Indice di fuoco
Eros(a)
You’re
second hand smoke, second hand smoke
I
breathe you in, but
honey I don’t know
What
you’re doing to me
«Uhm,
Smokie—ie,»
sussurrò Anne, un po’ senza fiato. Era solo una
sua impressione o Smoker era
tutta attorno? Era come se il commodoro avesse preso la forma di una
nuvola di
fumo e la stesse imprigionando nelle sue spire, in un soffocamento che
portava
al sogno.
«Cosa
c’è,
Portugue—se.»
«Mi
sa che
il
soffitto è un po’ bruciacchiato.»
«Non
mi
interessa,»
rispose l’altra, dopo un profondo respiro.
Le
interessava
molto di più la pelle di Anne, morbida ed elastica, che
appena si inumidiva per
il sudore s’arroventava e di sudore non c’era
più traccia. Il petto di Anne si
alzava e abbassava come un mantice per caminetto –
l’aria calda usciva dalla
sua bocca e alimentava la voglia di sentire e toccare (e anche di
parlare, o di
interrompere in qualche modo il silenzio che c’era).
«Smokie—ie,»
ripeté Anne.
«Portugue—se,»
ripeté Smoker, infastidita da quelle continue interruzioni.
Anne
avrebbe
voluto dirle trecento cose insieme (tra cui Sei una grandissima stronza),
ma
poi rimase in silenzio. O meglio, emise un altro
«Smokie—kie» quando fu inguine
contro inguine; sfregavano, piano; stregavano, come una piccola scossa
sul palmo della mano. La sensazione le piaceva.
Poi
Anne
acchiappò
la coda di cavallo, ormai sfatta, di Smoker e levò
l’elastico. Smoker aveva i
capelli tutti annodati e non erano per nulla lisci: tutta colpa del
fumo, di
sicuro. Le tirò i capelli finché il commodoro non
smise di passare le labbra
sul petto abbronzato di Anne e si decise, invece, a mettersi viso
contro viso.
«Cosa
c’è?»
«Smettila
di
baciarmi. Mi dà fastidio e infrange le regole.»
«Non
ti sto
bacian—do.»
Anne,
in una serie
di piccoli movimenti veloci, scivolò verso la pancia di
Smoker, abbastanza giù
da poterle dare un pizzicotto cattivo nell’interno coscia. La
reazione di
Smoker (una rapida scossa di sorpresa piacevole) la fece sorridere.
Le
gambe di Smoker
– le cosce. Morbide quando erano a riposo; comode a sedercisi
sopra; ma appena
scattavano si vedevano il guizzo e la tensione dei muscoli e Anne
sarebbe stata
lì per dei minuti a fissarle. Per questo le piaceva tanto
stuzzicarla sulle
cosce – e sulle ginocchia, Smoker era molto sensibile sulle
ginocchia.
D’altra
parte, Anne
non amava molto essere baciata, men che meno da quella stakanovista del
commodoro: erano gesti un po’ troppo intimi per i suoi gusti
– e meno Smoker
riusciva a capire, più Anne si sentiva al sicuro. Anne
poteva chiudersi a tutti
i tocchi, alle mani, al seno, alle cosce: sapeva quali erano i modi per
evitare
di mostrarsi nelle proprie debolezze, e uno di questi era non (farsi)
baciare.
Soprattutto da quella lì.
«Annnn—e,»
sibilò
Smoker.
Un
altro problema
era Smoker che la chiamava per nome (erano casi rarissimi). Quello la
faceva
deglutire e le faceva alzare la testa in direzione degli occhi grigi di
Smoker
che, instancabile investigatrice com’era, la osservava sempre
con molta attenzione.
«Non
provare
a
smettere.»
Anne
si
tranquillizzò.
Anche questa volta l’aveva scampata bella. Quando alla bocca
di Anne si
aggiunsero le sue mani, Smoker non la interruppe più per un
po’.
Quando
i muscoli
di tutto il corpo (dalla punta dei piedi alla radice dei capelli) si
tesero e
tutti i nervi acuirono la percezione del piacere, solo allora Smoker
osò
interromperla. Prese la testa di Anne dalla base della treccia e
così la
giovane si trovò di nuovo faccia a faccia con Smoker.
Anne
sapeva che
quel ringhio uscito dalle labbra della marine avrebbe voluto essere un
bacio,
ma Smoker seguiva le regole che si erano imposte (anche se ogni tanto
barava, eh).
Ecco,
di nuovo
quella sensazione, di nuovo Smoker dappertutto, come se Anne potesse
respirarla. I polmoni le stavano diventando neri, doveva espellere il
fumo,
doveva buttarlo fuori dal proprio corpo e dalla propria vita prima
che—
Prima
che le
strappasse via la corazza con cui si era difesa per dieci anni dal
mondo
esterno.
Però
le
piaceva la
sensazione del seno di Smoker sul proprio; delle sue cosce; non avrebbe
voluto
darle una possibilità di farla rimanere, ma dopo la prima
volta Anne era
tornata perché il sesso con Smoker le piaceva davvero tanto
– poteva prendere
fuoco e il fumo l’avrebbe circondata per contenerla; poteva scottare Smoker e lasciarle
delle bruciature profonde
sulla pelle, perché il suo potere l’avrebbe
guarita e protetta; mano contro
mano era fiamma contro fumo, in un contatto che elettrizzava fino al
più
piccolo dei capillari venosi e arteriosi. Più di tutto,
c’era quella
sensazione di polmoni neri e di Smoker che la circondava come il fumo
circonda
l’incendio.
Con
quest’immagine
in testa Anne inarcò la schiena e la spina dorsale si
lamentò come chi si
lamenta per pura voglia, non perché ci sia qualcosa che non
va – come chi si
sente così bene da provar vergogna.
Di
nuovo gli occhi
di Smoker in quelli di Anne; un altro ringhio; una coscia di Smoker tra
le sue
e i seni premuti gli uni sugli altri.
«Portuguese,»
disse Smoker, soddisfatta.
«Smokie,»
rispose
Anne, sorridendole.
Per
ogni volta che
decidevano di condividere il loro piacere per il sesso, per ogni volta
una
sottile cresta di fumo grattava via un pezzetto della barriera dietro
cui Anne
si riparava; per ogni volta Anne glielo permetteva, piano, senza
fretta, con
molta paura e un po’ di rimorso.
Note Autrice:
L’origine
di
questa shot è stata la grande (?) idea di usare il prompt, Eros, aggiungendoci quella bellissima (?)
“–a” finale. Il fatto che
ad Anne piaccia tanto far sesso con Smoker la rende ogni volta
più vulnerabile
all’acutezza di spirito di Smoker, che così
capisce sempre di più quello che
Anne nasconde – e quello che nasconde è tutta una
serie di cose, quelle
importanti della sua vita, i suoi dolori, le sue insicurezze. Si tratta
di uno scambio alla pari, ma credo che ormai mi conoscerete, adoro
parlare di Anne e di tutte le questioni che le frullano nella testa! XD
Come
primo
esperimento non mi dispiace. Ho in mente un paio di altre cose per
altre scene
simili (principalmente la questione fumo/fuoco in situazioni del
genere), ma
credo che le riserverò a quella fantomatica seconda raccolta
per cui ho
qualcosina in mente. Non garantisco nulla, però, lol.
Sinceramente
non penso che il rating sia da
alzare.
Non è una
scena erotica descritta nei
particolari – non mi piacerebbe e non ne sarei capace. Mi
affido al vostro
giudizio: se pensate che il rating vada alzato, non esitate a
contattarmi.
Il
sottotitolo
è
una citazione dalla canzone Irresistible
dei Fall Out Boy. Traduzione (prendetela sempre con le pinze, Jo
& traduzioni = orrore!): Sei fumo passivo, fumo passivo, ti
respiro ma,
dolcezza, non so che cosa tu mi stia facendo.
Il
prossimo
sarà Amore adolescenziale.
Grazie
per aver
letto – un grazie gigante a Happy_Ely.
Per tutti: auguri di buon anno! Se dovete guidare, non bevete, mi
raccomando!
C: Stay safe!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.