Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |      
Autore: Chrome    09/03/2009    4 recensioni
"Cosa fare quando siamo indesiderati? Cosa fare dopo aver capito di essere di troppo?
Forse scappare è la cosa più semplice."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi Tachikawa, Takeru Takaishi/TK
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cosa fare quando siamo indesiderati? Cosa fare dopo aver capito di essere di troppo?
Forse scappare è la cosa più semplice.

L’aeroporto era gremito di gente. Persone che correvano, che piangevano, che ridevano erano tutte ammassate in quel grande atrio. La confusione era dilagante, il caos confondeva le idee.
Le vetrate mostravano che fuori era una bella giornata di sole, in quel posto così lontano da casa.
Già, casa… In quella che credeva esserlo era a disagio, e non era riuscito a far altro che andarsene. E dopo ore interminabili di viaggio, durante il quale la mente non si era fermata neanche un secondo, era arrivato lì. In un altro continente, in un altro mondo. Nella speranza di lasciarsi tutto alle spalle, di sfruttare quel soggiorno per dimenticare le sofferenze della “vita di prima”. E magari sperando di trovare una buona base su cui costruire il proprio futuro.
Takeru si avviò con la valigia verso l’uscita. A spintoni riuscì a varcare le porte scorrevoli, ritrovandosi in una strada occupata da numerosi taxi, parcheggiati sotto il sole cocente.
Si avvicinò al primo che vide, mentre altri gruppi di persone ne occupavano altri. Il tassista scese, prese dalle mani la borsa del ragazzo e la mise nel portabagagli, mentre Takeru si accomodava nel sedile posteriore.
L’uomo si voltò verso di lui, e con un fluente americano gli chiese dove fosse diretto. Lui tirò fuori un bigliettino dalla tasca destra della giacca. Lo osservò per un secondo; guardò la calligrafia curata, pensando che quel foglietto rappresentava il suo nuovo inizio.
L’aveva trovato vicino al telefono di suo fratello Yamato, qualche settimana prima. Aveva immediatamente riconosciuto il nome scritto sopra. E quando il giorno prima stava cercando di trovare una soluzione ai suoi problemi, l’aveva rivisto. E così, senza pensarci due volte, l’aveva preso e dopo aver fatto i bagagli si era diretto all’aeroporto.
Lesse ciò che vi era scritto ad alta voce, cercando di farsi capire, e il tassista subito partì alla volta di quell’indirizzo.
Durante il tragitto Takeru guardò fuori dal finestrino, osservando i volti delle persone. Chiedendosi se anche loro si erano mai sentiti come lui e come avrebbero reagito.
Dopo non molto, il taxi si fermò sul marciapiede accanto ad una villetta. L’uomo di voltò verso di lui, incuriosito.
- Questo posto è abitato da gente famosa, sei sicuro di essere diretto qui? -
Il ragazzo annuì, cercando di nascondere la sua titubanza. Come poteva essere sicuro in un posto così lontano da casa sua, dove si parlava un’altra lingua e dove cercava una persona che non vedeva da anni sperando lo riconoscesse?
Porse i soldi, e appena si riappropriò della valigia la macchina partì. Rimase in piedi su quel marciapiede, indeciso sul da farsi.
Era da poco passata l’ora di pranzo, non era sicuro di trovare la persona che cercava in casa.
Si pentì un po’ di non aver avvisato prima di arrivare, ma ricordò il motivo per cui era partito e si convinse che era la cosa giusta da fare. Avvicinò la mano al campanello e suonò.
Intorno a lui non c’era nessuno, la via era tranquilla, vi erano costruite molte case come quella a cui suonava lui. L’erba verde scintillava sotto il sole, e quella serenità placò la sua agitazione.
Qualche attimo dopo vide un uomo in giacca e cravatta uscire dalla porta della casa. Lo guardò stralunato. Non era la persona che cercava, che avesse sbagliato casa?
Indietreggiò di un passo, e si guardò intorno confuso. Osservò le altre case, in attesa di un segno che gli indicasse la sua meta.
L’uomo arrivò al cancello, e lo guardò attraverso gli occhiali scuri.
- Cosa desidera? – gli chiese quest’ultimo.
- Cercavo una persona… - balbettò Takeru, intimidito. Il suo forte accento giapponese era evidente.
- Credo che lei abbia sbagliato indirizzo. – ribatté l’uomo, senza timore.
Il ragazzo tirò nuovamente fuori il bigliettino. Non poteva aver sbagliato, l’indirizzo era quello. Così lo porse all’uomo in giacca e cravatta, che lo osservò attentamente. Poi alzò lo sguardo per osservarlo di nuovo, quindi gli ridiede il biglietto e gli chiese il nome.
- Sono Takeru Takaishi. – mormorò. Il pentimento di essere venuto andava pian piano avanzando.
L’uomo si voltò e tornò in casa, lasciandolo solo e agitato. Che avrebbe fatto adesso, se tutto quel viaggio si fosse rivelato inutile? Sarebbe tornato indietro? Ma non avrebbe potuto, non così presto.
Quel suo gesto di sicuro aveva gettato scompiglio tra i conoscenti. Chi nella preoccupazione, chi nella razionalità avrebbe cercato di riportarlo indietro.
Si convinse di essere al sicuro. Si disse che in caso di bisogno avrebbe trovato un hotel a buon prezzo. Si rassicurò dicendo che sarebbe andato tutto bene anche se fosse stato solo.
Per fortuna non ebbe il tempo di preoccuparsi troppo.
La porta di casa si aprì nuovamente, e questa volta non era l’uomo di prima.
Comparve la figura di una giovane donna esile, che subito dopo averlo guardato si mise a correre verso di lui.
I capelli, tornati al colore naturale, ondeggiavano al ritmo della corsa. Gli occhi nocciola erano fissati su di lui, increduli e meravigliati. L’espressione del suo volto era un misto di confusione e di gioia.
I tacchi alti ticchettavano sulle pietre del vialetto. Le rendevano difficile correre, ma nonostante questo non rallentò. Si fermò affannata davanti al cancello che li divideva.
- Takeru? – chiese, mentre il sorriso le irradiava il volto. Lui sorrise di rimando, rasserenato e felice nel vederla.
- Ciao Mimi. – riuscì solo a dire, imbarazzato.



Ciao a tutti, e grazie per aver letto questo primo capitolo! E' un po' corto, lo so, ma è solo il prologo e spero che i prossimi capitoli saranno più lunghi e più affascinanti! Amo sia Mimi che Takeru, e mi piaceva l'idea di fare una fic su di loro e sulla loro amicizia (per ora, poi non so...)!
Continuate a leggere se volete scoprire che succede.
Chu. <3
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Chrome