10. Gol D.
Roger
Sanji
corse come un matto verso la Sunny con il cuore in gola: avrebbe ridotto quello
stupido di Usop in fettine… Che razza di idea gli era venuta? Prendere da solo
la nave in custodia alla Marina… Doveva essersi bevuto il cervello…
doveva…doveva…
-Usop…
Il
cecchino giaceva sulla sabbia macchiata di sangue, ucciso dai proiettili dei
marinai. Il cuoco lo raggiunse lentamente, quasi fosse una automa: non era
possibile…non un'altra volta… Aveva permesso che un altro amico gli venisse
strappato…il Governo si era preso un'altra vita…
A
quel pensiero, una furia cieca si impossessò di lui, facendolo
urlare:
-Aokiji,
vieni fuori e combatti!
E
un soffio gelato lo avvisò che il suo messaggio era giunto a
destinazione.
"-Zeff,
è possibile che un uomo che ha paura possa essere anche
coraggioso?
-Possibile?
È quello il solo momento in cui un uomo può essere coraggioso…"
***
-Nami!
Sono troppi…non ce la faremo mai!
Lei
e Chopper erano stati individuati dai marinai ed ora tentavano di reggere
l'assalto come potevano: la navigatrice sfruttava ogni attacco del Perfect
Clima, mentre la renna faceva valere la propria forza. Ma gli avversari parevano
non calare mai.
-Allora
non resta che una cosa da fare…- ribatté, caricando al massimo la bolla del
fulmine. –Eliminarli per sempre… Thunder Charge Estremo!
La
luce che si sprigionò costrinse il dottore a coprirsi gli occhi: udì le grida
disperate degli uomini e poi il silenzio, forse più spaventoso delle urla.
Quando tolse il braccio, non vide che cadaveri fulminati. Nami…lei li
aveva…
Uccisi.
-Dobbiamo
sopravvivere, Chopper, non importa con quali mezzi- disse, come se gli avesse
letto nel pensiero. –Andiamo a cercare Sanji e Usop.
Chopper
annuì, fermandosi ancora un istante a fissare quei corpi: Nami aveva valicato il
confine invisibile che trasformava una persona in assassina, un confine oltre il
quale non vi era ritorno.
Ma
forse tutti loro lo avevano già passato durante il Buster Call di Enies Lobby,
lasciando morire gli agenti della CP9 e scappando con l'unica nave presente
sull'isola, che non fosse una nave da guerra.
Forse
tutti loro erano assassini senza saperlo. Forse, in fondo, era questo l'essere
un pirata: tolta tutta la sua magia, i nodi, le nozioni di navigazione,
scegliere il nome della propria nave e disegnare il proprio Jolly Roger, la
pirateria si riduceva a una domanda.
Sei
disposto a uccidere?
Ma
chi sceglieva la legge e il Governo Mondiale, doveva porsi lo stesso
interrogativo, doveva distruggere intere isole e la loro popolazione come se
niente fosse, dichiarandolo "la giustizia".
Era
il mare e quel tempo a portarli a una simile scelta. A una vita di morti, sangue
e cicatrici.
La
renna si affrettò a raggiungere l'amica, lasciandosi alle spalle la morte. Ma
questa lo attendeva di fronte a sè, in mezzo al ghiaccio che copriva buona parte
della spiaggia.
-Sanji!-
urlò Nami, correndo nella sua direzione.
Il
cuoco la osservò con un sorriso tirato, una mano premuta sull'addome dove la
camicia si stava macchiando di sangue. Aokiji era morto. Il balletto della
battaglia si era concluso; la sua sfuggente bellezza si era dileguata,
rivelandosi una danza di morte per entrambi.
La
navigatrice raccolse la giacca dell'ammiraglio e la posò sulle spalle di Sanji,
aiutando Chopper a portarlo lontano da lì.
§*§*§*§
La Sunny si staccava
placidamente dalla riva di Raftel, abbandonando quella terra mitica che per loro
non era stata che un incubo di sangue.
"Digli
che ho realizzato il mio sogno…"
-Peccato
non averlo capito prima, Rubber…- sussurrò Nami, osservando l'isola allontanarsi
all'orizzonte. Il loro capitano, all'apparenza così infantile e sciocco, aveva
il cuore più grande di tutti. E aveva compreso quel mistero…morendo per tenerlo
in vita.
-Era
a un passo dal trovare il tesoro…- mormorò Chopper,
raggiungendola.
-Rubber
ha trovato il tesoro di Gol D. Roger.
-Cosa
intendi, Nami?- domandò Brook.
-One
Piece significa Un Pezzo… Il tesoro di quel pirata non è fatto di berry, oro o
pietre preziose… Lo avevamo sempre avuto a bordo senza nemmeno rendercene
conto.
-Davvero?
I
due compagni erano perplessi: cosa significavano quelle
parole?
-Il
tesoro di Gol D. Roger eravamo noi e I sentimenti che ci legavano, tutte le
avventure vissute, quelle piccole cose che ormai erano diventate giornaliere…
Tutto ciò che ci ha uniti in un unico pezzo- spiegò Nami. –Rubber lo ha capito
quando la Marina lo ha catturato…se ci fossimo arrivati prima, forse non avremmo
nemmeno messo piede sulla terraferma.
-Quindi
il tesoro leggendario non è altro che la profonda amicizia tra
compagni…
-Loro
erano il nostro tesoro…- convenne Chopper, ripensando alla sua vita con loro. –E
Rubber e gli altri sono morti perchè quel tesoro non svanisse del tutto,
vero?
-Già,
vivere è un nostro dovere nei loro confronti. La sola cosa che possiamo fare per
rendere onore alla loro memoria.
-Allora,
che direzione prendiamo, nanigatrice?
-Quella
per il Cuore dei mari… Abbiamo un sogno da coronare.
FINE
Hello,
miei carissimi lettori.
Siamo
giunti al termine di questa struggente ff. Ma non disperate perchè sto già
pensando a un seguito.
Abbiamo
scoperto il segreto del tesoro di Gol D. Roger ("Ricchezza, fama e potere…"
NdNarratore) (Nooo! O.O Non se ne può più di questa solfa! NdA) e lasciato I
nostri sopravvissuti sulla onde del Grande Blu.
Come
continuerà la loro avventura? Dite la vostra: secondo voi cosa accadrà
loro?
Aspetto
le vostre idee!
Alla
prossima,
Redeagle86