Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: its_sirin    02/01/2016    3 recensioni
"Quando abbiamo saputo dell'arrivo di Cloe hai sempre detto che avresti fatto il possibile per aiutarla a realizzare i suoi sogni e ora, che il suo più grande sogno è nelle tue mani, ti tiri indietro? Dov'è finita la Charlotte che conosco io?" mia sorella maggiore alza la voce, quasi troppo, ma riesce a farmi riflettere: non posso infrangere il sogno di mia sorella, non dopo tutte le promesse che le ho fatto. Se voglio passare la mia vita a piangermi addosso per Aurora, non posso costringere Cloe a fare lo stesso.
"Esci dalla mia stanza, ora" le rispondo seria e lei rotea gli occhi "Devo prepararmi per il viaggio di domani, dove hai detto che saranno le audizioni?"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Como si chiama?" mi chiede Mika mentre camminiamo per i corridoi di questo immenso edificio.

"Cloe"

"Ahh Cloe! Adoro tua sorella! Mi ricorda me"

"Beh, sì, sei il suo idolo da parecchi anni"

"Really?" chiede sorridendo ampiamente.

Mi limito ad annuire e lo sento ridere.

"Quindi Marco Mengoni e io... Devo dire che tua sorella ha ottimi gusti" dice con fare saccente facendomi ridere "Tu che musica ascolti?" smette di camminare e si gira verso di me per guardarmi negli occhi.

"Ultimamente mi rispecchio molto in Tiziano Ferro e ascolto principalmente lui, lo conosci?"

"Sì, ehm, io, lui è mio amico"

"Stai scherzando" dico ridendo incredula.

"Oh no no, non scherzo, noi due mangiato qualche sera fa insieme"

Sbarro gli occhi: sto parlando con un amico dell'unica persona che sembra capirmi, pur non conoscendomi. So che dovrei essere super emozionata all'idea di parlare con Mika, popstar internazionale, ma, non so perché, mi sembra di parlare con una persona normale. Lo vedo come una persona comune, non sento attorno a lui l'alone di mistero e anche stupore che una persona famosa si trascina dietro ad ogni passo che fa.

"Tu non mi ascolta neanche un po'?" chiede con un velo di speranza nel tono di voce.

"Con una fan sfegatata come Cloe in casa mi ritrovo spesso e volentieri ad ascoltare le tue canzoni, ma non lo faccio di mia spontanea volontà" ammetto con sincerità, è la verità.

"E tua canzone favorita mia qual è?"

Alzo le spalle non curandomi della sua domanda e ridendo dell'espressione indecifrabile che appare sul suo viso. Il suo sguardo fisso nel mio mi mette decisamente a disagio così sposto il mio e decido di cambiare discorso per togliere l'imbarazzo o, almeno, provarci.

"Da quanto studi italiano?"

"Un mese e mezzo"

"Wow" commento con tanta ammirazione.

"Cosa?"

"Io studio tedesco dalla prima superiore e non saprei sostenere un discorso come quello che stiamo sostenendo noi due ora" lo sento ridacchiare di nuovo ma, stranamente, non mi infastidisce e, anzi, fa ridacchiare anche me.

"Non credo che tu non sa parlare tedesco, non peggiore che io italiano" ammette con una nota di desolazione gesticolando con una mano "e quanti anni hai?"

"25, lo studio da dieci anni e non so ancora dire forchetta" ammetto ridendo della mia stessa incapacità mentre riprendo a camminare, seguita da lui che si riposiziona al mio fianco.

"Sai ordinare mangiare?" annuisco "allora tu può parlare tedesco" lo guardo con la coda dell'occhio e lo vedo sorridere, il che, unito alla sua affermazione, non può non far sorridere anche me.

Continuiamo a cercare quella disgraziata di sorella che mi ritrovo mentre parliamo del più e del meno, sto scoprendo un sacco di cose su di lui che prima ignoravo completamente e ne sto rimanendo piacevolmente colpita.

"Eccola!" esclamo ad un certo punto vedendo mia sorella fuori da una porta di sicurezza mentre parla allegramente al telefono. Accelero il passo verso di lei e Mika mi imita, apriamo la porta e ci ritroviamo dietro di lei. Le picchietto una spalla e lo stupore misto all'incredulità che si dipinge sul suo viso è un qualcosa di inspiegabile.

"Marco ci sentiamo dopo, devo andare" dice trattenendo non so se un incredibile urlo o una marea di lacrime, per poi agganciare il telefono e tirare fuori uno dei suoi sorrisi più belli.

"Ciao Cloe!" le porge la mano Mika e io temo che possa svenire da un momento all'altro, quindi, resto pronta a prenderla al volo "io e Charlotte ti abbiamo cercata ovunque"

"Oh, ehm, scusa, scusate, io..." balbetta e non sa cosa dire e cosa fare. Credo sia la prima volta in tutta la sua vita e vederla così è strano ma allo stesso tempo piacevole. E' la prima volta che vedo mia sorella fragile e insicura, è la prima volta che la sento come la più piccola, come quella da proteggere.

Mika cerca di metterla a suo agio come meglio può e sembra ottenere un risultato decente, tanto che Cloe smette di tremare e di balbettare e ritrova un po' di sicurezza mentre i due parlano del programma in cui lei vorrebbe partecipare. Mi riempio di orgoglio quando sento Mika che le dice che la vorrebbe in squadra con lei perché sa già il percorso che vorrebbe farle fare. La vedo felice, davvero felice.

"Charlie ci fai una foto?" mi chiede dandomi il suo telefono.

Per scattarla devo mettere in tasca il mio che è stato nella mia mano fino ad ora.

"Anche con mio" aggiunge Mika sorridendo e porgendomi anche il suo telefono che finisce nella stessa tasca del mio "voglio ricordo di primo giorno con mia allieva" sorrido notando che abbiamo lo stesso telefono e una cover molto simile.

Scatto prima con quello di Cloe, lei ha la precedenza. Poi prendo il telefono di Mika ma quando sto per sbloccarlo mi rendo conto che è il mio, lo tengo in una mano mentre con l'altra prendo il suo e scatto la foto.

Appena scatto suona la campanella che segna la fine della pausa.

"Io mi scuso, devo andare, ci vediamo in due settimane" ci saluta sorridendo e abbracciando prima Cloe e poi me. Prende il suo telefono dalla mia mano e scompare dentro l'edificio.

Io e mia sorella andiamo in stazione a prendere un treno per tornare a Savona e durante tutto il tragitto non spiccica parola, sorride solo come un ebete ed emette una quantità abnorme di sospiri. Sorrido: è felice come mai prima. E io mi sento in parte motivo della sua felicità. In treno devo cacciare indietro qualche lacrima mentre la vedo così felice. Non mi sentivo così serena e soddisfatta da più di un anno e delle lacrime di gioia o non so cosa vogliono uscire. Mia sorella ha realizzato un suo sogno e, in parte, è merito mio. Sono improvvisamente orgogliosa di me stessa.

Incontro il suo sguardo indagatorio e, per evitarlo, prendo fuori il telefono dalla tasca e faccio finta di usarlo. Ma, una volta premuto il tasto home il mio cuore manca un battito: questo non è il mio telefono.


Angolo autrice: Buonasera a tutti:D sono tornata con un nuovo capitolo che, tanto per cambiare, non mi convince fino in fondo. Spero che piaccia a voi e vi chiedo scusa per eventuali errori di grammatica o battitura, appena avrò più tempo riguarderò bene ogni capitolo e correggerò al meglio. Per ora preferisco pubblicare ciò che ho scritto invece che aspettare mesi ahahah
Bene, al prossimo capitolo :)
Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia nei preferiti, che l'hanno recensita o semplicemente l'hanno silenziosamente letta. Grazie di cuore :)
Un bacio,
Sirin
   
 
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