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Autore: Flicka_chan    31/12/2015    3 recensioni
‹‹Elthanin. Si chiama Elthanin. Dite… dite a Rose di crescerla lei, la affido a lei. Rose saprà tutto e mi perdonerà!››
Rose ha appena finito il suo ultimo esame a Hogwarts, finalmente può tirare un sospiro di sollievo. Ma non sa che, lontano, qualcosa sta accadendo e le sconvolgerà la vita.
Un parto, una scoperta e un amore.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ultimo giorno dell'anno!! Quale miglior momento per aggiornare le mie storie?
Si lo so, mi avete data per dispersa... in verità... lo ero!
Prima l'università e gli esami;
poi mi sono innamorata;
poi laureata;
poi trasferita E scaricata;
a questo punto non ero decisamente in umore di fare alcunché, figurarsi scrivere;
poi mi sono piano piano ripresa;
e ora sono tornata!!!
Ho scoperto che il mio umore da single permette la scrittura ahhahah
Buon ultimo giorno di 2015 e che l'anno prossimo sia migliore di quello scorso!!
Validha, questo capitolo è per te, perché è l'unico regalo ti posso fare ora <3

POV Scorpius
 
«Padroncino, vi sentite pronto?»
«Certo, è la mia aspirazione massima avere un pranzo con tutta la famigia. Come avrei potuto vivere diversamente?!»
Rispondo al mio elfo mentre faccio il nodo alla cravatta. Come ogni anno, il giorno dopo il mio rientro da scuola mi tocca un entusiasmante pranzo con Malfoy e Greengrass al completo, in modo da poter essere visto, giudicato e valutato da tutti. Ma, mentre un pranzo con i Malfoy sarebbe quanto di più rilassante e familiare al mondo, la presenza dei nonni materni rende tutto austero e serio.
Osservo la mia figura allo specchio: un paio di pantaloni e giacca blu abbinati rendono la mia figura ancora più alta, il taglio sartoriale evidenzia e crea quei pochi muscoli che non ho, avendo passato tutto il mio tempo sui libri senza frequentare la palestra, patria dei più rozzi studenti di Hogwarts. Camicia bianca e cravatta bronzo, come la montatura dei miei occhiali, completano la figura di un Malfoy corvonero, sventura per tutto il ramo materno della mia famiglia. “Mi sono vestito così in loro “onore”, diciamo!”, sogghigno al pensiero, rendendo più spettinati i miei capelli biondi.
 
 
«Ecco il nostro ragazzo!» la voce di nonno Lucius mi giunge piena di gioia, mentre vedo la figura avvicinarmisi. «Allora come è stato dormire di nuovo nel proprio letto?»
«Incredibilmente rilassante, soprattutto perché non avevo il russare continuo di Fender come sottofondo!» nonno accenna a una risata mentre si aprono le porte del salotto, facendo entrare mia nonna Narcissa e mio papà a braccetto, impegnati  a parlare fitto fitto.
Osservo lo sguardo di mio nonno abbracciare le due figure, poi con un sospiro «Scorpius, io ho sbagliato tanto nella mia vita, specialmente con tuo padre… ho fatto errori incalcolabili, e lo sai… e ho giurato che non avrei più fatto del male a nessuno. Ma se trovassi chi gli ha fatto questo gliela farei pagare!»
«Nonno, eri un’altra persona allora! E poi»
«E poi nulla, Scorp, sto cercando di rimediare ai tanti sbagli della mia vita. Ma non rattristiamoci, oggi è il tuo giorno!» mi fa l'occhiolino mentre mi mette in tasca una busta con fare misterioso. Cosa si è inventato questa volta? Ma non ho tempo per controllare che la porta si apre nuovamente e fanno il loro ingresso mia madre e i suoi genitori, facendo si che quel clima rilassato cessi all'istante.
L'altera figura di mia madre, vestita di nero come ogni volta qualcuno voglia festeggiare, si fa strada tra i divani di pelle, seguita da mia nonna, la quale rappresenta a pieno l'ideale purosangue: remissiva, pettegola e stupida, ma dalla bellezza intramontabile. Per ultimo il capo famiglia, un viso capace solo di dimostrare odio e disprezzo per colui che l'ha costretto a anni di prigione, prima, e controllo delle magie, ora, e verso il figlio, considerato indegno poiché non appartenente alla casa di Salazar, ma unico erede.
«Tre casati che dipendono da quest'inetto. Vieni più vicino, fatti vedere» obbedisco, seppur di malavoglia. So già cosa accadrà.
Si siede su una poltrona e aspetta che io gli sia vicino per alzare il bastone, contenente una bacchetta inutile a meno di voler scagliare magie degne di un primino di Hogwarts, e colpire il mio corpo spiegando le azioni: «Guardati, non hai un muscolo. Cosa sono queste braccina? Sei una donna? Mia figlia ha partorito un maschio, i geni Greengrass sono forti e sani, te sei pattumiera come quello storpio di tuo padre!» i colpi sulle braccia continuano fino a che non cambia meta «e le gambe? Non sono buone neanche a duellare come un uomo. Sono adatte alla danza classica come ogni brava checca. Ti piace prenderlo nel culo dai veri uomini? Con il tuo fisico schifoso non riuscirai mai a trovare una donna come si deve! Sei la sventura della famiglia, un nipote come te!» rimango in silenzio, attendendo la fine e il colpo di grazia, tanto so già dove andrà a parare. Per fortuna la mia altezza mi ripara dagli ultimi colpi diretti alla testa  «una sporca lurida mezzosangue ha superato un purosangue con la tua genealogia [NDR: da appassionata cinofila mi fa sorridere l’idea di un pedigree stampato xD], questo è oltraggioso oltre ogni dire!» penso di sapere a chi si stia riferendo, ma la cosa non mi tange: non ho mai voluto essere migliore degli altri, ho studiato sempre e solo per me stesso.
Prima che il Greengrass possa continuare con le sue imprecazioni, un attacco di tosse lo coglie, facendolo annaspare in cerca di aria. Mio padre ne approfitta per invitare tutti a tavola.
 
La sala dei banchetti di famiglia, per tradizione, coincide con la sala dell'arazzo con l'albero genealogico. Una tavola molto lunga, ai cui due estremi stanno gli esponenti più anziani maschi, enormemente spaziosa per sole sette persone. Quando ero bambino eravamo in nove, ma quando zia Dafne, dopo anni di tentativi, non è riuscita a mettere al mondo figli, il suo matrimonio è fallito e lei è stata allontanata dalla famiglia, e da allora non ho più avuto sue notizie.
Seduti rigidamente, in religioso silenzio che solo uno degli esponenti ai capi può rompere, serviti da magonò in guanti bianchi e vassoi con coperchio di argento, mi sta venendo il vomito all'ennesimo micro assaggio di non so bene quale mirabilante bene scelto da mia madre. Oramai sono passati venti antipasti, undici primi, sette secondi, diciotto contorni, mentre mancavano venticinque tra frutte e dolci, caffè, amaro, controcaffè e digestivo. Ho ormai il cibo che mi può uscire dalle orecchie e mi inizio a sentire male, quando esce QUELLA domanda, o meglio affermazione:
«ho preso contatto con un illustre luminare francese, Henry Toluose de la Canard, marchese di importante stirpe purosangue, per istruirti su tutto ciò che è necessario tu sappia per dirigere, controllare e accrescere il patrimonio finanziario delle famiglie Black, Malfoy e Greengrass qua presenti. È stato inoltre possibile contrarre un contratto matrimoniale con la sua unica figlia femmina, fanciulla vergine di inestimabile bellezza e classe. Essendo lei al momento solo tredicenne il matrimonio potrà essere formalizzato solo il giorno successivo al suo diciassettesimo compleanno. Domande?»
La famiglia Malfoy reagisce in modo molto burrascoso alla notizia, iniziando a vociare, a opporsi e a lanciare occhiate malvage ai Greengrass, ma i miei pensieri si vanno a fissare sull'albero di fronte a me, sulla mia immagine e a quel nome che solo ora mi accorgo essere scritto, in una tinta differente, accanto al mio: Elthanin.


 
  
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