Videogiochi > Minecraft
Segui la storia  |       
Autore: AndreMCPro    31/12/2015    2 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.21 La Città Sommersa
 
«A presto fratellino!» Mi saluta Massimo. La sua destinazione è sconosciuta a tutti, me compreso, ma vederlo partire verso est mi fa’ sorgere qualche dubbio… Non vorrà mica andare in quel villaggio che abbiamo liberato dai predoni? Beh, in realtà sarebbe un posto molto sicuro, anche se mi chiedo che impatto avrà la sua follia su quella povera cittadina…
Ma non importa… Massimo ha detto che ci darà notizie, e spero che ci informi presto. Intanto però ricambio il saluto.
«Vedi di non cacciarti nei guai!» Gli grida dietro Sethbling. Mio fratello alza il pollice, per poi partire al galoppo con lo stesso cavallo che aveva usato il Dottore nel nostro viaggio di ritorno.
«Adesso tu che farai?» Mi chiede Seth mentre ci incamminiamo per la città gremita di gente. Giorno di mercato anche oggi, e l’incompleta piazza inizia ad affollarsi prematuramente di bancarelle.
«Pesavo di restare ancora per una settimana o due. Poi farò quello che solitamente è a Massimo che riesce meglio»
«Vagare per il mondo?»
«No, quella è la mia specialità…. Ho intenzione di fondare una nuova città, e forse ho già in mente il posto giusto. A Est ho trovato la posizione perfetta» E anticipo la sua domanda: «Un giorno e mezzo di cammino, niente di particolarmente lontano»
«Ma ad un giorno è mezzo c’è il mare!»
«Proprio per questo mi servirà una grossa fornitura di vetro!»
Gli sorrido e gli faccio l’occhiolino. Lui mi guarda stranito. Beh, in realtà mi servirebbe anche della Pietraluce, ma qui in Superficie è quasi introvabile. Ammetto di aver spaccato qualche lampada nelle città abbandonate, ma niente di eclatante: quello che ho basterà a malapena per un arco luminoso!
Seth smette di farmi domande e raggiungiamo la sua casa. Mi porta in una sala da esperimenti e posa a terra della TNT.
«Che vuoi fare?» Gli domando preoccupato.
«Voglio che tu la accenda. Non farla esplodere all’istante, mi raccomando»
Mi allontano e cerco di espellere minor voltaggio possibile. Niente da fare. L’onda d’urto ci schiaccia sulla parete.
«Cos’è, una specie di terapia d’urto?» Gli chiedo sarcastico scuotendo energicamente la testa per riprendermi dalla botta.
«Beh, ecco…»
Mi volto verso di lui e lo vedo con la schiena appiccicata ad un Blocco Slime.
«Io ti faccio a pezzi, lo sai?»
«Nonono aspetta, riproviamo…» Mi dice frettolosamente premendo un pulsante. Altra TNT esce dal terreno e occupa il posto dove prima c’era il blocco che ho fatto saltare.
Con un sospiro, riprovo. Stavolta ci riesco e ci fiondiamo fuori dalla porta prima che il tritolo esploda.
«Ottimo! Vedi? La terapia d’urto funziona!»
«Adesso te la faccio io la terapia d’urto» Lo minaccio, ma poi mi allontano in direzione dell’uscita.
«Dove vai?» Mi urla dietro. «Dobbiamo continuare i test!»
«Ho altro da fare!» Gli rispondo, per poi dirigermi verso la banca cittadina. Il crafting delle monete è noto solo al sindaco Sparklez e a due suoi fidati collaboratori, di cui però nessuno sa il nome. Ah, e a Sethbling, ovviamente, dato che l’ha scoperto lui, ma fortunatamente il nostro Seth è un tipo onesto. Oltretutto lo stampo richiesto nella ricetta è ben custodito nel castello del sindaco.
Controllo il conto, non vorrei iniziare i lavori senza i soldi per mandarli avanti… anche se devo ammettere che costruire una città subacquea non mi dovrebbe comportare grossi problemi in fatto di vetro.
Il conto è un po’ magro, ma so come e dove trovare le cose… a parte quelle del nether, visto che sarebbe troppo pericoloso aprire il Portale. Pazienza, mi arrangerò con delle torce e mattoni normali, per il momento. Non dovrei avere problemi neanche con l’argilla…
Vado al parco ovest e pranzo con un piatto di Carbonara e un Sandwich al Pollo che avevo messo nell’Inventario. Per fortuna in questo mondo il cibo non va a male… eccezion fatta per le patate crude, purtroppo.
A pranzo concluso torno da Seth per una piccola revisione dell’armatura, ma lui a quanto pare è più interessato a continuare la sua “terapia d’urto”
«Puoi scordartelo! Io laggiù non ci torno!»
«Ma devi imparare a usare il tuo potere! Se Her…» Gli tappo la bocca.
«Ma sei pazzo? Non usare quel nome in pubblico!» So benissimo che è pazzo, ma deve imparare a tenere la bocca chiusa anche quando ci siamo noi! «Piuttosto, dovresti dare un occhiata a…. questo» Gli metto in braccio il suo Jetpack, visibilmente ammaccato, graffiato e in alcuni punti addirittura crepato.
«Che hai fatto al mio Jet?» Mi chiede preoccupato.
«Beh… diciamo che devo perfezionare l’atterraggio…»
«Di voi non ci si può proprio fidare, eh?» Mi dice a mo’ di provocazione. Io allora gli tiro addosso la mia armatura e me ne vado nella sala di isolamento con espressione offesa.
«Ahia!» Grida lui quando i pezzi di armatura lo colpiscono. Non credo di aver preso l’obiettivo ma, giusto a titolo di cronaca, avevo puntato alla testa.
 
Passa mezz’ora e l’armatura ancora non arriva. Subito attivo l’interfono.
«Ehi Seth! Quanto ci vuole?»
«Che diavolo hai fatto qui?» Mi urla contro. «Come sei riuscito a raddoppiare la potenza?»
«Ma non dovevi aggiornare?»
«Me se la sto STUDIANDO!»
«Cosa?»
Attiva il video e mi mostra un piccolo oggetto «Lo vedi questo?»
«Sì, cos’è?»
«Ecco, appunto!»
Rimango ammutolito. Sul serio, non capisco di che sta parlando.
«Questo è un accumulatore, ma ha il doppio della potenza di un MFSU! E TU CHE L’HAI INSTALLATO MI VUOI FAR CREDERE CHE NON NE SAI NIENTE?»
«Ma io non ho installato proprio… oooooh…»
«Cosa?»
«Mandami la cena, che qui si farà notte!»
«Cosa?» Ripete. Il suo volto confuso è esilarante! Devo ricorrere a tutto al mio autocontrollo per non scoppiargli a ridere in faccia!
«Studia, studia!» Concludo buttandomi sul letto.
Seth preme un pulsante sull’interfono senza chiudere la mia comunicazione.
«Cucine, portate la cena in sala esperimenti 1 e isolamento elettrico»
«Seth… qui è la segreteria del sindaco…» Risponde l’altra parte. A quel punto non riesco più a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata.
«Chi è?» Domanda  una voce da lontano. È CaptainSparklez!
«Niente, signore, è solo Seth che ha sbagliato di nuovo numero!»
«Ah, ok. Ditegli di cambiare i pulsanti della memoria!»
«HO SENTITO, GRAZIE!» Urla Seth chiudendo di colpo la chiamata. Non ce la faccio più, mi fa male la pancia! Cado dal letto e inizio a rotolarmi sul pavimento!
«E TU SMETTILA!» Grida poi a me, con il volto rosso non si sa se più per la vergogna o per la rabbia. E chiude anche la comunicazione con me, che rimango a rotolarmi per terra per un altro buon quarto d’ora.
 
La mattina dopo, al mio risveglio, l’armatura ancora non c’è. Chiamo immediatamente Seth, e appena appare il video vedo il suo laboratorio con la scrivania piena di tazzine di caffè. Lui mi fissa con degli occhi talmente rossi da sembrare indemoniati. «Cosa vuoi?»
«Come va?» Chiedo io con aria allegra, quasi a prenderlo in giro.
«Ho capito come sono fatti questi… questi cosi. Li ho chiamati UHSU, che sta per Ultra High Storage Unit» Li guarda un attimo. «Prima o poi devi spiegarmi come hai fatto, senza avere a disposizione neanche uno dei materiali, a fare un Cristallo di Energia GIALLO»
«Ma non l’ho fatto io!»
Silenzio. Seth mi fissa con aria quasi da Zombi.
«Come ti pare» Conclude rimettendo il pezzo nell’armatura e premendo un pulsante sull’interfono.
«Portate l’armatura ad Andrea. La trovate in sala esperimenti 1»
«Sì, capo» Risponde un maggiordomo.
«Bene» Fa’ staccando il dito dal pulsante. «E ora… buonanotte»
La sua testa crolla sul tavolo, e un attimo dopo lo sento russare pesantemente. Scoppio a ridere di nuovo e chiudo la comunicazione.
 
 
Passano i giorni. Sethbling ha duplicato con un impianto di clonazione tutti i componenti degli UHSU e ha imparato anche a fare i Cristalli Quantum. O almeno così ha chiamato quei cristalli gialli fatti con un Lapotron Crystal, due Circuiti avanzati, due pile di polvere di Pietraluce e quattro placche di Iridio… Folle, eh? Stiamo creando nuove ricette di crafting dal nulla!
In ogni caso, Seth ha modificato un po’ anche la forma della mia armatura, per darmi maggiore controllo e aggiungendo un aggancio più agevole per il Jetpack. Ora è perfettamente uguale a come me la immaginavo, solo che il colore delle perle è ancora troppo sull’arancione. Ma ormai manca davvero poco alla forma definitiva…
«Ehi, Andrea, come va con il controllo dei fulmini?» Mi chiede Seth dopo quattro giorni dalla sua notte insonne.
«Male, non riesco a bloccare del tutto la produzione e… vedi quell’albero?» Gli indico un tronco sterile e bruciacchiato.
«Troppa potenza?»
«No, anzi, se avessi sbagliato ora non ci sarebbe più niente! Con il voltaggio sono messo bene»
«Il cosa?»
«Sì, insomma, il potenziale elettrico»
«Ah, i Kert. Ok, ok. Immagino che Volt sia il nome del tizio che ha studiato per primo l’elettricità nel vostro mondo»
«Non  proprio. Si chiamava Alessandro Volta»
«Beh, ci sono andato vicino!»
Mi metto a fare degli esercizi in sua presenza, e lui prende i dovuti appunti. Tenta anche di riprendere la terapia d’urto, ma dopo avergli tirato dietro il mio primo tentativo andato a buon fine ha smesso di assillarmi.
In ogni caso, nei giorni successivi ho scoperto che se blocco la produzione di energia prima di andare a dormire, l’energia non viene più generata, e ho imparato a regolare la potenza perfettamente. Seth mi ha fatto anche da cavia con un’armatura elettrica, e mi ha aiutato a capire quanta energia è in grado di sopportare un umano. Non l’ho ucciso, tranquilli, l’armatura assorbiva molta dell’energia e calcolava automaticamente quanto danno gli avrei inferto senza di essa, se l’avrei messo fuori gioco o l’avrei solo stordito, gravità ed estensione di bruciature e varie altre cose. Mi è stato molto utile, ma non sono soddisfatto e voglio fare il maggior numero possibile di questi test anche in futuro.
 
A fine settimana mi decido: È giunto il momento di partire. Appena sveglio mi metto l’armatura, prendo il mio zaino ender e riorganizzo il mio Inventario.
«Dunque parti anche tu?» Mi chiede Seth fermandosi davanti la porta della sala di isolamento.
«Sì. È giunto il momento di salutarci. Starò via per un bel po’»
«Dammi l’armatura»
«Perché?»
«Ti ho detto dammela. Un quarto d’ora e te la faccio riavere»
«D’accordo»
Me la tolgo e gliela do’. Passo i successivi venti minuti a vagare per la villa senza fare niente, ma poi la mia amata corazza torna, aggiornata e perfettamente uguale a come me la sono sempre immaginata! Il colore è un rosso acceso, come i miei fulmini, e ha un nuovo Jetpack che funziona a comandi elettrici. Ci vorrà un po’ per imparare a usarlo, dato che devo indirizzare i fulmini in precisi punti della schiena, ma conto di riuscirci il prima possibile. Un’altra faccenda che posso aggiungere alla lista di cose da fare.
«È perfetta, Seth, grazie!»
«Di niente»
«Allora io vado. Mi raccomando, tieni d’occhio la cassa!»
«Certo!»
Mi allontano verso la porta est, con il mio cavallo. Ormai è il momento. La città non ha più bisogno di me, ed è ora di iniziare la costruzione di Atlantis. La MIA città. La Città Sommersa.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Minecraft / Vai alla pagina dell'autore: AndreMCPro