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Autore: jeraiya    10/03/2009    0 recensioni
Gioia e sofferenza. Vita e morte. Vittima e assassino. Nel nostro mondo bene e male si confondono sempre più, mentre l'ingiustizia trionfa.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John

John

 

“Ma i miei sogni non sono così vuoti
Come sembra essere la mia coscienza.
Ho ore, in totale solitudine
Il mio amore è una vendetta
Che non è mai libera.”

 

 

Aria nuova, finalmente.

L’America mi aveva fin troppo stancato…non c’era più gusto nel vivere là. Era tutto così monotono e ripetitivo, tutto così uguale.

Una vita nuova ha inizio…no, niente di nuovo, in realtà. Alla fin fine tutto il mondo è uguale, dopotutto è fatto da uomini, e quelli sono tra loro identici, sempre e comunque.

Sono tutti sporchi, tutti dei giganteschi peccatori.

Tutti legati ai soldi, al sesso e al potere.

Mi fanno schifo.

Mi faccio schifo.

Appartengo a questa miserabile razza, e ciò mi disgusta particolarmente.

Mi sento il loro odore addosso, blah…

Non dire sciocchezze John, tu non sei come loro…tu non sei uno di loro.

 

Guarda quanti sono. Tutti qui, raggruppati in questo aeroporto. Si guardano intorno, fissano gli altri facendo chissà quali commenti mentalmente, pronti a giudicare qualsiasi azione, qualsiasi avvenimento. Con che coraggio possono anche lontanamente pensare di poter giudicare…loro così miserabili, così indegni.

Il mondo avrebbe bisogno di una bella ripulita, un gigantesco cataclisma che spazzasse via tutta questa spazzatura detta uomini.

Ringraziami natura, ringrazia l’aiuto che ti do…nel mio piccolo, per quanto mi sia possibile, ti sto aiutando a ripulire la nostra amata terra.

 

Sono figlio di un professore universitario e di una ballerina classica.

I miei si sono sposati quando lui aveva 43 anni e lei 20, dopo solo alcuni mesi di relazione.

Mio padre era un senatore strapieno di soldi, mia madre una giovane stupenda donna.

Soldi, sesso e potere.

Soldi, sesso e potere.

Solo questo, nulla di più.

Il loro fu un matrimonio felice, il cui principio base era la falsità.

 Per quanto ne so mio padre è sempre stato ossessionato dalle donne, ha condiviso il suo letto con una miriade di giovani; per lui mia madre era solamente quella che si scopava più spesso, la bella donna che si portava dietro alle varie manifestazione a cui era costretto a partecipare a causa del suo incarico politico, la bella donna che avrebbe dovuto provocare l’invidia di tutti gli altri uomini di potere, e contemporaneamente colei che lui poteva orgogliosamente definire “Mia proprietà”.

A mia madre, invece, interessava solo il potere, e aveva visto in mio padre una scorciatoia per raggiungerlo. Lui aveva sempre pensato di averla sotto il suo totale controllo, di averla come addomesticata…che sciocco che era mio padre. Lei, invece, incredibilmente astuta. Durante la relazione con mio padre ne aveva avuto tante altre con altri politici, militari, uomini di successo…sempre più in alto. Gli sguardi della gente che mio padre riteneva d’invidia erano in realtà di rabbia nei confronti di mia madre.

Mia madre si è concessa a molti uomini, talmente tanti che effettivamente non posso dire che suo marito sia effettivamente anche mio padre, in cambio lei si faceva fare dei piccoli grandi favori, alcuni legali altri no. 

In un paio di anni mia madre si è costruito un impero.

Imprese donatele da uomini sconosciuti ai quali aveva promesso eterno amore, per poi lasciarli appena aveva ottenuto ciò che voleva.

Denaro sporco proveniente da chissà dove.

Aveva ottenuto il potere, e nessun uomo osava denunciare tutto ciò, farlo avrebbe comportato una terribile confessione, ammettere di essere colpevole, di averle donato potere perché incapace di resistere alla seduzione del suo corpo.

Lui aveva 48 anni, lei 25…e io nacqui.

Chissà da chi, chissà perché.

In realtà la mia nascita non fu vista molto allegramente ma con grande indifferenza, perciò fin da subito imparai ad essere autonomo, ma soprattutto fin dal principio potei vedere quanto sporco fosse il mondo.

A 16 anni compii la scelta che avrebbe condizionato tutta la mia vita.

Decisi di fare del mio meglio per ripulire il mondo dalla feccia umana.

 

Pedinai mia madre.

Raccolsi più prove possibili che dimostrassero i suoi numerosi tradimenti.

Una sera dell’agosto 1979, chiesi a mio padre di seguirmi in ufficio, gli dissi che era una cosa molto importante, una faccenda da uomini, e che per  questo mia madre non poteva sentire.

Abbandonammo mia madre in salotto.

Una volta soli gli mostri le foto e tutto ciò che dimostrava la colpevolezza di lei.

Fu una scena stupenda.

Vidi l’incredulità comparsa nei suoi occhi trasformarsi in un attimo in rabbia e collera. Uscì a passo rapido dalla stanza, e tutto andò come previsto. Lui le urlò di tutto e di più, mentre lei negava…ma poi come previsto, stanca delle sue urla confessò a gran voce ogni cosa. Si insultarono, per passare poi alle mani finchè…mio padre non colpi  ripetutamente mia madre con un coltello, fu così che sfogò la sua collera, mentre io lo denunciavo alla polizia.

Quando arrivarono gli agenti trovarono mio padre inginocchiato a fianco di mia madre con il coltello insanguinato ancora in mano. Lo arrestarono immediatamente.

Quanto a me mi portarono da una psicologa immaginando il trauma che può subire un ragazzo della mia età nell’assistere a una scena del genere. Ci andai regolarmente, senza mai lamentarmi, ma anzi ripetendo a chiunque quanto utili fossero per me questi incontri. Solo una cosa avevo imparato da mia madre… mentire.

Dopo un paio di mesi la psicologa mi disse che non avevo più bisogno di lei, che ero riuscito a superare piuttosto bene questa sciagura, mi fece promettere di non smettere di reagire e lottare, ma di continuare per questa strada. L’accontentai, in fondo era vero io volevo continuare per questa strada.

 

Ero decisamente soddisfatto del mio lavoro, avevo eliminato due piaghe del nostro mondo, e di questo ne ero, e ne sono, fiero.

Il mondo intero mi dovrebbe ringraziare.

Un giorno qualcuno capirà ciò che sto facendo.

Un giorno qualcuno si complimenterà con me.

“ci serviva proprio uno come te…hai fatto un buon lavoro, bravo” mi dirà così, mentre fumandosi una sigaretta, guarderà, con me, un nuovo mondo.

Aria nuova.

Vita nuova.

Mondo nuovo.

Quando accadrà, avrò creato un’opera di cui andare fiero.

Ma la strada è ancora lunga, e ora è arrivato il momento che la mia pulizia si espanda in Europa, poi in Asia, Africa, Oceania…tutto.

L’intero mondo avrà il piacere di provare il mio servizio.

Devo solo trovare le mie prossime vittime.

Ce n’è una così vasta scelta che non sai da dove partire.

Uno vale l’altro, sono tutti uguali.

Talmente uguali che per intrappolarli nella tua rete puoi usare sempre lo stesso piano, tanto ci cascano sempre, tutti e comunque.

Sono patetici.

Ignobili, miserabili e patetici.

Una razza da estinguere.

 

  
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