano.
Bloom tentava di non perder la pazienza, mentre il Pio Maddox ed il Casto Crane parlarono di terre dove chi ha debiti non può aver figli, ma lui non si fidava.
Crane continuò: “Ma a chi interessa finché si può trascinare una sgualdrina in un cespuglio per la mano, anche se in lei vi fosse una pestilenza. In fondo nel cespuglio s’inginocchia, così lo trasforma in un luogo puro. Esiste la sifilide, ma anche il preservativo, scudo del moderno cavaliere, che lo salva dal Demone della figliolanza!”
E tutti lo incitavano: Mr Sbevazzone Maddox, Mr Delicatezza Salvatore, Mr Vanaglorioso Timothy, Mr Scommettitore Gregor, tranne Mr Sobrio Bloom.
Sutton era morto e sepolto sotto terra, e quella non avrebbe più germogliato, come con la siccità, perché egli non procreava.
In quel mentre, Parker, non proprio figlio di gentiluomo, aveva incontrato Alexander, elegantemente abbigliato.
“Che fai qui, non vieni a bere nella foresteria dell’Ospedale di Westphall?”
“Sono stato distratto, amico mio, dall’incontro con una tale civetta… ha chiome bionde e occhi cerulei, un sorriso invitante!”
Tutti erano brilli e facevano i gradassi, tranne Salvatore, annegato nei suoi sogni a occhi aperti, e Bloom che invece rimembrava i sogni avuti dormendo: Katherine abbigliata da odalisca, e la dama Marshall che non riusciva a partorire.
Le erano morti tutti i maschietti, ma lei amava moltissimo Hope, l’unica sopravvissuta.
Gregor tentò di scherzare con Stefan sulla lettera del Preside Gilbert che aveva fatto pubblicata sul giornale, ma il giovane sapeva che non usava leggere: era solo uno sbruffone e frequentatore di bettole.
“Vi si narra di una malattia diabolica che ci obbligherà a macellare tutte le vacche”.
Mentre Damon dissentiva sulla gravità della situazione, Stefan, ormai obnubilato dalla birra ma ancor urbano, chiese notizie del loro Ospite, il Dottore.
“Starà prendendo il toro per le corna!” Risero quegli sciocchi.

“Sapete” disse Mr Maddox “ vi era, un tempo, un toro bellissimo dal manto dorato, che divenne il dio dei baccanali delle nostre antenate. Preferivano restare in una stalla in suo potere, piuttosto che col miglior giovane Americano in un letto!”
Ma in quella, non apparve Mr Malachai, col gentiluomo amico Alexander, giunto per acquistare un brevetto militare?
“L’acqua va bene per pescare, non per bere!”
dopo il vento e l’acqua verrà il fuoco
“Che dissertazione noiosa! Ho io una bella soluzione!” Disse, mostrando dei biglietti da visita appena fatti stampare.
‘Mr Malachai Parker, fertilizzatore’.
“Il mio corpo è stato concepito per la nobile missione”.
“Certo” replicò Timothy “di sciupafemmine”.
Malachai aggiunse che la sterilità era dovuta spesso a infelicità coniugale e tante meste donne sprecavano il fiore della femminilità con uomini poco virili, che le lasciavano ad appassire.
“Comprerò una fattoria per umani dove faticherò gratis, saltando addosso alle donne per accontentarle. Nel cortile ci sarà un bell’obelisco eretto, e mi aiuterò mangiando solo conigli!”
Stefan a quell’idea parve avere l’acquolina alla bocca, senza spiegarsi il perché.
Kai si tolse il pastrano, che aveva preso la breve pioggia, commentando che invece il suo cappottino era ancora asciutto, acquistando le lodi dei presenti.
Si unì al gioco anche lo studente Alexander, che chiese con garbo una coppa di vino, mentre estraeva dalla giacca un medaglione col ritratto di una fanciulla con abiti da festa.
“Sarà beato chi otterrà i suoi favori per primo! Sia il gentiluomo e il semplice sono soggetti alla tirannia dell’Amore. Comprerò un cappottino per proteggerla dal bagnato, i temporali estivi sono pericolosi”.

Quindi Malachai citò i classici, ricordando che le matrone romane si univano tutte ai centurioni, sentendosi colto oltre che naturalmente elegante, con i suoi abiti nuovi. Poi chiese garbatamente di chi fosse il pasto imbandito sulla tavola, chiedendo al proprietario perché si trovasse li.
Damon, perché di lui si trattava, rispose che era giunto per una dama. Proprio in quel momento arrivò l’infermiera, modesta quanto bella, ad annunciare che le sofferenze della gentildonna erano finite, perché aveva dato alla luce un bel maschietto. Timothy uscì, essendoci bisogno di lui, ma appena fu lontano Maddox esclamò: “Che bella vacca!” Facendo scoppiare l’ilarità.
Damon era disgustato. Un dottore dovrebbe sapere come comportarsi per salvaguardare il rispetto per la sua professione. Non avrebbe dovuto creare quel dileggio.
“Missis Marshall è un’eroina del suo sesso, non trattatela senza rispetto”. Il tono era calmo e fermo, così molti approvarono, proponendo di cacciare l’ubriaco. Ma egli imprecò e si dimenò, affermando in sua difesa di onorare molto sua madre, che gli cucinava ancora la miglior farinata di Atlanta.
Damon lo sopportava come fa un adulto con un bambino che non conosceva la pietà.
Egli era in una fase tra la gioventù e la maturità ed essendo ormai un uomo superiore agli scherzi da adolescenti e anche abbastanza preveggente, nutriva un tipo di sofferenza che i vigliacchi non comprendono. ‘Coloro che si fanno forti contro la delicatezza femminile, non dovrebbero ricevere neppure il loro nome da ereditare’, pensò. Aveva un’ampia esperienza delle fiamme dell’età immatura, eppure era sempre stato civile nei confronti del gentil sesso; era quindi sollevato dalla testimonianza che l’Essere Supremo era stato generoso dando esito a un parto riuscito.
“Ci vogliono un cuore gelido e una mente corrotta per non gioire, visto che il dolore non era colpa della signora”.
“Colpa del marito!” Esclamò Maddox “O così, o del vero portatore del seme… non sarà forse Niklaus Michaelson?”
Damon sentì il respiro bloccarsi nel petto. Già era singolare che fossero lì, nel refettorio dell’ospedale, così vicino al ricovero delle partorienti, ma tutto era surreale. Come era possibile che il Principe di quel luogo, fosse anche il signore dei loro affari e lasciasse correre quella corruzione? Aveva dimenticato che anche lui beneficiava della sua posizione? Era troppo ingenuo, o uno scaltro ingannatore?
“Se il marito non semina il campo, lascia ricettacolo ai libertini” sogghignò Malachai.
L’erede ormai era pronto per essere presentato, annunciarono delle infermiere in modo cerimonioso.
Quando Damon si allontanò, gli altri, irritati dalla lunga veglia, esplosero in licenziosità che egli aveva tentato invano di frenare tutta la sera. Ogni cosa venne eviscerata nel peggiore dei modi: il parto cesareo, l’odio tra fratelli, il parricidio, l’aborto.
In particolare, Mr  Parker vedeva solo le versioni più problematiche: stupri, malattie dell’utero, nascite difformi, unioni tra consanguinei, lo sviluppo fermo a uno stadio precedente quello umano, il che avvalorava la leggenda del Minotauro.
Ma ogni impressione fu eclissata dall’ostentazione di Mr Parker che il più grande desiderio nascesse tra uomini.
Mr Candidato Maddox e Mr Mediatore Salvatore discussero di legge in caso di morte di un solo fratello siamese. Stefan illustrò con grave tono da ecclesiastico, che l’uomo non può dividere ciò che Dio ha unito.
Malachai stava iniziando a fornire dettagli grondanti sangue, quando, da un pannello celato a un lato del camino, uscì Kaleb Westphall! Recava in mano una fiala di veleno, e il suo sembiante era quello di un pallido spettro maledetto. La sorpresa, l’orrore, mentre lui li sfidava sinistro!
“Andrò all’inferno” bisbigliò con voce velata “volevo cancellare i miei crimini dando la caccia ai corvi neri miei alleati, occultando il laudano, come prova… ho ucciso, approfittando del mio potere. Se osate, incontriamoci alle undici alla stazione”. Detto questo sparì in una nube di polvere di cimitero, lasciando tutti quei dissoluti in lacrime, che pensarono ormai di trovarsi in un terreno sconsacrato, abitato da luridi scorpioni e draghi malefici.
Solo Damon non era stato colpito; infatti, era rimasto estraniato da una visione personale. Il suo passato gli stava correndo incontro, mostrandogli un se stesso giovanissimo e ribelle, precocemente maschile, poi fanciullo con la cartella di scuola, occhioni azzurri e sorriso ammaliatore. Ora era lui una figura paterna, ma non aveva un bambino da curare. Ricordò la sua fidanzatina del liceo, nata da una colpa, e la prima notte passata come due sposi, con la paura di essere scoperti, ma nulla poteva dividere i loro cuori. Ora lei non c’è più, è scesa nelle tenebre, non potrebbe partorire un figlio del Sole: non c’è un Damon per Damon. L’anima si trovava nella regione delle ombre, ove era anche sua madre. Tutta la schiera dello Zodiaco gli corse incontro: zanne, corna, unghie, divorando tutto, bevendo tutto il mare. Ammirò la Vergine, che pareva sua figlia Rebekah, nata da stella, innalzata nello splendore, vesti di zaffiro e sandali d’oro, che volò fino a rifulgere sulla fronte del Toro.
“Perché richiamare fantasmi dal Lete?”
Disse allora Stefan, come se sapesse, mettendosi una ghirlanda sulla fronte.
“Io li chiamo, Stefan phe-noumenon”.
Maddox si girò verso di lui, con malvagità. “Fa presto a produrre l’opera che desideri, l’hai promesso a tua madre!” Stefan scurì in volto, senza più proferire parola.
Maddox era rabbioso perché aveva perduto denaro puntando su Scettro, e aveva anche assistito alla gara col cuore in tumulto. Gettarvia però aveva stroncato il suo sogno, lasciandolo rattristato e vendicativo. “Quello che ricordo meglio della gara di Scettro era una ragazza che avrebbe fatto bollire il sangue alle pietre. L’ho trascinata in un cespuglio, quella creatura, e quando siamo usciti ci ha visti Padre O'Connell! Poverina, lei è sbiancata, ma lui ci ha benedetti”.
Malachai lo bloccò, perché osservasse con rigore da studioso l’etichetta del vino, prima di versarlo. C’erano misteri in quella bottiglia?
“Ogni oggetto può funzionare come un portale verso un altro mondo, non credi Stefan? In fondo ci sono tracce di uomini venuti da altre dimensioni temporali, dove forse ogni mattina è lo stesso giorno, e si mangia la stessa cosa… sarebbe peculiare”. Ma l’impressione era che volesse distrarlo per aprire altre bottiglie di liquido scarlatto come sangue; infatti lo fece e lo servì lasciando il recipiente largamente svuotato, ma compiendo l’operazione con alto grado d’attenzione.
Che raduno di intelletti, che ricchezza di idee! Però Maddox conservava la sua natura depravata, con Gregor l’eccentrico seduto accanto che lo faceva apparire più calmo. Vi era Alexander, ombroso, e Malachai vestito di un viola spento. Seguivano il Poeta e il Formulatore di Teorie.
L’essere trascendente che animava Mr Salvatore lo portava contro la scienza, non riuscendo così a rispondere alle domande di Mr Bloom sulla predeterminazione del sesso. Mr Parker diede la colpa ai batteri nascosti nelle carni delle macellerie quanto nelle prostitute e nei marinai.
Mr Bloom aveva scambiato parole con Missis Marshall, che era stata coraggiosa, combattendo, e osservava con amorevole contemplazione il suo bimbo, desiderando che somigliasse a suo padre, perché era un vero Marshall, giusto?

Brutti ricordi mai affievoliti gli passavano in mente, pietosi, rancorosi… un ragazzino vestito da mezza stagione, senza cure femminili. Era il piccolo Stefan, vero? Una folata di vento, foglie cadute, viso triste.
Quel bambino che scambiava con sua madre sguardi di biasimo. Distanti, diversi, rancorosi. Ora le parole che rivolgeva alle donne erano quelle morte tra le labbra, non dette alla madre? Damon immaginò — correttamente — che Alexander fosse il corteggiatore di Rebekah, e la distanza tra il sogno di lei e la percezione di lui.

“Tutti all’Atlanta Grill, a bere!” Milord Stefan aveva gridato spezzando il silenzio, che diamine! Così tutta la gente corrotta, allibratori, falsi tutti, il preciso Damon, tutti a correre per soprabiti e berretti.
L’infermiera non poté trattenerli, anche con gli ordini del dottore che si squarciava la canna della gola! Damon traccheggiava, ma poi si affibbiò al branco, Timothy sbronzo come una seggiola che bestemmiava e gli arrancava dietro; l’aria era piena di umidiccio, il cielo di stelline.
“Marshall, sii fiero del marmocchio, sei un patriarca d’America!” urlò Kai, indicandosi il cavallo dei pantaloni, tra gli sghignazzi di tutta la combriccola.
Damon guardò in alto: c’era la Via Lattea, latte di madre da bere, pioggia di latte bianchissimo, candido, pallido.
Erano tutti partiti di testa per la strada molto prima di arrivare al pub, con Stefan proprio fuori come un balcone!
“Maledetti tutti, al diavolo, ubriachiamoci ancora! No, Parker? Finché ci buttano fuo-ri, fuoooooriiiii! Datti una mossa, che abbiamo sete, sì sì! Birra e bibbia, battona e bottiglia! Pago io la prima bevuta: idromele, zabaione, assenzio! Io, Stefan, sono cattivo; Kai è buono! Un calice, una pentola, una botte? Non pago un altro giro, eh! Chi è a secco dopo le scommesse è a secco anche ora!”
Matt era non era d’accordo e li spedì fuori a calci!
Ma accanto a lui c’era Damon, il galantuomo. Kai si allontanò verso una fratta buia, passarono i pompieri, con le luci rosse. Questo suggerì qualcosa alle residue facoltà di Stefan.
“Andiamo nella casa del peccato, eh, Damon? Forza, insieme!”
E Damon andò con lui, perché non passasse il carro del profeta Elia, trovandolo solo in quello stato.

Note cap 14:
Gli stili o gruppi di stili: formula magica in Celtico; allitterazione anglosassone; prosa romanzesca medioevale; prosa elisabettiana; stile epistolare del XVII° secolo; prosa del XVIII° secolo: satirica, gotica e sentimentale; stile storico-naturalista; stile estetizzante; slang
*Id
** John Donne, Liriche sacre e profane
Colore: bianco brillante
Parte del corpo: utero
Scienza: medicina

 

  
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