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Autore: Queen_V_Introspective    31/12/2015    5 recensioni
1842. È il 24 dicembre, in una Londra di metà ottocento. Il giovane baronetto Julian Ebenezer Scrooge, altezzoso, avaro e scorbutico figlio di un banchiere deceduto sette Natali addietro, mal tollera le festività natalizie e tutti coloro che coinvolgono con allegria la città in questo evento. Restio nel concedere una giornata di ferie in vista del 25 dicembre, costringe la sua malpagata dipendente, Amy Ross, a trascorrere la vigilia di Natale al lavoro. Una visita alquanto bizzarra ed inaspettata, avrà il potere di mutare per sempre la vita del giovane Julian.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly, Yayoi Aoba/Amy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

The Ghost of Christmas Past.
 
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D’un tratto le tende del letto si erano aperte da sole, come se avessero preso vita. Un bagliore forte ed un calore stavano illuminando tutta la camera dell’uomo Impaurito che non aveva il coraggio di uscire da sotto le coperte. Non voleva affrontare la dura realtà. Tutto quel trambusto lo aveva lasciato attonito, non riusciva più a comprendere se fossero sogni strani oppure una realtà contorta.

Un fantasma aveva spalancato le tende del suo letto circondato da una corona di luce che sprigionava dal suo capo, somigliava vagamente ad una candela, tra le mani, aveva un cappello a forma di spegnitoio ed un ramo di agrifoglio.

« S – ssiete voi lo spirito di cui mi è stata preannunciata la visita? »

« Sono io, lo spirito del Natale passato. Del tuo passato »

« Vi sarebbe possibile per caso mettervi il cappello? La luce che emanate è molto forte. »

« Vuoi spegnere così presto, con le tue mani terrene, la fiammella della speranza, e la luce che io emano? »

« No, no, no certo che no! Vi chiedo scusa, mai farei qualcosa di offensivo. »

« Alzati e cammina con me. »

« Spirito, io non posso volare. Sono un mortale e potrei anche cadere. »

« Permetti alla mia mano di toccarti qui – lo spirito aveva poggiato delicatamente la sua mano sul petto del ragazzo, il suo cuore al tocco dello spirito brillava e batteva come non mai in vita sua –  e riuscirai a volare a ben altre altezze, insieme a me. »

Non appena il contatto si era interrotto, Julian man mano si stava librando in cielo. Insieme allo spirito si stava dirigendo verso i posti più reconditi del paese, nelle stagioni passate, tra i comignoli fumanti, tra la gioia dei concittadini. Una sensazione di benessere, di dolce felicità aveva iniziato ad inondare tutto il corpo di Scrooge. Giunti fuori dal parco dove era solito giocare sin da piccolo, aveva potuto scorgere una dozzina di bambini che cantavano allegri su di un carretto, diretti verso mete sconosciute. Lui si era scansato più e più volte per non essere investito da quei ragazzini vivaci che, sulle note dei canti natalizi, si divertivano insieme. Alla vista dei suoi vecchi compagni, gli occhi grandi e profondi di quell’avido si erano inumiditi.

« Queste sono solo le ombre delle cose che sono state, loro non possono accorgersi della nostra presenza. »

 « Questo posto mi riporta alla mente così tanti ricordi felici. »

« Seguitiamo… »

Lo scenario mutava man mano che il giovane e lo spirito del Natale passato si apprestavano a raggiungere una nuova meta. Si erano fermati dinanzi a un edificio molto grande, una scuola. La vecchia scuola di Julian, dove così tante volte aveva giocato, riso, gioito o pianto.

« La mia vecchia scuola. »

« Questa scuola non è del tutto vuota al suo interno vi è ancora un fanciullo che, in solitudine, osserva la neve cadere tra un canto di Natale e l’altro. »

« Povero ragazzino. Quel ragazzino ero io. »

« Bene Julian, nonostante le difficoltà sei sempre stato vivace e gentile. »

« Con gli anni e le batoste il carattere è mutato, mio caro spirito. »

« Voglio mostrarti una cosa… »
 

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Una bambina dal viso ovale, dolcissimo, ricoperto di efelidi si era avvicinata al suo coetaneo che se ne stava rintanato nella classe da solo, osservando i fiocchi di neve e intonando canzoni natalizie.

« Ciao. » aveva detto timorosa la ragazzina.

« Ciao. » aveva risposto con tono pacato e sorpreso il ragazzo.

« Come mai, sei ancora qui? »

« Non ho voglia di tornare a casa. »

« Perché? »

« Mi sento solo. »

« Non ci sono i tuoi genitori con te? »

« Mia madre è morta dandomi alla luce. Mio padre è un finanziere, trascorrerà tutte le vacanze di Natale al lavoro. Sai, da quando è morta la mamma… lui odia le festività. »

« Mi dispiace! Se vuoi posso farti compagnia io! »

« E tu perché non sei ancora rientrata a casa tua? »

« Io non ho una casa. Sono stata abbandonata dai miei genitori perché avevano già troppi figli; i miei zii invece non hanno potuto avere figli, così mi hanno scambiata per un tozzo di pane. Siamo molto poveri, però loro per me sono la mia vera famiglia. I miei veri genitori. »

« Come ti chiami? »

« Amy Ross, e tu? »

« Io, mi chiamo Julian Ebenezer Scrooge. »
 

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« Spirito, non è possibile. Quella è la mia dipendente? »

« Sì. Andiamo avanti, c’è ancora tanto da vedere. »

« Questo è il posto dove ho lavorato come apprendista. Che bei momenti, e c’è anche il buon vecchio Fezziwig. »

« Ricordi il ballo? »

« Oh spirito, come potrei dimenticare quel meraviglioso ballo? »

 

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L’abito color turchese impreziosito dai ricami e dalle rifiniture artigianali della giovane fanciulla, era meraviglioso, lei timida aveva racimolato quel briciolo di coraggio e facendosi largo tra la folla si era presentata dinanzi al suo cospetto. Quel ragazzino a malapena sedicenne, apprendista contabile nella locanda di Fezziwig, che si curava dei suoi affari, quel giovane così affascinante, le aveva rapito il cuore sin dal primo istante. Lui, ricco, dolce e gentile, sin da subito aveva notato tra la miriade di ragazze quel viso che lo aveva accompagnato in tutta la sua infanzia.

« Posso avere l’onore di ballare con voi, madame? »

« Ma certo, mio giovane e prode cavaliere. »

« Siete bellissima, milady. »

« Anche voi lo siete, Julian. »
 

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« Spirito, ma allora lei… »

« Sì Julian, lei è sempre rimasta al tuo fianco. Purtroppo il tuo cuore arido non ti ha permesso di riconoscerla. Seguitiamo, non è ancora finita. »
 

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Qualche anno dopo sullo scenario era apparso uno Scrooge ventenne, dal viso contratto e arido, legato al suo danaro, e la giovane dal cuore puro si apprestava ad allontanarsi da quel ragazzo tramutatosi in un taccagno a causa del suo oro.

« Voi siete cambiato, Julian. Ditemi, se non ci fosse una promessa tra di noi, fareste qualcosa per avermi ora? Ah… no… » la giovane aveva sospirato dopo aver posto quella domanda così angusta.

« Credete di no? »

« Volentieri crederei altrimenti, se potessi. Ma se voi foste libero oggi, scegliereste una ragazza senza dote? Una ragazza priva di danaro, abbandonata dai suoi genitori, che vive con gli zii altrettanto poveri? Voi che valutate tutto in base al guadagno? Non credo. Vi sciolgo dalla promessa Julian.
 

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« Portatemi via da questo posto, spirito! Non voglio più vedere! Basta così! »

« Te l’ho detto mio caro, queste sono solo le ombre delle cose che sono state in passato. Se sono quello che sono non devi incolpare me. »

« Portatemi via non riesco a sopportarlo! »

Julian afferrò il cappello e lo ficcò in malo modo sul capo del fantasma, da cui d’un tratto iniziarono a fuoriuscire scintille e i due balzarono al di fuori della finestra vicina, viaggiando per tutta la notte, per tutta la città ad una velocità assurda.

Quando quasi erano sul punto di precipitare, tutto era svanito, e Julian si era ritrovato da solo, nella sua camera da letto, imbrigliato tra le tende del suo baldacchino ad un palmo dal pavimento. Lo spirito del Natale passato lo aveva ricondotto a casa sua.

Ma il rintocco dell’orologio a pendolo segnava ormai mezzanotte. Un altro spirito era giunto a destinazione.
 

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© Credits

Il personaggio di Ebenezer Scrooge e la storia "A Christmas Carol" appartengono al celebre autore: Charles Dickens.
Alcune battute o scene appartengono alle opere originali. Esse sono state tratte dal film "A Christmas Carol"diretto da: Robert Zemeckis e dal romanzo del suo autore originale: C.Dickens.
Il tutto è stato fatto senza fini di lucro o fini commerciali.
 


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Note dell'autrice:
 
Vi lascio qui un link : è una canzone di natale, che io adoro in particolar modo, è uno tra i soundtrack più belli di un film straordinario, che mi porto nel cuore dall'infanzia: Edward Scissorhands (Edward Mani di Forbice) da ascoltare durante la lettura del capitolo, ovviamente se vi fa piacere. Cliccate sul titolo in rosso Ice DanceDetto questo vi auguro una serena Vigilia Di Capodanno. 
Ringrazio: Tamarinda e Gratia per la gentile revisione dei testi.
Il mio GRAZIE speciale va a  Gratia, in particolar modo per il suo supporto, i preziosi consigli, le lunghe chiacchierate e per avermi sempre spronato nel migliorare nella scrittura. Grazie mille mia cara, questo capitolo lo dedico a te. 
Grazie  ai lettori silenziosi a coloro che recensiscono e a chi ha inserito la mia storia tra le Preferite/Seguite/ da Ricordare. Dedico questa fanfiction  a delle persone speciali per me: Gratia, Reggina, Tamarinda, Solerena, Susieprice, Cicogna2014, Reika2910 e al gruppo di Captain Tsubasa. Mi scuso per eventuali refusi, errori di battitura ecc. In tal caso li notaste evidenziateli pure, provvederò a correggerli subito.
La storia verrà aggiornata Venerdì 1 Gennaio.
 
 

Questa è la mia pagina personale di Facebook, ove potrete seguire in tempo reale tutti gli aggiornamenti sulle mie fanfiction: Queen_V_Introspective
Gestisco anche un gruppo nel fandom di Captain Tsubasa: Captain Tsubasa (EFP)
(Basta cliccare sopra i Nickname scritti in azzurro e potrete giungere alle pagine o sul gruppo).

Con affetto,
Annalucia.



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© Disclaimer. Tutti i personaggi tratti dal Manga/Anime Captain Tsubasa non mi appartengono, il suo autore originale è Yoichi Takahashi e le case editrici che pubblicano le storie di Captain Tsubasa nei vari paesi.
La storia “A Christmas Carol”appartiene all'autore Charles Dickens.
La Fanfiction non è stata scritta con finalità di lucro.

 
 
 
   
 
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