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Autore: ilpiercingdiluke    27/12/2015    2 recensioni
Il castello di Hogwarts era sempre più bello e inquietante ogni giorno che passava. Questo era ciò che Layla Hemmings pensava mentre, a braccetto con suo fratello e al suo migliore amico, salivano la collina che li avrebbe poi portati alla Sala Grande.
 
Stava correndo lungo i grandi corridoi di Hogwarts, sicura che Ashton l'avrebbe uccisa, per non parlare della sua migliore amica. Quello era l'ultimo anno, e lei era riuscita ad essere in ritardo anche in quell'occasione. Con il fiatone, si aggrappò malamente ad una delle pareti dell'edificio, sistemandosi la cravatta dei colori di Grifondoro. Prese un respiro e fece la sua entrata nella sala grande: finalmente era a casa.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TERZO CAPITOLO


La notizia di Michael Clifford aveva sconvolto tutti quanti. Era passato un giorno intero, e Mike ancora non si era svegliato. Stava lì, nel suo letto candido dell'infermeria, con Madama Chips. Layla sembrava la più a terra di tutti, e nemmeno suo fratello riusciva a tirarla su di morale. Dei ragazzi della casa di Salazar Serpeverde erano andati a trovarlo quel pomeriggio, e così Medea, dopo la lezione di Alchemia.
«Ehi..» salutó tutti, mettendo una mano sulla spalla di Layla.
La sua amica bionda giró la testa, sorridendole appena, accarezzando a sua volta la sua mano. Non aveva voglia di parlare, e Med lo capiva.
«Come sta?» domandó ancora.
Riusciva a sentire lo sguardo di Luke Hemmings addosso, lungo tutto il corpo. Le accarezzava il mantello dei Grifondoro e le entrava nelle ossa, mentre se ne stava appoggiato con le spalle al muro dell'infermeria.
«Nessun miglioramento, per ora, Medea - le rispose Madama Chips, ma poi notó lo sguardo affranto di tutti loro - state tranquilli ragazzi, andrà tutto bene, perchè non andate in Sala Grande? Layla, non tocchi cibo da 24 ore ormai»
Medea ritrovó impercettibilmente il sorriso, a sentire Madama Chips così premurosa, con loro.
«Io non mi muovo di qui» sostenne Layla, irremovibile.
«Vado io a prendere qualcosa da mangiare» si fece avanti poi Medea.
Luke scostò le spalle dalla superficie dura del muro, e: «Vengo con te».
Calum Hood valutó la situazione, ma non aveva voglia di litigare, con il suo amico Michael in quelle condizioni, e allora: «D'accordo, sto io qui con Lay».
Luke affiancó Medea, ed insieme si immisero nel grande corridoio che portava alla sala grande. La Grindelwald voleva fare rifornimento di caramelle mou e cioccorane, le preferite di Layla. Magari anche qualche caramella tutti i gusti più uno, giusto per farle recuperare solo un pó il sorriso.
Sentiva il mantello di Luke sfiorare il suo, e si sentiva talmente spaventata che avrebbe voluto stringergli la
mano. Medea odiava non sapere cosa stesse succedendo, lei odiava perdere il controllo.
«Stai tremando» disse poi Luke, spezzando il silenzio.
«E quindi?» ribattè lei, piccata.
Stavano per entrare nella sala grande, quando Medea si sentì afferrare il polso dalle dita possessive di Luke, ed in un secondo si trovó il suo corpo schiacciato da quello del ragazzo, contro il muro, nascosti da tutto e tutti.
«E quindi sta' tranquilla, non è niente»
Med trasalì, perchè era esattamente quello di cui aveva bisogno, in quel momento. Desiderava solo che qualcuno le dicesse che andava tutto bene, che Mike si sarebbe ripreso, che quello era solo un incubo molto reale.. E sì, le scocciava ammettere che Luke Hemmings avesse colpito nel segno. Lo guardó con i suoi profondi occhi per un pó, prima di gettarsi a capofitto tra le sue braccia, prima di lasciarsi andare.
«Lo so che non ti fidi granchè di me, ma se vuoi te lo prometto Med, passerá tutto»
Medea sentì le braccia di Luke stringerla forte, 'che non si era mai sentita così protetta, cosí al sicuro, ed il tutto in un mantello Serpeverde. La ragazza interruppe l'abbraccio per guardarlo e sibilare qualcosa, tra i denti.
«Cosa?» chiese Luke, confuso.
«Ho detto grazie..»
Medea non osava guardarlo negli occhi, e Luke sorrise, 'che quell'odiosa ragazzina Grifondoro sapeva infondergli una calma incredibile.
«Allora sei umana anche tu, iniziavo a credere che avessi anche il cuore di cristallo, oltre che gli occhi» fece, ridendo.
Medea lo seguì nella flebile risata, ed in quello scambio c'era sinceritá.
«Una cosa del genere» disse.
«Tranquilla, non lo dico a nessuno» scherzó Luke.
Med sorrise, forse un pó sorpresa o forse no, neanche lei lo sapeva cosa stava succedendo.
«Luke?»
«Sì?»
«Una volta di là torneremo ad odiarci, non è vero?»
«Certo che sì, angelo».





Una volta che Luke e Medea furono usciti dall'infermeria, Layla sospirò profondamente prendendo la mano di Michael; steso sul lettino senza dare segni di vita.
«Layla dovresti andare riposare – tentò cauto Calum – O perlomeno fatti un bagno caldo e poi puoi tornare qua»
«Non lo lascio solo okay? – gli rispose con voce rauca per la stanchezza – Non vado da nessuna parte, l'ho già detto».
Calum si zittì un secondo, avvicinando la sedia accanto a quella della bionda.
«Lay – le accarezzò i capelli delicatamente – Fallo per me e Med, e per tuo fratello! Cristo santo non ho mai visto Luke Hemmings così tanto preoccupato. – provò di nuovo – O fallo per Michael, non vorrai farti vedere tutta sporca quando si sveglierà vero? Eh sai non vorrei offenderti, ma inizi a puzzare un po'» concluse riuscendo a far sorridere la piccola Hemmings, che sbuffò piano.
«Okay – annuì – Mi faccio una doccia e torno. Tu non lasciarlo solo neanche un secondo, ti prego». Disse prima di alzarsi lentamente dalla sedia e avviandosi con passo strascicato verso l'uscita dall'infermeria.
Anche i corridoi che Layla aveva sempre amato, con Mike in quelle condizioni, le sembravano spogli e bui. E che diavolo era quel suono fastidioso? Sembrava quasi la voce di.. Layla si bloccó, quando i suoi sospetti furono confermati: Clarissa Jacobsen ed Ashton Irwin stavano facendo i cretini, amoreggiando nei pressi della sala comune dei Serpeverde, come se nulla fosse successo.
Layla strinse forte i pugni, e contó fino a dieci, 'che Medea le aveva detto tante volte che con i babbani era efficace e forse avrebbe funzionato anche con lei. Ma fu tutto inuitile.
Si avvicinò velocemente ai due, l'energie perse in quelle ventiquattro ore sembravano esserle tornate tutt'e insieme dandole un'adrenalina pazzesca.
«Sei uno stronzo! – urlò, spintonando Ashton – Un testa di cazzo, un verme, un vero bastardo!» continuò a gridare con, di nuovo, le lacrime agli occhi. Ashton la guardava con gli occhi spalancati, 'che proprio non si aspettava una Layla del genere.
«Si può sapere che ho fatto?» disse lui.
«Si esatto, – gli diede manforte Clarissa – Lascia stare il mio ragazzo!»
Layla tirò fuori dal mantello la sua bacchetta, puntandola alla gola della rossa.
«Tu devi assolutamente farti i cazzi tuoi!» ringhiò.
«Calmati Serpeverde»
«Michael è in coma! Non sappiamo se si risveglierà e non ci sono miglioramenti, e voi siete qui a ridere come due cretini mentre un vostro amico è in quello stato? – gridò in preda al nervosismo – Quindi, non dirmi.. Non dirmi fottutamente di stare calma, perché potrei lanciarti una maledizione sporca mezzosangue!» concluse avvicinando ancora di più la bacchetta al volto di Clarissa.
Ashton scattò prima che potesse succedere qualcosa, si mise Layla sulla spalla iniziando a camminare verso il giardino.
«Ash dove vai?»
«Vattene Clarissa!» sbottò.
Stavano raggiungendo i giardini e la bionda non aveva smesso di scalciare neanche per un istante.
«Ashton, dannazione!, mettimi giù!»
Irwin la mise in terra. Fortunatamente a quell'ora la maggior parte degli studenti erano chiusi nella Sala Grande a pranzare lasciandoli così la loro privacy, in quell'angolo di giardino.
«Lay..»
«Non chiamarmi Lay!»
Ashton bloccó la bionda spalle al muro.
«Adesso basta! - le disse, quasi urlando, autoritario - hai ragione, mi sono comportato da stronzo, ma tu devi darti una calmata, cazzo!»
Layla trattenne il respiro; non aveva mai visto un Ashton Irwin così arrabbiato. Si leccò le labbra secche prima di scoppiare nuovamente a singhiozzare forte.
«Tu non sei mai venuto a trovare Mike – balbettò – Non sei mai... Neanche per me, Ash! Tu sei stato il primo a vedermi quando abbiamo trovato Michael in quel maledetto corridoio! – iniziò ad urlare – Dovevi esserci, dovevi essere accanto a Michael in queste ore, dovevi essere anche accanto a me!»
Ashton trattenne le lacrime. 'Che nessuno tranne lui poteva solamente immaginare il dolore che provava a vedere Layla Hemmings in quello stato.
La stessa Layla Hemmings che non piangeva neanche per finta.
«E tu sei veramente uno..» Ashton la interruppe prima che potesse offenderlo nuovamente. Le prese con le mani le guance prima di attaccare le labbra alle sue, sentendola trattenere il respiro.
Gli sorrise sulla bocca, baciandola lentamente e asciugandole le lacrime con delicatezza.
La Hemmings sbarrò gli occhi dopo qualche secondo di paralisi, prima di tirare un sonoro schiaffo al castano di fronte a lei e allontanandosi di scatto.
Non poteva credere di aver baciato Ashton Irwin mentre il suo migliore amico era senza sensi in un maledetto lettino d'ospedale.
«Mi fai schifo!» gridò lei, prima di correre lontano da lui, aveva bisogno di Michael; cosciente o meno, aveva bisogno di sentire Mike con lei.
«Layla!» urlò Ashton cercando, inutilmente, di fermarla.
Layla Hemmings scomparve dalla sua vista.





Medea aveva fatto una doccia, aveva letto due capitoli di Divinazione, che alla fine aveva deciso di seguire, ed era passata ancora da Mike. Nulla di diverso: occhi chiusi, Madama Chips tra i lettini e Layla sulla sedia, affianco al suo migliore amico dai capelli rossi.
«Hai intenzione di prendere la residenza in infermeria?» le chiese, avvicinandosi un pó.
«Che significa?» le domandó di rimando la bionda.
Certo, Medea non poteva pretendere che gli altri conoscessero il linguaggio babbano quanto lei.
«Lascia stare - la liquidó, sedendosi su una sedia affianco a lei - sono passata per un saluto a Mike, sto andando in sala grande da Ash e Calum, ti va di venire con me?»
Quando Med fece quel nome, Layla trasalì.
«Lay, non ho mica nominato tusaichi, che hai da fare quella faccia?» le chiese divertita e spaventata.
«Devo dirti una cosa - confessó Layla, e Medea inizió a preoccuparsi, 'che la Hemmings non era mai stata una da confidenze tra migliori amiche - ma promettimi che non lo dirai a Luke»
«Da quando io e tuo fratello ci raccontiamo i segreti? Dimmelo e basta!»
«Ashton mi ha baciata»
Le parole le uscirono tutte in una volta, di getto, come un fiume in piena. Medea valutó l'ipotesi di scoppiare a ridere, ma poi notó l'espressione seria della sua amica.
«Okay, cosa cazzo significa che Ashton ti ha baciata? Con Mike in queste condizioni? E Clarissa da qualche parte lì fuori?»
Layla annuì e Medea capì che quelli non era il momento adatto, che l'unica ragazza serpeverde che sopportasse non sarebbe riuscita ad occuparsi anche di quello, in quel momento, così decise di pensarci lei.
«Me la vedo io con Irwin - sentenzió - tu sta' con Mike, ne avete bisogno entrambi».



Medea non disse neanche una parola, prima di tirare un sonoro schiaffo sulla guancia del suo migliore amico storico, seduto al tavolo dei Grifondoro.
«Ma sei completamente fuori di testa, Grindelwald?» urló Ashton, incredulo.
«Non sai quanto vorrei dirlo a Clary solo per poter assistere alla tripletta di schiaffi - sibiló Medea, al suo orecchio - ma resti comunque il mio migliore amico, stronzo»
«Sai di me e Layla?»
«Secondo te?» fece retorica.
Ash ci pensó un pó su e: «Quindi lo dirai a Clary?»
Med alzó un sopracciglio, come faceva sempre, quando era particolarmente sconvolta dal comportamento di qualcuno.
«Sei un vero coglione, Ash! - sbottó, tirandogli una manata sulla spalla - no, non lo diró a Clary, d'accordo? Tutto qui quello di cui t'importa?»
Ashton la guardó, confuso.
«Di cosa dovrebbe importarmi?»
«Mh, aspetta, fammi pensare.. - la mora fece finta di pensarci, e poi gli tiró l'ennesima sberla sul braccio - di Layla, per esempio!»
«Sei diventata troppo manesca, Grindelwald - fa, massaggiandosi il punto colpito, tornando poi serio - è normale che mi importi di Layla, ma che dovrei fare? L'ho baciata e mi ha preso a schiaffi!»
«Chi ha baciato chi?» intervenne luke, sedendosi al tavolo dei Grifondoro.
«Melanie Frey ha baciato un rospo a lezione di trasfigurazione, mioddio, avresti dovuto vedere la faccia della McGranitt!» inventó, su due piedi.
Ash la guardó sia sconcertato che riconoscente, nonostante tutto ed il suo comportamento, Med lo stava salvando. 'Che non voleva immaginare la reazione di Luke Hemmings, se avesse saputo del bacio con sua sorella.
Il biondo la guardó lievemente sconcertato, ma non riuscì a dire nulla, perchè qualcuno fu più veloce di lui.
«Irwin, Hemmings e la Grindelwald - la voce di Ryan Tonks s'insinuó tra di loro, facendo roteare gli occhi di Medea al cielo - ho saputo del vostro amico Clifford, quella testa rossa si riprenderà forse, chi puó saperlo, tanto sai che perdita..»
Med sentì Luke accanto a lei irrigidirsi, e giocó d'anticipo.
«Va' a farti fottere, Tonks!»
«È per caso una proposta, questa, Medea?» fece, viscido.
«Sta' alla larga da lei, coglione di un Tassorosso» s'intromise Luke.
«Un Serpeverde che difende l'onore di una Grifondoro, credevo di averle viste tutte» lo canzonó.
«Non hai davvero niente di meglio da fare? - intervenne Ashton - tipo farti leccare il culo da King o Ramirez?»
«Da quando t'importa della Grindelwald? - ma Ryan lo ignoró - Layla è tua sorella e lo comprendo, ma credevo che almeno con Medea il terreno fosse spianato»
Luke si alzó, andando a due centimetri da Ryan.
«Sparisci dalla mia vista, Tonks, e non provare mai più a fare il nome di mia sorella o di Medea, sono stato sufficientemente chiaro?»
Ryan tentennó, dopodichè esibì un sorrisino stronzo.
«Non mi fai paura, Hemmings»
«Vedremo»
Ryan Tonks se ne andó e Luke tornó al suo posto.
«I tassorosso - fece Ashton - più sono insignficanti, e più sono dei coglioni totali»
Medea voltó il viso verso quello di Luke, che intercettó il suo sguardo, Luke sapeva che due grazie in una sola giornata per lei sarebbero stati davvero troppi, e allora si accontentó. 'Che uno sguardo finalmente dolce da quegli occhi di cristallo, valeva mille parole.








Ciao piccole barbabietole. 
Quanto è carina la parola barbabietola? BARBABIETOLA
Okay, si, bene. 
Io, la Simo, Benji e Genn odiamo da morire Clarissa e Ashton è un piccolo stronzetto! Mentre dai Luke e Medea sono l'amore, non trovate? 
Quiiiindi, domande:
Cosa pensate di Luke e Medea (Ledea)?
E di Ashton e Layla (LASHTON)? 
Chi pensate sia successo al nostro piccolo, adorabile e bellissimo Mike? 
Fateci sapere con un piccolo commentino, 'che noi siamo così tanto orgogliose di questa storia e speriamo piaccia anche a voi! 
Vi amiamo tanto,
Giulia, Simona, Benjamin, Gennaro e NOLO!
  
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