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Autore: Cherry_Leto    27/12/2015    3 recensioni
Hermione sa di non essere figlia di Jane e Andrew Granger, ma questo non le importa.L'unico pensiero che ha è di tornare a Hogwarts e mettere in moto la confraternita, trovare nuove reclute e addestrarle assieme a George Weasley e ad altri.
Purtroppo però c'è qualcun altro alla ricerca della propria sorella o cugina.
Dalla prefazione:
"Già, che poi non credo abbia qualcosa da ridire. Per Merlino,anche lei ne faceva parte!"
Il rosso sorrise.
"Se per questo giocava a quidditch, era sposata ed era anche bella e simpatica, ma questo non vuole dire che..."
"Ah George abbracciamo e sta zitto."
Dal Capitolo 9:
A chilometri di distanza, un giovane ragazzo entrò in un castello antico, che pareva fosse stato costruito nel medioevo.
Al suo passaggio, porte e portoni si aprivano, elfi e uomini si spostavano e le chiacchiere e risate si spegnevano.
"Madre" disse entrando in una stanza illuminata dalle fiamme scoppiettanti del camino.
"Allora, l'avete trovata?"
"Sì, ma dubito sarà facile...avvicinarla o solamente parlarle. É potente come i genitori. Io e mio cugino riteniamo opportuno osservarla discretamente."
"Voglio conoscerla."
[...] Un vento gelido si alzò dal pavimento, facendo alzare tutte le pergamene...
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
Capitoli:
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Il fatidico giorno era arrivato: ancora poche ore e avrebbero dovuto dire addio a quel luogo che per lunghi anni era stata la loro casa.
In fondo Hermione sapeva che Hogwarts sarebbe rimasta per sempre la sua casa e il pensiero che forse sarebbe tornata per via della Confraternita o forse in veste di insegnante in quella scuola le rendeva l’addio un po’ meno difficile.
Non riusciva ancora a crederci di aver passato tutti gli esami con l’E, contanto il fatto che la Confraternita le aveva tolto delle ore preziose per lo studio, ma non poteva negare il fatto che essere membri della Confraterntia significava essere maghi capaci ed esperti.
Non a caso lei, e ora anche i suoi amici, avevano dovuto affrontare un lungo addestramento che comprendeva i più svariati campi.
Con sua somma gioia –e di Molly –anche Ron e Harry avevano passato egregiamente gli esami. Non seppe dire chi la stupì maggiormente. Forse Ron, che solitamente tendeva a prendere le cose alla leggera, nella speranza che durante gli esami accada qualcosa di inverosimile che cancelli l’esame.
O forse Harry, che finalmente aveva messo la testa a posto: non glielo aveva ancora confessato, ma era sicura che di lì a pochi mesi sarebbe stata presente ad un matrimonio che univa la casata dei Potter a quella dei Weasley.


A dire il vero tutti i suoi amici se l’erano cavata con gli esami e ora tutti quanti non vedevano l’ora di tornare a casa e festeggiare prima di dover cominciare con la loro carriera nella Confraternita e allo stesso tempo proseguire gli studi nelle varie Accademie sparse per il paese.
Per fortuna esistevano le passeporte, la metropolvere e la materializzazione, altrimenti sarebbe stato difficile per i ragazzi incontrarsi.
Harry, Ron e Blaise avevano deciso di studiare all’Accademia per Auror, mentre Draco avrebbe studiato poco lontano da loro la nobile arte delle Pozioni (e Hermione era certa che sarebbe stato un degno successore del Principe Mezzosangue in fatto di pozioni).
Theo aveva optato per studiare Medicina in Irlanda, in una delle università più prestigiose.
Neville si era iscritto alla facoltà di Erbologia e aveva già un contratto per insegnare ad Hogwarts, mentre Terry e Heidi si erano trasferiti in Scozia per studiare le Rune Antiche.
Infine Luna aveva deciso di prendersi un anno sabbatico per viaggiare in giro per il continente alla ricerca di qualche nuova creatura fantastica, scrivendo articoli per il cavillo.
Daphne invece aveva deciso che le bastava la Confraternita per soddisfare la sua sete di conoscenza e così aveva coronato il suo sogno di entrare nell’Accademia delle Belle Arti –da poco aveva comprato un appartamento a Diagon Alley assieme a Braxton e non vedeva l’ora di uscire da scuola e iniziare la vita che aveva tanto desiderato assieme all’uomo dei suoi sogni.
Ginny invece aveva ottenuto il ruolo di Cacciatrice nelle Holyhead Harpies e frequentava un corso da autodidatta per diventare un’infermiera.
E poi….c’era Hermione.
Lei era l’unica che non sapeva cosa fare, per quanto potesse sembrare strano.
Da anni ricopriva il ruolo di consorella alla Confraternita e ormai aveva ottenuto un ruolo importante che la rendeva molto appagata e orgogliosa di se stessa. Amava andare in missione, per quanto fossero pericolose e ancor di più amava far parte di quella strana società.
Desiderava studiare, le interessavano moltissime facoltà.
Aveva deciso di non diventare un’Auror in quanto come membro della Confraternita faceva già un lavoro simile a quello degli Auror, inoltre aveva deciso che se mai fosse salita ancora di grado avrebbe creato un gruppo speciale formato da lei e dai suoi amici.
Avevano uno pozionista, uno specialista di Erbologia e uno nelle Creature Magiche, avevano un dottore e un’infermiera, avevano tre Auror e due specialisti di antichi testi e Rune, avevano un’artista, un gran uomo d’affari. E poi sicuramente sia Braxton che Viktor e perché no, forse anche Erik avrebbero aderito al gruppo.
E lei, lei cosa poteva fare?
Hermione decise così di frequentare la facoltà di legge e magari in futuro avrebbe studiato qualcos’altro. Nel frattempo le bastava studiare, lavorare con George e Viktor alla Confraternita e lavorare a Diagon Alley come cameriera in un pub che era diventato il loro punto di ritrovo i venerdì.
Ora l’unica cosa che l’impensieriva era ….il suo nuovo appartamento.
Prima di iniziare l’anno scolastico era certa che a giugno si sarebbe trasferita da George: entrambi single, migliori amici e compagni di avventure, non aveva alcun motivo per rifiutare l’offerta.
Avrebbe voluto abitare con Harry e Ron, ma sapeva che il giovane Potter avrebbe preferito trasferirsi con la sua rossa altrove. E ora Ron, con il suo bel diploma in mano –non resisteva a sventolarlo a chiunque gli passasse davanti tanto era contento –stava frequentando la bella Lavanda, quindi probabilmente alla bionda non avrebbe fatto piacere che i due amici vivessero assieme.
Aveva anche pensato di andare a vivere dai suoi genitori biologici, per far sì che si conoscessero meglio oppure da Aaron, che si era trasferito per starle più vicino. Ora che anche Kain li avrebbe raggiunti sarebbe stato bello. Magari sarebbe riuscita a convincere Micheal a trasferirsi con loro.
La giovane pensava a tutti i suoi amici e ai ritrovati parenti –aveva anche pensato ai Granger e di raggiungerli per qualche settimana in Australia –tutto, purché non pensasse a Draco.
Lo amava alla follie e stavano ormai insieme da molti mesi, più di quanti si sarebbe mai aspettato qualsiasi studente li abbia conosciuti gli anni precedenti.
Eppure non avevano parlato del futuro, di loro una volta finiti gli studi. Hermione non era brava nelle relazioni: non sapeva se parlarne con il ragazzo o lasciar perdere. Non sapeva cosa significasse per lui avere una relazione né se fosse pronto per andare a vivere con lei.
Magari aveva intenzione di prendere un appartamento insieme a Blaise, o forse anche con Theo e Terry, anche se loro studiavano lontano da Londra.
Chi era lei per far supposizioni e sperare che Draco andasse a vivere proprio con lei?
“A cosa stai pensando?” le chiese una voce, prima che due forti braccia l’avvolgessero.
“A nulla di importante” mentì lei, inspirando a pieni polmoni il profumo del suo meraviglioso fidanzato.
“Davvero? Sembravi parecchio pensierosa o meglio….nervosa.” disse lui, posando la sua fronte su quella della giovane.
“Mh….”
Draco Malfoy s’inginocchiò dinanzi a lei sorridendo. Le alzò il mento costringendola a guardarlo negli occhi e disse: “Non puoi mentirmi così. Lo sai che ti conosco fin troppo bene…” Vedendo che la giovane stava zitta continuò. “Io non so che piani tu abbia per il futuro. So che Pel di Carota e Sfregiato sono i tuoi migliori amici se non contiamo George…o Ginevra, e so che sei un pezzo grosso della Confraternita….ma ecco, mi chiedevo se beh, ecco….ti andasse di provare a vivere con me. Lo so che sarà difficile, ma…ecco, penso che potremmo farcela.
“Ma quanti ecco…” disse la grifona sorridendo.
Tutti quei dubbi per nulla: Draco era fantastico, sapeva sempre ciò che pensava e che desiderava. Solo ora si dava della stupida per aver fatto tutti quei ragionamenti. Merlino, aveva addirittura pensato di andare a vivere dai suoi! O peggio, con Aaron, che per quanto gli volesse bene, avrebbero distrutto casa nel raggio di pochi minuti. Senza contare di lei e George insieme –Diagon Alley sarebbe stata in fiamme in meno di un giorno!
“Allora…sarebbe un sì?” chiese il biondo abbozzando un sorriso.
La riccia annuì prima di dire, come al suo solito. “Baciami e sta zitto!” Draco rise perché in fondo sapeva che per Hermione quello era il modo per dirgli che lo amava e che era felice. Era così che facevano pace ed era così che dicevano l’un l’altro che le parole non avevano senso in quel momento perché c’era l’amore che parlava.
 
Quartier generale della Confraternita del Pugnale Nero, ore 21.15
 
La cosa che più sorprendeva i membri di quell’ordine, era che al di sotto degli uffici, delle sale o delle ale dove soggiornavano i ragazzi, c’era…una città!
Molte persone infatti, chi di passaggio e chi abitualmente, alloggiavano nella fortezza e quindi i fratelli avevano deciso di costruire un altro piano, dove i ragazzi potessero passare del tempo, festeggiare, ma anche avere un appuntamento.
Luna adorava quel posto: passava molto tempo lì, a leggere o a guardare la televisione. Aveva avuto modo di conoscere meglio i suoi colleghi e si divertiva a guardare i suoi amici giocare a biliardo o Harry e Terry ad uno strano gioco che chiamavano calcio balilla. Cosa significasse balilla, per lei rimaneva un mistero.
In quel momento stava giocando una tranquilla partita a poker con le Serpi e –con gran sorpresa dei compagni verde argento –stava anche vincendo.
In quel momento entrò a gran passo Hermione, attirando come suo solito l’attenzione di tutti i presenti.
Luna iniziò a ridacchiare vedendo lo sguardo che Draco riservava agli altri ragazzi, ma in fondo sapeva che non poteva fare nulla.
Hermione attirava lo sguardo su di se non solo per la sua bellezza, ma anche perché per loro era una figura da ammirare e soprattutto rispettare: era uno dei pezzi grossi in pratica e tutti loro erano stati addestrati, almeno in parte, da lei. Anche i più anziani le rivolgevano sguardi pieni di ammirazione: poche erano le persone che si erano distinte come lei e sapevano che Hermione era una guerriera sagace.
Quasi tutte le spedizioni erano controllate e approvate da lei e Braxton e solo successivamente venivano proposte alla McGranitt.
Inoltre era una grandissima stratega ed era grazie a lei che molti dei Mangiamorte fuggiti erano stati catturati.
Il fatto che in quel momento indossasse degli abiti in pelle molto attillati non aiutava minimamente il povero Draco, che non desiderava altro che mettere dei paraocchi a quelli che definiva dei ‘depravati’.
“Su, non fatevi pregare e venite. Non ho tutto il giorno per voi due.”
“Ma…si, dai andiamo prima a berci qualcosa…” tentò Ron che fece un timido passo verso la grifona.
“No, Heric ci sta aspettando.” Ribatté lei, mettendo le mani sui fianchi.
“Può raggiungerci anche lui allora.” Provò Harry, lanciando uno sguardo supplicanti vero i cinque ragazzi che li stavano osservando di sottecchi.
“No. O ci andate con le vostre gambe o vi ci porto io di peso. E in tal caso non …ricevereste dei bei soprannomi da parte dei vostri colleghi. Su, mostrate di avere un po’ di virilità e forza anche voi, non fate i pappamolle.”
“Ma dove state andando?” chiese Theo curioso.
Ma Hermione non lo ascoltò, e anzi si avvicinò ai due amici, che intimoriti decisero di sorpassarla e raggiungere la loro meta senza che l’amica, che poi tanto amica non sembrava loro in quel momento, facesse far loro la figura dei codardi.
 
“Hermione, da quanto tempo!” esclamò una voce e poco dopo, dalla penombra comparve una figura alta.
“Heric! Eh, troppo tempo –troppo! Ma eccoci qui no?” disse lei, felice come una bambina in un negozio di caramelle.
I due neo diplomati guardarono il ragazzo diffidenti: alto, moro, ricoperto di tatuaggi e piercing ( o come diceva Molly, ferraglia) e con un taglio di capelli decisamente stravagante.
“Quello lì ci dovrebbe…” sussurrò Ron quasi spaventato.
“Mhm” rispose Harry, guardandosi intorno.
Lo studio sembrava pulito ed ordinato. Harry riuscì persino a specchiarsi nel tavolino d’acciaio vicino a lui.
Sulle pareti c’erano certificati e immagini di quel tale e altri ragazzi alla presa con il loro lavoro.
In qualche foto trovarono anche la riccia, nonché i gemelli, Braxton e Krum.
“Beh, ormai non possiamo tirarci indietro Ron. Faremo la figura degli scemi.” Disse il Prescelto, togliendosi la giacca.
“Immagino di no.” Si rassegnò il rosso, lasciandosi cadere sulla sedia.

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Salve ragazzi!
Mi dispiace un sacco se non sono riuscita a pubblicare nulla, ma in questo periodo sono successe un sacco di cose e tra scuola, scuola guida e viaggi, le uniche volte che mi sono seduta dietro al pc non avevo l’ispirazione.
Ho riscritto il capitolo non so quante volte, e nemmeno ora ne sono del tutto soddisfatta, ma non mi sembrava corretto lasciarvi senza nessuna spiegazione.
Quindi con questo capitolo volevo farmi un po’ perdonare e volevo anche ritrovare il ritmo.
Speravo che in qualche modo leggendo qualche recensione avrei ritrovato la voglia di scrivere che è venuta a mancare da qualche mese…e nulla, ho deciso di riprendere le storie lasciate incompiute su questo, ma anche su altri siti. E …questo è quanto. Spero riusciate a perdonarmi *faccina triste* e che il capitolo vi sia piaciuto.
Mi scuso per eventuali errori e vi ringrazio per aver continuato a leggere la mia storia. Un bacio,
Cherry.
P.S.: Vi auguro un buon 2016, pieno di soddisfazioni e momenti bellissimi da portare sempre con voi. 
  
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