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Autore: areon    10/03/2009    3 recensioni
"Orochimaru-sama... è sicuro di volerlo fare?"
"Certo che sì!"
"Ma... ma è veramente sicuro?”
“Che c’è, Kabuto, hai paura?”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabuto Yakushi, Nuovo Personaggio, Orochimaru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Orochimaru-sama... è sicuro di volerlo fare?"
"Certo che sì!"
"Ma... ma è veramente sicuro?”
“Che c’è, Kabuto, hai paura?”

Pazzia scritta per festeggiare, in maniera un po’ troppo poco normale, il compleanno di una mia amica. Che dire, se non due cose: buon compleanno a lei, e buona lettura a tutti.
 
Rating: verde
Genere: comico
Note: one-shot, ooc
Personaggi: Orochimaru, Kabuto, altri

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- HAPPY BIRTHDAY -

"Orochimaru-sama... è sicuro di volerlo fare?"
L'uomo ghignò.
"Certo che sì!"
L'altro non parve soddisfatto del risultato ottenuto, così ritentò.
"Ma... ma è veramente sicuro?”
Ok, ora si stava veramente irritando.
Ma forse poteva rivelarsi più divertente del previsto…
“Che c’è, Kabuto, hai paura?”
L’altro sgranò gli occhi.
“Ma no, no… certo che no!” rispose, sulla difensiva.
Bingo. Colpito e affondato.
“Bene, e allora… scateniamoci!” esclamò l’uomo, quasi urlando.
Prese la prima delle innumerevoli bottiglie di sakè ad alta gradazione alcolica poste sul vassoio davanti a sé, e versandoselo nel piattino iniziò a bere.

La donna avanzava con passo felpato verso la stanza, da cui provenivano rumori sommessi.
Cosa strana, per un luogo silenzioso quale era il covo di Orochimaru.
Aprì la porta, che ruotò sui cardini producendo un leggero cigolio, perfettamente adatto all’atmosfera inquietante del posto.
Osservò i due uomini seduti sul letto, con sufficienza, avvicinandosi a loro con fare superiore.
“Tsk. Dilettanti.” disse, osservando Orochimaru con il braccio sollevato in aria, come a metà di un brindisi.
“Si fa così.” sbottò poi, prendendo una bottiglia e scolandosela tutta d’un fiato fino all’ultima goccia.
“Ah, Arakune-hime! Non… non mi sembra il caso…” osservò Kabuto, mentre lei beveva.
La donna lo fissò, incenerendolo con lo sguardo per qualche minuto.
“Silenzio. O vuoi forse morire?” chiese poi, con una leggera nota di irritazione nella voce.
Ok, voleva ammazzarlo, era chiaro.
Mai contraddire Arakune, specie se prima aveva bevuto, anche se poco: potresti non arrivare vivo alla fine della giornata. Rischiavi di trovarti un pugnale piantato nel cuore nel migliore dei casi, altrimenti ti ammazzava lentamente. E se per sbaglio le sopravvivevi, avrebbe saldato il conto più tardi, e non si poteva certo definire la cosa un’esperienza piacevole.
“Allora, moccioso, vuoi morire?” chiese di nuovo, ancor più minacciosa, non avendo ancora ricevuto risposta.
“Chi, io? Ma no, no… certo che no!”
“Bene. Allora impara a stare al tuo posto.”
“Come desiderate, Arakune-hime.”
“Suvvia, Arakune-hime, non essere così dura… lo sai che Kabuto si preoccupa per te…! Intervenne Orochimaru, più per non vedersi il fedele servitore smembrato sul letto fresco di bucato che per una reale preoccupazione.
In tutta risposta, la principessa sollevò il giovane per il colletto dell’abito, attirandolo a sé ed incenerendolo sul posto con lo sguardo per l’ennesima volta.
Ok, era tornata silenziosa come sempre. Ma c’era da aspettarsi che presto avrebbe di nuovo aperto la bocca per pronunciare qualche commento acida, visto che l’alcool le scioglieva la lingua biforcuta.
“Tsk.”
Lasciò andare Kabuto in malo modo, quasi scaraventandolo, e prese un’altra bottiglia.
L’alzò verso Orochimaru, come per brindare con lui, e fissandolo negli occhi gli spiegò ciò che aveva in mente in due sole parole: “Streap poker.”
“Kabuto, vai a prendere le carte.” ordinò Orochimaru, sorreggendo con tranquillità lo sguardo di sfida della donna.
“Ma, Orochimarut-sama…”
Il pugnale che volò a due millimetri scarsi dal suo volto lo zittì all’istante.
“Vuoi morire?” furono le uniche parole che la donna gli rivolse.
Lui scossa la testa in risposta, leggermente inquieto, e lei indicò la porta senza dire altro.
“Come desiderate, Arakune-hime…” balbettò in fretta, raggiungendo la porta di corsa.
“Io te l’avevo detto…” sospirò il ninja leggendario, rassegnato.
Poco dopo iniziarono a giocare e, come i due uomini potevano facilmente intuire, Arakune lasciò entrambi in mutande.
In senso letterale, s’intende.
Dopotutto, era streap poker.
“Senti, Arakune-hime, non credi sia il caso di smettere…?” tentò Orochimaru, già sulla difensiva.
“Perché?” chiese lei, appena irritata.
“Beh, io e Kabuto siamo entrambi in mutande, e tu non perderai di certo…”
La donna lasciò cadere le carte, rivelando in effetti di avere tra le mani la combinazione vincente.
Prese un’altra bottigia, che Kabuto registrò essere almeno la decima, e si alzò in piedi sul letto.
“Ma che fa’?” chiese il sannin, stupito.
“Non lo chieda a me…”
Aprì la bocca e, senza un particolare motivo, iniziò a cantare:
Happy birthday to me,
Happy birthday to me,
Happy birthday to Arakune,
Happy birthday to me!
E crollò, come un sasso, addormentata sul letto.

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*l’autrice canta* Happy birthday to you, Happy birthday to you, Happy birthday to M., Happy birthay to you! *stonata come sempre… ndme* *perchè, ne dubitavi, forse? ^^ nda*
Miei scleri a parte, spero che abbiate gradito… quanto a te, mia cara, come dici tu: se ti piace, bene, sennò te lo fai piacere… ^^
Commentate in tanti, vi prego, anche solo per dirmi che sono da rinchiudere in manicomio. *me: sei da rinchiudere in manicomio…* *l’autrice la squarta*
Ultima cosa: Arakune-hime è mio copyright… ^^
   
 
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