Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
Segui la storia  |       
Autore: The_Lock    27/12/2015    0 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3.7 Vanessa- part II

 

“Mi aiuti, padre.” pianse Vanessa, asciugandosi le lacrime su di un fazzoletto celeste chiaro.

“Dimmi, Vanessa.”

“Sono stata violata dal colonnello Str...”
“Non dica sciocchezze!” sbottò il parroco, indignato. “Voi donne ripiegate sempre su tali scempiaggini; colpa dei libri che vi mettono strane idee in testa! La bibbia è l'unico libro sacro.”
“Ma non mi sono inventata nulla! È successo l'altro giovedì!” miagolò la ragazza con il viso inumidito dalle lacrime.
“Ah sì? E scommetto che nessuno può testimoniare quest'assurda teoria; non è forse vero?” domandò, adirato.

“Mi deve credere! Io non mentirei mai, lo sapete bene!”

“Una ragazza bisognosa di attenzioni, ecco cosa siete! Procurerete solo dolore alla vostra famiglia, e nessuno vorrà sposarsi con lei se continua a dire fandonie del genere; il generale è una persona rispettabile, chi credete di ingannare? Ora andate, e non voglio sentir più certe cose, rammentatelo bene!”

 

Nuovamente fu notte, e nuovamente altri incubi pieni di visioni oscure tornarono a tormentare la mente di Vanessa, tanto che la giovane si svegliò che ancora non era l'alba in preda a brividi e a sudori freddi. Si mise a sedere sul letto e ordinò di calmarsi, perché ora era sveglia ed era al sicuro.

Fece per rimettersi a letto quando intravide una sagoma seduta sulla poltrona non lontana dal letto.

“C'è qualcuno?” domandò Vanessa.

“Mi hai chiamato tu.” rispose la sagoma. Le si gelò il sangue all'istante, ma una paura paralizzante le impedì di alzarsi dal letto o di urlare; era come pietrificata

“Qual è il tuo nome?” mormorò con la bocca secca.

“Lo sai. Cerca nei meandri oscuri della tua mente e lo saprai.”
“Re Draven.” disse la ragazza con un sussurro e sentì l'uomo sorridere.

“Cosa volete da me?” domandò.

“Cara Vanessa! Io vedo in te quello che gli altri uomini non riescono a vedere: tu hai un dono; quelli maledetti sono gli altri esseri umani costretti ai dettami di una vita ordinaria e tu, tesoro mio, sei la più straordinaria delle creature! Mi domandi di dirti ciò che voglio, ebbene voglio offrirti un patto: io ti offro il potere, la vita eterna ed io mi assicurerò che il colonnello non viva un'ora di più. Ma dovrai farmi un favore: con la vita che ti donerò, dovrai adoperarti al fine di trovare la chiave! Vedi, angelo mio, io ed altri miei simili siamo banditi da questo regno, e solo a volte possiamo mettervi piede: durante gli incubi o nelle notti più buie; per questo mi serve la chiave. È un patto quello che ti sto chiedendo.”

“Com'è fatta questa chiave?”

“Non è in metallo; non presenta oro o venature argentee: è il cuore della persona più pura che abbia mai solcato questo pianeta. Vivrà una volta sola; non fartelo scappare, altrimenti il patto è sciolto e mi riprenderò ciò che mi spetta con diritto.”

“Lo farete soffrire come ha fatto soffrire me?” domandò la ragazza.

“Cento volte di più.”

 

Vanessa prese un profondo respiro e fu come svegliarsi da un lungo sonno. Si passò una mano sul volto e provò a calmarsi, ma il cuore batteva a mille e questo, stranamente, le piaceva. Capì di essere fuori dalla sua stanza e si ritrovò ad ammirare la bellissima luce della luna piena che, argentata, risplendeva nei suoi occhi cerulei. Era un momento perfetto, o quadro romantico, se non fosse per un determinato gusto nella sua bocca, leggermente dolciastro e con un retrogusto ferroso. Abbassò lo sguardo e rabbrividì, trattenendo a stendo un urlo; fra le sue braccia giaceva il corpo inerme e senza vita del povero William. Il suo collo era lacerato, il suo sangue aveva attraversato la gola di Vanessa ed ora lui era morto.

“No! NO! NO! NO!” urlò, cercando di svegliare il ragazzo scuotendolo fortemente, ma gli occhi del ragazzo erano ormai vitrei e senza vita. Cos'era diventata? Un mostro che ignorava i sentimenti del proprio cuore e seguiva solo la rabbia e la furia della fame; una bestia che non si era fermata neppure davanti al ragazzo per il quale lei provava un sentimento così dolce. Tornò in casa, decisa a svegliare tutti, quando il riflesso di uno specchio la fermò, rivelando la macchia di sangue del ragazzo che si estendeva per tutta la parte inferiore del viso fino al collo e macchiava la camicia da notte. L'avrebbero arrestata e lei questo proprio non poteva permetterlo, non senza che Re Draven si riprendesse la sua immortalità. I suoi occhi, ora costeggiati da un bordo giallastro, caddero su un paio di candele spente, e la ragazza sospirò, decisa a fare l'impensabile pur di non perdere l'occasione di ricominciare una nuova vita. Accese le candele, cosparse il pavimento di legno con gli alcolici del padre e poi lasciò cadere la cera bollente sul liquido. Se quello doveva essere un nuovo inizio, allora Vanessa sarebbe rinata dalle ceneri della propria famiglia.

 

Londra, 1869

 

Damien si accasciò alla parete, ubriaco perso. Quell'inverno era particolarmente freddo e tutto l'alcol che aveva in corpo non riusciva ad impedirgli di sentire continuamente freddo, ma decise di rimanere in quel vicolo lo stesso, tanto casa sua era totalmente sprovvista di un riscaldamento. Prese il fazzoletto e cominciò a tossire convulsamente, sapendo che la tisi lo avrebbe consumato in fretta, sebbene non in maniera del tutto indolore. Controllò la stoffa e vide impresse macchie di sangue rosso vivo che lo disgustarono a tal punto che il ragazzo decise comunque di alzarsi e di andare via; magari un po' di riposo gli sarebbe servito.

“Passa radiosa, come la notte tersa
dai cieli stellati;” iniziò a recitare, con tono da ubriaco ma fiero di riuscire a ricordarsi di quei versi nonostante le sue condizioni.
“il meglio del buio e del fulgore
si incontra nei suoi occhi
addolciti a quella tenera luce
che il cielo nega allo sforzo del giorno.”

“Che belle parole.” disse una voce dietro di lui. Il ragazzo si voltò lentamente e vide una giovane ragazza dagli occhi cerulei che lo guardava, dolce ed innocente.

“Non dovresti stare qui, ragazzina. È un quartiere poco raccomandabile per una fanciulla esile come te.” disse, riprendendo a barcollare.

“Continueresti la tua poesia per me?” domandò lei, rimanendo ferma al suo posto.

“Non è mia, tesoro. Le mie poesie non piacciono a nessuno,” spiegò “però ti accontento subito.”
“Un'ombra in più, un raggio in meno, avrebbero
in parte guastato la grazia senza nome
che si posa sui capelli neri
o illumina il volto con dolcezza,
dove pensieri limpidi
svelano pura e preziosa dimora.” recitò, facendo dietrofront e avvicinandosi alla ragazza.

“Su quella guancia, sopra quella fronte serena
sorrisi e colori parlano di pacifici giorni,
di un intelletto in armonia con tutto,
di un cuore che ama innocente.” disse, accarezzando il volto della giovane con il dorso della mano.

“Questa poesia sembra scritta a posta per voi.” mormorò, sorridendole.

“Qual è il vostro nome?” chiese lei, inclinando il capo ed accogliendo la mano calda del ragazzo.

“Damien.”
“Damien.” ripeté lei, masticando lentamente le sillabe e facendo di quel nome qualcosa di nuovo, di bellissimo e di estatico. Il ragazzo non si era mai sentito chiamare in quel modo, non aveva mai provato un brivido lungo la schiena se qualcuno si rivolgeva a lui, eppure quella giovane fanciulla sembrava essere a conoscenza di molte cose che lui ignorava.

“Non dovreste starmi vicino.” soffiò lui, dirigendosi verso casa.

“Voi non siete pericoloso, Damien. Non ancora.” disse la giovane, sorridendogli.

“Sono malato! Ho la tisi. Vi infetterei e voi morireste e non potrò vivere con la consapevolezza di aver rovinato quel viso così dolce.” disse Damien.

“Se tornate indietro vi svelerò un segreto.” rise l'altra, inclinando leggermente il capo.

“Cioè?” disse lui, aggrottando la fronte e tornando sui suoi passi.

“Io non posso morire.” spiegò, soffiandogli nell'orecchio. “Se vuoi, posso insegnarti.”

“Siete innamorata, signorina? Ho sentito dire che solo chi è innamorato può dirsi veramente immortale.”

“E voi siete innamorati?” chiese lei, sorridendo.

“Di voi, sì.” ammise, facendo spallucce.

“Ma non mi conoscete.” replicò lei.

“Avete ragione. Ma sono un artista e gli artisti fanno cose folli, ed io mi sono innamorato di voi, signorina. A proposito, qual è il vostro nome?”

“Vanessa.” spiegò, prendendogli la mano e poggiandola sulla sua guancia. “Mi sento così sola, Damien! Le va di unirsi a me? Le va di partire insieme e non tornare mai più? Faremo grandi cose, insieme, ma tutte arricchite dall'amore più puro ed incondizionato! Io lo so, so molte cose, vedo tante cose.”

“Mi insegnerete a non morire?” domandò lui, e lei annuì.

 

Kandrakar, presente:
“E questo come può aiutarci a capire cosa vogliono da noi?” domandò Skylar.

“Vogliono la chiave, l'ha detto Re Draven.” rispose Lydia, guardando l'amico con severità.

“Non solo.” intervenne l'Oracolo, camminando al centro della sala e imponendo le sue mani su Tyler per aiutarlo a guarire più velocemente “Non solo. Qualche anno fa, a Firenze, Vanessa è stata morsa da un demone e questa ferita la sta indebolendo sempre di più. Una cura esiste, ma è ad un prezzo che l'universo non può permettersi di pagare.” disse, lasciando che Tyler si alzasse da solo.

“Vogliono il Cuore di Kandrakar.” mormorò il rosso, sostenuto da Sydney.

“La cura per la ferita di Vanessa risiede all'interno del monile magico, ma la distruzione del cuore significherebbe la fine di Kandrakar, dei guardiani e di tutto l'equilibrio dell'universo.”
“Bene. Quindi sappiamo cosa vogliono ed una cosa sanno che possono ottenerla solo venendo a cercare noi cinque. Ma questa chiave, come facciamo a riconoscerla?” domandò Sydney, aggrottando la fronte.

“Re Draven ha detto che sarà la creatura più pura del mondo intero.” mormorò Cordelia, mordendosi le labbra.

“Abbiamo, tuttavia, ragion di credere che la chiave sia in questa città? Voglio dire, magari Vanessa si sta aggravando e Damien vuole solo che lei guarisca.” ipotizzò Skylar, facendo spallucce.

“La chiave è nella vostra città, è stata messa lì affinché i guardiani potessero proteggerla al meglio e Damien e Vanessa devono averla intercettata; non sono stupidi e Vanessa ha il dono strabiliante di avere visioni del futuro. Non sottovalutate il nemico. Non sottovalutate Vanessa.” spiegò l'Oracolo, facendosi seria. “Tenete,” disse poco dopo, porgendo ai ragazzi un ciondolo con un'ametista a punta di freccia “Il talismano si illuminerà quando la chiave sarà vicino ad esso.”

 

“Il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave il cuore e la chiave...” continuava a ripetere Vanessa, pettinandosi i capelli con le dita davanti ad uno specchio rotto e diroccato.

“Tesoro, sono a casa!” esordì Damien, entrando nel deposito abbandonato ora allestito come covo dei vampiri. Vanessa saltò in piedi e saltellò fino ad abbracciare Damien, baciandolo a lungo sulle labbra, per poi volgersi a guardare, curiosa come una bambina, il nuovo acquisto della sua famiglia.

“Ma è bellissimo!” disse Vanessa, accucciandosi vicino al corpo di Kyle, ancora privo di sensi, che Rider e Vervan avevano prontamente disteso lungo un materasso. Il moro si svegliò, sbattendo le ciglia e rivelando il suo volto umano, non ancora sfigurato dalla rabbia e dalla bestialità dei vampiri.

“D-dove sono?” domandò, aggrottando la fronte.

“A casa.” disse Vanessa, baciandogli la guancia.

“Io... no! Non è vero!” sbottò Kyle, mettendosi in piedi e accucciandosi in un angolo come un cucciolo ferito e spaventato.

“Che noia! Odio le intermittenze dei nuovi nati.” sospirò Vervan, riferendosi ai momenti subito seguenti la trasformazione in cui i nuovi vampiri alternavano la loro natura diabolica a quella umana, in una lotta estenuante, prima che la persona si lasci abbandonare al proprio nuovo io.

“Ssssht!” disse Vanessa, avvicinandosi a Kyle. “Guarda nei miei occhi, Kyle...” disse, muovendo indice e medio prima sulle sue iridi e poi si quelle del moro, alternando i movimenti con grazia e maestria “...lasciami entrare nel tuo cuore, Kyle... perditi nei miei occhi, affonda in essi.” e così dicendo socchiuse le palpebre del ragazzo. Quando il moro riaprì gli occhi, sorrise, consolato dall'idea di aver fatto solo un brutto incubo.

“Ciao, Syd.” disse, rivolto a Vanessa.

 

“Ci serve un bel piano. Un piano ben studiato che prenda in considerazione anche possibili deviazioni dalla traccia originale.” disse Lydia, mordendosi le labbra.

“Dobbiamo capire dove si trovano, per prima cosa.” disse Skylar. I quattro ragazzi e Cordelia erano tornati sulla terra e ora si erano riuniti in un parco giochi solitario dove erano sicuri che nessuno li avrebbe visti rientrare da Kandrakar.

“Fra poco sarà l'alba e non possiamo attaccarli alla luce del sole. Potremmo solo ferire Kyle.” spiegò Tyler, facendo avanti e indietro disegnando un cerchio irregolare sull'erba bagnata di rugiada.

“Allora iniziamo a cercare la Chiave di giorno, mentre di notte faremo delle ronde per stanare i vampiri.” sbottò Sydney, brusco come i suoi amici non lo avevano mai visto.

“E quando dormiremo?” domandò Skylar.

“Faremo dei turni. Dopo scuola c'è chi andrà a riposare e chi andrà a cercare la Chiave. Divideremo la città in settori e cammineremo con quel ciondolo in mano, così che saremo sicuri di aver setacciato ogni quartiere, ogni via della città.” spiegò Sydney. Lydia, Cordelia e Skylar si voltarono a guardare Tyler. Al rosso questa tecnica non faceva impazzire; era pericolosa e avrebbe stancato tutti molto più in fretta, ma per adesso era l'unico piano che erano riusciti ad elaborare.

“E se provassimo con la radioestesia?” domandò Lydia.

 

“Ciao, Lydia.” disse Gavin, tornando a scodinzolare dietro la ragazza.

“Non oggi, Gale.” rispose la rossa, armeggiando stizzita con la borsa.

“Ehm... mi chiamo Gavin.”
“Ed io cos'ho detto, Gale?” domandò lei, accelerando il passo. Lydia prese un foglio di carta fresco di stampa e lo dispiegò, rivelando la mappa della città che avrebbero utilizzato da lì a qualche minuto nell'aula di chimica per l'esperimento di radioestesia.

“Ok, ci vediamo a pranzo.” rispose la matricola, facendo dietrofront ed allontanandosi, sconsolato. Lydia entrò nell'aula e vi trovò Kyle, Skylar, Sydney e Cordelia.

“Mi spieghi ancora una volta come questo potrà aiutarci?” domandò Skylar.

“Semplice: faremo ondeggiare il cristallo sulla mappa e, se la mia teoria è giusta, il cristallo dovrà illuminarsi nei pressi della Chiave. Purtroppo nessuna prova scientifica ha dato manforte a questa pratica, ma almeno possiamo tentare, non trovate?” domandò, stendendo il foglio sul banco.

“Va bene, ma facciamo in fretta ché fra cinque minuti suona la campanella.” tagliò corto Tyler. Il rosso fece penzolare il cristallo sulla mappa e poi iniziò a farlo ondeggiare sulla mappa, aspettando che il pendolo desse segni di vita. Lydia osservava con attenzione Tyler concentrarsi in quei movimenti, mentre il silenzio vigeva nella stanza e fuori si sentiva lo scalpitare delle scarpe di studenti e professori ed un vociare crescente. Un dubbio si insediò nella mente della ragazza, un dubbio abbastanza forte e radicato che via via si espanse, prendendo sempre più spazio ed allargandosi con una spugna. Vide il ciondolo fermarsi di botto su un punto in particolare, ma prima che gli altri potessero leggere su cosa stesse puntando, Lydia afferrò il ciondolo e gettò la mappa a terra fra lo stupore di tutti.

“Che ti prende?” domandò Sydney, aggrottando la fronte.

“È questo che Vanessa vuole!” spiegò Lydia, strappando la mappa ed infilandosi il cristallo nella tasca. “Pensateci bene, ragazzi! Perché sono venuti da noi e non hanno attaccato nessun altro? Vogliono il cuore, certo, ma Re Draven aveva imposto a Vanessa la priorità sulla Chiave!” spiegò, guardando tutti con uno sguardo allarmato.

“Non credo di seguirti...” mormorò Tyler.

“Loro non sanno dov'è la Chiave, Ty! Evidentemente Kandrakar avrà occultato così bene la sua identità che adesso neanche i poteri di Vanessa possono intercettarla, se poi sommiamo il fatto che Vanessa sia stata indebolita dal morso di quel demone, allora è tutto ancora più chiaro: vogliono che noi la troviamo per primi, ci vogliono usare come cani da tartufo!” spiegò la ragazza.

“Quindi che facciamo? Ne ignoriamo l'esistenza?” domandò Skylar.

“E se tu avessi torto, Lydia?” domandò Sydney.

“Non ho torto! Non sanno dove cercarla e aspettano che qualcun altro la trovi al posto loro! Vi ricordate di Hilda? Lei ci attaccò per ultima perché ha aspettato che noi raccogliessimo tutti e quattro gli altri frammenti del cuore, così da poterceli soffiare in un colpo solo, invece di fare la fatica di combattere contro le proprie compagne.”

“Dobbiamo comunque capire chi è la chiave, Lydia.” spiegò Tyler, incrociando le braccia.

“Cosa? Ma mi hai ascoltato per qualche secondo?” domandò la ragazza, indignata.

“Non possiamo non sapere chi sia questa chiave! Metti che Vanessa abbia una delle sue visioni, per qualsivoglia motivo, allora ci fregherebbero sul posto e userebbero la chiave per liberare Re Draven!”

“Ma non l'ha ancora avuta...” sospirò Lydia, massaggiandosi le tempie.

“Non conosciamo l'estensione del suo potere, non sappiamo come funziona! Potrebbe averla da un momento all'altro.”

“Vanessa è malata! Per l'amor del cielo, Tyler, ascoltami!”

“E cosa dovremmo fare, adesso, secondo te?” domandò Tyler, quasi ringhiando.

“Riprendiamoci Kyle. Stanotte.” spiegò.

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h. / Vai alla pagina dell'autore: The_Lock