Attenzione. Qui parto dall'idea che Ursula, prima di essere lei, era Marina, la balia di Ariel. E che è diventata un polpo proprio come punizione, maledizione da parte di Re Tritone; ecco perché si vuole vendicare.
Cap.4 Marina
Ariel
sbadigliò,
alzò ed abbassò la gamba facendo
gorgogliare la figlia accomodata su di essa. La piccola le prese una
ciocca vermiglia e se la
mise in
bocca, ricoprendola di saliva. La madre le tolse i capelli dalla
boccuccia e
gliela pulì con il bavaglino.
“La
prossima”
disse. La cameriera ruotò gli occhi ed espirò.
“Possibile che
non le vada
bene nessuna delle balie?”
brontolò a bassa voce. Ariel si voltò verso la
finestra, osservando la visuale
bloccata dal muro. Espirò rumorosamente, udiva provenire
da fuori in lontananza
il gorgoglio del mare.
“Cos’hai
detto?” domandò. Accarezzò la testa di
propria
figlia lì dove c’era l’unico ciuffetto
moro.
“Niente vostra
altezza” sussurrò la cameriera, avvampando.
“Che entri la
prossima!” gridò. Melody gorgogliò e
dimenò i
piedini, battendo le manine paffutelle. Ariel sgranò gli
occhi vedendo una
donna dai lunghi capelli viola e cotonati entrare, il battito cardiaco
le
accelerò.
“Ursula”
disse.
La sconosciuta batté un paio di volte le
palpebre e s’indicò.
“Io? Sono
Marina, non vi
ricordate di me?” domandò. Ariel
sorrise e le corse incontro.
“Marina, la mia
balia?” chiese. Marina annuì e
s’indicò.
“Lo so, ho perso
la coda,
ma è stata la giusta punizione
insieme all’esilio per i miei errori, di cui mi sono
pentita” rispose.
< Sì,
sono io,
Ursula. In realtà è stata la magia a
ridarmi questo aspetto stupendo senza coda. Ursula è
l’orrido nome che mi venne
dato, insieme a strega del mare, quando tuo padre mi rese un orrendo
polipo. Io
ero la più bella delle sirene, dopo tua madre >
pensò. Ariel le porse
Melody.
“Non potevo desiderare mani miglior in cui affidare mia figlia” sussurrò.
< Eppure ero convinta che Marina è Ursula fossero la medesima persona. Forse si trattava della sorella, anche lei avevo sentito dire fosse stata maledetta > pensò.
Marina
le sorrise.