Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: EffeI    02/01/2016    1 recensioni
Un futuro alternativo per Harry e Hermione. Qualcosa accade nella tenda, così vuota senza Ron, poi più nulla. Quattro anni dopo Harry ha sconfitto Voldemort, sconfitta pagata a caro prezzo, e il suo futuro sembra essere già scritto....o forse no?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quattro Mesi dopo

 

Dopo aver gettato l’ennesimo triste sguardo alla scrivania vuota di fronte alla sua, prese  una delle cartelle da esaminare e si sedette sulla propria lasciando il piede oscillare sospeso sopra il pavimento. Era un’altra di quelle giornate così vuote, vuote e completamente prive di senso che si susseguiva da quando lei se ne era andata: già lei.

 Erano passati esattamente 122 giorni e 8 ore da quando Hermione era partita per l’Egitto con Ron, eppure a lui sembrava ancora che lei fosse lì. In ufficio, per strada, tutto gli ricordava della sua presenza, si erano scambiati solo qualche lettera via gufo eppure la sua lontananza lo divorava sempre di più ogni giorno. Era talmente preso da questi pensieri che non si accorse dei passi delicati e veloci che si dirigevano verso di lui, non si accorse di nulla fino a quando non sentì delle mani piccole e delicate appoggiarsi sopra i suoi occhi e oscurargli il campo visivo mentre un inconfondibile profumo gli solleticava le narici: Il suo profumo, quello che metteva solo per lui. Non riuscì a proferire parola, sapeva benissimo chi era ma non riusciva a credere che potesse essere vero, tuttavia prima che potesse parlare sentì il caldo respiro di lei avvicinarsi al suo orecchio, le sue labbra muoversi sfiorando la sua pelle fino a formare una parola che udì come lontanissima ma al contempo così vicina: “Harry”. 

Merlino quanto gli era mancata la sua voce!  E poi il modo in cui aveva pronunciato il suo nome, con voce tremante, quasi un sussurro lo mandò in estasi e agì d’istinto.

Con un gesto rapido tolse la mano destra di lei dal suo viso, la prese nella sua e senza guardarla la trascinò lontano dall’ufficio; non gli importava che qualcuno li vedesse, nella peggiore delle ipotesi avrebbero pensato che lui doveva mostrarle dei documenti. Nel trascinarla con se non la sentì opporre resistenza cosa che gli fece spuntare un sorriso sbieco sul viso, dopo pochi passi aprì una porta laterale e senza controllare varcò la soglia e trascinò Hermione con se. Una volta dentro lasciò la sua mano e le diede le spalle per chiudere con un colpo di bacchetta la porta. Non riusciva più a resistere, sapere di averla così vicina era dilaniante e con una lentezza che si stupì ancora di possedere si girò. 
La vide lì davanti a sé iniziò ad osservare ogni suo particolare rimanendo bloccato per qualche secondo, con un’attenzione degna di chi guarda la persona che più ama al mondo.
Indugiò con lo sguardo prima sui suoi capelli sempre così ribelli ma affascinanti al tempo stesso, sul suo viso semplice eppure così perfetto, sugli zigomi dai tratti delicati agli occhi castani e pieni del suo mondo, le sue labbra ora sottili perché tese ma così morbide e dolci al tatto. Osservò ogni cosa di lei, lo fece senza paura e senza ritegno, le era mancata troppo e solo in quel momento si rese conto che il suo ricordo era sfumato: la realtà era sempre stata migliore e non lo aveva mai deluso. 

 

Hermione era ferma in silenzio, completamente immobile e sotto lo sguardo di Harry si sentì avvampare. Il modo in cui la stava guardando era così intenso e così penetrante che le sembrò di essere nuda, mentre invece aveva tutto ancora addosso. Cercò di rimediare a quel momento di tensione facendo il primo passo, ostentando una sicurezza che non pensava di possedere gli si avvicinò fino a sfiorargli il naso con il proprio senza distogliere mai lo sguardo dal suo volto. Con un movimento leggero e silenzioso lo abbracciò, a quel movimento Harry si irrigidì come se non potesse credere che lei fosse lì, come se fosse impossibile. Cautamente Hermione gli circondò i fianchi con le braccia e posò la testa nell’incavo della sua spalla, a quel gesto lui reagì e quasi percependo che quella era la realtà, che lei era davvero lì, ricambiò l’abbraccio. 
Rimasero così, il corpo di Hermione aderiva in tutto e per tutto a quello di Harry, le sue braccia salde la avevano avvolta e le sue mani le accarezzavano la schiena, lei era riuscita a spostare le braccia intorno al suo collo e passava le mani tra i suoi capelli neri. Così respirarono i loro profumi, lui respirò l’odore dei suoi capelli e della sua pelle, lei il suo odore, quell’aroma che lo aveva sempre contraddistinto. 

Harry stentava a credere alla realtà, semplicemente non riusciva a capacitarsi che lei fosse davvero lì. Per un momento credette che fosse tutto frutto della sua immaginazione, magari si era addormentato sulla sedia dietro al scrivania ed era tutto un sogno, un sogno bellissimo. 

Con questa convinzione decise di rimanere immobile,  fermo abbracciato al suo corpo, percependo  il suo calore e il suo profumo. Fu lei a rompere questo silenzioso e impellente contatto, con un movimento rapido ma delicato sciolse l’abbraccio e lo guardò: aveva gli occhi chiusi, la fronte tesa e labbra contratte  e si accorse che al contatto con la sua pelle la linea della fronte si rilassava  e un accenno di sorriso si diffondeva sul suo viso. Le sembrava un bambino addormentato in balìa di un sogno bellissimo ma  invece di lasciarlo sognare decise di essere egoista per una volta, decise di anteporre il proprio desiderio a quello di Harry: gli era mancato troppo ecco tutto. Lentamente si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò due semplici parole che sperò sarebbero servite a farlo riscuotere da quel sonno:

 “Sono io.”

 Non seppe se fu il significato di quelle parole o sentire nuovamente il suo respiro caldo che lo fece rabbrividire, ma d’istinto aprì gli occhi e vide i suoi folti capelli uscire dal suo campo visivo per dare spazio al suo viso.

 “Sei..sei davvero tu?” domandò con voce roca. 

Non furono necessarie altre parole per Harry,vedere il sorriso allargarsi sul viso di lei percependolo  come un segno d’assenso, fu più che sufficiente. Senza staccare lo sguardo dal suo azzerò la distanza tra di loro e appoggiò le sue labbra su quelle di lei.
 All’inizio fu come se entrambe avessero trattenuto a lungo il respiro, poi con un movimento che trapelava esigenza Hermione aprì le labbra e catturò tra i denti il labbro inferiore di Harry, facendolo risvegliare. Hermione era reale, ed era lì davanti a lui. 
Con un movimento rapido si liberò dalla sua morsa e catturò esigente quelle labbra tra le sue. Fu come bere acqua fresca, il piacere scaturito dal momento in cui la pelle entra in contatto con l’acqua e la frescura che se ne percepisce, per Harry fu come se finalmente dopo 122 giorni fosse tornato a bere l’acqua di una sorgente purissima. 
Hermione seguiva i movimenti esigenti e dolci di Harry semplicemente assaporandolo, pensando a quanto le fosse mancato. Pochi istanti dopo si staccarono per riprendere fiato e rimasero appoggiati l’uno alla fronte dell’altra respirandosi e ascoltando il loro silenzio ricco di parole poi lei disse:

 “Ti amo, Harry. Ti amo così tanto. Non voglio più starti lontano,io…semplicemente non ce la faccio.” Aveva parlato ad occhi chiusi ma sapeva che lui la stava guardando, riusciva a percepire il suo sguardo su di lei. La sua risposta fu priva di parole, le prese il viso tra le mani e come se lei stesse rispondendo ad una sua richiesta aprì gli occhi e incontrò il suo sguardo, pochi brevi istanti prima di essere di nuovo travolta dall’intensità dei sentimenti di lui. 

Cominciò a baciarla dappertutto, sul collo, le guance, l’incavo del seno e con gesti rapidi la spogliò sia  della giacca  che della camicia lasciandola in biancheria. Lei aveva fatto altrettanto strappando la sua camicia in un segno di malcelata impazienza. Con foga Harry la sollevò sulle proprie ginocchia e lasciò che lei stringesse le gambe intorno alla sua vita, allacciando le sue braccia intorno al collo. In quella confusione di sospiri e baci Hermione ottenne la sua risposta.

“Dio quanto mi sei mancata Herm!! Ti amo come non ho mai amato nessuno, e ti prego non andartene mai più, non farlo perché…mi hai lacerato l’anima!”

 Eccolo,pensò,in quelle parole, in quei gesti rudi ed esigenti ma al contempo dolci e delicati c’era il suo Harry. 

In quel momento capì perché lo amava, non solo perché si era preso cura di lei  o perché la conosceva meglio di chiunque altro, ma perché in momenti come questi la faceva sentire amata, viva e nei loro silenzi la faceva sentire come la donna più bella del mondo, la più desiderata. Così nel silenzio di quell’archivio nascosti tra gli scaffali ognuno concesse all’altro la possibilità di amarlo con tutto se stesso.



Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Perdonate l'enorme ritardo e  spero di avere più tempo in questo nuovo anno
Alla prossima :)
EffeI 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: EffeI