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Autore: Chainblack    28/12/2015    3 recensioni
Una raccolta di Fanfiction scritte in collaborazione con Whitemushroom, dove raccontiamo storie alternative sui vari personaggi dell'universo di Dissidia - Final Fantasy e sui loro punti di vista secondo la nostra visione delle loro avventure.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggio: Squall
RatingVerde (poco spinto)
Genere: Missing Moments, Introspettivo
 

Sentimenti celati

Quando ho deciso di accettare questo incarico, avrei dovuto leggere con più attenzione le clausole. Ora me ne rendo conto.
Per me era un lavoro come un altro. Sono un mercenario, e qualcuno aveva bisogno di me per combattere. Non lo sentivo differente da qualsiasi altro lavoro.
Con le sole eccezioni che il mio datore di lavoro era la Dea dell'Ordine e dell'Armonia e mi stava chiedendo di lottare contro il Dio del Caos e della Distruzione.
Ho affrontato situazioni estreme, ma quella mi era parsa più che peculiare. Poi me ne sono fatto un ragione, dopotutto cosa avevo da perdere?
Dammi un nemico, e io lo ucciderò; semplice e chiaro. Sono alquanto efficiente in ciò che faccio.
Vi è stato un unico problema, però. Avevo una condizione, purtroppo impossibile da rispettare.
Io lavoro da solo.
Non mi sono mai piaciuti i gruppi, né la compagnia. Ho i miei tempi e le mie esigenze, e intendo andare di pari passo con questi ultimi.
Dover collaborare con qualcuno significa doversi adattare ai loro bisogni, tempistiche e abilità. Vuol dire dover concentrare le proprie energie a preoccuparsi non solo di se stessi, ma anche di chi ti sta intorno. E questo non posso permetterlo; ne va della mia stessa incolumità.
Forse sono asociale, o semplicemente un lupo solitario. Sono fatto così, e posso farci ben poco.
Ma qui è diverso. A combattere per Cosmos eravamo in tanti, un gruppetto ben ampio.
E pretendono la mia alleanza? Giammai.
Non ho bisogno di persone che mi rallentano o che mi addossino i loro sensi di tristezza e sfiducia. Non necessito chi, alla prima difficoltà, ha bisogno di qualcuno che lo tiri su di morale. Non sarebbero che un peso.
Se vogliono un interlocutore, hanno trovato la persona sbagliata.
Ho messo in chiaro le cose con gli altri guerrieri di Cosmos fin dal principio, ma ad alcuni il messaggio non è arrivato.
In più di uno hanno fatto di tutto per integrarmi nel gruppo; un bel pensiero, ma erano tentativi assai fastidiosi.
Ho declinato più di una volta i loro inviti, e intendo continuare a farlo.
E così ho proseguito nel mio viaggio da solo, sperando di arrivare in fretta alla fine di questa assurda battaglia.
Non avrei mai immaginato di trovarmi, adesso, nella stessa, identica situazione iniziale, ma dalla parte opposta. La mia solita fortuna.
Se non sono i guerrieri di Cosmos a infastidirmi, ci pensano quelli di Chaos. E, tra tutti, forse il più irritante.
- Oh oh! Chi si vede! Un micetto sperduto! - mi fa il pagliaccio - Hai perso la via di casa? Vuoi un pesciolino? -
Sospiro. Forse ignorarlo è la scelta giusta.
- Ma dove vai!? - mi dice, seguendomi - Non sei venuto per giocare? -
- No, e non mi interessano le tue idiozie - sbotto - Fuori dai piedi -
Lui sembra riderci su.
- Il micetto rizza il pelo! Che paura! - mi schernisce - Certo che sei proprio una bestia fiera e indomita. Amici o nemici, li azzanni senza pietà! -
Arresto il mio passo per un istante. Il clown sembra avermi lanciato una frecciata piuttosto mirata. Voltandomi, noto che il suo sguardo non è più scherzoso, ma assai serio.
- Cosa vuoi insinuare? -
- Oh, micetto, non arrabbiarti! - dice, col suo solito ego - Io ti capisco, sai? Sperduto in quella mandria di idioti, che vorrebbero essere tuoi amici, prenderti per mano e andare a saltellare nei campi di fiori, sotto l'arcobaleno! E invece basterebbe capire che tu hai solo bisogno del tuo spazio! -
Belle parole. Nasconde perfettamente la malizia dietro i suoi discorsi sensati. Però non ci casco.
- Hai ragione, sono piuttosto fastidiosi - gli dico - Esattamente come te. Sparisci -
Lui non smette di ridacchiare. Davvero snervante.
- Squall, Squall, Squall... - scuote il capo - Perché sbatti le porte in faccia a ciò che desideri? Andiamo, tu non hai mai creduto nella causa di Cosmos, e quei vermi ti si accollano come falene attorno ad un braciere. Hai bisogno di attestare la tua indipendenza, la tua identità. Non credi di essere dalla parte sbagliata del campo? -
Su una cosa ha ragione, non è esattamente la miglior combriccola con cui ho avuto a che fare. Non sento di volere la loro compagnia più di tanto ma, se Kefka crede di potermi manipolare come un burattino con le sue ridicole argomentazioni, ha decisamente preso un grosso abbaglio.
- Non sapevo che voi guerrieri di Chaos foste messi così male - gli dico - Altrimenti non si spiegherebbe come mai andiate in giro a raccattare gente dalla fazione opposta. Non mi unirò a voi, pagliaccio. La prossima volta che vorrai darmi fastidio, non userò parole. Solo l'acciaio -
Credo di essere stato fin troppo chiaro. Decido di avviarmi, sperando che quel fastidioso giullare non intenda continuare coi suoi patetici giochetti.
- Va bene, micetto, sei stato esaustivo - mi fa - Eppure non comprendo. Non accetti noi, ma nemmeno sei soddisfatto di loro. Sei in un limbo, tra i tuoi doveri morali e i tuoi sentimenti. Esistono solo due fazioni: Cosmos o Chaos. Prima o poi dovrai sceglierne una. Perché sei qui, Squall? Per chi o cosa combatti? -
Incredibile come riesca ad essere così dannatamente insistente. Forse farei meglio a dirgli ciò che vuole per levarmelo di torno una volta per tutte.
In realtà, questa è una risposta su cui ho meditato ben più del dovuto. Strano il doverci fare i conti proprio con un tipo del genere.
- E' vero, non amo stare insieme alle persone. Ciò non vuol dire, però, che in cuor mio non voglia proteggerle. Sono un solitario, un asociale, odio le folle; tutte asserzioni vere. Sono ciò che fa di me quello che sono, e non le rifiuto. Io proteggo le persone a me care, e lo faccio a modo mio. Forse la gente non mi comprenderà, ma è un qualcosa con cui ho imparato a convivere -
Posso leggere sul volto di Kefka che ha compreso i miei motivi, ma nella sua mente contorta non le condivide.
Poco mi importa. Ciò che conta è che non verrà mai più ad infastidirmi. Nemmeno mi ci vedo a combattere per Chaos, d'altronde.
Innanzitutto, un mercenario professionale non viene meno al suo contratto.
E poi c'è qualcosa di molto importante che mi differenzia da quei mostri.
Sarò anche un uomo che vive di morte e sangue, ma il mio cuore sa distinguere il bene dal male. E' una verità inossidabile, è il mio credo. E lo accetto.
   
 
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