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Autore: Emily_exodus    03/01/2016    1 recensioni
Emily è una ragazza italo-americana di Detroit che dopo la morte del padre per non abbandonare la madre si trasferisce a Seoul, la vita con il nuovo compagno della madre va tutto bene fino al compimento dei suoi 17 anni, quella serata disastrosa le cambia la vita e da li l'incontro con 12 perfetti sconosciuti
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Chanyeol scese dopo un 20 minuti, prese la giacca gli occhiali e la mascherina e uscimmo da casa, camminavamo vicini, mano nella mano, quando arrivammo alla gelateria ci sedemmo in un tavolo vuoto, aspettando mia madre.
- Chanyeol ?- lo chiamai
- uhm? - rispose lui pensieroso
- tutto bene?- domanda errata
- no, no che non va bene, per me eri quasi morta, e tu? tu fai finta di niente, mi hai mentito, mi hai tenuto nascosto tutto e ora ? vuoi incontrare la persona che ti ha abbandonata, bell'affare eh Emily ? - cavolo era furioso se arrivava a chiamarmi per nome
-i-io ho bisogno di vederla, mi dispiace di averti mentito, ma io sono viva, e sto bene, e lui mi controllava non potevo fare altro- lui sembrò convincersi, ma non era del tutto calmo

dopo 5 minuti di attesa, la porta della gelateria si aprì, mi mancò il respiro un attimo, era lei, che si avvicinava a me, al tavolo, aveva un aspetto trasandato, non c'era traccia di trucco, e sembrava parecchio invecchiata dall'ultima volta, ma era lei, i suoi occhi erano uguali ai miei, mi venne in contro, io mi alzai, e lei mi abbracciò scoppiando in lacrime,

-OH E-Emily, la mia bambina- mi stringeva, mi accarezzava i capelli e io glielo lasciai fare, poi mi prese il viso tra le mani e mi baciò su tutte le guancie, io le sorrisi
-mamma sono qui - e la feci sedere accanto a me - l-lui è Chanyeol, uno dei ragazzi che si è preso cura di me - non specificai che era il mio di ragazzo non ero ancora pronta

Lui si inchinò e cosi fece anche lei, dopo una breve presentazione Chanyeol si alzò e salutandomi con un bacio in fronte se ne andò a casa più tranquillo, o almeno io speravo che lo fosse

- amore mio, perdonami- mi disse mia madre prendendo le mie mani tra le sue
- mamma sono qui per questo, so che non è colpa tua- dissi rassicurandola - ti devo parlare di una cosa- continuai io lasciando che il calore delle sue mani cullasse le mie
-dimmi tesoro- mi sorrise lei, e le rughe dell'occhio fecero capolinea

Gli spiegai la situazione, gli spiegai il mio stato d'animo, gli spiegai che non potevo più vivere con loro e fare la loro vita, che li stavo rovinando e non volevo tutto questo, che dovevo staccarmi da loro prima che fosse troppo tardi e il dolore li avrebbe investiti ancora più forte, dissi che volevo tornare a Detroit con lei, che volevo andare da Kat , che avevo bisogno di ritornare, le dissi che Kat mi avrebbe spedito un biglietto tra pochi giorni per passare due settimane da lei e poi aspettai che mi rispondesse

- tesoro, posso pagartelo io il biglietto, così partiamo insieme, capisco cosa vuoi dire, io beh, provo la stessa cosa quando ti guardo, ti ho rovinato la vita e tu non meriti questo, e loro non meritano di avere dei problemi, soprattutto perchè lavoro sodo e tanto, partiamo, torniamo a casa nella nostra casa - mi disse sorridendo e io annui

Ordinammo lo stesso gelato, mangiammo e parlammo di progetti futuri, anche se escludere i miei dodici amati ragazzi, e la persona che amava mi faceva stare male, il nodo in gola si allentò solo quando mia madre mi disse che non mi avrebbe mai più lasciata sola, e ci demmo appuntamento per il giorno dopo alla solita ora, ci salutammo stringendoci il più possibile, mandai un messaggio a Kat le spiegai in poche parole che mia madre mi avrebbe pagato il biglietto e che l'avrei vista tra pochi giorni.

Tornai a casa, che era quasi ora di pranzo, le pesti erano sveglie, così approffittai per dirglielo

- ragazzi, oggi ho incontrato mia madre- dovevo essere un po distaccata
- si lo sappiamo - mi disse acido Chanyeol, tirandomi vicino a lui nel divano
- ho deciso, anzi abbiamo deciso, di partire tra un paio di giorni, per passare due settimana a Detroit a casa nostra- un corò di proteste si levò dai divani
-NO-urlarono in coro Chanyeol, Tao, Lay, Kai e Baekhyun nello stesso momento
-COSA ??- aggiunsero Suho, Chen e D.O
-ragazzi è per due settimane, ho bisogno di tornare a casa mia!- dissi alzando un pò il tono di voce per contrastare le proteste
-NO NON SE NE PARLA QUESTA E' CASA TUA E NOI SIAMO LA TUA FAMIGLIA!- disse Chanyeol alzandosi e urlando, per tutta risposta mi alzai anche io, solo che gli arrivavo al petto
-MIA MADRE E' LA MIA FAMIGLIA, DETROIT E' CASA MIA, ANZI E' LI CHE E' CASA MIA! IO NON POSSO STARE PER SEMPRE QUI A GIOCARE A FARE LA STAR!- mi misi ad urlare, Chanyeol arretrò di un passo come se lo avessi pugnalato
- i-io vi voglio bene credetemi, ma ho bisogno di mia madre- sospirai -e-e poi sarà solo per due settimane- cercai di risultare più convincente possibile e con un nodo ala gola e le lacrime che minacciavano di uscire dissi - tornerò -
Poi corsi in camera mia a fare le valige, mi sedetti a terra e piansi in silenzio, non volevo che sentissero l'immensa bugia che gli avevo appena detto, non volevo che sentissero il mio rimorso per la cazzata che gli avevo appena detto, gli avevo mentito di nuovo.

I giorni passarono veloci, fra i ragazzi che cercavano di non farmi pesare la mia imminente partenza e le visite con mia madre, io e Chanyeol eravamo sempre più distante, io stavo sempre più male e lui era sempre più triste.
Era la sera prima della mia partenza, alle 9 sarei dovuta essere all'aereoporto, ero in stanza, sdraiata con Chanyeol, volevamo stare nel nostro dolore, da soli, e nel nostro silenzio. Mi girai di fianco, e restai a fissare il suo profilo, non potevo lasciarlo così, non sono nemmeno sicura di poterlo lasciare e basta, ma sarebbe stato meglio per lui se io fossi sparita dalla sua vita, avrebbe conosciuto qualcun'altra e sarebbe stato felice, ma il solo pensiero mi fece rabbrividire, lo amavo, lo amavo più della mia vita, ma amare vuol dire anche lasciare andare, e io dovevo farlo per il suo bene.
Gli accarezzai il viso e lui si girò a guardarmi, i suoi occhi erano bellissimi, immensi, mi persi nel guardarli e il panico mi assalì, come potevo lasciarlo? come potevo allontanarmi da lui e dai suoi occhioni! mi avvicinai e lo baciai, lui rispose al mio bacio, attorcigliai le mie dita ai suoi capelli e lo strinsi a me in un gesto disperato

- questo bacio per cosa è?- mi disse lui allontanandosi da me un paio di centimetri, lo avevo intuito, lo sapeva
-n-niente è solo un bacio - e riaccorciai le distanze

Le sue labbra si adattavano perfettamente alle mie, le nostre lingue si cercavano, ci avvicinammo sempre di più finchè tra i nostri corpi non ci fu più nessuno spazio, gli sollevai la maglietta, sfilandogliela di dosso, accarezzai il suo petto nudo, morbido e caldo, lui invertì le posizioni, e mi ritrovai sotto, schiacciata dal suo petto, mi tolse la maglietta, e i pantaloni, io aiutai lui a togliersi i suoi, i nostri respiri erano velocissimi, si univano e i nostri corpi si volevano, si cercavano, sentì il suo desiderio aumentare, gli sfilai i boxer lasciando la sua erezione libera, alzai il bacino e con la mano libera sfilai il mio intimo, i suoi polpastrelli mi accarezzavano i fianchi, disegnando piccoli cerchi, la sua bocca scese fino al mio collo, baciando ogni centimetro di pelle, poi giù sul seno, l'altra mano scese lungo la lunghezza delle mie cosce, accarezzandole, io alzai leggermente il bacino, sfiorandogli la sua intimità, un leggero gemito uscì dalle sue labbra, gli presi il viso tra le mani , lo guardai negli occhi, una lacrima scese dai miei, lui la leccò via

- sono pronta- sussurai

Lui mi guardò per un attimo e riprese a baciarmi, si posizionò piano fra le mie gambe, poi spinse piano e diventammo una cosa sola.

DRIIIIN DRIIIIN
Aprì gli occhi, misi a fuoco, presi il telefono e staccai la sveglia, mi sedetti nel letto, e guardai la persona addormentata al mio fianco, gli accarezzai i capelli, mentre la mente vagava verso la notte precedente, immagine vivide, dei baci di Chanyeol, dei nostri gemiti e dei nostri sospiri, delle nostre lacrime che si univano cariche di parole mai dette, e dei nostri corpi che non volevano lasciarsi andare.
Mi alzai prima che le lacrime cominciassero a scendere in modo copioso sul mio viso, mi vesti in fretta e scesi a fare colazione.
Gli altri erano già alzati, mi guardarono con tristezza, davanti a loro era poggiata una tazza di cereali non toccata nemmeno una volta

- che ne dite se vi preparo uova toast e pancetta ?- dissi io sorridendo, sperando che il buon umore li invadesse, e andai a preparare la colazione

Quando ritornai con il pasto pronto, Chanyeol era seduto a tavola, vestito per uscire, gli porsi la colazione e mi sedetti accanto a lui, ogni cellula del mio corpo urlava un suo tocco, cercai di mangiare ma mi era impossibile, così dopo due forchettate di uova lasciai il piatto per come era, nemmeno lui mangiò.
Andai a prendere le mie valige e le portavi all'ingresso, mia madre ci attendeva all'aereoporto. Diedi uno sguardo alla casa, e insieme ai ragazzi uscì di casa, forse per sempre.
Il viaggio fu silenzioso, dire che la tensione era palpabile è l'eufemismo del secolo, Dopo un mezz'ora arrivammo all'aereoporto, Kris e Luhan mi aiutarono con le valige, mia madre mi corse in contro e mi abbracciò, si inchinò leggermente ai ragazzi che ovviamente erano tutti mascherati, e loro si inchinarono a loro volta, mia madre li ringraziò per essersi presi cura di me e mi lasciò sola per salutarli.

-beh ragazzi, ci rivedremo presto- sorrisi io, ma il mio sorriso non coinvolse lo sguardo, li abbracciai uno per uno, soffermandomi su Tao e Lay che piangevano a dirotto, cercai di scacciare il nodo in gola che mi impediva di respirare e li consolai.
Infine passai a Chanyeol, strinsi le sue mani, lo guardai negli occhi, che erano lucidi quanto i miei - ti amerò per sempre- dissi prima di posare un leggero bacio sulle sue labbra poi... lo lasciai andare.

Non ricordo nemmeno come fossi arrivata sopra l'aereo, ricordo solo mia madre, che mi teneva stretta a se lasciando che le lacrime cadessero senza fermarsi un istante.
Ad un certo punto mi addormentai, e quando fui svegliata, ancora esausta, era sul suolo americano, Scesi dall'aereo stordita, due braccia mi avvolserò e il profumo di fragola che conoscevo da una vita mi invase le narici.

-welcome home- mi disse Kat
-i'm home- risposi io.

----------------
Emily mi strinse la mani guardandomi negli occhi, erano lucidi probabilmente come i miei - ti amerò per sempre- mi disse, poggiò un leggero bacio sulle mie labbra e poi mi lasciò andare.

- non era solo un bacio, era un addio vero?- dissi guardando l'aereo decollare.

SALVEE RAGAZZEEE SI LO SO TRISTE VERO?? COMUNQUE LA STORIA NON FINISCE QUI CI SARANNO ALTRI DUE CAPITOLI!! RECENSITE PER FAVORE E NON PIANGETE T.T CIAO CIAO <3
   
 
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