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Autore: Lys    10/03/2009    0 recensioni
"...La preside tentava di mantenere il clima presente ad Hogwarts prima della morte di Silente, ma era impossibile. Era difficile da spiegare, ma Silente era Silente. Con lui ci si poteva sentire tranquilli in ogni momento, sicuri che avrebbe vegliato su tutti. Ora, nonostante gli Auror incaricati di controllare la scuola e la presenza dei professori che non erano certo dei novellini nella lotta contro il Signore Oscuro, la vita scorreva in una sorta di precarietà, come se tutti si aspettassero succedesse qualcosa da un momento all'altro..." Gli Eroi sono partiti per combattere il Signore Oscuro e ad Hogwarts sono rimasti pochi studenti. Gli altri. Quelli che attendono, quelli che sperano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Thomas, Pansy Parkinson
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

 


Hogwarts non era stata lasciata incustodita. Tempo che gli Auror si accorgessero dell'errore di valutazione fatto, la battaglia era già scoppiata. La McGranitt aveva gridato a tutti di correre al castello mentre i primi Mangiamorte lanciavano Maledizioni Senza Perdono.
Pansy osservava immobile sugli spalti gli incantesimi lanciati da professori, Auror e studenti. I suoi compagni stavano combattendo per permettere ai più piccoli di rifugiarsi nel castello: Dean lanciava Schiantesimi così come Adrian, la Weasley e praticamente tutti quelli che erano in grado di farlo.
Si riscosse solo quando una mano afferrò la sua e si trovò a guardare negli occhi Estrella che le disse, scandendo le parole: "Pansy, devi aiutarci a tornare al castello."
Theo aveva diviso i Serpeverde in gruppi per avere più possibilità di mettersi in salvo e i primi stavano già correndo, imitati dagli studenti delle altre case che, dopo un'iniziale momento di confusione, stavano cercando di agire razionalmente.
"Va bene, Estrella."
Theo le fece un cenno con la bacchetta e si avviò verso il castello, guidando quelli del terzo anno lasciando Pansy con Estrella, gli ultimi ragazzi del secondo anno e Paul.
Quest'ultimo estrasse la bacchetta e mormorò: "Una volta arrivati al castello saremo relativamente in salvo. Sicuramente gli Auror avranno chiesto rinforzi, ma non so se faranno in tempo ad arrivare."
Pansy strinse la mano di Estrella, tenendo la bacchetta dritta davanti a sé e stabilì: "Oggi nessuno di noi morirà e i Mangiamorte non vinceranno contro Hogwarts."
Li guardò uno ad uno e chiese: "Noi siamo Serpeverde, non ci facciamo mettere in crisi da nulla. Noi ce la faremo e quest'estate andremo tutti alla tenuta estiva dei Pucey, d'accordo?"
Paul ridacchiò annuendo e lo stesso fecero gli altri.
Ce la faremo.
I metri che separavano la scuola dal campo da Quidditch le sembrarono lunghissimi, soprattutto quando si trovò davanti un Mangiamorte che le lanciò un Cruciatus, ma fu abbastanza pronta di riflessi per schivare e schiantarlo. Due altri Mangiamorte furono intercettati da degli Auror e Pansy spinse gli altri a correre dentro il castello. Una volta entrati, Lavanda Brown fece un cenno in direzione della Sala Grande spiegando sbrigativa: "Stiamo facendo una riunione. Sono arrivati quasi tutti, a parte i professori."
Pansy annuì e si morse le labbra indecisa, ma Lavanda le sorrise dicendo: "Anche i giocatori sono riusciti a tornare interi."

Merlino, grazie!

Entrò in Sala Grande quasi correndo e appena vide Dean si tranquillizzò, rallentando immediatamente il passo; fu lui che le corse incontro abbracciandola di slancio.
"Ho avuto paura, tanta paura che ti potessero aver fatto del male."
Lei gli sorrise scuotendo la testa: "Non sono così male in Difesa, ricordi?"
"Ascoltatemi tutti, per favore."
Si voltarono in sincrono verso Anthony Goldstein che, oltre a sfoggiare un taglio sulla guancia destra, sembrava aver preso il comando degli studenti con l'evidente appoggio di quelli del settimo anno, che stavano facendo di tutto per tenere sotto controllo la situazione, per quanto possibile. 
"Non ci è chiesto di combattere, questo voglio che sia chiaro a tutti. Ci stiamo difendendo, nient'altro. Lavanda stamattina ha accidentalmente ascoltato una conversazione della McGranitt con la professoressa Sprite."
Si sentirono improvvisamente delle risatine, ma Lavanda gettò uno sguardo di sfida a tutti commentando: "Ridete, però è stata una fortuna che io capitassi lì per caso!"
Anthony le fece segno di tacere e proseguì: "Si stavano aspettando quest'attacco e gli Auror erano pronti ad intervenire. Sembra che Hogwarts dovesse essere un'esca."
Ci furono parecchi sguardi stupiti, che Anthony ignorò: "Harry ce la sta facendo. Voi-Sapete-Chi sta avendo parecchi problemi e quest'attacco dovrebbe spingere Harry ad uscire allo scoperto."
C'è davvero speranza.
Pansy strinse forte la mano di Dean, che sembrava completamente incredulo. Certo, lui aveva sempre avuto fede in Harry, ma sentirsi dire che ce la stava facendo davvero, che la possibilità di sconfiggere Voldemort era reale, Merlino!, Il cuore stava per scoppiargli.
La voce di Anthony però scosse nuovamente tutti: "Adesso non fatevi prendere troppo dall'esaltazione. Siamo sotto attacco e non siamo tutti in grado di difenderci quindi" fece un cenno in direzione di Lisa e Lavanda continuando: "quelli del settimo anno sono maggiorenni e liberi di fare quello che vogliono. Quelli dal primo al quinto anno seguiranno Lavanda e Lisa nella stanza delle Necessità e non faranno cose stupide."
Ci furono parecchie lamentele, ma Lavanda alzò la voce per farsi sentire e disse: "Stiamo parlando di vita e di morte. Non fate gli stupidi e non vi pietrificheremo."
Lisa annuì e si voltò a chiamare Ernie, Hanna e Natalie per farsi aiutare.
Pansy cercò con lo sguardo i Serpeverde e vide che erano tra i pochi a non opporre la minima resistenza. Probabilmente non volevano correre il rischio di trovarsi davanti a qualche parente o vecchio amico. Li capiva fin troppo bene.
Anthony gettò un'occhiata verso il gruppo di ragazzi del sesto anno che aspettava istruzioni in trepidante attesa, un po' spaventati e un po' eccitati.

Merlino, dove sono i professori?

"Gli incantesimi difensivi sono attivi, ma è il caso di rafforzarli e mantenere qualcuno vicino ai passaggi segreti per evitare fastidiose intrusioni."
Divise in gruppi gli studenti rimasti, affidandoli ai fantasmi e Poltergeist, per poi avvicinarsi a Pansy che era rimasta indietro con Theo e Dean.
Si passò una mano sulla faccia e Theo gli disse: "Sei stato bravo."
Pansy annuì e gli chiese: "Cosa dovremmo fare noi, invece?"
Anthony scrollò le spalle: "Stare alla porta credo. Non sono uno stratega, ma suppongo sia quello che va fatto." Guardò verso il portone chiuso e avvolto da una luce azzurrina data dall'incantesimo di difesa che era stato attivato appena tutti erano entrati nella scuola "Mi domando dove siano finiti tutti…"
Dean deglutì e bisbigliò: "La McGranitt non è certo tipo da arrendersi. Sarà sicuramente la fuori a combattere come un'indemoniata. E se Harry è tornato…"
Non concluse la frase perché non ce n'era bisogno. Se Harry era tornato, allora il posto della McGranitt così come degli altri era là fuori, al suo fianco.
Pansy osservò i tre ragazzi e poi disse pensosa: "Mi domando come sia possibile che nessuno abbia voluto andare fuori a combattere."
Theo ridacchiò e commentò: "Non sono così stupidi."
Anthony scrollò le spalle: "Stiamo difendendo Hogwarts e gli studenti più piccoli, ti sembra poco?"
Dean annuì e osservandola le rispose: "Rischiamo di morire. È giusto voler combattere per cambiare le cose, ma ne abbiamo viste troppe quest'anno. Nessuno può considerarsi un vigliacco perché non si lancia nelle braccia dei Mangiamorte."
Pansy gli sorrise tristemente, annuendo. Si volse poi verso Anthony e commentò: "Vai a controllare la Stanza delle Necessità. Credo che farti vedere non possa che far bene al morale."
Lui annuì, lasciandoli soli davanti alla porta.
Theo si sedette a terra e commentò: "Certo che in tre non potremmo far molto se ci fosse un attacco."
Dean fece una smorfia: "Mi sa che siamo più sentinelle che veri e propri difensori…"
Pansy annuì avvicinandosi a Theo e carezzandogli la testa, pensosa. 
"Forse dovremmo cercare delle Pozioni." Fece una breve pausa mordendosi il labbro inferiore "O forse dovremmo semplicemente sederci e aspettare."
Theo sorrise: "Io invece proporrei di andare in avanscoperta tra poco." Si guardò le mani e mormorò: "Stare qui ad aspettare mi farà impazzire."
Dean annuì commentando: "Dobbiamo trovare il modo di sapere cosa succede fuori."
Pansy li guardò come se fossero pazzi e chiese incredula: "Voi volete uscire e andare incontro ai Mangiamorte per vedere cosa succede?"
I due annuirono e lei sbuffò: "Possiamo trovare altri modi per saperlo senza che voi facciate gli eroi…"
Dean si sedette accanto a Theo allargando le braccia e commentando sarcastico: "Sono tutto orecchie Pansy, illuminami!"
Infastidita, Pansy gli diede le spalle rispondendo: "Non credo abbiate molta fretta. Devo pensare."
Passò all'incirca un'ora prima che Theo chiedesse sarcastico: "Allora? Arrivata l'illuminazione?"
Pansy lo fissò negli occhi abbassandosi e chiese: "Perché? Dimmi perché devi andare a rischiare la vita inutilmente?"
Lui le sorrise chiedendo: "Dovrei stare qui ad aspettare e basta?"
"Sì!"
Pansy si alzò di scatto portandosi le mani alla testa: "Sì, devi. E non è aspettare, è controllare ed essere pronti a difendere gli altri."
Dean si alzò prendendole la mano e accarezzandogliela: "Pansy, non vuoi sapere anche tu cosa sta succedendo fuori? Se Harry è arrivato? Se Tu-Sai-Chi è qui?"
Pansy tremò e abbassò lo sguardo.

Non capisci? Ho paura…

Si morse il labbro e annuì per poi mormorare: "Se ci fosse uno Specchio adatto potremmo tentare l’Imago Revelio"
Theo sorrise, annuendo, mentre Dean, improvvisamente, esclamò: "Lo specchio nell'ufficio della McGranitt è pensato proprio per quello."
All'occhiata sospettosa che gli rivolsero i due Serpeverde spiegò: "Noi Grifondoro lo sappiamo per caso, l'ha trovato Seamus in un'esplorazione del castello finita male." abbassò la voce continuando: "Sembra che il preside Phineas Nigellus Black lo usasse per spiare il comportamento degli insegnanti."
Theo ridacchiò e Pansy alzò lo sguardo al cielo. Dean sorrise di rimando scrollando le spalle: "Comunque non è più stato usato, ma mi sembra che la McGranitt abbia fatto in modo che lo si possa usare per controllare i confini."
Theo prese la mano di Pansy e propose: "Andiamo a controllare, allora."
Pansy aggrottò la fronte chiedendo: "Non dovrebbe rimanere qualcuno di guardia?"
Dean annuì, guardando verso Theo, che sospirò risedendosi accanto al portone.
"Portatemi qualcosa da mangiare al ritorno."
Pansy si avviò con Dean. Camminavano mano nella mano senza parlare. Dean cercava di non darlo a vedere, ma era preoccupato, molto preoccupato e aveva paura potesse succedere qualcosa a Pansy. Se i Mangiamorte l'avessero trovata… era una traditrice, cosa avrebbero potuto farle?
"Dean."
Si voltò a guardarla e si accorse che aveva lo sguardo fisso a terra e gli stringeva la mano talmente forte, da fargli quasi male.
"Che c'è, Pansy?"
"Se dovesse succedere qualcosa, promettimi che penserai a te stesso, che penserai a salvarti."
Alzò lo sguardo e lo fissò seria: "Promettimelo."
Lui si fermò, appoggiandole le mani sulle spalle, e sospirando le disse: "Non posso promettertelo."
Lei fece per ribattere, ma lui scosse la testa dicendo: "Sai come sono, sai che se tu o qualsiasi altro fosse in difficoltà correrei. Non so fare altrimenti, sono fatto così!"
Pansy scosse la testa mormorando: "Sei un Grifondoro…"
Dean rise, ma le chiese: "Se io fossi in difficoltà, o Theo o persino Adrian lo fosse, tu non interverresti? Sii onesta."
Pansy fece una smorfia e annuì. Probabilmente, anzi, quasi sicuramente non sarebbe riuscita a stare in disparte.
Il pensiero di suo fratello quasi sicuramente là fuori, nel mezzo della battaglia, le faceva prudere le mani, ma si stava trattenendo. Evian non aveva bisogno di lei in quel modo.
Dean le sorrise ancora e le riprese la mano camminando verso l'ufficio della McGranitt. Quando arrivarono davanti alla porta, Dean disse la parola d'ordine che, scoprì Pansy in quel momento, i Grifondoro del settimo anno conoscevano e si misero davanti allo specchio appeso accanto alla porta.
Pansy scrutò la cornice cercando degli indizi per usarlo, probabilmente c’era una parola d’ordine che i presidi si tramandavano, ma fu Dean ancora una volta che la stupì dicendo la cosa più semplice: "Imago Revelio"
"Ma come fai?"
Lui ridacchiò spiegando: "Passare sei anni con Harry aguzza l'ingegno."
Pansy alzò gli occhi al cielo e, guardando lo specchio, disse pensosa: "Si vede solo il confine della foresta, voglio vedere quello che succede vicino al campo da Quidditch!"
Come se lo specchio avesse sentito, improvvisamente la visione si spostò su quello che fino alla mattina era il campo da Quidditch.
"Merlino!"
Pansy si portò una mano alla bocca alla vista della desolazione che ormai regnava fuori dal castello. 
Il campo da quidditch non c'era più, le gradinate erano a terra distrutte, c'erano ovunque buche nel terreno e corpi a terra.
"Sembra che la battaglia sia finita…"
Osservarono in silenzio ciò che lo specchio mostrava, finchè un'immagine comparve al centro dello specchio e Dean esclamò: "Harry!"
Potter è qui.
Ma non era il solo.
"L'Oscuro Signore!"
Pansy sentì improvvisamente freddo, tanto freddo. Come poteva credere che Potter sconfiggesse l'Oscuro Signore? È impossibile.
"Non ce la farà mai."
Dean si voltò di scatto verso di lei e esclamò quasi arrabbiato: "Cosa stai dicendo?"
Pansy fissò lo sguardo sullo specchio dove l'Oscuro Signore e Potter sembravano discutere e mormorò: "Non ce la farà mai. Lui è l'Oscuro Signore."
Lui scosse la testa e rispose: "Lui è Harry Potter e" si voltò a guardarla con un'aria battagliera che non gli aveva mai visto "non è solo. Credi davvero che siano di più i seguaci di Tu-Sai-Chi che i suoi nemici?"
Lei fece una smorfia dicendo: "è diverso…"
Lui scosse la testa e disse, prima di tornare a concentrarsi sullo specchio: "No, non è diverso. È così."
 
Luci.
Colpi.
Grida.
 
Strano come i Mangiamorte e gli Auror stessero immobili ad attendere il risultato.
Tutto era in attesa.
 
Dean era teso con le mani strette a pugno e lo sguardo fisso, Pansy invece teneva lo sguardo fisso a terra, non aveva il coraggio di guardare. Tutto dipendeva da Potter in quel momento e si rese improvvisamente conto di quanto aveva da perdere, quanta responsabilità aveva Harry.
 
E poi fu un attimo: anni di guerra risolti in un secondo. Un unico incantesimo e tutto finisce.
Com'è veloce la vittoria.
 
Pansy iniziò a piangere, prima piano poi sempre più forte.
Dean, invece, iniziò a ridere, ridere sempre di più, sempre di più finchè non si mise a gridare trascinando Pansy per i corridoi: "Harry ha vinto! Harry ha vinto!"
Arrivarono di corsa davanti al portone dove Theo aveva uno sguardo incredulo e Dean lo abbracciò di slancio. Ora anche Pansy rideva e non riusciva a trattenersi. Non ci credeva.

Merlino, non è possibile!

Dean sembrò rendersi conto di una cosa improvvisamente e si voltò verso il portone esclamando: "Dobbiamo aprire il portone!"
Theo aggiunse: "E qualcuno dovrebbe avvisare gli altri."
"Avvisare di cosa?"
Dean si voltò sorridendo verso Anthony: "Anthony, non potevi scegliere un momento migliore. Harry ha vinto!"
Il Corvonero lo guardò senza nessuna reazione per qualche secondo. Osservò le espressioni di Theo e Pansy e poi si voltò iniziando a correre spiegando senza voltarsi: "Vado ad avvisare tutti!"
Era finita, era finita davvero. 
Theo prese la bacchetta e disse: "Aiutatemi." 
In tre tolsero l'incantesimo difensivo e spalancarono la porta d'ingresso.
Dean strinse la mano di Pansy e promise: "Non cambierà niente, per noi due."
 
 
La prima volta che Pansy si trovò davanti Harry Potter e i suoi due amici fu nel corridoio vicino all'ufficio della McGranitt. 
Voleva fare una cosa da quando il Signore Oscuro era stato sconfitto, ma non ne aveva mai avuto modo. Si fermò davanti a loro tre, che smisero immediatamente di parlare. Weasley le chiese brusco: "Che vuoi Parkinson?"
Lei lo guardò leggermente stupita da quel tono rendendosi, però, conto che il cambiamento degli altri nei suoi confronti poteva risultare inspiegabile per chi non aveva vissuto quei mesi con loro. Guardò Potter negli occhi e rispose a Weasley tranquillamente: "Voglio ringraziare Potter per aver sconfitto il Signore Oscuro. E voglio ringraziare voi per averlo aiutato."
Senza aspettare risposta si voltò e si allontanò da loro.
 
La seconda volta che se li trovò davanti fu a cena. 
Da tre settimane la guerra era finita e quella era l'ultima settimana di lezioni. Per i servigi resi Potter, Weasley e la Granger non avrebbero sostenuto i M.A.G.O., mentre per gli altri studenti del settimo anno quella settimana significava la fine di Hogwarts, ma la tristezza era mitigata dall'ansia e il terrore diffuso. 
Era la prima volta che il Trio dei miracoli era a cena normalmente dopo le numerose cene di gala a cui aveva dovuto partecipare e gli altri impegni che i tre "salvatori" avevano affrontato; fu perciò molto stupita di sedersi accanto a Dean e Lisa trovandoseli davanti.
Si rese conto da subito che, se la Granger e Weasley sembravano ormai aver accettato, o almeno così sembrava, la presenza dei Serpeverde, Potter la scrutava continuamente con un'espressione perplessa.
Lisa le stava chiedendo di posticipare il ripasso di Trasfigurazione del pomeriggio successivo perché Anthony voleva passare del tempo assieme e Pansy stava per tirare in ballo il Corvonero che faceva l'indifferente, quando Potter le porse il piatto del coniglio con evidente sforzo dicendo: "Parkinson, ne vuoi?"
Ginny rispose prima di lei, senza alzare lo sguardo dal piatto: "Pansy è vegetariana."
Lui allora fece una cosa strana: guardò il piatto, guardò Ginny, guardò Pansy e poi appoggiò il piatto annuendo e dicendo: "Certo, vegetariana." 
Continuò ad annuire mormorando "vegetariana" e destano la preoccupazione di Ginny che gli appoggiò la mano sul braccio chiedendo: "Tutto bene, Harry?"
Lui annuì sorridendo: "Tutto bene, è solo strano."
Guardò Pansy e disse: "Per l'altro giorno, prego, Parkinson."
Lei gli fece un cenno della testa e tornò a parlare con Lisa.
Forse tutto sarebbe andato bene davvero.
Forse.
 

 

 

 

Ringrazio chi è arrivato fin qui a leggere. Siete pochi, ma sono contenta che abbiate comunque apprezzato e abbiate seguito la mia storia fino alla fine.

Ringrazio miri743 che ha lasciato un commento a questi ultimi capitoli e bmico, danino, data81, delfina e miri743 che hanno aggiunto “Gli altri” nei preferiti.

Spero che il finale vi sia piaciuto.

Ciao a tutti ^_^,

Lys.

  
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