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Autore: drosmigs_62    01/01/2016    1 recensioni
"Lui era chiaramente a disagio, lo sapeva perché aveva iniziato a spostare il suo peso da una gamba all’altra. Che carino che è quando fa così. - Allora, pace? - Disse sfoggiando un radioso sorriso.
-D’accordo Flash, pace! Ma prima, riordini questo pasticcio.- Disse lei ridacchiando. - Oh,come desidera mia principessa!- Flash si chinò a terra e con cura iniziò a raccogliere tutti i libri della ragazza. Twilight osservava la scena. Di solito era sempre stata felice di incontrare il suo fidanzato, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. La solita emozione, il solito batticuore erano spariti. In compenso un terribile senso si colpa le stringeva lo stomaco. Ora che si era scusato, non si sentiva più fiera di ciò che aveva fatto. "
Segreti. Tradimenti. Amicizia. Amore. Cosa può succedere durante un'innocua gita scolastica?
[Human Version]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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  • Una Triste scoperta (Pinkie Pie pv)

 

Non appena la punta di un cappello da cowboy sbucò all’interno del pullman, Pinkie iniziò ad agitarsi e a strillare. - Eccole! Eccole!- Applejack le sorrise e la salutò allegramente. Pinkie guardò Rainbow con la coda dell’occhio. Che strana che era, si era messa ad ascoltare la musica proprio ora che che erano arrivate le loro amiche. - Ciao Rarity!- Esclamò Pinkie, mentre le altre due iniziavano una lenta conversazione. -Ciao, tesoro, come stai?- Rarity le ricambiò il sorriso. -Alla grande direi! Sono così felice per questa gita!- La viola ridacchiò dolcemente. - Oh, Pinkie cara, tu sei felice per ogni cosa!- La riccia sorrise. Già, era proprio vero. Ora che ci pensava, non riusciva a trovare qualcosa che l’avesse mai fatta sentire veramente triste. In quel momento le sue orecchie captarono parte del discorso tra Aj e Dash e prontamente intervenne. - Di cosa si parla qui? Di cibo? O state organizzando una festa…sì è così, ma allora perché non mi avete invitata?- Non aveva riflettuto su niente di ciò che aveva detto, ma sapeva che nessuno le avrebbe mai chiesto il senso logico. Dash fu la prima a risponderle e Pinkie le saltò addosso dalla gioia. Onestamente non aveva fatto nulla di tanto strano, ma le era sembrata la cosa più bella del mondo. - Ouch Pinkie, ma che fai!?- Pinkie guardò Rainbow perplessa e per un attimo si perse nel magenta di quei grandi occhi. -Non lo so…- Ed era la pura verità. 

In quel momento l’amica cercò di alzarsi e lei dovette spostarsi dalla sua pancia, con una strana riluttanza. 

Pinkie rimase ferma per un momento, c’era qualcosa, qualcosa che non riusciva bene a spiegarsi, qualcosa che sentiva solo nel guardare l’amica dai capelli arcobaleno. 

Alzò nuovamente lo sguardo sulla sua vicina e sorrise, nel vederla china sul sedile, intenta a spiare tra le fessure le amiche sedute dietro. Lentamente le si avvicinò,tentando anche lei di guardare. -Diamine Pinkie ma non riesci proprio a farti gli affari tuoi!- Sbottò seccata Dash, voltandosi verso di lei. Pinkie mise il broncio e la guardò dritta negli occhi. - Disse quella che spiava da dietro al sedile…- Rainbow assunse un’aria spavalda e la rimbeccò acerba. Pinkie sorrise: l’amica non dava ragione mai a nessuno e sapeva che non avrebbe cominciato ora. 

Tranquillamente si sistemò sul suo sedile e si mise a guardare fuori dal finestrino.

Il sole ormai era sorto del tutto, le case e gli alberi si erano tinti di un lieve arancione e il cielo era di un blu immenso. 

Improvvisamente sentì l’amica parlare, si voltò e vide Fluttershy china vicina a Dash. Cosa ci faceva lì? Poi notò che Rainbow pareva particolarmente agitata e continuava a passarsi le mani tra i capelli, segno di quando qualcosa non andava. 

Pinkie storse il naso, cercando di capire il perché l’amica fosse tanto agitata, ma non riuscì a darsi una spiegazione.-Però ora vorrei che sia felice…- Sussurrò Pinkie, poi ad un tratto -Trovato!-Si chinò a frugare nel suo piccolo zainetto. Silenziosamente tirò fuori un pacchettino di caramelle dai più svariati colori. Se le era portate per pranzo, ma sapeva che l’amica ne aveva più bisogno di lei. 

Dette un’occhiata rapida a Dash, era ferma sul suo sedile con lo sguardo perso nel vuoto, a dirla tutta sembrava parecchio sconvolta. Con grazia, Pinkie le lanciò il piccolo pacchetto sulla pancia, costringendola a voltarsi. -Sono per te!- Esclamò la riccia, sorridendole. Rainbow sembrò molto incerta. - Wow…grazie Pinkie. Ma non mi conviene sai, se voglio essere in forma per…- La fucsia si morse la lingua, possibile che l’amica debba essere sempre così fissata con gli sport? - Per il campionato….grazie al quale gli Wonderbolts ti noteranno, diventerai la loro punta di diamante, tutti ti acclameranno eccetera eccetera….sì lo so!- Cantilenò Pinkie, con aria mogia. Si voltò nuovamente verso il finestrino, in fin dei conti lo sapeva che a Rainbow le caramelle non piacciono. Dovette ricredersi subito però, sentendo l’amica frugare nel pacchetto e tirare fuori una lunga caramella arcobaleno. 

Era ovvio che avrebbe scelto quella. 

L’amica si voltò e iniziò a dirle qualcosa tirando fuori la lingua e mostrandole la caramella. 

Era davvero buffa! 

 

Un rombo sordo risuonò nelle orecchie di Pinkie e il pullman partì. 

 

-Siamo partiti!- Esclamò lei sedendosi sul sedile. 

Sospirò profondamente, era davvero felice e non sapeva come mai, ma tutto le sembrava perfetto. Riprese a guardare fuori dal finestrino, ora il paesaggio era cambiato e tutto scorreva via veloce. -Sai oggi sento che sarà una bella giornata.- Lo aveva detto più a se stessa che a Rainbow, ma fu felice che l’amica l’avesse sentita. 

Stava ancora guardando il paesaggio, quando le parve di sentire Rainbow mormorarle qualcosa e le si avvicinò curiosa. -Pinkie, i tuoi capelli….hihihi..mi danno fastidio.- A quelle parole Pinkie scattò all’indietro per non infastidire l’amica e cercò inutilmente di sistemarsi delle ciocche fucsia dietro alle orecchie. Lei adorava i suoi capelli, ma a volte erano indomabili! 

Stava per cercare nello zaino un elastico per capelli, quando Dash chiamò la sua attenzione e la riccia lasciò perdere la sua chioma. 

Attese un attimo, in silenzio.

-Ohi Pinkie, ti posso dire una cosa?- Pinkie sentì un calore spuntarle in petto, e un’euforia invaderla. Di solito Dash non si confidava con nessuno. 

Scosse il capo energicamente, facendo sobbalzare ogni singolo riccio.

-Perfetto, però avvicinati…- Pinkie si sporse in avanti sempre più curiosa e, stranamente, sempre più agitata. Il cuore aveva preso a batterle all’impazzata e le gambe le tremavano. 

Portò lo sguardo su Dash e si rese conto che l’amica bisbigliava appena ed era molto preoccupata, quindi spettava a lei tirarle su il morale. -Uuuuuhh un segreto! Mi piacciono i segreti!- Ridacchiò Pinkie, e notò che l’amica si era rilassata.

Perfetto.

-Okay, prima però mi devi promettere che non lo dirai a nessuno, intesi?- Pinkie sorrise.-Pinkie promessa!- L’amica non era il tipo a cui piacevano le promesse…ma che cosa stava succedendo? Ora sentiva anche un terribile nodo alla gola. - Sì, sì… come vuoi! Quindi ecco…sai…io è da un po’ che ci sto pensando…- Rainbow si fermò. Era tutta rossa e aveva il respiro affannoso. Che dolce che era…Pinkie le si avvicinò con cautela e dolcemente le prese la mano. A quel contatto un calore tremendo le crebbe dentro. Perché si sentiva così bene?  -Tranquilla Dashi, di me ti puoi fidare.- Vide l’amica rilassarsi, sapeva che qualsiasi cosa le avesse detto, era importante per lei. -Mi sono innamorata di Fluttershy!- Pinkie sentì qualcosa rompersi dentro di lei. Tutta l’agitazione, l’emozione, che fino a quel momento l’aveva invasa, svanì all’istante. Il fiato le mancò e per un momento, un lievissimo momento, le parve di sentirsi mancare. 

Poi velocemente si riattivò, guardò negli occhi l’amica e le saltò al collo. In fin dei conti sapeva che Dashi aveva bisogno del suo sostegno ora più che mai. -Oh Dashi sono così contenta per te!- Sentì l’amica cedere sotto la sua stretta. - Davvero? Ne sono felice, e io che non me la sentivo di dirtelo…che stupida!- Pinkie chiuse gli occhi, stringendosi di più all’amica arcobaleno e cercando di trattenere le lacrime. 

Già che stupida!

Rainbow si voltò a guardare verso la ragazza in questione. Pinkie si asciugò gli occhi e tirò fuori un altro pacco di caramelle. Almeno quelle erano sempre lì per lei. -Ora resta solo il problema che non so come dirglielo…- Rainbow teneva le braccia incrociate e lo sguardo basso. -In tutta franchezza non credo nemmeno che riuscirò a dirglielo…- Pinkie spalancò gli occhi. Okay, forse quella non era stata la notizia  più bella che avesse mai sentito, ma non per questo non l’avrebbe aiutata. In un lampo scattò in ginocchio sul sedile, come il suo cervello si mise in moto per elaborare un piano perfetto. -Ho già un piano! E lo effettueremo oggi!- Esclamò sicura di se Pinkie, ignorando lo sguardo confuso e le lamentele dell’amica. - Durante la visita al museo, manderò un messaggio a Fluttershy dicendole che Gummy si è fatto male e…- Pinkie si fermò, incrociando gli occhi per guardare la mano di Rainbow spiaccicata contro il suo naso. -Pinkie, Gummy non è qui con noi…giusto per ricordartelo.- Pinkie si morse il labbro. Maledizione, se ne era completamente dimenticata. Era talmente abituata a portarsi dietro l’animaletto ovunque che le faceva strano non avercelo accanto. -Già hai ragione, dunque…la chiamo disperata dicendole che è urgente e che deve raggiungermi subito! Io le dirò di trovarmi vicino all’ascensore e lei correrà lì…ma non troverà mica me! Infatti…- La riccia si fermò all’istante. Non aveva ancora pensato a questa parte, doveva trovare il modo per farle restare da sole… Rainbow si schiarì la gola. -Pinkie perché ti sei fermata, si può sapere?- Pinkie la guardò. Già, doveva continuare.Svelta pensò ad una scusa plausibile per quel silenzio. -Per creare un po’ di suspense!…ha -heam…al posto mio troverà te! Che fingerai di essere confusa…- E in un lampo snocciolò un piano perfetto, almeno secondo lei. Solo una cosa la rattristava in tutto ciò, ovvero che Dashi, la SUA Dashi, avrebbe detto a Fluttershy del suo amore. 

“Ma dovresti essere felice, no? In fin dei conti è solo la tua migliore amica..”

-Sicura di sentirti bene?- Pinkie sobbalzò per la sorpresa e fissò l’amica cercando di sorridere. - Allora che ne pensi? E’ un buon piano?- Si morse il labbro, nella speranza di cambiare discorso al più presto. -Un buon piano? Pinkie questo è un ottimo piano, è geniale!- La fucsia sbatté più volte le palpebre, lievemente sorpresa da tanta euforia. - Davvero?- Rainbow sorrise ancor più raggiante e tirò fuori la lingua giocosamente. -Direi che è sicuramente più mitico del 20%!- A quelle parole Pinkie esplose di gioia. Non sapeva bene il perché, ma l’amica misurava tutto in base ad una scala in cui più di 20%, significava pazzesco, mentre meno era uno schifo. 

Svelta si ricordò di essersi portata dietro anche la macchina fotografica e a giudicare dalla faccia serena dell’amica, quello era un momento perfetto per un selfie. In un lampo sfilò la macchinetta dai suoi capelli e scattò una foto di lei e Dash. -Un selfie?? Perché Pinkie Pie?- Domando Rainbow, sorgendo il naso alla vista della fotografia. Pinkie abbassò lo sguardo. Era una cosa che faceva da sempre, appendeva le fotografie di tutte le sue amiche sulla parete di camera sua, ma non lo aveva mai detto a nessuno. -Sai.. ho deciso di tenere un album con tutte le nostre foto, così mi ricorderò sempre di questi momenti!- 

La riccia fissò l’amica negli occhi, aspettandosi una rispostaccia o di essere presa in giro, ma non accadde. 

Rainbow Dash si limitò a sorriderle, con uno dei più dolci sorrisi del mondo. 

Ed in quel momento, in quel breve istante, Pinkie trovò qualcosa che la facesse sentire triste come mai in tutta la sua vita.  

 

 

 

 

 

 

  • Ora Mi Manchi Ancora di Più (Rarity pv)

 

Il rombo di un furgone rosso fiammante la fece saltare dalla gioia.

“Finalmente!”

Riconobbe immediatamente la silhouette della sua ragazza e le corse velocemente in braccio. Era così felice che fosse arrivata, forse fin troppo felice. Ma stava rischiando di impazzire senza quello sgradevole aroma di paglia e fieno che ormai era diventato il contorno delle sue giornate. 

-Oh che bello, non arrivavi più. Fortuna che sono riuscita a convincere l’autista ad aspettare ancora un po’.- Il pensiero della faccia attonita di quell’uomo la fece sorridere. - Sai, credo di piacergli…hihihihi- Finì di ridere e con sensualità si sporse fino all’orecchio della bionda, inebriandosi ancora di più di quel profumo campagnolo. -Ma il mio cuore è solo tuo…- Poi dolcemente le appoggiò le labbra sulla guancia, rossa e ricoperta di quelle adorabili lentiggini, e la baciò. Aspettò un attimo, in attesa di una risposta da parte della cowgirl, ma la ragazza non si mosse. Rarity fece per aprire bocca, quando si sentì stringere in vita e adagiarsi al suolo. 

Fu attraversata da una lieve delusione, sperava davvero che l’amica ricambiasse il bacio, magari anche meglio. 

-Coraggio ora non penso che aspetterà più!- Applejack teneva lo sguardo fisso difronte a lei e la sua voce pareva ghiaccio. La viola prese a maneggiare nervosamente un piccolo braccialetto d’argento, sentendosi improvvisamente a disagio. Poi l’altra si avviò a passo spedito verso il pullman e Rarity dovette affrettarsi a seguirla.  

-Hai preso i posti vero?- Rarity alzò speranzosa lo sguardo, forse l’amica aveva solo fretta di partire.

 -Certo tesoro, che domande! C’è giusto Pinkie che li sta tenendo d’occhio.- Rarity aveva usato il tono più dolce e gentile che avesse, ma la ragazza continuò per la sua strada senza degnarla di uno sguardo. 

 

Una volta salite, Pinkie iniziò ad agitarsi prima ancora che si sedessero. La viola alzò lo sguardo e con sua grande sorpresa notò che Aj era ferma accanto ai due posti e la guardava sorridente. Rarity ricambiò il sorriso e le passò davanti. -Oh, ma che gentile…- Disse facendole l’occhiolino. Si era appena seduta quando l’amica si mise subito a parlare con Dash, ignorandola nuovamente. Rarity alzò gli occhi al cielo, incredula che la bionda preferisse parlare con l’altra piuttosto che con lei. Certo, Rainbow era anche sua amica, ma quella ragazza rasentava il minimo che potesse esserci riguardo eleganza e femminilità. Per fino Applejack con tutta la sua rozzaggine, era più femminile di lei. 

La viola spostò lentamente lo sguardo fuori dal finestrino. -Chissà se oggi sarà proprio come ho sognat…ho?!- La ragazza avvicinò le mani al volto per guardare meglio fuori dal vetro. 

Lì, in mezzo al piazzale dove si erano radunati, c’era ancora il vecchio furgone degli Apple. - Come mai è ancora qui? E quello non è Big Mac?- Il ragazzo stava camminando avanti e indietro guardando con attenzione dentro il pullman, probabilmente in cerca della sorella. -Che strano…- La giovane stilista si allontanò dal finestrino e fece per chiamare l’amica quando…

-Oddio!- 

Svelta si chinò e prese la sua pochette bianca dallo zaino. 

Un lieve sorriso malinconico le si formò in volto alla vista di quella piccola borsetta. Applejack gliela aveva regalata al loro primo San Valentino, lei la desiderava tanto, ma era davvero troppo costosa e ancora oggi non sapeva spiegarsi come avesse fatto la campagnola a trovare tutti quei soldi. 

Cacciati via quei pensieri, riportò l’attenzione al buco sulle gonne della sua ragazza. 

Le sembrava fin incredibile che l’altra continuasse ad usarle nonostante stessero ormai cadendo a pezzi! Con destrezza infilò il filo in un ago, mise in bocca il puntaspilli per avere entrambe le mani libere e cominciò a cucire. 

Non appena infilò l’ago però, il suo volto divenne immediatamente rosso: fino a prima non si era resa conto di quanto il buco fosse vicino al linguine della ragazza! La viola fece un profondo sospiro, cercando di ignorare ciò, e andò avanti con il rattoppo. -R…Rare ma che fai?- Applejack si era voltata di scatto e la fissava con gli occhi sgranati. Rarity la ignorò e riportò la sua attenzione sul lavoro. -Ma come ti sei veshtita scusha…- Bofonchiò con il puntaspilli ancora tra i denti. Dopo di che tagliò il filo e la gonna pareva come nuova, o quasi…-Insomma Applejack! Lo so bene che per te l’eleganza è un optional, ma almeno provaci!- Sentenziò la viola, rimettendo via il tutto nella pochette. Applejack si portò una mano sul cappello. -Bhe, mi sembra che sia tutto apposto…- Rarity alzò incredula lo sguardo sulla cowgirl. Cappello fuori moda, camicia vecchia e stropicciata, gonna di secoli fa, stivali da lavoro incrostati di fango, cintura mangiata dalle tarme…non c’era nulla di apposto! 

-Sei incorreggibile!- Sospirò la viola, guardando la bionda con affetto. “Ed è proprio questo che mi piace di te, tesoro”. -Che non è altro che il tuo modo per dirmi che sono una stracciona!- Lamentò Applejack buttandosi sul sedile. Ora basta! Rarity schioccò la lingua seccata dalla cocciutaggine della bionda. -A volte sei davvero immatura Jack!- Sibilò, marcando il suo nome. Sapeva quanto l’altra odiasse essere chiamata così, anche se lei trovava la cosa molto attraente. Come previsto l’altra andò su tutte le furie. -Non è colpa mia se è il TUO nome.- Cantilenò Rarity, voltandosi a guardare fuori dal finestrino e notando che Big Mac era tornato dentro al furgone. Stava cercando di capire cosa il ragazzo avesse intenzione di fare, quando sentì la salda presa di Applejack sul suo corpo e in un lampo era distesa tra le braccia della bionda. Improvvisamente l’altra iniziò a farle il solletico sottoponendola, ironia della sorte, allo stesso trattamento che quella mattina lei aveva fatto a Sweetie. Con le lacrime agli occhi la viola accettò la sconfitta e per la prima volta in quel giorno sentì le morbide labbra di Applejack baciarle lo zigomo. 

Rarity non poté fare a meno di sorridere mentre, con cura, si risistemava l’abito e i capelli; ma quando riportò lo sguardo sulla sua ragazza, notò che era nuovamente cupa e imbronciata.

 

Stava ancora cercando di capire il perché di quel comportamento, quando un rombo improvviso la spinse a guardare fuori dal finestrino. Big Mac era ancora lì in macchina e lo osservò divenire sempre più piccolo, man mano che il pullman si allontanava.

 

-Hey Rarity!- La viola drizzò le orecchie. Quella era la voce di…

-…Coco Pommel!!-

La viola si voltò di scatto sorridendo raggiante alla sua amica stilista. -Oh tesoro, sono così contenta di vederti, allora come va?- L’altra ragazza aveva corti capelli celesti, tenuti fermi dietro l’orecchio da un amabile fermaglio ricamato. Indossava una splendida camicetta da marinaretta viola, e una gonna a tubino nera. -Ciao Rarity, sono felice anch’io di rivederti! Ai saputo della sfilata organizzata da Hoity Toity?- Esclamò Coco con il suo immancabile accendo francese. La viola aggrottò le sopracciglia, incuriosita da questa notizia. -Sfilata? Assolutamente no, cara, dimmi tutto!- Coco parve sorpresa nel trovare la collega e amica ignara di una notizia così importante nel mondo della moda. -Bhe, pare che Hoity, abbia organizzato una delle più grandi sfilate mai viste, proprio a due passi da qui. Ma non è questa la cosa più sconvolgente…ha immesso un bando di concorso e colui che realizzerà la collezione di abiti più innovativa avrà l’onore di esibire i suoi lavori nella sua prossima sfilata, che si terrà nel cuore di Manehattan!- Rarity stentò a crede a quelle parole, questa poteva essere la sua occasione per sfondare nel mondo della moda. -Una notizia così favolosa da farmi venire le vertigini! Devo subito mettermi all’opera non posso perdere un’occasione come questa!- L’altra ragazza rise elegantemente. -Già fai bene, anche perché sei davvero bravissima! Mi domando però come tu abbia fatto a non sentire prima di questa notizia!?- Rarity sospirò amareggiata, sapendo benissimo il perché. - Credo che sia per colpa sua…- Scherzò puntando la testa nella direzione di Applejack. - Sai ultimamente passo molto tempo in campagna ed è una splendida cosa, ma mi manca la frenesia della città! - Coco sorrise serena, per poi scoppiare a ridere. Rarity scosse la testa, -Si può sapere cosa c’è?- L’altra indicò rapidamente la bionda, costringendo Rarity a voltarsi. -NON…CI…CREDO!- Applejack aveva la bocca piena di polpa di mela e il succo le stava colando lungo il mento e sui vestiti. -Ma tu mangi sempre?- Così dicendo si voltò per afferrare un fazzoletto e in un lampo le ripulì la faccia. - Certo che sei proprio rivoltante!- 

Applejack la guardava imbronciata e sembrò che stesse per dirle qualcosa, ma si voltò rapida e infilò su un paio di cuffiette.

Rarity sentì una fitta terribile al cuore. Come poteva comportarsi così? Perché continuava ad ignorarla? Ora non ne poteva davvero più. 

Con le lacrime agli occhi e il volto rosso dalla collera, raccolse tutte le sue forze e assestò un bel destro dritto nello stomaco della bionda, che si piegò dal dolore. -Ouch! Rarity ma si può sapere cosa diavolo ti prende!?- Rarity fissò la ragazza dritta negli occhi, non aveva intenzione di dimostrare pietà.  - Cosa prende a me?? Cos’hai tu piuttosto! Fino a ieri eri la fidanzata più dolce e gentile del mondo, oggi sei una iena! Scorbutica, antipatica, prepotente e arrogante! Sto cercando di farti sentire a tuo agio ma tu nulla, non vuoi proprio saperne!- La bionda aprì la bocca, ma Rarity non aveva ancora finito. -Mi dici cosa c’è che non va? E non far finta di niente, perché l’ho capito…- Era ancora arrabbiata, ma qualcosa dentro di lei si stava addolcendo. Forse avevano avuto dei litigi in famiglia o qualcosa di triste, cosa che spiegherebbe il perché suo fratello fosse rimasto fermo lì tanto a lungo. 

-Ho solo dormito poco….a causa tua, tra l’altro! Dovevi per forza farmi scegliere quell’inutile vestito!?- Rarity cercò di rimanere impassibile, ma le parole della bionda l’avevano ferita più di quanto non pensasse. In fondo sapeva che stava mentendo, non ne è mai stata capace, ma comunque si sentiva malissimo. Fece un profondo respiro, cercando di non cedere ai sentimenti. - No, Jack. Se fossi stanca lo riconoscerei, stiamo assieme da quasi un anno ormai, so tutto di te…- Non fece neppure a tempo a finire la frase che Applejack saltò su tutte le furie, le guance scarlatte. -No, tu non sai proprio un bel niente di me! E ora smettila e lasciami sola!- Rarity si morse la lingua per trattenere le lacrime. L’amica stava peggio di quanto avesse immaginato. Applejack non è una che piange facilmente, e averla vista con le lacrime agli occhi era stata una scena straziante. -Tesoro…- Cominciò parlando quasi sottovoce.- …io voglio solo che questa sia una bella giornata, vorrei solo che tu sia felice, che potessimo stare un po’ assieme…chiedo troppo dalla mia fidanzata?-  Rarity attese un attimo, poi Applejack si voltò di scatto, gli occhi attraversati da un velo di collera. 

-Vuoi che io sia dolce, che sia il tuo “dolce sidro di mele”? Mi dispiace oggi non sono dell’umore adatto, ma se tanto insisti ti accontento!- La viola sbatté le palpebre confusa, non capiva il perché di tutto questo, il perché del suo comportamento, poi, come d’incanto, le mani della bionda le presero dolcemente il volto e le loro labbra si toccarono. Il suo cuore prese a battere all’impazzata, sentiva la dolcezza che l’altra metteva in quel bacio, sentiva l’odore di paglia pungerle nel naso. Aveva appena appoggiato le mani sui fianchi dell’altra quando tutto finì. -Ecco, sei contenta? Ora lasciami in pace!- Sbottò Aj, pulendosi la bocca con le maniche. I suoi occhi erano rossi e Rarity giurò perfino di vedere una lacrima lungo la sua guancia. Poi la bionda si coprì il volto col cappello e si addormentò.   

 

 

-Oh, Applejack…ma perché ti comporti in questo modo?-

Rarity scavalcò la ragazza addormentata e si spostò, in cerca di qualcuno con cui fare un po’ di conversazione.

-Hey, Rarity, come mai tutta sola?- Si senti canzonare da dietro.

-Cerchi nuovi clienti?- - Dai vieni qui, ti divertirai…- Un gruppo di ragazzi si era sporto dall’ultima fila. La ragazza sospirò e portò lo sguardo da un altra parte, ignorandoli. In quel momento fu felice che Applejack stesse dormendo altrimenti…

-Non farci caso!- Una ragazza era seduta da sola accanto al finestrino. Indossava una giacchetta in pelle nera, degli anfibi e al polso portava un bracciale borchiato. - Ah…ciao Sunset Shimmer!- La viola si sedette allegramente accanto all’amica, che ricambiò il sorriso. - Sono felice che almeno ci sia tu, Rarity! Fin ora le altre non le ho ancora viste.- Rarity sventolò il braccio verso la parte anteriore del pullman. 

-Uh Phh..Perdonale, tesoro, sono sparse un po’ ovunque! Ma a pranzo ci si rincontra. - La rossa sorrise. - Sicuro!- 

-Allora Sunset, che mi racconti?- La viola era veramente lieta di aver trovato qualcuno con cui parlare. -Niente di che, solite cose..- Rispose Sunset, facendo spallucce.  - Tu piuttosto? Novità con Applejack?- Rarity si morse il labbro prima di rispondere. -Novità sicuro, belle proprio no!- Doveva aver usato un tono un po’ più triste di quello che voleva, poiché Sunset le prese dolcemente la mano. -Mi dispiace davvero, ma sono sicura che si risolverà tutto!- La ragazza dai capelli di fuoco le sorrideva comprensiva. Non sapeva perché ma questo la rincuorò moltissimo. -Sì, mi sa che hai ragione- Le due amiche si sorrisero e presero a chiacchierare del più e del meno.

-…ti giuro, mi ha detto così!- Rarity rideva a crepapelle. Assurdo. Non aveva mai pensato che Sunset Shimmer, la peggior persona che avesse mai conosciuto, prepotente e a caccia di potere, potesse essere così simpatica e gentile. 

- Hemmm… disturbo?- La viola si voltò, sorpresa nel vedere Flash in piedi accanto al loro sedile. -Ciao Flash. Cosa ci fai qui?- Il ragazzo si passò una mano sulla nuca, sorridendo nervoso. -Nulla..cioè..volevo solo parlare con qualcuno, Twily si è nuovamente messa a leggere e sai com’è quando legge, non c’è nulla che la distragga!- Rarity storse il naso, c’era qualcosa in quel discorso che non la convinceva affatto. - E quindi sei venuto fin qui per parlare con “QUALCUNO”?- Il ragazzo sbuffò seccato. -Perchè non posso?!- La viola sospirò e si alzò diretta al suo posto. -Aspetta Rarity, non devi andare per forza!- Sunset si era sporta dal sedile e la fissava con gentilezza. La viola le sorrise, nonostante tutto l’amica era ancora molto ingenua. -Tranquilla Sun, vado a vedere come sta Aj. Ci vediamo dopo!- E così dicendo ritornò al suo posto.


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Spazio Autore
Heylà, finalmente sono tronata! Mi dispiace moltissimo per averci messo tutto questo tempo ad aggiornare, la scuola mi sta impegnando più del previsto. Comunque, spero che questo capitolo vi paccia e ne aprofitto anche per augurare a tutti voi un felice anno nuovo!! Oki doki loki, alla prossima! 

   
 
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