Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: _armida    27/12/2015    4 recensioni
La sua lunga gonna di tulle frusciava sul pavimento d'oro del palazzo di Asgard, mentre il ticchettio dei suo sandali produceva un suono cadenzato e regolare.
In lontananza, si udivano ancora i rumori della festa che stava volgendo al termine: i musici stavano rilasciando nell'aria le ultime dolci note e le dame e i cavalieri ballavano le loro ultime danze.
Sorrise nel vedere alla fine del corridoio che stava percorrendo una massiccia porta, anch'essa d'oro, con la superficie interamente coperta da complicati intagli e bassorilievi.
Bussò.
Dopo pochi secondi i pesanti cardini si mossero ed essa si aprì di alcune spanne; due profondi occhi di un verde brillante si scontrarono con i suoi, colore del mare.
Si sorrisero a vicenda.
"Ce ne hai messo di tempo", disse il dio.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo II: Stoccarda, parte II

"In ginocchio"
La pochette le cadde di mano, aprendosi.
Il rossetto rosso fuoco di Chanel uscì, mettendosi a rotolare sul candido marmo della scalinata d'ingresso, coperta dal tappeto rosso.
Tum.
Tum.
Tum.
Tre gradini. E poi urtò qualcosa: il retro di uno stivale di pelle nera.
Il Dio degli inganni si voltò, osservando cosa avesse urtato contro il proprio piede. Era parecchio seccato che quello strano e piccolo cilindro nero gli avesse rovinato il suo momento di gloria.
Il suo sguardo percorse lentamente la possibile traiettoria dell'oggetto sconosciuto, gradino dopo gradino, fino alla figura con l'abito rosso, in cima.
Non poteva essere davvero lei, eppure...
I loro occhi si incrociarono, inevitabilmente. 
Cassandra osservò la scena come se fosse al rallentatore. In quel momento era come se si trovasse fuori dal proprio corpo, come se fosse una spettatrice passiva, intrappolata in una bolla d'aria a parte. Non poteva credere a quello che vedeva.
"Loki", le sfuggì dalle labbra. 
"Cassandra"
La ragazza assaporò ogni singola lettera del proprio nome: nessuno lo pronunciava come lui. Ma la piacevole sensazione di avere Lok lì, proprio davanti a lei, dopo tanto tempo, durò poco.
Cassandra sbattè velocemente le palpebre, cercando di tornare ad avere un briciolo di ragione per analizzare la situazione. Si guardò intorno, osservando ad una ad una le facce spaventate sotto di lei. "Loki, cosa stai facendo?"
"Mi sto solo prendendo ciò che è mio di diritto", rispose con un sorriso affilato, facendo qualche passo nella sua direzione.
Solo in quel momento, Cassandra notò quanto fosse cambiato dall'ultima volta che l'aveva visto: ora aveva i capelli un po' più lunghi, il viso era molto più scavato, aveva due vistose occhiaie violacee e i suoi occhi, un tempo di un verde intenso, ora avevano un qualcosa di diverso, di più oscuro.
La ragazza ne fu spaventata ed arretrò di qualche passo. "Perchè tieni qui così queste persone?!", urlò, senza volerlo. Quello fu un gesto puramente dettato dalla paura che cresceva dentro di lei.
Il Dio degli inganni si fermò, aumentando la presa sul proprio scettro. La guardò per un attimo, prima di girarsi nuovamente in direzione della grande folla inginocchiata. "Osserva bene, Cassandra", disse, mentre camminava tra la folla. "Non vi sembra semplice? Non è questo il vostro stato naturale? È la verità taciuta dell'umanità: voi bramate l'asservimento".
Cassandra lo guardò sempre più spaventata: che cosa gli era successo? Quello non era il Loki che conosceva. Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, ma tentò con tutte le sue forze di ricacciarle indietro. Si sentiva in dovere di fare qualcosa. E doveva farlo in fretta.
"Il luminoso richiamo della libertà riduce la gioia della vostra vita ad un folle combattimento per il potere, per un'identità. Voi siete nati per essere governati. Alla fine vi inginocchierete sempre" 
"Non davanti a uomini come te", ribattè un anziano signore, alzandosi in piedi.
"Non esistono uomini come me", rispose il dio, quasi ironico.
"Esistono sempre uomini come te"
"La voce saggia del popolo: che lui sia d'esempio", disse Loki, puntandogli addosso lo scettro, che si mise ad emettere una luce blu sempre più forte, segno che avrebbe rilasciato energia da un momento all'altro.
Cassandra non ebbe neanche il tempo di pensare a ciò che stava per compiere, che si ritrovò in mezzo tra l'anziano e l'affilato scettro luminoso.
"Cassandra, cosa stai facendo?". Loki appariva seccato e c'era anche una punta di rabbia nella sua voce.
"Non posso permetterti di fare del male a questa gente"
"Cassandra, spostati. O colpirò te"
Il Loki di un tempo non lo avrebbe mai fatto. Ma quello che aveva davanti non avrebbe esitato neanche per un momento. La ragazza, purtroppo, se ne rendeva perfettamente conto.
Con la mano ben più tremante di quanto si aspettasse, si tolse dal polso il proprio bracciale. 
"Bene", disse il Dio, con una punta di dispiacere. "Come vuoi tu"
Alzò lo scettro, puntandolo verso di lei.
Ma prima che il raggio blu colpisse Cassandra, dal palmo della sua mano uscì un fascio di luce violetta che colpì Loki in pieno petto, scaraventandolo diversi metri più in là.
Cassandra si lasciò cadere a bocconi, per terra, priva di forze. La sua testa girava, la vista le si appannava e sentiva quella macchia scura aumentare e farsi strada nella sua carne. Non si guardò la mano, per non agitarsi ancora di più, ma, dal dolore che provava, le diramazioni dovevano senz'altro aver superato il polso. Il colpo era stato ben più forte di quanto avesse pensato.
'La magia ha sempre un prezzo'
Non era mai stata in grado di controllarla completamente, neanche quando era ad Asgard, durante le lezioni. Figurarsi se ne fosse stata in grado in quel momento, dopo anni e anni di inattività. Vide Loki mettersi in piedi e, per un attimo, si sentì sollevata di non avergli fatto troppo male. Ma il sollievo lasciò nuovamente spazio alla paura: il Dio le puntò contro ancora lo scettro. 
Cassandra lo guardò negli occhi, consapevole di essere troppo debole per rispondere con un altro colpo. Sperò di vedere un minimo di pietà o dispiacere in quegli occhi verdi. Invece vide solo rabbia.
Osservò la luce dello scettro farsi sempre più forte. Chiuse gli occhi, maledicendosi per non aver ascoltato Zita quando la implorava di restare chiusa in quel bagno, al sicuro.
Chiuse gli occhi ed attese la fine.
Passarono diversi secondi e poi ci fu un rumore metallico, seguito da un tonfo, qualcosa di pesante, come un corpo umano che cade.
Solo in quel momento Cassandra aprì timorosamente un occhio e poi, quando si rese conto che il peggio era passato, decise di aprire anche l'altro.
C'era un uomo davanti a lei, di spalle; indossava un'attillata tutina a stelle e strisce e in mano aveva uno scudo con lo stesso motivo dipinto sul liscio metallo. Impossibile non riconoscere Capitan America.
Il suo sguardo passò prima a lui e poi a Loki, che cercava faticosamente di rialzarsi.
"Grazie", sussurrò con un filo di voce, mentre lottava con il forte senso di nausea e il giramento di testa.
Capitan America si girò verso di lei, rivolgendole un sorriso gentile. "Tutto bene?", le chiese, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Cassandra annuì, accettando di buon grado l'aiuto offerto. Ma si rese presto conto che non era stata una buona idea alzarsi in piedi, con tutto il mondo che le girava vorticosamente attorno. Le gambe le cedettero e il Capitano la prese al volo. Lei appoggiò le mani sul suo petto per cercare di restare in piedi.
"E' certa di stare bene?"
"Si, credo di...Capitano!". Loki si era alzato. E stava per attaccare nuovamente.
Capitan America si staccò dalla ragazza stando attento che ce la facesse a restare in piedi da sola e si diresse verso il Dio degli inganni, per affrontarlo. "L'ultima volta che sono stato in Germania e ho visto un uomo innalzarsi su tutti gli altri abbiamo scelto il dissenso", disse.
"Il soldato", commentò Loki, lasciandosi andare ad una risata che aveva come unico intento quello di schernire Steve Rogers. "L'uomo senza tempo"
"A te ne è rimasto poco di tempo" ribattè l'altro, con tono serio.
Si sentì un rumore di pale e di aria che si spostava. 
Cassandra alzò gli occhi verso l'alto, osservando un velivolo nero. Su una fiancata vi era un'aquila stilizzata: il simbolo dello S.H.I.E.L.D. 
Strano come non le fosse venuto in mente prima, eppure fu proprio in quel momento che la ragazza pensò che, forse, non ci sarebbe stata il pomeriggio successivo a scuola ad aspettare che le sue bambine uscissero con quello zaino più grande di loro sulle spalle. Sospirò. 
"Loki, getta l'arma e arrenditi", disse una voce dall'altoparlante dello strano elicottero. Nel frattempo dalla pancia del velivolo uscì una mitragliatrice, carica e pronta per fare fuoco.
Loki provò a colpirlo con uno dei raggi blu del suo scettro, ma esso si spostò di lato, evitandolo. 
Capitan America approfittò di quel piccolo momento di distrazione del Dio per colpirlo con il suo scudo. Poi i due cominciarono ad azzuffarsi in mezzo alla folla terrorizzata  che scappava e sotto agli occhi atterriti di Cassandra che, ancora troppo debole, poteva solo limitarsi ad osservarli.
Dopo alcuni momenti Loki riuscì a colpire il Capitano all'addome, facendolo finire momentaneamente a terra. Steve Rogers si rialzò, lanciando nuovamente lo scudo, che però venne deviato da un colpo di scettro.
I due si riavvicinarono di nuovo, tornando a fronteggiarsi.
"In ginocchio", disse il Dio degli inganni, dopo aver fatto finire a terra per l'ennesima volta Capitan America. Gli puntò l'affilato scettro alla testa, bloccandolo.
"Non oggi", ribattè il Capitano, liberandosi dalla presa con un'improvvisa giravolta. Tornarono nuovamente ad azzuffarsi.
Ad un certo punto, dall'altoparlante del velivolo partì a tutto volume una canzone rock. I due combattenti si fermarono e, come tutti i pochi presenti rimasti, alzarono gli occhi al cielo, dove una scia luminosa, simile a quella di una stella cometa ma molto più corta, si stava dirigendo a grande velocità verso di loro. Ad un occhio più attento, si poteva notare che la luce era prodotta da un qualcosa di metallico, di colore rosso.
Mentre atterrava, Iron Man colpì Loki in pieno petto, facendolo finire a terra contro i gradini del museo.
"Fa la tua mossa, piccolo cervo", disse, mentre dalla sua armatura uscivano la maggior parte dei suoi trucchetti.
Il Dio degli inganni alzò le mani in segno di resa mentre i suoi paramenti militari scomparivano.
"Bella mossa", commentò Tony.
"Signor Stark", lo salutò Steve, ancora con il fiato corto per il combattimento.
"Capitano". 
Iron Man si girò, osservando l'ambiente intorno a sè: vi era solo un'altra persona, oltre a loro, con un lungo abito rosso. Era piegata sulle ginocchia e sembrava respirare a fatica. "Cas?", la chiamò, poco convinto che fosse davvero lei. 
La ragazza alzò la testa nella sua direzione, tentando un accenno di sorriso. 
"Cosa ci fai tu qui?", le chiese, avvicinandosi.
"La signorina Della Rovere ci deve parecchie spiegazioni", disse una donna dai capelli rossi, con una tutina nera attillata mentre scendeva dal velivolo, parcheggiato nel frattempo nell'ampia piazza deserta.
Cassandra fece per dire qualcosa ma la vista le si offuscò sempre di più e le parole le morirono in gola.
Poi fu tutto buio.


Nda
Ammettetelo, vi ho confuso ancora di più le idee ahahahahah


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: _armida